Iniziativa Moneta Intera: si andrà a votare
L'associazione Modernizzazione Monetaria (MoMo) ha annunciato di essere riuscita a raccogliere le 100'000 firme necessarie
 
 
 
BERNA
 - Il popolo sarà probabilmente chiamato ad esprimersi sull'iniziativa 
popolare federale "Per soldi a prova di crisi: emissione di moneta 
riservata alla Banca nazionale! (Iniziativa Moneta intera)". 
L'associazione Modernizzazione Monetaria (MoMo) all'origine del testo ha
 infatti annunciato oggi di essere riuscita a raccogliere le 100'000 
firme necessarie. Le firme saranno consegnate alla Cancelleria federale 
il 1° dicembre, due giorni prima del termine per la loro raccolta. 
 
L'iniziativa
Con la sua iniziativa popolare, MoMo 
vuole vietare alle società di credito di stampare - virtualmente - 
denaro dal nulla. Per l'associazione il denaro appartiene al popolo, non
 alle banche, ed è giusto che a crearlo sia la Banca nazionale svizzera 
(BNS), non i singoli istituti, come invece sempre più spesso avviene. 
Secondo MoMo, l'iniziativa popolare vuole semplicemente completare un 
mandato costituzionale esistente da oltre un secolo. Più di cento anni 
fa è infatti stato vietato alle banche di stampare soldi di carta: la 
proposta di MoMo aspira ad estendere il divieto anche alla moneta 
scritturale, vale a dire quella che esiste solo nelle registrazioni 
contabili e che oggi è elettronica.
Contrariamente a quanto si pensa 
comunemente, infatti, i soldi non provengono tutti dalla BNS: l'istituto
 centrale - spiegano i promotori - crea solo il denaro contante, che 
costituisce però unicamente il 10% di quello esistente. Il rimanente 90%
 è moneta bancaria, sui conti degli istituti: sono le stesse banche a 
crearla, attraverso l'erogazione di crediti che vengono concessi senza 
che a monte vi sia un risparmiatore. Si dà in tal modo vita a soldi dal 
nulla, senza che prima esistessero. L'iniziativa - sottolineano i 
promotori, che hanno tempo sino al 3 dicembre per raccogliere le 100'000
 firme necessarie - non vuole statalizzare le banche: al contrario, il 
privilegio che si arrogano di creare denaro è contrario al concetto di 
libero mercato. Con la "moneta intera" - cioè moneta a pieno titolo, 
garantita dalla legge e creata dalla BNS - lo stato non sarà più 
ostaggio delle società troppo grandi per fallire. La Confederazione si 
assicurerà i redditi della produzione di moneta, pari a 300 miliardi di 
franchi: denaro che potrebbe essere utilizzato per estinguere il debito 
dello stato, facendo della Svizzera il primo paese al mondo senza 
debiti.
 
La "moneta intera" renderebbe inoltre
 il franco più sicuro. Il traffico dei pagamenti rimarrebbe separato dal
 bilancio delle banche: gli istituti amministrerebbero il denaro 
esattamente come i depositi di cartevalori. Anche se una banca dovesse 
fallire non sarebbe grave, perché il denaro depositatovi non 
rientrerebbe più nella massa fallimentare. Oggi per contro vi è una 
garanzia di 100'000 franchi: ma sono a disposizione riserve per soli 6 
miliardi, contro gli 870 miliardi di depositi e risparmi.