domenica 22 giugno 2014
sabato 21 giugno 2014
SUICIDI BANCARI: L'AMMINISTRATORE DELEGATO DI BANCA SELLA
LA LETTERA DI MARCO SABA / SUICIDI BANCARI: ''QUESTA VOLTA TOCCA ALL'AMMINISTRATORE DELEGATO DI BANCA SELLA''
IL NORD, sabato 21 giugno 2014
Suicidi bancari: questa volta tocca all'AD di Banca Sella
Ieri mattina, alle 11, è stato trovato il corpo senza vita di Donato Valz Gen ai piedi di una delle torri del cda di Banca Sella in Via Lamarmora a Biella.
Il messaggio di cordoglio diffuso dal Gruppo Banca Sella recita: "Il Presidente Maurizio Sella e l’Amministratore Delegato Pietro Sella, insieme a tutti i colleghi del Gruppo Banca Sella, esprimono un costernato e profondo dolore per l’improvvisa perdita di un uomo straordinario e di un professionista molto amato e stimato, che in oltre 30 anni di attività ha tanto contribuito alla crescita e allo sviluppo di Banca Sella e di tutto il Gruppo. Donato Valz Gen, sempre sostenuto dalla fiducia e dall’affetto della famiglia Sella e dei colleghi, lavorava dalla fine degli anni Settanta nel Gruppo, come già suo padre Emilio per trent’anni, prima di lui. Attualmente anche la figlia lavora nel Gruppo. Dopo aver ricoperto incarichi di sempre crescente responsabilità, Donato Valz Gen era arrivato ad assumere l’attuale carica di amministratore delegato e direttore generale della Banca, ottenendo anche in questo ruolo risultati di successo, come durante tutta la sua carriera. Per conto del Gruppo aveva anche svolto incarichi in organismi di settore, in particolare per quanto riguarda l’e-commerce e i sistemi di pagamento tradizionali ed elettronici, nei quali aveva una lunga esperienza ed era molto apprezzato a livello nazionale e internazionale per l’apporto e il forte contributo all’innovazione che aveva sempre dato. Il Gruppo Banca Sella, i consiglieri di amministrazione e i sindaci si stringono in un sentito abbraccio alla famiglia e si uniscono al suo dolore."
La cosa che mi colpisce è che Donato Valz Gen era stato responsabile dell’area Sistemi di pagamento dal 1996. Proprio recentemente ho partecipato alle assemblee degli azionisti di tre primarie banche italiane denunciando la creazione di 860 miliardi "in nero", denaro cioè che non era stato contabilizzato in bilancio a favore degli istituti. Questa pratica riguarda tutte le banche italiane e deriva dall'interpretazione erronea delle regole contabili internazionali che permettono alle banche di simulare di essere esclusivamente degli istituti di intermediazione quando invece la funzione principale che svolgono è quella della creazione di nuovo denaro ogni volta che effettuano degli impieghi.
In sostanza, quando la banca presta, crea denaro direttamente nel conto del cliente senza prima accreditarselo, il che le permette poi, quando reincassa il denaro, di pareggiare la contabilità mantenendo l'incasso come provvista extracontabile, in nero. Si tratta di denaro fantasma che ammonta a più di 1.400 miliardi di euro per il solo 2013, secondo i dati sugli impieghi di Bankitalia. Questi soldi virtuali vengono poi riciclati tramite i sistemi di compensazione interbancaria che sono gestiti dalle pochissime persone autorizzate all'interno del sistema bancario: gli addetti ai sistemi di pagamento internazionali. Sarà un caso, ma anche nella recente ondata di suicidi bancari accaduti all'estero - almeno 16 dall'inizio dell'anno - spesso si trattava di persone che avevano accesso a questi sistemi. Non si meraviglierà il lettore se sapesse che fu proprio
Roberto Calvi, trovato impiccato sotto un ponte presso la City di Londra nel 1982, ad elaborare il primo sistema dei conti neri non pubblicati all'interno della CEDEL, che poi diventò la Banca Clearstream e che è uno dei tre sistemi che compongono il triangolo europeo delle Bermuda dove sparisce il denaro fantasma. Gli altri due punti d'accesso sono: Euroclear e SWIFT. Se la pista è questa, mi auguro che i prossimi banchieri facciano almeno a tempo a fare "outing", prima di fare quella misera fine, che sia per accidente o per senso del pudore...
Magari rettificando i bilanci bancari potremmo evitare tanti altri suicidi, e non solo quelli dei banchieri, oltreché recuperare all'erario qualcosa come 400 miliardi all'anno. Chissà.
Marco Saba.
venerdì 20 giugno 2014
Defenestrato il direttore generale e AD di Banca Sella
Giallo a Biella, giù dal settimo piano il direttore generale di Banca Sella
Forse un suicidio. Donato Valz Gen era stato anche amministratore delegato dell'istituto di credito. Era vedovo da dieci anni, lascia due figli
di FLORIANA RULLOhttp://torino.repubblica.it/cronaca/2014/06/20/news/biella_precipita_dal_settimo_piano_il_direttore_generale_di_banca_sella-89528387/Il manager era molto noto in città: l'incarico al vertice della banca lo aveva infatti raggiunto dopo una lunga carriera interna, inziata addirittura nel 1978. Valz Gen era stato anche amministratore delegato dell'istituto.
