lunedì 28 novembre 2011

Cagliari: Mercoledì 30 novembre assemblea sul signoraggio

Signoraggio Bancario e sovranità monetaria

(IlMinuto) – Cagliari, 25 novembre – “Il signoraggio bancario e la sovranità monetaria: schiavi del sistema o normale ordine economico?”. Sarà questo il tema dell’assemblea che si svolgerà il 30 novembre a Cagliari (17.00, Sala Cosseddu della Casa dello Studente). All’appuntamento – organizzato dall’associazione culturale “Il Paese delle Meraviglie” – interverrà anche Marco Saba, direttore del Csm (Centro Studi Monetario italiano), autore di libri come “Bankenstein” e “Moneta nostra” ed esperto di signoraggio.


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COSI' INIZIANO LE DITTATURE!


COSÌ INIZIANO LE DITTATURE!


Byoblu.Com intervista Nigel Farage, europarlamentare.



CLAUDIO MESSORA: Mr.Nigel. due governi di due stati democratici si sono dimessi a distanza di un giorno l'uno dall'altro, e sono stati rimpiazzati da due governi tecnici, guidati da uomini provenienti dagli uffici internazionali dell'alta finanza e dalla Commissione Trilaterale. Mario Monti e Lucas Papademos. Si tratta di una coincidenza?

NIGEL FARAGE: Beh, si sentono molte teorie sul perche' le cose in Grecia e in Italia sono andate come sono andate. Non potremo mai avere una certezza. Cio' che sappiamo e' che due premier eletti democraticamente sono stati rimossi dai bulli di Bruxelles. Non erano piu' accettabili. Certo e' che, nel caso del signor Papandreou, egli ha osato bestemmiare in pubblico. Si, ha utilizzato la parola che inizia con “r”, la parola referendum. Inaccettabile, doveva andarsene. Il signor Berlusconi era irrecuperabile e le cose in Grecia possono sembrare gravi ma in Italia abbiamo il signor Monti, ex commissario europeo, uno degli architetti della zona euro, disastro! Un non eletto che non era neanche membro del parlamento quando tutta questa storia ebbe inizio. E, per finire, per mettere insieme tutti i pezzi ha composto una vetrina di persone, nessuna delle quali possiamo definire come politico eletto democraticamente. Indipendentemente dalla causa di tutto cio', se crediamo nella liberta' e nella democrazia dobbiamo dire che siamo davanti ad una mostruosita'. E' tutta una coincidenza? No, si tratta di CONTROLLO.

CLAUDIO MESSORA: Nonostante uno stato di crisi di gravità comparabile, a differenza dell'Italia la Spagna è andata incontro a regolari elezioni. Quali sono le differenze reali tra i due approcci?

NIGEL FARAGE: Beh, certamente domenica scorsa gli spagnoli hanno avuto le elezioni. Molto interessante: ero in un dibattito alla tv inglese quando i risultati sono arrivati e ho detto: perché si sono disturbati? Perché avere un elezione, visto che dopotutto, effettivamente, hanno le mani legate, e abbiamo visto oggi nei giornali, che la prima cosa il signor Rajoy ha fatto é andare dalla Merkel per farsi dare istruzioni, e certo se tra qualche mese loro non sono contenti, sará "licenziato" e rimpiazzato da qualcun altro. Ció che sta accadendo realmente con la crisi dell'Eurozona, é che la democrazia viene deliberatamente e volontariamente distrutta da persone che faranno di tutto per sostenere il loro fallimentare e fallito Euro-sogno.

CLAUDIO MESSORA: Cosa pensa della soddisfazione di una parte del popolo italiano per la sostituzione del governo Berlusconi con un Governo Tecnico? Vi è un sentimento diffuso, tra la popolazione, di rassegnazione all'incapacità di esprimere una buona classe dirigente dal basso, per cui molti preferiscono una soluzione imposta dall'alto.

NIGEL FARAGE: Ok, c'è questo argomento che il signor Berlusconi non era un buon premier. Questo può essere vero oppure falso. Ma l'essenza di una democrazia parlamentare è che per quanto un governo possa essere cattivo, voi, il popolo, avete un'occasione, un'opportunità di rimuoverlo in regolari elezioni politiche e sostituirlo con qualcun altro. L'argomento che Berlusconi non fosse all'altezza, che un governo tecnico sia in qualche modo meglio, penso sia sbagliato da due punti di vista. Primo, il signor Monti è uno dei principali artefici, personalmente, di questo fallimento. Secondo, questo è esattamente il modo in cui inizia una dittatura. Si dichiara uno stato di emergenza, le leggi normali democratiche si sospendono e c'è qualcuno che prende il potere per il bene del Paese. Così iniziano le dittature! A mio avviso, in qualunque circostanza, non è giustificabile.

CLAUDIO MESSORA: Uno degli obiettivi di Mario Monti, nella Commissione Trilaterale, era di perseguire con dedizione la totale unificazione europea. Crede che, come presidente del Consiglio, oggi stia facendo gli interessi del popolo italiano o quelli delle organizzazioni internazionali nelle quali ha ricoperto ruoli apicali?

NIGEL FARAGE: Quello che è certo è che il signor Monti non ha un mandato popolare di nessun tipo. Quello che è altresì certo è che lui vuole assicurarsi che la Grecia, e certamente anche l'Italia, restino nell'Euro e continuino a far parte del progetto europeo. Io non riesco, per quanto mi sforzi, a capire perché gli italiani vogliano sopportarlo. E' una mostruosità assoluta che è stata loro imposta. Ad Atene abbiamo visto la gente scendere in piazza e ti dico una cosa: se fossi in italia sarei tentato dal fare esattamente lo stesso.

CLAUDIO MESSORA: Cosa ne pensa del MES, il trattato europeo in corso di approvazione che darà a 17 governatori, tra cui Mario Monti, il potere di esigere qualunque somma dagli stati membri e di contro li renderà immuni da qualunque procedimento giuriziario, oltre a dichiarare segreti ed inviolabili tutti i loro archivi e i loro documenti?

NIGEL FARAGE: Dunque, con la crisi dell'Euro la soluzione è gioco forza "più Euro". Questo è ciò che sentiamo dire da Barroso e da Van Rompuy. Ed ora c'è questo nuovo trattato MES, il meccanismo europeo di stabilità, e l'idea è che a breve ci sarà un cambio, magari in 18 mesi o in 2 anni, che renderà legali i salvataggi europei che abbiamo già avuto per gli stati dell'Eurozona. Qualcosa che sarà legale ma che al momento certamente non lo è. Ritengo che questo nuovo trattato sia la peggiore evoluzione dell'Europa Unita: darà un potere arbitrario e completo a burocrati stranieri mai eletti di controllare le economie di interi paesi, e anche se faranno un gran casino, il trattato conferirà loro l'immunità totale da qualsiasi iniziativa giudiziaria, a vita! Questo trattato, il MES, va a toccare cose che dovrebbero e anzi devono essere sottoposte a referendum in ogni stato membro, e gli italiani non dovrebbero prenderlo così sotto gamba. Sicuramente a un certo punto dovrete decidere del vostro futuro. Non potrete basarvi sempre sul fatto che il signor Monti ed altri facciano ciò che è nei vostri interessi.

CLAUDIO MESSORA: Perché ha accusato Mr.Rumpoy di non avere nessuna legittimazione democratica? Perché lo considera responsabile di quanto sta accadendo al popolo italiano?

NIGEL FARAGE: Herman Van Rompuy, un mio vecchio amico! Beh, 18 mesi fa ci siamo scontrati al Parlamento Europeo: io diedi una versione alternativa del suo curriculum, della sua formazione. Ma quello in cui, convintamente, avevo di sicuro ragione, era nel dire che non aveva nessuno legittimazione democratica. Seguimi: non è stato votato da nessuno, e non esiste nessun meccanismo per i normali votanti né per nessuna nazione europea di rimuoverlo. E la cosa più importante di questo recente fiasco italiano è stato vedere questo uomo non eletto venire da Brussels a Firenze a dire al popolo italiano che questo non è il momento per le elezioni, ma è il momento per le azioni. Chi, nel nome di Dio, gli ha dato il diritto di dire queste cose al popoplo italiano?

CLAUDIO MESSORA: Cosa ne pensa delle affermazioni di Sarkozy e della Merkek secondo cui chi fa cadere l'Euro si renderà responsabile dell'accensione di una nuova stagione di conflitti militari tra i paesi europei?

NIGEL FARAGE: Ho incontrato Angela Merkel un mese fa, e le ho fatto una domanda. Le chiesi: perché la Grecia non può essere lasciata libera di riavere la sua moneta, di svalutarla e di avere un suo proprio governo democratico? La risposta della Merkel fu chiara: se permettiamo alla Grecia di andare via, altri paesi la seguiranno. Quindi il problema qui è che il progetto europeo deve essere sostenuto al prezzo di qualsiasi costo economico o democratico. Deve essere tenuto coeso. E poi, quando iniziano a disperarsi, dicono che se l'Euro fallisce potrebbe esserci una guerra. Quale guerra? Chi dovrebbe invadere cosa? Dovremmo credere che la Germania tornerà a riarmarsi? E che invaderà la Francia? Non credo proprio! Queste sono le vecchie tecniche di intimidazione, e dovremmo ricordare che, in realtà, le guerre possono insorgere quando i popoli sono forzati artificialmente a stare insieme contro la loro volontà. Ricordate che è accaduto nei Balcani, è successo il secolo scorso, ne abbiamo visto ramificazioni negli ultimi venti anni e l'abbiamo chiamato Yugoslavia. Ci sono molte più probabilità di rivolte, di dissensi e anche di guerre civili se andiamo avanti a imporre agli europei una forma di governo che non hanno scelto e che non vogliono.

