BANCHE: Unc chiede le dimissioni del capo della vigilanza di Bankitalia
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Carmelo Barbagallo smentito da Ue sul blocco intervento Fondo Tutela
Roma, 10 dicembre 2015 – “Chiediamo le dimissioni del capo della Vigilanza di Bankitalia, Carmelo Barbagallo, visto che tutto ha fatto Bankitalia, fuorché vigilare” ha dichiarato Massimiliano Dona, Segretario dell’Unione Nazionale Consumatori.
Secondo quanto dichiarato ieri dal capo della Vigilanza di Bankitalia, Carmelo Barbagallo, in audizione alla Camera, l’intervento del Fondo Interbancario di Tutela dei depositi nel salvataggio delle 4 banche in crisi non sarebbe stato possibile per la preclusione manifestata da uffici della Commissione Europea. Peccato che Barbagallo sia poi stato smentito dagli uffici comunitari e da un documento di Bruxelles, secondo il quale c’erano tre possibili strade per salvare le 4 banche italiane e loro non ne hanno favorita nessuna.
“Una figuraccia che si aggiunge alla mancata vigilanza. Bankitalia è intervenuta più volte dentro le banche fallite, rilevando delle anomalie negli anni precedenti ai default, ma non ha mai ritenuto di dover avvisare il mercato. In particolare, per Banca Marche, non l’ha fatto nel 2012 quando c’è stato l’aumento di capitale. Gli azionisti, di conseguenza, sono stati indotti ad acquistare azioni ed obbligazioni secondarie, confidando nell’efficienza e nella validità di Banca Marche. Ora qualcuno deve pagare per questo e non può che essere il responsabile della vigilanza. Per questo chiediamo le sue dimissioni” ha proseguito Dona.
Roma, 10 dicembre 2015 – “Chiediamo le dimissioni del capo della Vigilanza di Bankitalia, Carmelo Barbagallo, visto che tutto ha fatto Bankitalia, fuorché vigilare” ha dichiarato Massimiliano Dona, Segretario dell’Unione Nazionale Consumatori.
Secondo quanto dichiarato ieri dal capo della Vigilanza di Bankitalia, Carmelo Barbagallo, in audizione alla Camera, l’intervento del Fondo Interbancario di Tutela dei depositi nel salvataggio delle 4 banche in crisi non sarebbe stato possibile per la preclusione manifestata da uffici della Commissione Europea. Peccato che Barbagallo sia poi stato smentito dagli uffici comunitari e da un documento di Bruxelles, secondo il quale c’erano tre possibili strade per salvare le 4 banche italiane e loro non ne hanno favorita nessuna.
“Una figuraccia che si aggiunge alla mancata vigilanza. Bankitalia è intervenuta più volte dentro le banche fallite, rilevando delle anomalie negli anni precedenti ai default, ma non ha mai ritenuto di dover avvisare il mercato. In particolare, per Banca Marche, non l’ha fatto nel 2012 quando c’è stato l’aumento di capitale. Gli azionisti, di conseguenza, sono stati indotti ad acquistare azioni ed obbligazioni secondarie, confidando nell’efficienza e nella validità di Banca Marche. Ora qualcuno deve pagare per questo e non può che essere il responsabile della vigilanza. Per questo chiediamo le sue dimissioni” ha proseguito Dona.