Polizia e magistratura stanno cercando di stabilire l'esatta dinamica dell'accaduto.
Piero Sella, presidente del Gruppo, non ha voluto rilasciare dichiarazioni.
WikiLeaks: ecco l’accordo segreto di lobby e governi
WikiLeaks: ecco l’accordo segreto di lobby e governi per il liberismo selvaggio
ECONOMIA, NEWSgiovedì, 19, giugno, 2014
Si chiama Tisa (Trade in services agreement) il documento che l’Espresso è in grado di rivelare grazie all’organizzazione di Assange. Un trattato internazionale di lobby e governi per liberalizzare i servizi: dalla finanza ai dati personali, dalla sanità alle assicurazioni. Sarebbe la vittoria definitiva della finanza sulla politica
19 giugno – Un trattato internazionale che potrebbe avere enormi conseguenze per lavoratori e cittadini italiani e, in generale, per miliardi di persone nel mondo, privatizzando ancora di più servizi fondamentali, come banche, sanità, trasporti, istruzione, su pressione di grandi lobby e multinazionali. Un accordo che viene negoziato nel segreto assoluto e che, secondo le disposizioni, non può essere rivelato per cinque anni anche dopo la sua approvazione.
L’Espresso è in grado di rivelare parte dei contenuti del trattato grazie a WikiLeaks, l’organizzazione di Julian Assange, che lo pubblica in esclusiva con il nostro giornale e con un team di media internazionali, tra cui il quotidiano tedesco “Sueddeutsche Zeitung”. Una pubblicazione che avviene proprio in occasione dell’anniversario dei due anni che Julian Assange ha finora trascorso da recluso nell’ambasciata dell’Ecuador a Londra, come ricorda l’organizzazione .
Scrive Wikileaks:
Gli Stati Uniti e l’Unione europea sono i principali fautori dell’accordo, e della maggior parte dei cambiamenti congiunti, che copre anche il flusso transfrontaliero dei dati personali. In una significativa manovra anti-trasparenza dalle parti, il progetto è stato classificato segreto, non solo durante i negoziati, ma per cinque anni dopo l’entrata in vigore del Tisa.
Nonostante i fallimenti della regolamentazione finanziaria evidente durante la crisi globale, i sostenitori di TISA mirano a liberalizzare ulteriormente i mercati dei servizi finanziari globali. Il progetto Servizi Finanziari allegato stabilisce anche le norme per aiutare l’espansione delle finanziarie multinazionali in altre nazioni – con sede principalmente a New York, Londra, Parigi e Francoforte - impedendo ostacoli normativi.
Il documento qui >> http://wikileaks.org/tisa-financial/#start
GdF, Repetto: è venuto il momento di vuotare il sacco
COSA SUCCEDE ALLA GUARDIA DI FINANZA? IL NODO DI CERTE IGNOBILI DINAMICHE FEUDALI E VERGOGNOSE PREVARICAZIONI È VENUTO AL PETTINE – di Umberto Rapetto (da Oggi)
giovedì 19 giugno 2014
Oggi - 25 giugno 2014
CHE SUCCEDE ALLA GUARDIA DI FINANZA?
È SCONCERTANTE: LA NUOVA TANGENTOPOLI HA TRAVOLTO ANCHE ALCUNI ALTI UFFICIALI DELLE FIAMME GIALLE
Risponde Umberto Rapetto, generale in congedo della Guardia di Finanza
Arresti, perquisizioni, avvisi di garanzia, sequestri di conti e di denaro: i cittadini faticano a credere che non sia la Guardia di Finanza a eseguirli, ma a subirli. Lo "scandalo petroli" del 1978, la falcidia di ufficiali in piena Tangentopoli nel 1992, una serie interminabile di brutti esempi distribuiti più o meno silenziosamente nel tempo, il collasso di questi giorni. La gente che mi ferma per strada e mi dice: «Si vergogni, anche lei era uno di loro». Vorrei rispondere «Chi, io?» e poi mi rendo conto che il quisque de populo non sa a chi urlare la propria rabbia.
Qualcuno - parafrasando Papa Francesco - non mi risparmia la battuta «I corrotti bruceranno nelle fiamme (gialle) dell'inferno» e non riesco a sorridere. La Guardia di Finanza non è l'insaziabile bestia che emerge oggi dai giornali, ma quella favolosa creatura fatta di decine di migliaia di persone che con sacrificio, impegno, professionalità, determinazione combattono ogni giorno per fare il loro dovere. Uomini e donne che lavorano con stipendi non entusiasmanti, con strumenti inadeguati, con dinamiche premiali e di carriera che gratificano quelli che non se lo meritano, con ostacoli spesso creati dalla parte marcia dell'organizzazione, con mille formalità che intralciano l'operatività ma fanno salve le forme.
Il nodo di certe ignobili dinamiche feudali e vergognose prevaricazioni è venuto al pettine. Adesso chi ha subito iniquità e prepotenze, chi ha visto, chi sa, deve smettere di avere paura. È venuto il momento di denunciare e di dare ai magistrati l'opportunità di fare chiarezza e giustizia su fenomeni intollerabili anche in un Paese devastato come il nostro.
Iscriviti a:
Post (Atom)