COMUNICATO STAMPA
UBI-BANCA: NEL 2012 ADUSBEF AVEVA PRESENTATO ESPOSTI-DENUNCE A PROCURE REPUBBLICA MILANO E BERGAMO,CHIEDENDO DI ACCERTARE GESTIONE DISINVOLTA SPESSO TRUFFALDINA DEI VERTICI STRAPAGATI DI UBI-BANCA, LESIVA DEI PICCOLI AZIONISTI. OGGI LA PROCURA INCARICA LA GDF FINALMENTE DI PROCEDERE CON PERQUISIZIONI SEDE BERGAMO.
Finalmente arrivano le perquisizioni da parte della Guardia di Finanza, in corso da questa mattina a Bergamo negli uffici di manager di Ubi Banca, quinto gruppo bancario italiano. Nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Bergamo, i finanzieri stanno perquisendo gli uffici del presidente del comitato di gestione
mercoledì 14 maggio 2014
UniCredit: la mega sòla da 500 miliardi...
Intervento di Marco Saba all'assemblea UniCredit 2014
Intervento Saba assemblea Unicredit 13 maggio 2014
Testo verbalizzato:
Testo consegnato dell'intervento:
Risposta dell'AD Federico Ghizzoni:
Vedi anche:
Falso in bilancio: secondo verbale sul caso UNICREDIT (500 miliardi...)
Intervento di Carlo Sibilia all'assemblea UNICREDIT
Unicredit off-shore: lettera a Camera e Senato
Gruppo Intesa: mancano 344 miliardi
Assemblea Carige: spariti 25 miliardi. L'AD Montani: "fateci causa"
Intervento Saba assemblea Unicredit 13 maggio 2014
Testo verbalizzato:
Testo consegnato dell'intervento:
"Mi
rivolgo ai Sigg.ri Amministratori e, con un saluto esteso, anche a
tutti gli Azionisti. Sono Marco Saba e intervengo in qualità di
delegato dell'azionisti Christian Savatteri. Chiedo
che copia del mio intervento venga trascritto al verbale. Premetto
che intervengo in merito all'argomento posto al punto 1 dell'ordine
del giorno, il bilancio consolidato 2013 di UNICREDIT, nella sua
legalità, nei fondamenti giuridici ed economici, avvalendomi della
"exceptio veritatis", nel rispetto delle norme IAS 8 e
della circolare 262 di Banca di Italia del 22 dicembre 2005, secondo
aggiornamento 21 gennaio 2014, che così recita:
“Se, in casi
eccezionali, l'applicazione di una disposizione prevista dai principi
contabili internazionali è incompatibile con la rappresentazione
veritiera e corretta della situazione patrimoniale, di quella
finanziaria e del risultato economico, essa non deve essere
applicata”.
La
stesura del bilancio di UNICREDIT deve tenere conto del fatto che le
banche, oltre ad una marginale attività d'intermediazione, creano nuovo
denaro ogni volta che prestano o investono, un fatto confermato
recentemente dal Consigliere Generale della Banca di Francia,
Bernard Maris oltre che dal bollettino della Banca d’Inghilterra
n. 1 del 2014. Questa creazione di liquidità non viene evidenziata
come dovrebbe nelle attività del conto economico, ma si deduce solo
secondariamente dalla voce 70 dei crediti verso clientela dello stato
patrimoniale consolidato (a pag.82), ovvero 503,1 miliardi di euro
(503.142.266.000), una cifra ben diversa dai 3,4 miliardi
indicati nel rendiconto finanziario consolidato a pag. 88 come
“liquidità generata nel periodo”. Mi limito a questi 503,1
miliardi ritenendo al momento di secondaria importanza la clonazione
di denaro intervenuta nel 2013 con i versamenti in contanti ed al
momento delle operazioni di cambio di valuta estera.
Il bilancio
attuale è quindi palesemente viziato da errori significativi, ovvero
da errori materiali per omissione, da correggere ai sensi della
normativa citata. Allo stato attuale il risultato economico
d'esercizio NON è rappresentato in modo veritiero e corretto,
mancando la voce relativa all'aggregato monetario creato, ovvero la
liquidità generata poco prima di essere utilizzata per gli impieghi
durante l'esercizio 2013.
Rettificando il bilancio consolidato
di UNICREDIT, considerando quindi solo la voce 70 dello stato
patrimoniale consolidato (a pag.82) ¨- i “Crediti verso clientela”
- e rapportandola alla voce 280 del conto economico consolidato (a
pag.84) ¨- ovvero “Utile (Perdita) della operatività corrente al
lordo delle imposte" ¨- risulta un utile lordo di 487,9
miliardi di euro (487,942,055,000) invece della perdita lorda
indicata di 15,2 miliardi di euro (15.200.211.000). C'è una
differenza di almeno 503 miliardi di euro, per difetto, da
recuperare. Al netto di una tassazione al 27,5% si avrebbe quindi -
alla voce 340 del conto economico consolidato - un utile netto
d'esercizio di almeno 353 miliardi , anziché la perdita netta
miliardaria che risulta oggi. Ne segue che, per la distribuzione dei
dividendi, si dovrà poi far riferimento all’utile netto
rettificato con cui essi sono in rapporto, ottenendo circa 61 euro
per ogni azione. Rimettendo IN
BONIS i conti della banca, a titolo d'esempio, i primi tre
soci Blackrock, Aabar Luxembourg e PGFF Luxembourg, potrebbero incassare circa 17
miliardi di euro cadauno.
