sabato 20 febbraio 2021
giovedì 18 febbraio 2021
sabato 30 gennaio 2021
Soldi, mucche selvatiche, anziani e kibbutz
Soldi della Banca Centrale: Passività, Attività o Capitale della Nazione?
http://centralerischibanche.blogspot.com/2021/01/soldi-della-banca-centrale-passivita.html
Le mucche abbandonate di Chernobyl sono diventate selvatiche, e sembrano piuttosto felici
https://www.esquire.com/it/lifestyle/viaggi/a35349950/mucche-chernobyl/
kibbutz (Treccani)
https://www.treccani.it/enciclopedia/kibbutz_%28Dizionario-di-Storia%29/
Strage di anziani in Rsa a Como: 21 morti. “Erano stati vaccinati”. Positivi 85 ospiti e 54 sanitari
https://www.secondopianonews.it/news/cronaca/2021/01/25/strage-di-anziani-in-rsa-a-como-21-morti-erano-stati-vaccinati-positivi-85-ospiti-e-54-sanitari.html
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venerdì 29 gennaio 2021
Riparte la campagna terroristica dello spread
Riparte la campagna terroristica dello spread
di Thomas Fazi
(Fonte: https://www.sinistrainrete.info/articoli-brevi/19628-thomas-fazi-riparte-la-campagna-terroristica-dello-spread.html)
La Repubblica ci fa sapere che negli ultimi giorni lo spread avrebbe registrato una pericolosa «fiammata», toccando quota 124,5 punti base per la prima volta dal novembre scorso. Secondo il quotidiano, si tratterebbe di una “naturale” reazione dei mercati all’instabilità politica delle ultime settimane e al rischio – non sia mai! – di nuove elezioni.
La favoletta, insomma, è sempre la stessa: fate i bravi o i mercati vi puniranno facendovi salire lo spread. L’assunto di fondo è quello secondo cui i tassi di interesse sarebbero fissati dai mercati, i quali necessitano di essere “rassicurati” dai governi per mezzo di politiche “responsabili”.
Quante volte negli anni scorsi ci siamo sentiti dire che se i tassi salivano era perché non eravamo “affidabili” o perché avevamo un debito pubblico eccessivo? Questa è stata più o meno la narrazione che ci hanno imposto per farci ingoiare la macelleria sociale di questi anni. E per convincerci che i mercati, alla fine della fiera, contano più della democrazia. Tutti ricorderanno il terrorismo mediatico che si scatenò intorno all’aumento dello spread ai tempi dell’elezione del governo gialloverde, tanto per fare un esempio.
Peccato che le cose non funzionino così. I tassi di interesse non li fissano i mercati; li fissa la banca centrale. Ed è facile intuire perché: tra i “consumatori” di titoli di Stato che influiscono sulla domanda finale – e dunque sui tassi di interesse – c’è anche la banca centrale, che anzi è il “consumatore” più potente di tutti, visto che è l’unico che può creare dal nulla tutta la moneta di cui ha bisogno. Che ha, per così dire, un arsenale illimitato.
Ed è per questo che può tranquillamente fissare il tasso di interesse al livello che vuole: perché se i mercati si rifiutano di sottoscrivere i nuovi titoli emessi al tasso di interesse fissato dalla banca centrale, quest’ultima può sempre comprare i titoli essa stessa.
In realtà la banca centrale non ha neanche bisogno di intervenire direttamente nelle aste (cosa che non fa praticamente nessuna banca centrale) per determinare il tasso di interesse; gli basta intervenire sul mercato secondario, dove ci si scambiano i titoli già emessi e se ne determina così il tasso di rendimento, che a sua volte influisce sul tasso di interesse dei titoli di nuova emissione. Che è esattamente quello che fanno tutte le banche centrali, inclusa la BCE: aumentando la domanda sul mercato secondario, fanno scendere i rendimenti e dunque i tassi di interesse.
Insomma, i tassi di interesse sono una variabile che dipende sempre dalla politica monetaria della banca centrale (anche quando quest’ultima sceglie, per ragioni politiche, di lasciare che siano i mercati a determinare i tassi). Da un punto di vista strettamente tecnico, la BCE, se lo volesse, potrebbe tranquillamente portare i tassi di interesse sui nostri titoli di Stato a zero. Per dirla diversamente, ogniqualvolta lo spread sale, è perché la BCE permette che salga.
In passato si sarebbe potuto sostenere che lo faceva perché i trattati le impedivano di intervenire efficacemente sui mercati dei titoli sovrani (falso perché, come abbiamo visto, quando si è trattato poi di salvare la baracca col quantitative easing la BCE l’ha fatto senza problemi). Ma dall’inizio della pandemia la BCE si sta comportando quasi come una “vera” banca centrale, comprando praticamente tutti i titoli di nuova emissione di paesi come l’Italia.
