mercoledì 16 novembre 2011

Italia: il governo in mano a Bankenstein



Ecco la lista dei ministri del nuovo governo Monti,  legati mani e piedi agli interessi bancari privati (ricordiamoci che Monti è stato costretto nella sua qualità di Commissario europeo per il Mercato interno e il Coordinamento delle Politiche fiscali sotto la presidenza di Jacques Santer a dare le dimissioni nel 1999 «per l'accertata responsabilità collegiale dei Commissari nei casi di frode, cattiva gestione e nepotismo»):

Ministri con portafoglio (il vostro):

Corrado Passera, ministro dello Sviluppo e delle Infrastrutture;

Giampaolo Di Paola, ministro della Difesa;

Anna Maria Cancellieri, ministro dell'Interno;

Paola Severino, ministro della Giustizia;

Giulio Terzi, ministro degli Esteri;

Elsa Fornero, ministro del Welfare con delega alle Pari Opportunità;

Francesco Profumo, ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca;

Lorenzo Ornaghi, ministro per i Beni culturali;

Renato Balduzzi, ministro per la Salute;

Mario Catania, ministro delle Politiche Agricole e forestali;

Corrado Clini, ministro dell'Ambiente.


Nominati anche cinque ministri senza portafoglio:

Enzo Moavero Milanesi (Affari Europei),

Piero Gnudi (Turismo e Sport),

Fabrizio Barca (Coesione territoriale),

Piero Giarda (Rapporti con il Parlamento),

Andrea Riccardi (Cooperazione internazionale).
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Dichiarazione del Segretario Nazionale di Comunisti Sinistra Popolare MARCO RIZZO


L’UNIONE EUROPEA E LA BANCA CENTRALE SI IMPOSSESSANO DEI GOVERNI DI ITALIA E GRECIA.


La crisi strutturale del capitalismo globalizzato dimostra con i fatti che accadono in Italia e Grecia quanto, se ce ne fosse stato ancora bisogno, la “democrazia borghese” sia un orpello che tanto si celebra quanto poco si pratica.


Infatti i governi di Italia e Grecia vengono messi nelle mani di funzionari (mai stati eletti direttamente dal popolo) della UE e della BCE.


I partiti fondamentali del centro-destra e del centro-sinistra in entrambi i paesi si sono finora “fintamente” scontrati anche aspramente, ma nel giro di poche ore hanno trovato l’unità per governare assieme per “il bene del paese”.


Questa similitudine si ritroverà nelle misure di massacro sociale contro i rispettivi popoli ed è per questo motivo che invitiamo alla mobilitazione generale contro la dittatura europea che si manifesta concretamente nelle famose lettere di intenti su cui questi governi antipopolari svilupperanno la loro azione.


Il discrimine fondamentale sarà tutto lì: chi, in qualche modo, appoggerà questi governi delle banche ed i loro progetti sarà nostro avversario, e con questi non ci si alleerà mai .


Roma 12 novembre 2011

Matrix 15/11/11: Politica e complotti








FUORI DALL'EURO E DAL DEBITO


FUORI DALL'EURO E DAL DEBITO

PER IL BENE COMUNE 

Intervento di Fernando Rossi



Il missile che affonderà Monti

Il missile che affonderà il governo Monti

Le banche hanno usato i titoli di stato (1.900 miliardi) a conto riserva frazionaria presso la banca centrale (al 2% di riserva), sicché le banche italiane devono restituire 50 volte tanto in signoraggio allo stato, ovvero 100.000 miliardi di euro di assetti che non detengono, ecco perché son tutte già fallite.... caro Prof. Monti. O fermaci questo missile !

