Chieti, 4 Maggio ’13 – Sabato, S. Monica - Anno XXXIV n. 130 - www.abruzzopress.info
Domenico
Longo,
“La più grande truffa di tutti i tempi”
“La più grande truffa di tutti i tempi”
L’era della globalizzazione è caratterizzata dalla
supremazia del mercato, nella quale ogni valore perde significato
storico-culturale ed etico e si riduce a prodotto misurabile in
termini commerciali. Il denaro è il nuovo vero dio e i banchieri
sono i suoi profeti.
L’Italia vive un periodo di profonda crisi
istituzionale, politica ed economica. La nostra classe dirigente è
tra le più corrotte al mondo e, cosa assai più grave, è costituita
per la maggior parte da incompetenti e rampanti demotivati, cooptati
nel sistema enunciato democratico ma di fatto oligarchico. Pur di
restare a galla, lucrare potere e denaro, e maturare gli immeritati e
ingiusti privilegi previdenziali, i nostri rappresentanti politici
hanno addirittura affidato il paese a un governo di “tecnici”,
espressione diretta dei poteri forti delle banche e della finanza in
generale. Una folla di agitatori sociali e demagoghi costituiscono
l’“opposizione” di sistema. Il paese sembra una barca senza
nocchiero alla deriva e all’orizzonte si profilano nubi e tempeste.
Domenico Longo, giornalista e scrittore, da molti
anni impegnato in battaglie sociali contro l’oppressione del
sistema bancario, attraverso il suo ultimo lavoro “La più grande
truffa di tutti i tempi” svolge un’appassionata requisitoria, che
mette in luce la colossale truffa che alimenta lo strapotere
dell’alta finanza, che si è impadronita della ricchezza monetaria
di cui è – o, è il caso dire, dovrebbe essere – unico
legittimo titolare lo Stato e per estensione il popolo, a cui
appartiene la sovranità, come recita la nostra Carta Costituzionale.
La ricchezza finanziaria dello Stato non alimenta il bene comune ma,
passata impropriamente nella disponibilità delle banche, costituisce
il sistema che rende il cittadino-debitore. Lo Stato cede la
ricchezza alle banche e ne diventa debitore e con esso i cittadini:
su ogni nuovo nato grava una quota di debito pubblico, notevole.
Si potrà mai superare questa opprimente condizione?
La strada sembra lunga e difficile. Domenico Longo richiama le teorie
finanziarie del prof. Giacinto Auriti, contro il signoraggio bancario
e per la sovranità popolare della moneta. Il libro è stimolante e
ricco di spunti suscettibili di approfondimento. È una pietra
lanciata nello stagno, per scuotere una popolazione che pur cosciente
e allarmata per il grave momento, sembra incapace di elaborare una
convinta ed efficace reazione.
Il libro può essere richiesto alla libreria del
castello (Corso Cusani, Solopaca – BN) tel. 0824971680 (3280318381)
e-mail: giuseppina_casillo@libero.it
Salvatore
D’Onofrio
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