giovedì 21 marzo 2013

Codacons: sentenza storica contro Equitalia


FISCO 20 MARZO 2013, 15:42

Codacons: sentenza storica del Tar del Lazio contro Equitalia

L’associazione consumatori ha ottenuto la condanna dell’ente di riscossione

http://www.leggioggi.it/2013/03/20/codacons-sentenza-storica-del-tar-del-lazio-contro-equitalia/
equitalia
Il Tar del Lazio ha deliberato una sentenza di portata storica accogliendo non soltanto il ricorso presentato dal Codacons, una delle maggiori associazioni a difesa dei consumatori, bensì  vincolando Equitalia, l’ente di riscossione statale, alla fornitura obbligatoria di una serie didocumenti prima non previsti. La sentenza si è di fatto pronunciata sull’eccessiva inclinazione semplicistica e nebulosa con la quale Equitalia è solita presentare il conto ai contribuenti che cadono sotto il giogo del recupero forzoso di gabelle, multe e così via.

Disoccupati rubano al supermarket , la polizia non li arresta


Coppia di disoccupati ruba al supermarket
per sfamare i 5 figli, la polizia non li arresta

E' successo a Treviglio, in provincia di Bergamo, dove marito e moglie avevano preso cibo e abbigliamento per 200 euro. Gli agenti hanno avuto conferma sul fatto che entrambi avevano perso da poco il posto di lavoro


Hanno rubato generi alimentari e capi d'abbigliamento per circa 200 euro in un supermercato di Treviglio, nella Bassa Bergamasca, e alla polizia, una volta fermati, hanno riferito di avere cinque figli e di non sapere come sfamarli perché entrambi hanno perso da poco il lavoro. Accertato che quanto riferivano era vero, gli agenti del commissariato di polizia di Treviglio non hanno arrestato ma solo denunciato una coppia di quarantenni residenti nella vicina cittadina di Caravaggio (Bergamo), lui di origine albanese e la moglie nativa di Varese.

I due sono stati fermati alle casse del supermercato Pellicano, a Treviglio, con i generi alimentari e i vestiti nascosti in alcune borse, mentre tentavano di uscire dal punto vendita senza pagare. Bloccati dalla vigilanza, che ha chiamato la polizia, i coniugi hanno riferito di avere a casa cinque bambini e di non sapere come sfamarli. Circostanza risultata vera, così come il fatto che avessero da poco perso entrambi il lavoro.

La BCE è un'organizzazione golpista

Golpe europeo, Murphy: giù la maschera, signor Draghi



Giù la maschera, “signor Draghi”: la Bce non è un’autorità finanziaria neutrale, ma una organizzazione “golpista” al servizio dell’élite europea. Archiviato Mario Monti, il finto salvatore della patria ridicolizzato di fronte a tutta l’Europa dal misero risultato elettorale rimediato in Italia, brilla di nuova luce la straordinaria perfomance del giovanissimo Paul Murphy, l’eurodeputato socialista irlandese che già il 5 dicembre 2011 fece letteralmente a pezzi l’ammutolito presidente della Bce, rinfacciandogli il famigerato diktat per l’austerity firmato con Jean-Claude Trichet per ottenere lo scalpo di Berlusconi e la capitolazione dell’Italia di fronte al ricatto telecomandato dello spread. «Ognuna di queste misure – tuonò Murphy – porta ad attacchi contro i diritti e le condizioni di vita dei lavoratori». La “nota” della Bce terminava con una frase che Murphy definì inquietante: “Abbiamo fiducia che il governo metterà in campo azioni appropriate”. Esplicita, quindi, «la minaccia di non comprare i titoli di Stato italiani», facendo precipitare il paese nellacrisi.
«All’interno della Troika – continuò Murphy nella sua energica requisitoria – la Bce ha premuto fortemente per l’applicazione di misure di austerità che Paul Murphyhanno spinto la gente verso la miseria in Irlanda, in Portogallo e in Grecia. La Banca Centrale Europa ha anche ricoperto il ruolo di co-cospiratore centrale nell’organizzazione dei colpi di Stato silenziosi che sono stati condotti in Grecia e in Italia, dove governi eletti sono stati sostituiti da governi composti da banchieri». Violazione allora segnalata da Paolo Barnard e dall’avvocato Paola Musu, seguiti da migliaia di cittadini, pronti a denunciare Napolitano e Monti per “attentato alla Costituzione”, nel silenzio generale dei media, impegnati – insieme al centrosinistra – a supportare l’operazione Napolitano-Monti. Oggi, un economista come Bruno Amoroso denuncia apertamente Draghi: da direttore del Tesoro approvò le privatizzazioni delle banche, poi emigrò alla Goldman Sachs che inondò di titoli-spazzatura gli istituti di credito europei, quindi “se ne meravigliò” una volta a capo della Banca d’Italia, per poi completare l’opera – dal vertice della Bce – attuando una sorta di “riciclaggio” di quei titoli-spazzatura.

Cremaschi: fallito l’euro, stracciamo i trattati

LIBRE

Cremaschi: fallito l’euro, stracciamo i trattati del rigore


Prima di discutere se e quanto durerà l’euro, su cui si abbattono le alterne vicende delle Borse e dello spread, sarebbe necessario misurarsi con il fallimento sociale e politico della moneta unica. Diamo pure credito alle buone intenzioni, quelle di cui è lastricata la via che conduce all’inferno. Sicuramente i governi italiani ed europei, soprattutto di centrosinistra, che hanno partecipato alla costruzione dell’euro pensavano così di contribuire alla unificazione democratica del continente. La moneta unica unificherà paesi che si sono combattuti per secoli e alla fine porterà agli Stati Uniti d’Europa. L’Italia avrà solo da guadagnare ad avere la stessa moneta dei paesi più ricchi ed efficienti del continente, ne riceveranno giovamento i conti pubblici, il sistema produttivo e finanziario, la stessa efficienza della pubblica amministrazione.
Quante volte abbiamo sentito ripetere e argomentare questi concetti, in particolare da Ciampi e Prodi. Ottimi propositi, solo che la realtà è andata da Prodi e Ciampitutt’altra parte e non per una serie di sfortunati eventi. Fin dall’inizio la costruzione dell’euro è avvenuta attraverso un impianto e economico, istituzionale e culturale liberista. Dal trattato di Maastricht al Fiscal Compact, tutti i patti che hanno accompagnato la moneta unica hanno impegnato i governi a vincoli sempre più brutali nel nome di quella politica che oggi chiamiamo di austerità. Finché l’economia mondiale cresceva, questa politica frenava lo sviluppo, ma non lo bloccava. Ma con lacrisi quei trattati hanno costretto i governi a fare l’esatto contrario di ciò che sarebbe stato necessario: le politiche di austerità e rigore sono state rese ancora più dure invece che essere alleggerite. Così la crisi è diventata profonda recessione.

Cipro: Adusbef e Federconsumatori denunceranno la Troika


CIPRO: ADUSBEF E FEDERCONSUMATORI STUDIANO DENUNCIA CONTRO TROIKA PER REATI DI AGGIOTTAGGIO E TURBATIVA MERCATI DA INOLTRARE A CORTE GIUSTIZIA UE.


COMUNICATO STAMPA

 CIPRO: PAGHERA’ MAI LA TROIKA (BCE-FMI-UE) PER PANICO CREATO IN EUROPA ? ADUSBEF E FEDERCONSUMATORI STUDIANO DENUNCIA CONTRO TROIKA PER REATI DI AGGIOTTAGGIO E TURBATIVA MERCATI DA INOLTRARE A CORTE GIUSTIZIA UE.