Col
bilancio consolidato presentato oggi, invece, si viene a stravolgere
ad arte il risultato economico reale, traendo in inganno
tutti gli azionisti. E' da notare inoltre che l'erario ci perde
150 miliardi e che bene ha fatto la CGIL recentemente a richiedere la
reintroduzione dei reati di falso in bilancio e di
autoriciclaggio.
Sono
quindi contrario all'approvazione del presente bilancio e chiedo
all'amministratore pro-tempore una risposta scritta a questo
intervento entro e non oltre i prossimi quindici giorni solari.
Rimango
a disposizione degli interessati per fornire chiarimenti sulle mie
ricerche e fonti utilizzabili per recuperare l'ammanco.
Mi
riservo di agire in ogni sede, ordine e grado a tutela degli
interessi dei deleganti, fatti salvi i relativi benefici ex art. 930
del codice civile, e ringrazio infine tutti i presenti per
l'attenzione prestatami."
Risposta dell'AD Federico Ghizzoni:
Vedi anche:
Falso in bilancio: secondo verbale sul caso UNICREDIT (500 miliardi...)
Intervento di Carlo Sibilia all'assemblea UNICREDIT
Unicredit off-shore: lettera a Camera e Senato
Gruppo Intesa: mancano 344 miliardi
Assemblea Carige: spariti 25 miliardi. L'AD Montani: "fateci causa"
lunedì 12 maggio 2014
domenica 11 maggio 2014
“Mutuo con tassi usurai”: condannata Barclays Bank
10/05/2014
“Mutuo con tassi usurai”: condannata una banca
Sentenza del giudice di pace di Domodossola, la causa promossa dal consigliere comunale Folino
La sentenza è stata emessa dal giudice di pace di Domodossola
RENATO BALDUCCI
DOMODOSSOLA
Una sentenza «storica» quella pronunciata dal giudice di pace di Domodossola, una sentenza che potrà essere in grado di porre una pietra miliare nella giurisprudenza relativa all’usura sui mutui. Il giudice Carlo Crapanzano, ha condannato la Barclays Bank al pagamento di 261 euro, oltre gli interessi legali, per quanto concerne una sola rata mensile di un mutuo ipotecario contratto da un cliente di Domodossola. La sentenza è arrivata dagli uffici del giudice di pace di via Marzabotto a Domodossola, per ora ancora aperti.
E’ TUTTO UN MAGNA MAGNONI! CHI DOVEVA CONTROLLARE?
E’ TUTTO UN MAGNA MAGNONI! PERCHÉ LA SOPAF DEI FRATELLI MAGNONI HA POTUTO REALIZZARE OPERAZIONI FINANZIARIE SPERICOLATE, SENZA OSTACOLI, FINO ALL’IRRUZIONE DELLA MAGISTRATURA? CHI DOVEVA CONTROLLARE? - - -
La storia dei Magnoni è intrecciata a quella della finanza italiana degli ultimi trent’anni. Il capostipite Giuliano fu anche socio di Michele Sindona nonché consuocero - Ruggero Magnoni, era vicepresidente di Lehman Brothers Europe e poi banchiere di Nomura con cui Mps aveva sottoscritto i famosi derivati Alexandria. Giorgio e Ruggero sono stati vicino anche a Gianpiero Fiorani...
1 - I FRATELLI MAGNONI E I CONTROLLI INESISTENTI
Salvatore Bragantini per il "Corriere della Sera"
Corruzione e reati finanziari sempre ci saranno, ma la società civile risponde in modi diversi a questi eventi nei diversi Paesi; tutto sta a vedere come si lavora per prevenirli prima, e poi come si reagisce quando essi si verificano. Infiacchito da decenni di tolleranza per ogni malversazione, il nostro organismo non produce quasi più gli anticorpi per combatterle prima, e gli antidoti per evitare le ricadute poi.
A Milano, per il crollo di una finanziaria un tempo blasonata, la Sopaf, sono finiti in prigione i tre fratelli Magnoni, persone di notevole peso nell'ambiente finanziario. Quando purtroppo avvengono, scandali simili devono essere occasioni di riscatto da cogliere per emendarci e rafforzare gli anticorpi a protezione dell'organismo.
Servirebbe spietatezza nell'analisi delle nostre manchevolezze, ma purtroppo questo non è carattere tipico della nostra società: siamo inclini al perdono dato alla leggera, nella speranza che un giorno, se toccasse a noi averne bisogno, lo riceveremmo con altrettanta facilità.
Tutti dobbiamo augurarci che gli arrestati possano provare la propria innocenza rispetto ai gravi reati loro contestati. Se i fatti sono quelli ieri resi noti, tuttavia, bisogna pur prenderne atto, al di là della loro qualificazione giuridica. In Sopaf si sono potute realizzare operazioni finanziarie almeno spericolate, senza grandi ostacoli, fino all'irruzione della magistratura.
Dobbiamo domandarci dove era, in quel caso, la moltitudine di livelli di controllo che la nostra farraginosa legislazione impone a tutti, onesti e disonesti.
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