E infatti negli ultimi mesi i tassi di interesse di tutti i paesi dell’eurozona – e dunque gli spread – sono crollati, nonostante un significativo aumento dei deficit e dei debiti pubblici, tanto che oggi viene dato per scontato che la BCE, di fatto, sta praticando un’esplicita politica di controllo sulla curva dei rendimenti simile a quella praticata dal Giappone e da altri paesi.
Ciò dimostra, al di là di ogni dubbio, che la BCE, se lo vuole, può sempre impedire che l’aumento del deficit/debito – o la situazione politica all’interno del paese – spinga all’insù i tassi di interesse. A maggior ragione oggi che la BCE si è liberata (anche se solo temporaneamente) dei vincoli autoimposti del passato. Anzi, proprio nei periodi di turbolenza politica la banca centrale dovrebbe consentire il regolare svolgimento del processo democratico, invece di lasciare che i mercati obbligazionari influenzino l’agenda politica del paese.
Allora perché la BCE sta permettendo allo spread di tornare a salire? Una possibile risposta la troviamo nel già citato articolo della Repubblica, secondo cui l’aumento dello spread andrebbe letto come un «monito della BCE, che invita a non sprecare l’opportunità del Recovery Plan». Lo stesso articolo cita anche una nota dell’agenzia di rating Moody’s, secondo cui il problema consisterebbe nel fatto che un governo indebolito complicherebbe il «tempestivo assorbimento dei fondi europei».
Il nocciolo della questione è tutto qui: dal punto di vista delle élite nordeuropee, è assolutamente fondamentale che l’Italia prenda i fondi del Recovery Plan. E non perché non vedono l’ora di ricoprirci di miliardi per finanziare la ripresa del paese, come ci raccontano il governo e i media, ma perché il Recovery Plan offrirebbe alle élite in questione ciò che vanno agognando da sempre: un controllo politico totale della politica economica dell’Italia, come spiego nel dettaglio qui. E l’attuale maggioranza è la migliore garanzia che l’Italia vada avanti con il Recovery Plan.
Ecco allora che, di fronte al rischio di una crisi di governo, viene riattivata l’arma dello spread. Il «monito», come lo chiama la Repubblica, è chiaro: lo scudo della BCE vale solo per quei paesi che seguono i diktat dell’Europa, a partire dal Recovery Plan; ma se all’Italia dovesse venire in mente la balzana idea di andare ad elezioni anticipate, l’Italia verrà nuovamente data in pasto agli speculatori.
La differenza tra l’eurozona e tutti gli altri paesi avanzati sta tutta qua: in questi ultimi, la banca centrale è effettivamente dipendente dal governo; nell’eurozona, invece, sono gli Stati ad essere dipendenti dalla banca centrale. In questo senso, nella misura in cui il debito italiano rischia di (ri-)diventare insostenibile, questo è unicamente una conseguenza dell’appartenenza dell’Italia all’architettura dell’euro.
giovedì 21 gennaio 2021
venerdì 8 gennaio 2021
Ex di Goldman Sachs diventa presidente della BBC
La Gran Bretagna nomina l'ex banchiere Goldman Sharp come presidente della BBC
Autore dell'articolo:
Reuters
Paul Sandle
Data di pubblicazione:
06 gen 2021 - Ultimo aggiornamento 1 giorno fa - leggi 2 minuti
Fonte: https://financialpost.com/pmn/business-pmn/britain-names-former-goldman-banker-sharp-as-bbc-chairman
LONDRA - La Gran Bretagna ha nominato l'ex banchiere della Goldman Sachs Richard Sharp come prossimo presidente della BBC, incaricato di concordare un modello di finanziamento a lungo termine per l'emittente in un momento di crescente concorrenza e controllo politico.
Il Segretario alla Cultura Oliver Dowden ha detto che Sharp è "esattamente il capo di cui la BBC ha bisogno in questo momento".
"Sono fiducioso che porterà avanti le riforme alla BBC per garantire che rifletta in modo imparziale e soddisfi le esigenze di tutte le parti del Regno Unito, e si evolva per rimanere un successo globale che è centrale per la vita nazionale britannica nei decenni a venire", ha detto.
Sharp è un ex donatore del Partito Conservatore e ha lavorato con il ministro delle Finanze Rishi Sunak alla Goldman Sachs, secondo un notiziario della BBC. Di recente è stato consulente di Sunak.
