BPVi: anche i ricchi piangono
di Alessandro Ballardin, 30 settembre 2015
Le
recenti notizie di cronaca e le indagini della magistratura sulla BPVi
ci porterebbero a pensare che oggi sicuramente non ci sarebbe tutta
questa "fregola" per un posto al sole nel CDA della banca. L'istituto
che negli ultimi due anni, per usare un eufemismo, ha prodotto bilanci
non proprio floridi, sembra ormai destinato ad essere acquisito. Chi va a
dire in giro che tutto quello che sta accadendo sia il "redde rationem"
nei confronti di Zonin da parte dell'azionariato di minoranza, si
sbaglia di grosso.
Innanzitutto perché il primo danno immediato della faida sarebbe una ulteriore svalutazione del valore delle azioni da
loro possedute e si sa che non solo gli Amenduni, ma un po' tutta
l'imprenditoria vicentina è più o meno impegnata finanziariamente
nell'istituto. Ora, siccome come dice un vecchio adagio: "la parte più sensibile del corpo umano è il portafoglio" è razionalmente sensato prima di andare in guerra chiedersi "qui prodest"?
Se andiamo a guardare chi tra vicentini e veneti siano i maggiori possessori di azioni emerge questo quadro al dicembre 2014.
fonte: gli articoli di Alessio Mannino pubblicati sul magazine online VVox
Maria Gresele, moglie di Nicola Amenduni per un equivalente di quasi 90 milioni di euro 1,6% delle azioni,
Silvano Ravazzolo, quasi 88 milioni di euro 1,5% delle azioni della Confrav
Silvano Ravazzolo, quasi 88 milioni di euro 1,5% delle azioni della Confrav
Giuseppe Dalla Rovere, 63 milioni di euro (1,08%)
Cattolica Assicurazidi cui la BpVi è primo azionista con il 15%), che detiene 54 milioni con lo 0,9%,
Assicurazioni Generali (48 milioni, ovvero lo 0,8%)
In decima posizione Luca Morato, della Morato Pane, con più di 36 milioni di euro e lo 0,6%
Fondazione Roi (presieduta da Gianni Zonin) 29 milioni di euro circa, attorno allo 0,5%
Luca Ferrarini: 29 milioni di euro circa, attorno allo 0,5%
René Caovilla (scarpe femminili d’alta moda) si posiziona quattordicesimo con 25 milioni di euro (0,4%),
Il fondo giapponese Nomura (24,5 milioni) (0,4%)
Famiglia Zonin e le imprese ad essa riconducibili detenevano circa 21 milioni di euro (0,3%).
Elio Marioni della Askoll (5,7 milioni, lo 0,09%)
Rino Mastrotto (3,5 milioni, lo 0,06%)
Maltauro (3,5 milioni)
Lumar Srl, Luca Marzotto (3,3 milioni, lo 0,5%)
Il
vicepresidente della banca, Andrea Monorchio, presiede anche la
Micoperi Srl, impresa che possiede 6 milioni di euro, lo 0,1 per cento.
I
valori attuali di possesso delle azioni potrebbero aver subito delle
variazioni. I sopraccitati possessori, infatti, avrebbero potuto
teoricamente vendere le proprie quote. Ma il dubbio riguarda un altro
“se”: quanti, e per quanto, abbiano sottoscritto gli aumenti di capitale
degli ultimi due anni. Magari a debito.
Resta
indubbio che a situazione invariata la svalutazione del prezzo delle
azioni da 62,50 € a 48,00 €/az. ha prodotto una perdita (virtuale) del
23% sul controvalore il che rende poco verosimile addurre alla volontà
di indebolire Zonin tutto quello che sta accadendo e che le cronache riportano con dovizia di particolari.
In secondo luogo c'è la questione del credito: in
questi anni di crisi gli unici istituti che, in contro tendenza
rispetto ai "big players" del mercato del credito, hanno allargato i
cordoni della borsa sono state proprio le popolari e le casse rurali. Secondo voi vale la pena farsi scippare un istituto che, al
di la delle responsabilità civili e penali sulle presunte scorrettezze
perpetrate dai vertici dell'istituto e su cui sta indagando il pm Luigi
Salvadori, in questi anni di vacche magre è sempre rimasto saldamente
legato al territorio sostenendo imprese e famiglie quando nessuno lo
faceva?
Cosa
c'è veramente dietro questa operazione? Quali azioni è opportuno che
intraprendano gli azionisti, soprattutto ex dipendenti che hanno
investito risparmi e parte delle liquidazioni per tutelarsi? Ma poi
siamo sicuri che la BPVi e con lei tutte le banche italiane, abbiano
bilanci che dal punto di vista dei risultati siano così striminziti?
A queste e a altre domande proveremo dare risposta nei prossimi articoli.
J.K.Galbraith Capire come funziona l'economia significa capire la parte maggiore della nostra vita
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