Intervento Saba assemblea Unicredit 13 maggio 2014
Testo verbalizzato:
Testo consegnato dell'intervento:
"Mi
rivolgo ai Sigg.ri Amministratori e, con un saluto esteso, anche a
tutti gli Azionisti. Sono Marco Saba e intervengo in qualità di
delegato dell'azionisti Christian Savatteri. Chiedo
che copia del mio intervento venga trascritto al verbale. Premetto
che intervengo in merito all'argomento posto al punto 1 dell'ordine
del giorno, il bilancio consolidato 2013 di UNICREDIT, nella sua
legalità, nei fondamenti giuridici ed economici, avvalendomi della
"exceptio veritatis", nel rispetto delle norme IAS 8 e
della circolare 262 di Banca di Italia del 22 dicembre 2005, secondo
aggiornamento 21 gennaio 2014, che così recita:
“Se, in casi
eccezionali, l'applicazione di una disposizione prevista dai principi
contabili internazionali è incompatibile con la rappresentazione
veritiera e corretta della situazione patrimoniale, di quella
finanziaria e del risultato economico, essa non deve essere
applicata”.
La
stesura del bilancio di UNICREDIT deve tenere conto del fatto che le
banche, oltre ad una marginale attività d'intermediazione, creano nuovo
denaro ogni volta che prestano o investono, un fatto confermato
recentemente dal Consigliere Generale della Banca di Francia,
Bernard Maris oltre che dal bollettino della Banca d’Inghilterra
n. 1 del 2014. Questa creazione di liquidità non viene evidenziata
come dovrebbe nelle attività del conto economico, ma si deduce solo
secondariamente dalla voce 70 dei crediti verso clientela dello stato
patrimoniale consolidato (a pag.82), ovvero 503,1 miliardi di euro
(503.142.266.000), una cifra ben diversa dai 3,4 miliardi
indicati nel rendiconto finanziario consolidato a pag. 88 come
“liquidità generata nel periodo”. Mi limito a questi 503,1
miliardi ritenendo al momento di secondaria importanza la clonazione
di denaro intervenuta nel 2013 con i versamenti in contanti ed al
momento delle operazioni di cambio di valuta estera.
Il bilancio
attuale è quindi palesemente viziato da errori significativi, ovvero
da errori materiali per omissione, da correggere ai sensi della
normativa citata. Allo stato attuale il risultato economico
d'esercizio NON è rappresentato in modo veritiero e corretto,
mancando la voce relativa all'aggregato monetario creato, ovvero la
liquidità generata poco prima di essere utilizzata per gli impieghi
durante l'esercizio 2013.
Rettificando il bilancio consolidato
di UNICREDIT, considerando quindi solo la voce 70 dello stato
patrimoniale consolidato (a pag.82) ¨- i “Crediti verso clientela”
- e rapportandola alla voce 280 del conto economico consolidato (a
pag.84) ¨- ovvero “Utile (Perdita) della operatività corrente al
lordo delle imposte" ¨- risulta un utile lordo di 487,9
miliardi di euro (487,942,055,000) invece della perdita lorda
indicata di 15,2 miliardi di euro (15.200.211.000). C'è una
differenza di almeno 503 miliardi di euro, per difetto, da
recuperare. Al netto di una tassazione al 27,5% si avrebbe quindi -
alla voce 340 del conto economico consolidato - un utile netto
d'esercizio di almeno 353 miliardi , anziché la perdita netta
miliardaria che risulta oggi. Ne segue che, per la distribuzione dei
dividendi, si dovrà poi far riferimento all’utile netto
rettificato con cui essi sono in rapporto, ottenendo circa 61 euro
per ogni azione. Rimettendo IN
BONIS i conti della banca, a titolo d'esempio, i primi tre
soci Blackrock, Aabar Luxembourg e PGFF Luxembourg, potrebbero incassare circa 17
miliardi di euro cadauno.
Col
bilancio consolidato presentato oggi, invece, si viene a stravolgere
ad arte il risultato economico reale, traendo in inganno
tutti gli azionisti. E' da notare inoltre che l'erario ci perde
150 miliardi e che bene ha fatto la CGIL recentemente a richiedere la
reintroduzione dei reati di falso in bilancio e di
autoriciclaggio.
Sono
quindi contrario all'approvazione del presente bilancio e chiedo
all'amministratore pro-tempore una risposta scritta a questo
intervento entro e non oltre i prossimi quindici giorni solari.
Rimango
a disposizione degli interessati per fornire chiarimenti sulle mie
ricerche e fonti utilizzabili per recuperare l'ammanco.
Mi
riservo di agire in ogni sede, ordine e grado a tutela degli
interessi dei deleganti, fatti salvi i relativi benefici ex art. 930
del codice civile, e ringrazio infine tutti i presenti per
l'attenzione prestatami."
Risposta dell'AD Federico Ghizzoni:
Vedi anche:
Falso in bilancio: secondo verbale sul caso UNICREDIT (500 miliardi...)
Intervento di Carlo Sibilia all'assemblea UNICREDIT
Unicredit off-shore: lettera a Camera e Senato
Gruppo Intesa: mancano 344 miliardi
Assemblea Carige: spariti 25 miliardi. L'AD Montani: "fateci causa"
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