Il presidente, che è ufficialmente nominato dalla regina su raccomandazione del governo, ha la responsabilità di sostenere e proteggere l'indipendenza della BBC, che è finanziata da un canone pagato da ogni famiglia che guarda la TV.
"La BBC è il cuore della vita culturale britannica e sono onorato di avere la possibilità di aiutarla a guidare il prossimo capitolo della sua storia", ha detto Sharp.
Si unirà all'emittente il mese prossimo, poiché deve affrontare alcune delle più grandi minacce al suo futuro da quando è stata fondata 98 anni fa.
Il primo ministro Boris Johnson ha espresso scetticismo sul canone di licenza in un momento in cui il pubblico televisivo della BBC si sta riducendo e i servizi di streaming come Netflix stanno diventando sempre più popolari.
La BBC è spesso accusata di parzialità da parte di critici di entrambi gli schieramenti politici. Mentre alcuni conservatori la percepiscono come londinese e di sinistra, quelli della sinistra del partito laburista di opposizione la considerano di parte avversa.
Sharp succederà a David Clementi, un ex vice governatore della Banca d'Inghilterra, che si dimetterà il mese prossimo dopo quattro anni.
Sharp sarà pagato 160.000 sterline (220.000 dollari) per lavorare tre o quattro giorni alla settimana, ha detto il governo.
Clementi ha confermato che si dimetterà a giugno quando ha annunciato la nomina di Tim Davie a nuovo direttore generale dell'emittente.
Davie è redattore capo, responsabile dei contenuti della BBC attraverso la televisione, la radio e i servizi online, oltre a guidarne le operazioni.
Una revisione dei finanziamenti della BBC è prevista per il 2022, prima che la sua carta reale debba essere rinnovata nel 2027.
La nomina di Sharp è stata riportata da Sky News ore prima dell'annuncio ufficiale.
Un comitato di legislatori che sovrintende al lavoro del dipartimento per il digitale, la cultura, i media e lo sport ha dichiarato di essere deluso dalla fuga di notizie sulla nomina.
"Il comitato aveva già espresso alcune preoccupazioni sul processo di nomina, chiedendo che fosse equo e trasparente", ha detto il presidente Julian Knight in una dichiarazione.
($1 = 0,7361 sterline) (Relazione di Paul Sandle e Sarah Young; Montaggio di Guy Faulconbridge e Estelle Shirbon; Montaggio di Alison Williams e Philippa Fletcher)
mercoledì 30 dicembre 2020
martedì 29 dicembre 2020
Semi di disperazione: suicidi per l'usura nella campagna statunitense
26 dicembre 2020
Semi di disperazione: Suicidio in fattoria
Notizie
Il suicidio tra gli agricoltori cresce
Katie Wedell - Akron Beacon Journal
Fonte: https://www.limaohio.com/news/441358/seeds-of-despair-suicide-on-the-farm
Uno ad uno, tre uomini della stessa comunità si sono tolti la vita.
La loro morte è durata due anni a partire dalla metà del 2015 e ha scosso il villaggio di Georgetown, Ohio, circa 40 miglia a sud-est di Cincinnati.
Erano tutti tra i 50 e i 60 anni.
Erano tutti contadini.
Heather Utter, il cui cugino del marito è stato il terzo a togliergli la vita, ora teme che suo padre possa essere il prossimo. L'allevatore di lunga data, che per anni ha faticato a tenere a galla la sua attività, ha venduto l'ultima delle sue mucche a gennaio, in un periodo di salute in declino e di finanze in calo. La decisione lo ha schiacciato.
"Non ha fatto altro che mucche da latte per tutta la vita", ha detto Utter, il cui padre ha rifiutato di essere intervistato. "È stata una grande decisione, una decisione triste. Ma a un certo punto dici che quando è abbastanza è abbastanza".
Gli agricoltori americani producono quasi tutto il cibo del Paese e contribuiscono al prodotto interno lordo con circa 133 miliardi di dollari all'anno.
Eppure ora sono gravati da un debito quasi record, dichiarando bancarotta a tassi crescenti e vendendo le loro aziende agricole in un futuro incerto, offuscato dal cambiamento climatico e da una serie di tariffe e salvataggi.
Per alcuni, il fardello è troppo pesante da sopportare.
Gli agricoltori sono tra i più propensi a morire di suicidio, rispetto ad altre occupazioni, secondo uno studio dei Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie. Lo studio ha anche rilevato che i tassi di suicidio sono complessivamente aumentati del 40% in meno di due decenni.
Il problema ha afflitto le comunità agricole di tutta la nazione, ma forse in nessun altro luogo più che nel Midwest, dove il clima estremo e il calo dei prezzi hanno colpito i produttori di latte e di colture negli ultimi anni.
