Becchi: "Qualcuno potrebbe prendere i fucili".
E Grillo lo scarica: "Non rappresenta il M5S"
È polemica sulle dichiarazioni del docente, considerato l'ideologo dei 5 Stelle: "Hanno messo un altro banchiere all'economia". Reazioni da Pd e Pdl: "Dichiarazioni sconcertanti", "posizione fuori dal mondo". I gruppi parlamentari si dissociano: "Non ci riconosciamo nelle sue opinioni". Alla fine l'imbarazzata marcia indietro: "Stavo scherzando"
Paolo Becchi
Dichiarazioni shock quelle del filosofo spesso considerato vicino al M5S, che già in mattinata aveva lanciato una pesante provocazione a proposito della sparatoria di domenica scorsa davanti a Palazzo Chigi: "Questo 'attentato' - ha dichiarato Becchi in un'intervista online - è stato utile ad un certo tipo di azione politica: dare al governo Letta una maggioranza solida. E cercando di far passare per scontata anche la ricomposizione, almeno sulla carta, del Pd".
Frasi inaccettabili, che hanno costretto i gruppi parlamentari del Movimento a prendere le distanze: "I gruppi parlamentari del Movimento 5 Stelle di Camera e Senato prendono nettamente le distanze da tutto quanto proferito da Paolo Becchi". I parlamentari sottolineano che "Becchi non è un ideologo del M5S, si tratta semmai di un'etichetta attaccata al personaggio sulle cui posizioni deputati e senatori non si riconoscono affatto".
La scomunica di Grillo. Alla fine a "scomunicare" il docente è stato il leader in persona. "Becchi non rappresenta il Movimento 5 Stelle", ha scritto Beppe Grillo su twitter rimandando al comunicato congiunto dei parlamentari. Un pressing che ha costretto lo stessi Becchi a precisare: "Stavo scherzando, non sono ideologo di un movimento che per sua natura è anti-ideologico. Ho sempre parlato a titolo personale. Non sono nemmeno attivista del movimento, l'ho votato ma mai ho avuto la volontà di parlare per il Movimento 5 Stelle o come se ne fossi rappresentante, non lo sono mai stato".
"Basta tv, era una trappola". Il professore lamenta quindi di essere stato vittima di una trappola e annuncia di non voler mai più partecipare a dibattiti tv. "Mi hanno criminalizzato fino al punto che il Movimento 5 Stelle ha preso le distanze da me. Io tutto voglio fare tranne che danneggiare il Movimento", spiega. "Ora ho due appuntamenti in tv - ricorda - con Servizio Pubblico stasera e domani con Agorà. Poi sparirò, non voglio in alcun modo approfittare del Movimento o danneggiarlo. Sono caduto in una trappola, non ho valutato le difficoltà in cui potevo incorrere".
Becchi nell'intervista aveva anche aggiunto: "Dato di fatto è che dopo quell'attentato non c'è stata alcuna opposizione all'interno del Pd nell'approvare la linea dell'emergente governo di Enrico Letta. Quei 101 parlamentari che avevano impallinato Romano Prodi ora dove sono? Dopo la sparatoria si sono ricompattati. E questo è un dato di fatto, è oggettivo. Può darsi anche che non ci sia alcuna correlazione tra le due cose, però...".
Becchi, inoltre, aveva escluso che il Movimento 5 Stelle abbia fomentato un clima di odio nel paese. "Il M5S non ha nulla a che fare con la violenza. Mira a cambiare e a rivoluzionare il Paese, questo è vero, ma mediante gli strumenti che la democrazia mette a disposizione. C'è pregiudizio e tirannia della maggioranza. Anche perché la parola 'sovversivo' ultimamente - conclude Becchi - è stata utilizzata solo dal premier Letta nel suo discorso alle Camere. Che sia lui il sovversivo?". E aggiunge: "Se ai 5 Stelle saranno negate le presidenze delle commissioni di garanzia sarà un "golpettino istituzionale" e "non è una follia pensare che uno possa prendere le armi".
Le reazioni. Le reazioni di condanna, sia da destra che da sinistra, erano state immediate. Se Maurizio Gasparri, vicepresidente del Senato, esprime "sconcerto e perplessità" e Fabrizio Cicchitto del Pdl parla di "farneticazioni", alcuni esponenti Pd come Emanuele Fiano ed Ettore Rosato avevano invitato Beppe Grillo e i 5 Stelle a prendere le distanze da tali dichiarazioni definite "pericolose". Presa di distanza arrivata in serata con il comunicato dei gruppi parlamentari.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Nessun commento:
Posta un commento