nviato da Fortunato Vadalà il 11-10-2013 15:03
Calabria, fallisce banca. Conti dei risparmiatori depredati dai dirigenti
La gestione allegra dei suoi dirigenti ha portato al fallimento della Banca di Credito Cooperativo di Cosenza. In particolare hanno svuotato i conti correnti dei risparmiatori per concedere prestiti senza garanzie a parenti e amici.
Sapere che il fallimento della Banca di Credito Cooperativo di Cosenza è stata favorita dal comportamento spericolato dei suoi dirigenti non mancherà di creare tensione e rabbia nella citta bruzia. Si è conclusa ieri l'inchiesta con l'operazione della Guardia di Fianza definita "Family bank", la quale ha determinato un ordine di arresto, la denuncia di 38 persone e il sequestro di beni per circa tre milioni e mezzo di euro. A finire in carcere dovrebbe essere l'ex presidente della Banca Giacinto Ettore Caroselli, uno dei più famosi ginecologi cosentini, il quale è già latitante , poichè condannato in via definitiva per reati di violenza sessuale. Sono più di 20 milioni gli euro scomparsi dai conti dei clienti della banca e erogati in modo allegro eparenti e amici dei dirigenti della banca.
I dirigenti della banca avevano creato, secondo le risultanze dell'inchiesta, un sistema che, attraverso una serie di appropriazioni indebite, avrebbe affossato i conti della banca. Gli ideatori di questo meccanismo criminale sarebbero stati l'ex presidente dell'istituto, in collaborazione con l'ex vicepresidente Giancarlo Tosto, 58 anni, imprenditore originario di Piane Crati e residente a Rogliano, e l'ex direttore generale Eugenio Gallo, 46 anni, per poter concedere prestiti senza garanzie ai loro parenti e a imprenditori. Queste operazioni spericolate hanno determinato un buco di 20 milioni di euro che ha portato la banca cosentina al fallimento.
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