Più di 450 agricoltori si sono uccisi in nove stati del Midwest dal 2014 al 2018, secondo i dati raccolti dalla rete USA TODAY Network e dal Midwest Center for Investigative Reporting. Il totale reale è probabilmente più alto perché non tutti gli stati hanno fornito dati sui suicidi per ogni anno e alcune parti dei dati sono stati cancellati.
I decessi coincidono con il quasi raddoppio delle chiamate a una hotline di crisi gestita da Farm Aid, un'agenzia no-profit la cui missione è quella di aiutare gli agricoltori a mantenere la loro terra. Più di mille persone hanno chiamato il numero solo nel 2018, ha detto la portavoce Jennifer Fahy.
Nessuna crisi economica si prende tutta la colpa. Invece, una cascata di eventi ha afflitto gli agricoltori negli ultimi anni:
I prezzi delle principali materie prime sono crollati di circa il 50% dal 2012.
Il debito agricolo è salito di circa un terzo dal 2007, fino ai livelli degli ultimi anni Ottanta.
Il maltempo ha impedito agli agricoltori di piantare quasi 20 milioni di acri solo nel 2019.
Le esportazioni di soia degli Stati Uniti verso la Cina sono scese del 75 per cento dal 2017 al 2018, a causa delle forti tensioni commerciali.
Anche i 28 miliardi di dollari di aiuti federali forniti dall'amministrazione Trump in due anni non sono stati sufficienti a cancellare le ricadute della guerra commerciale con la Cina, hanno detto molti agricoltori.
Non è la prima volta che gli sforzi di Washington per aiutare gli agricoltori non sono stati sufficienti.
Nel 2008, il Congresso ha approvato il Farm and Ranch Stress Assistance Network Act per fornire programmi di salute comportamentale ai lavoratori agricoli attraverso sovvenzioni agli Stati.
Ma non ha stanziato fondi per l'FRSA fino all'anno scorso - più di un decennio e centinaia di suicidi dopo.
Alcuni dei primi quattro programmi pilota finanziati non hanno ancora ricevuto fondi.
"Gli agricoltori, gli allevatori e i lavoratori agricoli stanno vivendo un grave stress e alti tassi di suicidio", ha detto il senatore statunitense Tammy Baldwin, D-Wisconsin, che ha sponsorizzato il disegno di legge bipartisan per finanziare l'iniziativa. "Sfortunatamente, Washington è stata lenta a riconoscere le sfide che gli agricoltori stanno affrontando".
I giornalisti hanno parlato con più di due dozzine di agricoltori, professionisti della salute mentale e altri esperti in tutto il Midwest che hanno detto che il problema ha bisogno di attenzione ora.
Eventi economici devastanti da soli non causano suicidi, hanno detto gli esperti, ma possono essere l'ultima goccia per una persona che già soffre di depressione o di stress a lungo termine. (NdT: lo storytelling è come quello sulle radiazioni atomiche: non sono loro che provocano le morti ma sarebbe lo stress psicologico... così per l'economia di un cesso di nazione che riesce a creare denaro dal nulla solo per salvare banche e banchieri...)
"Ci piace identificare qualcosa come causa", ha detto Ted Matthews, uno psicologo che lavora esclusivamente con le famiglie di contadini del Minnesota. "In questo momento si parla di prezzi delle materie prime che sono la causa, ed è sicuramente una causa, ma non è l'unica in assoluto".
Un gruppo difficile da raggiungere
Gli agricoltori sono da anni tra le popolazioni più a rischio.
Più di 900 contadini sono morti per suicidio in cinque stati dell'alto Midwest durante la crisi agricola degli anni '80, ha trovato il National Farm Medicine Center. Durante quella crisi, in tutto il paese sono sorte linee telefoniche di consulenza per la salute mentale e per il suicidio. Ma dopo che la crisi è passata, i programmi si sono prosciugati.
Le morti si sono un po' attenuate negli anni successivi, ma i ricercatori dell'Università dell'Iowa hanno scoperto che gli agricoltori e gli altri lavoratori agricoli avevano ancora il più alto tasso di suicidio tra tutte le occupazioni lavorative dal 1992 al 2010, gli anni che hanno esaminato in uno studio del 2017.
Gli agricoltori e gli allevatori avevano un tasso di suicidio che era, in media, 3,5 volte superiore a quello della popolazione generale, secondo lo studio.
Parte del problema, hanno detto gli esperti, è che gli agricoltori sono un gruppo difficile da raggiungere - sia geograficamente che emotivamente.
