Inchiesta Bps: atti Procura Spoleto, Visco indagato
Dal 28 gennaio 2015 per corruzione, truffa, abuso e infedeltà
http://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2015/10/20/visco-indagato-dalla-procura-di-spoleto_b58fbe89-5bce-46e4-a8f3-9f1bd11a74ef.html
L'iscrizione nel registro degli indagati di Ignazio Visco è
confermata da atti della procura di Spoleto. Da un certificato di
"comunicazione d'iscrizione a registro" di una parte offesa, di cui
l'ANSA ha copia, emerge che Visco è indagato dal 28 gennaio 2015 per
concorso in corruzione, abuso d'ufficio e truffa, e "infedeltà a seguito
dazione o promessa di utilità".
Sono complessivamente otto gli indagati nell'inchiesta aperta dalla procura umbra, tutti per le stesse ipotesi di reato contestate a Visco. Oltre al governatore, gli iscritti sono Giovanni Boccolini, Gianluca Brancadoro, Silvano Corbella, Giovanni Domenichini, Stefano Lado, Giuliana Scognamiglio e Nicola Stabile. L'esposto che ha portato all'apertura del fascicolo è stato presentato da un centinaio di vecchi soci della Popolare di Spoleto, secondo i quali ci sarebbero state una serie di condotte irregolari nel passaggio a Banca Desio. In particolare, sempre secondo l'esposto dei vecchi soci, ci fu un'offerta di una società di Hong Kong, la 'Nit Holding', superiore di 100 milioni di euro rispetto a quella avanzata da Banca Desio. Offerta alla quale, dicono oggi i vecchi soci della Popolare, i commissari di Bankitalia rifiutarono senza fornire alcuna motivazione chiara.
LA NOTIZIA SUL FATTO QUOTIDIANO
Il commissariamento era stato confermato da Mef - Il commissariamento della Banca Popolare di Spoleto e della controllante Spoleto Crediti e Servizi - vicende oggetto dell'inchiesta della magistratura di Spoleto che, secondo il Fatto Quotidiano, coinvolge, tra gli altri il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco - era stato confermato dal Ministero dell'Economia dopo l'annullamento da parte del Consiglio di Stato. Alla luce delle pronunce del giudice amministrativo e dell'esigenza di evitare qualsiasi incertezza sulla stabilità dei rapporti della clientela, la Banca d'Italia aveva reiterato "ora per allora" le proposte al ministero dell'Economia di amministrazione straordinaria. Con i provvedimenti 149 e 150 del 20 aprile 2015, adottati su proposta dell'Istituto centrale, il Mef aveva reiterato i decreti ministeriali di amministrazione straordinaria con effetto a partire dall'8 febbraio 2013, quando era cominciato il commissariamento.
Ex amministratori già del mirino del pm - Già prima del commissariamento della Banca, avvenuto nel febbraio 2013, la popolare di Spoleto - ora al centro di una inchiesta che coinvolgerebbe il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco - è finito nel mirino della Procura. I pm hanno indagato alcuni ex amministratori - tra i quali l'ex presidente Giovannino Antonini - funzionari dell'istituto e imprenditori dell'area umbra. Il procedimento, definito dalla Procura sulla base delle risultanze delle indagini svolte dal Nucleo Speciale di Polizia valutaria della Guardia di Finanza, è in attesa dell'udienza preliminare. I reati ipotizzati sono associazione per delinquere e plurime ipotesi di appropriazione indebita aggravata, intermediazione usuraria, ostacolo alle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza, bancarotta fraudolenta, dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture e documenti per operazioni inesistenti, omessa comunicazione del conflitto di interessi. Fatti commessi a Spoleto e in altri luoghi dal 30 settembre del 2007 al 24 aprile 2012 - avevano precisato gli inquirenti - "ai danni della Banca popolare di Spoleto e altri soggetti".
Bankitalia, non a conoscenza indagine - ''Con riferimento alla notizia comparsa oggi sulla stampa relativa alle vicende della Banca Popolare di Spoleto, la Banca d'Italia non è a conoscenza di alcuna iniziativa dell'autorità giudiziaria''. Lo riferiscono fonti della stessa Banca d'Italia.
Sono complessivamente otto gli indagati nell'inchiesta aperta dalla procura umbra, tutti per le stesse ipotesi di reato contestate a Visco. Oltre al governatore, gli iscritti sono Giovanni Boccolini, Gianluca Brancadoro, Silvano Corbella, Giovanni Domenichini, Stefano Lado, Giuliana Scognamiglio e Nicola Stabile. L'esposto che ha portato all'apertura del fascicolo è stato presentato da un centinaio di vecchi soci della Popolare di Spoleto, secondo i quali ci sarebbero state una serie di condotte irregolari nel passaggio a Banca Desio. In particolare, sempre secondo l'esposto dei vecchi soci, ci fu un'offerta di una società di Hong Kong, la 'Nit Holding', superiore di 100 milioni di euro rispetto a quella avanzata da Banca Desio. Offerta alla quale, dicono oggi i vecchi soci della Popolare, i commissari di Bankitalia rifiutarono senza fornire alcuna motivazione chiara.
LA NOTIZIA SUL FATTO QUOTIDIANO
Il commissariamento era stato confermato da Mef - Il commissariamento della Banca Popolare di Spoleto e della controllante Spoleto Crediti e Servizi - vicende oggetto dell'inchiesta della magistratura di Spoleto che, secondo il Fatto Quotidiano, coinvolge, tra gli altri il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco - era stato confermato dal Ministero dell'Economia dopo l'annullamento da parte del Consiglio di Stato. Alla luce delle pronunce del giudice amministrativo e dell'esigenza di evitare qualsiasi incertezza sulla stabilità dei rapporti della clientela, la Banca d'Italia aveva reiterato "ora per allora" le proposte al ministero dell'Economia di amministrazione straordinaria. Con i provvedimenti 149 e 150 del 20 aprile 2015, adottati su proposta dell'Istituto centrale, il Mef aveva reiterato i decreti ministeriali di amministrazione straordinaria con effetto a partire dall'8 febbraio 2013, quando era cominciato il commissariamento.
Ex amministratori già del mirino del pm - Già prima del commissariamento della Banca, avvenuto nel febbraio 2013, la popolare di Spoleto - ora al centro di una inchiesta che coinvolgerebbe il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco - è finito nel mirino della Procura. I pm hanno indagato alcuni ex amministratori - tra i quali l'ex presidente Giovannino Antonini - funzionari dell'istituto e imprenditori dell'area umbra. Il procedimento, definito dalla Procura sulla base delle risultanze delle indagini svolte dal Nucleo Speciale di Polizia valutaria della Guardia di Finanza, è in attesa dell'udienza preliminare. I reati ipotizzati sono associazione per delinquere e plurime ipotesi di appropriazione indebita aggravata, intermediazione usuraria, ostacolo alle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza, bancarotta fraudolenta, dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture e documenti per operazioni inesistenti, omessa comunicazione del conflitto di interessi. Fatti commessi a Spoleto e in altri luoghi dal 30 settembre del 2007 al 24 aprile 2012 - avevano precisato gli inquirenti - "ai danni della Banca popolare di Spoleto e altri soggetti".
Bankitalia, non a conoscenza indagine - ''Con riferimento alla notizia comparsa oggi sulla stampa relativa alle vicende della Banca Popolare di Spoleto, la Banca d'Italia non è a conoscenza di alcuna iniziativa dell'autorità giudiziaria''. Lo riferiscono fonti della stessa Banca d'Italia.
Nessun commento:
Posta un commento