Roma,
27 marzo 2015
Giuseppe
Vita Presidente Unicredit spa
via
A. Specchi n.16
00186
Roma
Maurizio
Lauri Presidente Collegio Sindacale
Unicredit
spa
Piazza
Gae Aulenti n.3
20154
Milano
e
p.c. Ignazio Visco Governatore Banca D’Italia
via
Nazionale n.91
00184
Roma
e
p.c. Giuseppe Vegas Presidente Consob
via
G.B. Martini n.3
00195
Roma
Oggetto:
in merito alle osservazioni e richieste anche ai sensi dell’art.
2408 c.c. per la liquidità generata da Unicredit e non
contabilizzata negli atti societari.
Signor
Presidente del Consiglio di Amministrazione,
Signor
Presidente del Collegio Sindacale,
in
merito a pregresse comunicazioni gli istanti Carlo Sibilia, Marco
Saba ed Elman Rosania reiterano tutto quanto da loro richiesto in
precedenza, soprattutto con le brevi considerazioni svolte sulle
trimestrali dell’esercizio 2014, il cui bilancio è stato approvato
il recente 12.03.2015 dal Consiglio di Amministrazione di Unicredit e
verrà discusso alla prossima assemblea dei soci Unicredit del
13.05.2015.
La
questione in oggetto afferisce alla importante vicenda della nuova
liquidità
che l’Istituto di credito genera attraverso il meccanismo di
erogazione di prestiti alla clientela e contemporanea erogazione
delle relative somme mediante depositi bancari.
Nelle
trimestrali dell’esercizio 2014 e nel bilancio 2014 varato il
12.03.2015 dal Consiglio di Amministrazione di Unicredit non risulta
correttamente contabilizzata tale liquidità creata dalla banca e
utilizzata preminentemente per impieghi e prestiti alla clientela.
Si
constata che questo denaro creato, impiegato per effettuare prestiti
alla clientela, non è stato contabilizzato nelle attività bancarie
all’atto della sua creazione, rendendo
per tale ragione incompatibile l’iscrizione degli impieghi verso
clienti tra le voci dell’attivo di bilancio rispetto ai principi di
contabilità IAS/IFRS.
A
ben vedere, si tratta di una liquidità effettiva ovvero di moneta
legale dal momento che la stessa, una volta erogata a beneficio dei
clienti sotto forma di prestiti, va ad alimentare i depositi bancari
che la Banca Centrale Europea (ECB) annovera all’interno
dell’aggregato “M1” come componente dell’offerta di moneta.
Sul
punto è utile richiamare le indicazioni del FASB (l’organismo
che gestisce il Financial Accounting Standard),
per il quale al momento dell’erogazione di un prestito la banca
deve accreditare le somme nel conto di deposito acceso a favore del
cliente attraverso un pagamento in “cash”.
Peraltro
in base alla definizione ufficiale di “asset”
riportata negli IFRS, un’attività è definita come una risorsa
controllata da una entità come risultato di “eventi passati” e
dalla quale la stessa può aspettarsi benefici economici futuri.
Risulta
pertanto evidente che in assenza della preventiva contabilizzazione
della massa monetaria creata dalla banca il bilancio d’esercizio
non risulta conforme a quei principi internazionali sanciti dagli
IAS/IFRS ai quali la nota al bilancio dichiara di fare riferimento.
E
quella parte di impieghi e prestiti alla clientela che non deriva
direttamente dall’utilizzo di moneta raccolta tramite depositi o
disponibilità di liquidità precedentemente
pervenuti
alla banca (e non
da quest’ultima indotti tramite altre operazioni di prestito)
non può che derivare da nuova
liquidità,
creata appositamente dalla banca proprio all’atto dell’erogazione
del prestito.
Affinché
il credito verso clientela possa dunque correttamente essere
contabilizzato come un componente delle attività della banca è
necessario procedere alla preventiva contabilizzazione della nuova
liquidità
creata, che ha consentito alla stessa banca di erogare il prestito.
Il
corretto trattamento di questa operazione richiede dunque
l’iscrizione di una voce di cassa
e disponibilità liquide
a fronte di una sopravvenienza
attiva
da riportare come componente positiva del reddito d’esercizio.
Va
da sé che il citato denaro creato, una volta inserito negli assets
dei bilanci del Gruppo, potrà produrre - al netto delle tasse -
significativi benefici ed utilità a tutto l’azionariato
societario.
Nel
ringraziare nuovamente per l’attenzione, si inviano i migliori
saluti.