Sinossi Docfilm: 1992 il bivio
L'attuale crisi economica internazionale viene esaminata dalla prospettiva italiana. L’analisi si snoda attraverso le testimonianze di: cittadini, giornalisti, scrittori, avvocati, economisti, politici, artisti ed attivisti; la corredano immagini di manifestazioni e dati storici dai quali emergono i diversi disagi sociali e le possibili cause. Attraverso una regressione panoramica sulla storia dell’economia italiana con l’allineamento cronologico di una serie di eventi drammatici - le stragi dei magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, Tangentopoli, l’attacco speculativo alla lira da parte dell’alta finanza internazionale, un governo che ha varato una serie di manovre finanziarie definite “lacrime e sangue” e l’avvio al processo delle privatizzazioni - l’indagine documentaristica individua il nodo centrale del tema nell’anno 1992. Questo anno è indicato come il bivio che ha dirottato l’Italia verso la globalizzazione dei mercati finanziari e della moneta unica europea al ritmo del neoliberismo sfrenato, minando le basi della democrazia, dello stato sociale e della ridistribuzione equa della ricchezza. Uno scenario storico che si ripropone agli italiani con tutta la sua attualità. Un documentario coraggioso e politicamente scorretto nel quale vengono evidenziati provocatoriamente i lati positivi del regime fascista, confrontandoli con quelli degenerati dell’attuale forma di “democrazia pilotata” in cui lo Stato, svuotato della sua sovranità, è succube delle banche e delle oligarchie internazionali. Un filo comune, ancora invisibile ai più, emerge durante il percorso documentaristico come nella composizione di un puzzle, fornendo un quadro cognitivo utile allo spettatore di qualsiasi estrazione sociale e politica per riesaminare il proprio ruolo di cittadino e persona.
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