26/11/11 - Incontro a Roma e presentazione Film 1992: il Bivio










INCONTRO COSTITUTIVO aperto a tutti
per attivare il COMITATO PROMOTORE dei
REFERENDUM per l'ABROGAZIONE delle
6 LEGGI REGALA-SOLDI alle BANCHE E
l'ABOLIZIONE del SIGNORAGGIO privato

SABATO 26 NOVEMBRE 2011, ORE 10,30
TEATRO QUIRINO, ROMA, VIA DELLE VERGINI 7 

Nell'occasione verrà inoltre presentato 
il docufilm "1992: il bivio"















Per approfondire leggi:

Monti è una trappola


MONTI E' UNA TRAPPOLA

di Giulietto Chiesa - 15 novembre 2011

Governerà l'Italia eseguendo gli ordini che arrivano dall'Europa. Gli italiani non devono accettarlo. Il debito italiano è un bluff creato ad arte per sottrarci la nazione: in realtà stiamo solo svendendo le nostre ricchezze a un gruppo di speculatori

MONTI E' UNA TRAPPOLA
Giulietto ChiesaNon credo che il governo Monti sarà un buco nell'acqua perché alla fine coloro che hanno organizzato questa offensiva contro l'Italia, la chiamo proprio così "offensiva dall'esterno contro l'Italia" hanno potenti mezzi di dissuasione, non sono naturalmente onnipotenti, ma i grandi centri della finanza internazionale che sono dietro a questo, che - lo ribadisco, è un"attacco contro l'Italia" - sono molto potenti e hanno strumenti tali da poter condizionare anche il comportamento di forze politiche decisive nel Paese. Quindi credo chel'operazione andrà avanti, altrimenti il Presidente Napolitano non si sarebbe sprecato così tanto per costruirla. Questo è il primo punto.
Naturalmente è un'operazione bluff, nel senso che questo attacco è senza destino perché il Prof. Monti, se ci riesce, guiderà il governo italiano in un momento in cui l'Italia andrà in recessione, e ci andrà in compagnia dell'intera Europa, secondo quanto attestano tutti i dati che vengono dalle stesse fonti europee.
Quindi, pensare a un risanamento dell'Italia in caduta libera, in questa situazione non è praticamente possibile, per cui sarà un buco nell'acqua, ma sarà un buco nell'acqua catastrofico per il contribuente italiano, per il lavoratore italiano, per il pensionato italiano. Il Signor Monti viene in Italia per applicare le norme di un'Europa che va a fondo, ma queste norme sono molto gravi e significano drastici tagli alla condizione di vita di larghissime masse popolari, non più soltanto i lavoratori ma anche settori cruciali dei ceti medi: riduzione dei salari, libertà di licenziamento, compressione delle spese sociali, tutte cose che graveranno drammaticamente sulla vita dei cittadini.
Naturalmente, tutto questo viene fatto in base a una scommessa, che io ritengo mal fondata perché ci sono limiti oltre i quali la gente: 1) non crede più alle storie che le sono state raccontate; 2) non è disposta a rinunciare così facilmente alle proprie condizioni di vita, per cui questa scommessa è una giocata alla roulette su un numero solo, può andare bene ma con buona probabilità andrà male per gli organizzatori.
La domanda alla quale viene da rispondere è: chi sono questi organizzatori? Ritengo che siano i grandi gruppi della finanza internazionale, guidati dalle grandi banche di investimento, tra cui la più famosa, ma non l'unica, si chiama Goldman Sachs ma ce ne sono anche altre: Citigroup, Bank of America, Deutsche Bank etc., tutte le banche che, tra il 2007 e il 2010, sono tecnicamente fallite ma che hanno recuperato fantasticamente dopo essere state ricapitalizzate dalla Federal Reserve, che ha erogato 16 trilioni di dollari inesistenti, inventati per tenerle in piedi.
Dopodiché queste banche, con questi soldi, si sono gettate sugli unici asset che ritenevano praticamente invincibili, immarcescibili, ovvero gli asset dei bond degli stati europei che, essendo protetti dall'Euro, venivano considerati al riparo dal rischio di default, impossibilitati a azzerarsi o a vanificarsi come invece era accaduto per tutti gli asset dei cosiddetti mutui facili su cui ha fiorito la finanza americana nel corso di questi ultimi 8 anni.