La maggior parte vive in zone rurali, lontano dai professionisti della salute mentale. Mentre le contee urbane hanno una media di 10 psichiatri ogni 100.000 persone, le contee rurali ne hanno tre, secondo uno studio dell'Università del Michigan del 2018.
Anche quando l'aiuto è disponibile, i consulenti potrebbero non capire cosa stanno passando gli agricoltori.
I consulenti hanno consigliato agli agricoltori di alleviare lo stress trovando un lavoro diverso - qualcosa che trovano impossibile da contemplare, ha detto Fahy, il portavoce di Farm Aid, che gestisce il numero verde della crisi, le cui chiamate sono salite del 92% tra il 2013 e il 2018.
"È essenziale che gli agricoltori parlino con persone che comprendono gli aspetti unici dell'agricoltura", ha detto.
Dopo che Larry Ruhland si è ucciso nel 2006 nella fattoria del Minnesota che gestiva con sua moglie, Barbara, ha contattato Matthews.
"Non ho messo insieme i pezzi, perché non ho nemmeno pensato al fatto che Larry fosse sotto stress come lo era lui", ha detto Barbara Ruhland.
Matthews, lo psicologo della fattoria del Minnesota, l'ha aiutata a superare i disordini dopo il suicidio del marito, e di nuovo quando ha perso un figlio a causa di un aneurisma nel 2014.
Troppo spesso, ha detto, riceve chiamate dopo il fatto.
"Mi rattrista davvero", ha detto. "La persona si è suicidata, e ora sto lavorando con quella famiglia".
Ecco perché formare più persone per individuare le bandiere rosse del pensiero suicida è una parte cruciale della sua missione: dirigenti dell'agricoltura, banditori d'asta, banchieri.
"Quel banchiere è al tavolo della cucina", ha detto Ruhland. "Quelle persone sono in prima linea ogni giorno".
Il Minnesota ha aggiunto un secondo psicologo per dividere il lavoro con Matthews. Il programma costa 228.000 dollari all'anno.
"Vai a parlare con loro".
Le estensioni universitarie, i capitoli del Farm Bureau e altri hanno iniziato a prendere nota, creando linee telefoniche di crisi specifiche per gli agricoltori e formando le persone nelle comunità agricole per individuare i segni della depressione o del pensiero suicida.
L'Iowa ha recentemente finanziato un programma per pagare gli psichiatri che forniscono servizi di salute mentale in aree "rurali e scarsamente servite".
Il Wisconsin ha approvato 200.000 dollari per i buoni, in modo che gli agricoltori potessero frequentare la consulenza, e il Wisconsin Farm Center offre consigli sulle finanze. Ha anche una formazione su come identificare i pensieri suicidi e come aiutare.
"I contadini sono un gruppo duro e hanno la pelle spessa e non vogliono essere visti arrivare fino all'ufficio del consulente", ha detto Susan Harris-Broomfield, la direttrice per la salute, il benessere e la sicurezza nelle zone rurali dell'Università del Nebraska-Lincoln Extension. "Non è la loro marmellata".
Harris-Broomfield ama distribuire cartoline da muro con un numero di help-line e altre risorse nei luoghi in cui gli agricoltori si riuniscono, come i giorni del raccolto Husker Harvest Days del Nebraska.
Il suo consiglio più grande: fate la conversazione sullo stress invece che sulla salute mentale.
"Lo stress è qualcosa con cui tutti possiamo relazionarci", ha detto
Lo stress si mescola ora al dolore a Georgetown, Ohio, dove il padre di Heather Utter si sta adattando alla vita dopo l'agricoltura, mentre il suocero coltiva 1.500 acri - una combinazione tra i terreni su cui è cresciuto e la proprietà adiacente che suo cugino ha coltivato fino alla sua morte.
"Se non si coltiva, non lo si capisce", diceva Charlie Utter dello stress e della disperazione a cui hanno ceduto tanti contadini locali. "Ci sono così tanti alti e bassi e variabili che non si possono controllare. Ti logora".
Charlie Utter ha detto che si rammarica di non aver parlato prima con suo cugino; sapeva che qualcosa lo preoccupava nei giorni prima della sua morte. I membri della famiglia devono guardarsi da vicino, ha detto.
"Se vedi che qualcuno è a terra, vai a parlare con lui e non rimandare", ha detto. "Se la gente fosse più istruita, non potrebbe far male. Una persona potrebbe prendere qualcosa".
(NdT: nota bene: i contadini si suicidano per l'usura, ma negli Stati Uniti "non ci arrivano". Occorrono psichiatri che curino gli psicologi!)
Vedi anche: