giovedì 21 luglio 2016

SALVA BANCHE: TRIBUNALE DI CHIETI "LA BANCA NON ERA INSOLVENTE"

SALVA BANCHE: TRIBUNALE DI CHIETI "LA BANCA NON ERA INSOLVENTE AL MOMENTO DELL'AVVIO DELLA RISOLUZIONE"
di Daniele Pesco, parlamentare M5S
La notizia è di qualche giorno fa, ma va ricordata in quanto apre una breccia in quella apparentemente inscalfibile facciata reputazionale di Bankitalia.
Dai giornali difatti si apprende che la sentenza sullo stato di insolvenza di Carichieti : " ha stabilito che in atti non ci sono elementi che consentano di affermare l’esistenza di uno stato di insolvenza al momento dell’avvio della risoluzione, mentre l’insolvenza vi era al momento in cui è stato emanato il provvedimento di liquidazione coatta amministrativa."
Ed anche :"Sempre a proposito della insolvenza i giudici avrebbero scritto che si basa su perdite scaturite da rettifiche di valore netto dei crediti di cui non è stata data alcune giustificazione. "
Che cosa vuol dire? Vuol dire che finalmente un tribunale ha messo in dubbio l'operato degli ultimi amministratori della banca tra cui i commissari di Bankitalia che hanno svalutato in modo eccessivo i famosi crediti deteriorati andando a intaccare in modo irreversibile il patrimonio, arrivando quindi al dissesto.
Ma è stato un dissesto indotto... in quanto al momento dell'avvio della risoluzione e cioè di quella attività partita col decreto salvabanche la situazione non era ancora compromessa del tutto.
Svalutare un credito deteriorato vuole dire andare ad abbassare il valore in bilancio di quei finanziamenti concessi dalla banca e sui quali si inizia a perdere le speranze di recupero. Alla svalutazione segue un accantonamento e cioè una parte del patrimonio disponibile della banca viene sacrificata per compensare la perdita di valore del credito. Se svaluto troppo, accantono troppo e rimango senza capitale per continuare a fare la banca. 
A questo punto è doveroso chiedersi:
chi può decidere quanto una banca deve accantonare? 
La banca decide in modo autonomo quanto accantonare e nel caso lo facesse in modo insufficiente decide la banca d'Italia e per le "banche significative" la BCE. 
In che modo? o tramite la cosidetta "moral suasion" o attraverso ordini a seguito di ispezioni o commissariando la banca.
Potrebbe essere uno strumento utilizzato da chi detiene il controllo delle licenze bancarie ( BCE e Bankit) per chiudere, accorpare e ridurre il numero di banche? 
Secondo me si.