CLAUDIO MESSORA: Lei è contro l'Unione Europea. Come pensa che i singoli stati possano sopravvivere, in un'era di mercati globali, se lasciati da soli a confrontarsi con le potenze emergenti, senza un'unione forte?

NIGEL FARAGE: Il discorso della globalizzazione è davvero molto ampio. E una delle analogie che si possono fare è questa. Siamo qui, nel mezzo dell'oceano Atlantico, in una grande tempesta. Ci sono onde enormi che ci scuotono da ogni parte e la situazione è incredibilmente pericolosa. Ora il punto è che se siamo tutti insieme in una unica grande nave, in qualche modo sarà più sicuro e potremo fronteggiare questi temporali violenti con una certa speranza e una maggiore aspettativa di sopravvivenza. Io obietterei che, a dire il vero, la cosa più importante se vogliamo sopravvivere in una tempesta atlantica non è essere in una grande e grossa nave, che potremmo magari chiamare Titanic, ma credo che la cosa più importante, se siamo in mezzo ai marosi, è avere le mani saldamente sul timone ed essere capaci di tracciare la giusta rotta, seguendo la giusta direzione. In termini commerciali, in termini di relazioni internazionali, in termini di politiche estere, il mio paese, il Regno Unito, e l'Italia hanno approcci totalmente differenti. Non significa che io sia migliore di te, e non significa che io sia peggiore, ma significa che il mio paese è molto diverso dal tuo, e ritengo che abbiamo una maggiore, migliore speranza di sopravvivere alle grosse tempeste di attraversare indenni gli oceani di tutto il mondo, se siamo davvero in grado di tracciare la direzione che vogliamo seguire, piuttosto che seguire una decisione comune presa per conto di 27 popoli diversi, con idee contrastanti, e vedere tutto quanto ridotto a un pasticcio, a un compromesso che non va bene a nessuno e diretto da burocrati nella Commissione Europea che, lo abbiamo visto in qualsiasi altra area politica, hanno fallito in tutto l'arco degli ultimi vent'anni.

CLAUDIO MESSORA: Non crede che vi sia una eccessiva dominazione dei mercati, invece di perseguire un modello di società incentrato sul benessere dei cittadini? Ritiene giusto che le regole del mercato e della speculazione debbano prevalere al punto da mettere in crisi intere popolazioni, sebbene in fondo esse abbiano tutte le risorse fisiche necessarie per vivere bene?

NIGEL FARAGE: Tutto il discorso è che lo stato può avere cura delle persone al meglio, lo stato può assicurarsi che dalla culla alla tomba tu sia protetto, che tu possa prosperare e che tu possa lavorare. Beh, gli esempio di questa visione in realtà non sono molto positivi. Guarda l'Unione Sovietica. All'inizio la pensavano così, e guardate il disastro assoluto che hanno combinato. Io so che la società del libero mercato ha degli eccessi. Ci sono persone preparate a infrangere la legge, le regole, so che la ragione del profitto può diventare la ragione dell'avidità. Beh, io vi dico questo. La mia visione dell'evoluzione della societá umana é che se vogliamo avere scuole, ospedali e stato sociale, per avere tutte queste cose devi creare profitto! Perché é grazie al profitto che la gente paga le tasse. E ció che abbiamo adesso in questa unione europea é qualcosa che si definisce libero mercato ma che in realtá è totalmente controllato dagli stati, completamente nelle mani di grandi banche e multinazionali, che sta bloccando la genuina libera impresa e le piccole, medie imprese dal nascere e svilupparsi, e stiamo assistendo alla bassa crescita, a un disastroso indebitamento, un vero brutto affare per coloro per i quali, io credo, queste cose sono state pensate e realizzate: la parte debole della societá. Dobbiamo fare soldi, realizzare profitti, dobbiamo competere con il Brasile, con l'India, con la Cina e con tutto il mondo intero in via di sviluppo. Ma tutto ció che stiamo facendo é avvolgerci in un mantello che dice: "Oh, si puó lavorare meno, si deve guadagnare di piú," "si puó andare in pensione prima." Non funziona. Non paga. Una volta pensato attentamente a tutto questo, il mercato é ció che dà profitto, il profitto ci dá le tasse, le tasse ci danno il buono stato sociale in ogni stato libero.

CLAUDIO MESSORA: Cosa crede che dovrebbe fare l'Italia per superare la crisi?