Dopo aver provocato il panico tra i correntisti europei, specie quelli italiani già scottati nel 1992 dal prelievo forzoso del 6 per mille, si assiste ad una indecorosa retromarcia delle cancellerie europee e della Troika (Bce-Fmi-Ue) sul prelevamento dei conti correnti a Cipro, escluso definitivamente oggi dal Governo di Nicosia.    Ma la Troika, che probabilmente sarà denunciata alla Corte di Giustizia Europea per aggiotaggio e turbativa di mercato (qualora i giuristi incaricati da Adusbef e Federconsumatori ne dovessero ravvisare i presupposti legali), per il panico creato ad arte con l’imposizione del prelievo forzoso in violazione di direttive europee che salvaguardano i correntisti, specie per i depositi sotto i centomila euro, pagherà mai per i danni inferti ai mercati ed ai risparmiatori, che sono maggiori della posta in gioco di 6 miliardi di euro, guarda caso lo stesso esatto ammontare che le banche tedesche hanno affidato a Cipro ?    La strategia suicida della Troika che sta suscitando panico tra i correntisti europei, specie quelli già scottati come gli italiani, oltre a salvare le banche tedesche a spese dei depositanti, ha la finalità di rendere insicuri i depositi dei paesi a rischio, come Spagna, Grecia, Portogallo, Italia, per far trasmigrare le giacenze in approdi più sicuri come Germania, Svizzera, Austria, scavando così la fossa alla fiducia dei cittadini nell’Europa, messa a repentaglio da tecnocrazie, cleptocrazie e Governi ombra Bce, che hanno già arrecato troppi danni alla costruzione della casa comune europea.


21/03/2013

FMI: Lagarde rischia 10 anni di galera

IL FONDO MONETARIO PORTA SFIGA AI FRANCESI

Dopo l’arresto dello scopatore Strauss-Khan, arrivano le perquisizioni alla Lagarde - Il caso Tapie: ex ministro socialista, ora pro-Sarkò, che ha incassato una valanga di soldi pubblici grazie a un arbitrato dubbio, favorito da Lagarde. Che se condannata rischia 10 anni di galera…

Alessandro Oppes per "Il Fatto Quotidiano"
strauss khanSTRAUSS KHAN
Quando gli agenti della brigata finanziaria della polizia francese hanno perquisito, ieri mattina, il domicilio parigino di Christine Lagarde, la direttrice generale dell'Fmi era in Germania, impegnata in una delle tante riunioni ad alto livello che dal 2011 occupano le sue giornate nell'Europa percorsa dalle turbolenze finanziarie. Dopo gli scandali sessuali del suo predecessore Dominique Strauss-Kahn (e senza dimenticare i guai giudiziari del direttore precedente, lo spagnolo Rodrigo Rato, imputato nello scandalo Bankia), ora tocca a Lagarde fare i conti con la magistratura, questa volta per una vicenda - il "caso Tapie" - che risale al 2007, quando era ministro dell'Economia del governo Fillon.
CHRISTINE LAGARDECHRISTINE LAGARDE

Islanda: i bankster non verranno risarciti


L’Islanda vince ancora: non dovrà risarcire le banche



island-bank-featL’Islanda, l’unico paese europeo che ha avuto il coraggio di far fallire le banche e di tenersi stretta la propria sovranità economica, ha avuto ragione due volte. La prima, quando lo stesso Fondo Monetario Internazionale ha ammesso a denti stretti, di fronte all’evidenza, che la scelta dei politici islandesi fosse quella giusta; la seconda, oggi, quando il tribunale dell’EFTA (European Free Trade Association) ha stabilito con sentenza DEFINITIVA che l’Islanda non ha l’obbligo di risarcire le banche che ha lasciato fallire. È una sentenza storica, un precedente giudiziario che non potrà essere ignorato in futuro, un grande stimolo per quei paesi che volessero seguire le stesse orme dell’Islanda, verso il ripristino della sovranità monetaria. Lòthlaurin