Queste banche si sono dunque precipitate in Europa e hanno cominciato a comprare i buoni del tesoro, le emissioni delle banche centrali europee, andando alla ricerca di quelli che avevano i più alti tassi di interesse.
Sono andati a comprare i bond greci in primo luogo, perché erano quelli più esposti che davano tassi di interesse più alti, poi sono andati a comprare quelli italiani, visto che l'Italia è considerata tra i Paesi in difficoltà a causa della dimensione del debito pubblico.
Voglio però ribadire che il conto dei debiti privati italiani è tra i migliori in assoluto dell'Europa, gli italiani hanno un debito privato pari al 42% del Pil, quando per esempio la Gran Bretagna ha un debito privato del 103% del Pil. Dunque, quando si dice che l'Italia è un paese praticamente al fallimento, si dice una menzogna gigantesca che è stata artificialmente creata da questi signori, perché se si mette insieme il debito privato e il debito pubblico, l'Italia sta molto meglio della Francia, molto meglio del Belgio, molto meglio ovviamente della Grecia, della Spagna, della Gran Bretagna, sta un po' meno bene della Germania.
Quindi tutta questa storia secondo cui l'Italia sarebbe in bancarotta è una menzogna organizzata dai mercati o meglio dalla finanza internazionale, che è venuta per catturare e comprarsi l'Italia a basso prezzo con i soldi fittizi, inventati dagli Stati Uniti e usando le leve legislative che l'Europa ha offerto alla finanza mondiale. Ci sono decine di prove che l'Europa legifera sulla base delle indicazioni dirette di questi centri: sono i consiglieri della Goldman Sachs che suggeriscono all'Europa le norme giuridiche con cui deve essere avvantaggiata la finanza internazionale.
Tutto questo discorso è interamente costruito sulla base di una pressione speculativa che va naturalmente contro i popoli, perché hanno da piazzare i loro soldi finti e dunque comprarsi l'Europa, l'Italia, la Grecia, la Spagna con quattro soldi, le terre, gli asset, gli edifici, le ricchezze artistiche, culturali etc...Noi, di fatto,stiamo svendendo erroneamente le nostre ricchezze a un gruppo di speculatori che si può contare sulle punte delle dita di due mani, a una trentina di farabutti, che si gettano letteralmente come dei caimani sulle prede che vengono loro offerte dalla legislazione europea, perché l'Europa è responsabile direttamente di questo obbrobrio, così come la Commissione europea e anche il Parlamento europeo che hanno votato e approvato queste norme.
Siamo schiacciati in una trappola, il Signor Monti è l'esecutore di questi ordini, viene in Italia per eseguire questi ordini che mi auguro gli italiani non accetteranno. Questo governo deve cadere prima ancora di essere nato e deve essere costruito un governo basato sulla volontà popolare di risanare questo Paese, che ne ha senz'altro bisogno. Dei quasi 2 mila miliardi del nostro debito pubblico, una parte rilevante deriva dal fatto che i ricchi non hanno pagato le tasse in Italia negli ultimi 30, 40 anni, violando la Costituzione e c'è un accumulo- i dati sono di Bankitalia- di almeno 9 mila miliardi, 9 trilioni di Euro di patrimoni che sono nella disponibilità di pochissime persone che non hanno pagato le tasse.
Ci sono in Italia decine di leggi che sono state specificatamente scritte nell'interesse degli evasori fiscali e che consentono alle banche italiane e agli evasori di evadere le tasse. Quindi noi sostanzialmente siamo in una situazione del tutto illegittima che dovrà essere ovviamente regolata in diverso modo. 