NIGEL FARAGE: Allora, l'Italia? Ho sempre avuto la certezza che Grecia e Portogallo non sono mai stati adatti all'Euro, non avrebbero dovuto mai farne parte e dovrebbero essere lasciati liberi, o meglio essere liberati, il prima possibile. Ora, per l'Italia la questione si fa un tantino piú complicata. Siete una grande economia ma penso che alla fine la veritá stia nel fatto che non potrete mai prendere la vostra economia, la vostra cultura, la vostra politica e il sistema tedesco e fonderli insieme in una risoluzione pacifica. Non sará adesso, ci vorrá del tempo, ma penso veramente che l'Italia debba abbandonare l'Euro, tornare alla Lira e soprattutto sbarazzarsi di Monti e i suoi amichetti, che non sono mai stati votati da nessuno, che non hanno legittimazione democratica e che prima li cacciate e meglio é.

CLAUDIO MESSORA: Ci dica qualcosa dei suoi progetti futuri per il suo partito, l'UKIP, e per il Regno Unito.

NIGEL FARAGE: Siamo fortunati, abbiamo fatto un grande catenaccio per non entrare nell'Euro. Grazie a Dio non ci siamo entrati. Grazie al cielo siamo liberi. Oh, ma abbiamo i nostri problemi eh!? Un enorme indebitamento. Ma abbiamo la sterlina, che al momento é debole sui mercati, cosa che al momento é proprio un bene visto i conti in cui siamo. Il mio partito non é anti-europeo affatto. Vogliamo un'Europa con cui fare affari, collaborare, saremo perfino ottimi vicini di casa. Personalmente ho un grande affetto per l'Italia e gli Italiani, e per 7 anni, quando facevo un lavoro diverso quando ero nel business, ho avuto un'agenzia a Milano ed ho speso un sacco di tempo a girare l'Italia, in affari con aziende italiane. E, come ho detto in precedenza, noi non siamo meglio, non siamo peggio, siamo certamente, peró, molto differenti da voi. Rimaniamo con le nostre proprie forme di governo, monete, lingue, culture. Saremo uniti, faremo affari, saremo amici e buoni vicini e ci siederemo attorno a un buon piatto di spaghetti con il vostro delizioso vino, e saremo amici. Ma non dovremmo essere forzati insieme nella stessa unione politica, e il mio partito continuerá a portare avanti questa politica, per un Regno Unito libero, indipendente e democratico, non governato da Herman Van Rompuy, Barroso o altri orribili insignificanti burocrati che adesso stanno comandando le vite di 500 milioni di persone, nei fusi orari europei.

 Non sono particolarmente bravo con le pronunce straniere, peró voglio salutare tutti quelli del sito BYOBLU, credo si pronunci cosí... Mi sono molto divertito. Spero di rivedervi presto!

n.b. Grazie ad Alessio Mariottini per la trascrizione del testo.

CASAPOUND: SENZA INCIDENTI IL SIT-IN A NAPOLI


CASAPOUND: SENZA INCIDENTI IL SIT-IN A NAPOLI


(AGI) - Napoli, 26 nov. - No al governo delle banche e al ’signoraggio’. “Siamo noi il futuro e la speranza dell’Italia”. Questi gli slogan piu’ ascoltati durante il sit-in di CasaPound a Napoli, che si chiude senza problemi relativi all’ordine pubblico, dopo le preoccupazioni della vigilia, anche per l’iniziativa organizzata in concomitanza dalla Rete antifascista. Qualche apprensione quando i militanti arrivati da tutta Italia e dall’estero fanno tre giri intorno a piazza Carlo III, con le forze dell’ordine che chiudono tutti i varchi per impedire loro di allontanarsi da questa zona. Tanti fumogeni bianchi, rossi e verdi, bandiere italiane e striscioni “contro la dittatura delle banche”. “Vogliamo un governo dei popoli, che vada oltre la destra e la sinistra”, spiega Il responsabile nazionale di Cpi, Gianluca Iannone, che definisce l’esecutivo Monti “un governo di massoni, figlio di un colpo di Stato e feteggiato dalla sinistra, che ha esultato al momento delle dimissioni di Berlusconi”. Giovani e meno giovani, vestiti quasi completamente in nero e con la tartaruga simbolo di CasaPound sulle maglie, accusano la “banca mondiale di aver creato il debito e di essere stati chiamati in causa per risolverlo”. Durante il girotondo intorno alla piazza chiedono simbolicamente di percorrere “50 metri in piu’ perche’ non vogliamo insegnare ai giovani a subire”. Rivendicano la scelta di Napoli, una “comunita’ che ha subito ultimamente attacchi infami anche dal sindaco”.(AGI) NA4 (Segue