QUELLA
“MERAVIGLIOSA
UTOPIA”
di Filippo
Giannini
Viviamo
l’anno 2013; il prossimo novembre sarà l’anniversario
dell’enunciazione di quello che viene ricordato come il “Manifesto
dei 18 Punti di Verona”. Quanto in esso contenuto è la logica
conseguenza delle origini fasciste del 1919: principi che hanno
attraversato il “Ventennio”, con un susseguirsi costante
di decreti e leggi, di chiarissime finalità sociali, che già allora
erano all’avanguardia, non solo in Italia, ma nel mondo intero e
senza le quali oggi vivremmo su “palafitte sociali”. Tappa
fondamentale di questo processo sono i principi essenziali
dell’ordinamento corporativo, espressi e ordinati dalla “Carta
del Lavoro” che vide la luce il 21 aprile 1927. La “Carta
del Lavoro” portava il lavoratore fuori dal buio del medioevo
sociale per immetterlo in un contesto di diritti dove i rapporti fra
capitale e lavoro erano, per la prima volta nel mondo, previsti e
codificati.