‘BENEFICI’ UE
Una rapina a mano armata
di Ugo Gaudenzi, Rinascita
E così, allo schiaffo del “sorrisetto” alla giornalista che chiedeva se l’Italia era “affidabile”, l’inquilino dell’Eliseo (in fase di trasloco) ha aggiunto un altro amabile commento anti-italiano. Parlando alla tv francese, il presidente Nicolas Sarkozy ha infatti dichiarato che l’eurocrazia “ha salvato la Grecia per salvare l’Italia”.
Da un tale micro-Mefistofele di turno - ma anche Frau Merkel non è mica una mammoletta, basti pensare al continuo dichiarare inaffidabile il governo di Roma e il continuo “preferire” il Quirinale (abitato dal suo alter ego già quadro del Pci atlantico: anche lei è un’ex funzionaria Ddr convertita atlantica) - non ci si poteva aspettare certo la verità.
Se l’eurocrazia capitanata dal duo Merkozy ha lanciato ultimatum e aut-aut ai “piigs” (gli Stati-maiale in difficoltà, così ci chiamano), non l’ha fatto minimamente per “salvarli”. Anzi.
La verità è che le Mesdames Banques di Francia, di cui Sarkozy è il cameriere, possiedono nei loro forzieri 366 miliardi di dollari del nostro debito su 575,5 miliardi in totale. Crediti che rischiano di essere (grazie proprio ai raid speculativi a rischio delle banche stesse e ai tassi usurai applicati) svalutati. E che le Frauen Banken di Germania hanno lo stesso problema. Ed è evidente che l’investimento (sic) in titoli italiani non è stato affatto deciso, per “beneficienza”, ma per accaparrare parte della sovranità nazionale italiana, per mettere le mani su Alitalia o su Parmalat, per predare le fonti (Libia) e gli enti energetici (Eni, Enel) o la Finmeccanica. Non a caso l’esposizione francese sui titoli di debito pubblico riguarda tutti e cinque i “piigs”, dal Portogallo all’Irlanda, dalla Grecia alla Spagna e non solo dunque l’Italia.
Di conseguenza il “gran favore” della ricapitalizzazione del cosiddetto Efsf (il fondo salva-stati...) fino a mille miliardi di euro è figlio di questa logica strozzinesca: io aumento il fondo-prestiti, i tuoi titoli sono svalutati e quindi i nuovi li pago di meno e ci applico sopra interessi più alti, così le mie banche rientrano non soltanto del prestito già fatto ma anche degli interessi sugli interessi per ampliare il profitto usuraio...
“Merde”, direbbe un citoyen. Ma siamo in Italia e ci accontentiamo di alzare le spalle. Oppure qualcuno, nel governo o all’opposizione, si rallegra inginocchiandosi di fronte alle Loro Maestà.
No, no, no.
Basta con questa “Europa” di camerieri delle banche e di strozzini istituzionali.
Andiamocene via dall’Ue, una porcata sperpera-denari (lo sapete quanto costa ai cittadini mantenere in vita l’elefante di Bruxelles e i suoi 20.000 apparatchnik?), un ente sovrannazionale che fa gli interessi della speculazione finanziaria di Wall Street e della City “mediata” dalla Bce. Alla Francia (e a chi rimane) lasciamogli l’euro. Una moneta falsa, in realtà un nodo scorsoio.
E così, allo schiaffo del “sorrisetto” alla giornalista che chiedeva se l’Italia era “affidabile”, l’inquilino dell’Eliseo (in fase di trasloco) ha aggiunto un altro amabile commento anti-italiano. Parlando alla tv francese, il presidente Nicolas Sarkozy ha infatti dichiarato che l’eurocrazia “ha salvato la Grecia per salvare l’Italia”.
Da un tale micro-Mefistofele di turno - ma anche Frau Merkel non è mica una mammoletta, basti pensare al continuo dichiarare inaffidabile il governo di Roma e il continuo “preferire” il Quirinale (abitato dal suo alter ego già quadro del Pci atlantico: anche lei è un’ex funzionaria Ddr convertita atlantica) - non ci si poteva aspettare certo la verità.
Se l’eurocrazia capitanata dal duo Merkozy ha lanciato ultimatum e aut-aut ai “piigs” (gli Stati-maiale in difficoltà, così ci chiamano), non l’ha fatto minimamente per “salvarli”. Anzi.
La verità è che le Mesdames Banques di Francia, di cui Sarkozy è il cameriere, possiedono nei loro forzieri 366 miliardi di dollari del nostro debito su 575,5 miliardi in totale. Crediti che rischiano di essere (grazie proprio ai raid speculativi a rischio delle banche stesse e ai tassi usurai applicati) svalutati. E che le Frauen Banken di Germania hanno lo stesso problema. Ed è evidente che l’investimento (sic) in titoli italiani non è stato affatto deciso, per “beneficienza”, ma per accaparrare parte della sovranità nazionale italiana, per mettere le mani su Alitalia o su Parmalat, per predare le fonti (Libia) e gli enti energetici (Eni, Enel) o la Finmeccanica. Non a caso l’esposizione francese sui titoli di debito pubblico riguarda tutti e cinque i “piigs”, dal Portogallo all’Irlanda, dalla Grecia alla Spagna e non solo dunque l’Italia.
Di conseguenza il “gran favore” della ricapitalizzazione del cosiddetto Efsf (il fondo salva-stati...) fino a mille miliardi di euro è figlio di questa logica strozzinesca: io aumento il fondo-prestiti, i tuoi titoli sono svalutati e quindi i nuovi li pago di meno e ci applico sopra interessi più alti, così le mie banche rientrano non soltanto del prestito già fatto ma anche degli interessi sugli interessi per ampliare il profitto usuraio...
“Merde”, direbbe un citoyen. Ma siamo in Italia e ci accontentiamo di alzare le spalle. Oppure qualcuno, nel governo o all’opposizione, si rallegra inginocchiandosi di fronte alle Loro Maestà.
No, no, no.
Basta con questa “Europa” di camerieri delle banche e di strozzini istituzionali.
Andiamocene via dall’Ue, una porcata sperpera-denari (lo sapete quanto costa ai cittadini mantenere in vita l’elefante di Bruxelles e i suoi 20.000 apparatchnik?), un ente sovrannazionale che fa gli interessi della speculazione finanziaria di Wall Street e della City “mediata” dalla Bce. Alla Francia (e a chi rimane) lasciamogli l’euro. Una moneta falsa, in realtà un nodo scorsoio.
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