sabato 6 aprile 2013

Crisi, triplice suicido nelle Marche


Crisi, triplice suicido nelle Marche. Prima moglie e marito, poi il cognato

La coppia, in gravissime difficoltà economiche, si è impiccata nella loro casa: lui esodato, lei pensionata. Il fratello della donna, appena appresa la notizia, si è tolto la vita gettandosi in mare. Avevano rispettibvamente 62, 68 e 70 anni

Carabinieri
Il motivo del suicidio dei coniugi è legato a questioni economiche: l’ unica fonte di reddito della coppia, 400-500 euro della pensione di lei, non bastava per arrivare a fine mese. Nel biglietto la coppia aveva indicato anche il luogo in cui trovare i loro corpi e  il numero di cellulare della sorella di Annamaria. 
Secondo le ricostruzioni dei carabinieri, lui aveva lavorato come muratore per 35 anni, ma con la crisi dell’edilizia era rimasto senza lavoro. Tuttavia, continuava tenere aperta la sua posizione all’Inps. Negli ultimi tempi, però, non riusciva a far fronte ai versamenti e si era indebitato con banche o finanziarie per una decina di migliaia di euro, tanti quanti Dionisi avrebbe dovuto riscuotere da un’impresa edile per la quale aveva lavorato in nero, anch’essa travolta dalla crisi. La moglie era un’artigiana in pensione. Sembra che la coppia non avesse neppure i soldi necessari a pagare l’affitto, avendo come unico mezzo di sostentamento la piccola pensione della donna. 
I due abitavano nello stesso palazzo del presidente del consiglio comunale di Civitanova Marche, Ivo Costamagna, che di recente aveva parlato con loro e li aveva invitati in Comune per parlare con i servizi sociali, ma i coniugi gli avevano riposto che non lo avrebbero fatto perchè si vergognavano. E Costamagna ha raccontato delle paure della coppia, in particolare di Annamaria, terrorizzata che “le prendessero l’auto”. 
Il suicidio è stato scoperto dai vicini di casa, che hanno trovato aperta la porta del garage. Giuseppe Sopranzi, fratello della donna, abitava con loro. Prima di gettarsi in mare era stato nel garage dei coniugi suicidi. In corso l’esame medico legale sui corpi. 
“Hanno preferito scomparire piuttosto che chiedere aiuto, dimostrando una dignità estrema nella tragedia: in altri luoghi la disperazione avrebbe portato a atti di criminalità”, ha commento, tra le lacrime, del sindaco di Civitanova Marche Tommaso Claudio Corvatta. Poi ha lanciato un appello: “Lo Stato non deve abbandonare la gente. Quando nei palazzi del Governo si discutono le strategie economiche, bisogna sempre pensare che in fondo alla catena c’è gente come questa. Nessuna mancata attenzione è perdonabile. Invito tutte le autorità, il Governo, a riflettere su quello che sta succedendo e a cercare di essere più celeri nel trovare soluzioni e collaboranti”. Il sindaco, inoltre, ha proclamato il lutto cittadino. 
Grande cordoglio è stato espresso anche da Antonella Sgravo, assessore alle politiche sociali del Comune di Civitanova Marche, che però denuncia: ”I due coniugi non erano stati mai segnalati ai servizi sociali del Comune. Purtroppo la loro situazione è molto simile a quella di tante altre famiglie. Per questo occorre ora più che mai un monitoraggio più attento e una maggiore attenzione alle nuove povertà che colpiscono tante famiglie della porta accanto e noi non ce ne accorgiamo”.   
Laura Boldrini si è detta “sconvolta” e domani sarà presente ai funerali. La presidente della Camera ha affermato: “Il segno della disperazione e della solitudine in cui la crisi può far sprofondare le persone. E’ una tragedia che colpisce l’intera comunità nazionale e che mi ferisce ancor più perché è avvenuta nella mia Regione, nelle Marche che per lungo tempo sono state modello di sviluppo, quello delle piccole imprese industriali e artigiane, da sempre motore della nostra economia”.