COSENZA
Tesoro sparito da
14 depositi bancari
23/08/2013
La Guardia di finanza indaga sul quarantasettenne Giacomo Caruso, fino a poche settimane fa a capo della filiale cittadina dell’istituto di credito. Il direttore ha chiesto ai pm di essere interrogato. La Procura gli contesta d’aver messo le mani su 770mila euro
Parlerà. Ha voglia di vuotare il sacco, di svelare in che modo avrebbe fatto sparire i quattrini che i clienti avevano in deposito nella filiale di Cosenza di Banca Sviluppo. Giacomo Caruso, 47 anni, fino a qualche settimana fa, era il direttore dell’agenzia di credito, un istituto che avrebbe gestito in modo “familiare” gettando le basi per la creazione di una banca “parallela”. Una banca nella banca con finte assunzioni di amici sistemati in ruoli chiave e congiunti destinatari di cospicue somme prelevate da conti di facoltosi clienti. Uno di questi, un noto imprenditore del posto, ha già presentato una denuncia in Procura dopo aver scoperto un gigantesco “buco” nel suo deposito. Settecentosettamila euro spariti, prelevati senza autorizzazione dal direttore e dispersi in una miriade di rapporti, alcuni dei quali, intestati a congiunti. Adesso, però, Caruso, attraverso il suo legale, l’avvocato Pasquale Vaccaro, ha chiesto al procuratore aggiunto, Domenico Airoma, di essere interrogato. Forse, parlerà di quella banca nella banca che, secondo l’accusa, aveva creato. Un ipotetico modello truffaldino che è stato scoperto dai vertici della banca durante una ispezione interna. Ora che Caruso è rimasto senza lavoro ed è indagato ha deciso di parlare.
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