Osservazioni stranamente profetiche di Mussolini


L’11 NOVEMBRE 2011 HO SENTITO PARLARE BENITO MUSSOLINI
di Filippo Giannini

Sì, Signori, l’11 novembre 2011, Benito Mussolini ha parlato, anche se per pochi attimi, nella trasmissione televisiva L’ultima parola.
Per meglio spiegarci si rende necessario tutta una serie di premesse.
Premessa 1); andiamo indietro nel tempo e precisamente agli anni 1944-1945. Il medico tedesco George Zachariae, che aveva in cura Mussolini, ha lasciato scritto (Mussolini si confessa, pag. 192): "Con l’8 settembre si è perduto qualcosa di molo prezioso: che l’Italia faticherà duramente a riconquistare: l’onore nazionale e il rispetto che sino ad ieri essa aveva in tutto il mondo. Un popolo senza rispetto e senza onore diventa un giocattolo nelle spire degli interessi politici dei vincitori. Non sarà difficile all’ipocrisia del tradizionalismo britannico trovare dei pretesti con cui mascherare i suoi sentimenti di vendetta e tutto sarà fatto nel nome della democrazia, delle giustizia e della libertà: un paravento dietro il quale si nascondono gli interessi del più sudicio capitalismo, venga questo da Londra o da New York o da Mosca. Il popolo italiano vivrà un periodo amarissimo, che vedrà scardinati e travolti tutti i principi dell’onestà e della morale.. Probabilmente nei paesi vinti si provvederà immediatamente a imporre una così detta costituzione democratica: ne seguiranno liti parlamentari, scandali politici e turpitudini morali senza fine, da cui ci si potrà attendere di tutto eccetto che qualcosa di buono e di costruttivo".
C’è qualcosa di errato che il dottor George Zachariae, ripetiamo: nel lontano 1944-45, non abbia previsto e denunciato? Attendiamo risposte.
Premessa 2); Ricordiamo che il 2 giugno 1992 approdò a Civitavecchia il panfilo Britannia, affittato da una lobby angloamericana; a bordo era un forte gruppo (detti: gli invisibili) di alti finanzieri, di capitalisti e di maneggioni vari. Presero graziosamente posto anche Mario Draghi e Giulio Tremonti. Di cosa trattò questa bella gente? Giulietto Chiesa (così avrebbe parlato il Duce) nella trasmissione televisiva sopra indicata, accusa la finanza mondiale di voler mettere le mani sui residui beni dell’Unione europea. Si chiede Giulietto Chiesa: da cosa è rappresentato il debito pubblico di quasi 2 mila milioni? Esso è rappresentato dal rifinanziamento bancario. Ora arriva un altro rappresentante dell’alta finanza per ricapitalizzare le banche, già a suo tempo ricapitalizzate. “Questo debito non va pagato, perché illegale e iniquo". Soprattutto è stato frutto della più grande truffa mai prima messa in atto dal reddito da signoraggio. In altre parole le banche centrali si sono impossessate, truffaldinamente, di un reddito che appartiene ai cittadini. Ecco, allora, spiegato il perché dell’astronomico debito pubblico messo a nostro carico, ecco perché, nel lontano 1936 Benito Mussolini mise a punto la legge bancaria, legge che poneva lo Stato a controllo dell’arroganza delle banche.
A tutto questo marciume, c’è una soluzione?
Premessa 3); Così parlò il Duce (e siamo, lo ripetiamo di nuovo, nel 1944-45). Al centro del pensiero di tutte le azioni politiche di Mussolini era il nuovo ordine sociale dell’Italia. "Io sono entrato come socialista nella vita politica e come tale la lascerò". Così si confidò con il dottor Georg Zachariae (Vol. cit. pag. 149): "Mi formai inoltre il convincimento che un socialismo attuato secondo i concetti di Marx non avrebbe mai consentito di liberare effettivamente gli operai dalla loro schiavitù sociale. Malgrado ciò, dedicandovi molti degli anni più belli della mia vita, ho tentato con le parole, con gli scritti e con l’azione di pervenire alla migliore realizzazione dell’idea socialista. Allorché soggiornai in Svizzera, quale rifugiato politico, frequentai per un certo tempo l’ambiente di Lenin ed ebbi modo e possibilità di rendermi conto che, ad eccezione di Lenin stesso che indubbiamente era un uomo di straordinaria intelligenza, tutti gli altri non erano che dei chiacchieroni e degli stupidi. Ero ormai decisamente convinto che per poter mettere in pratica il vero socialismo, si dovevano gettare solide fondamenta nella coscienza degli uomini. Io stesso sentivo maturare in me, di anno in anno, la certezza che proprio l’idea della lotta di classe fosse sbagliata, ossia quel vecchiume di metodi frusti e di idee sballate. Noi vediamo ora nell’Unione Sovietica l’esperimento più grandioso e significativo della messa in pratica del marxismo puro. Quali sono gli effetti pratici? Non un progresso sociale della classe alla quale il marxismo avrebbe dovuto recare forza, decoro e prosperità, ma la decadenza totale delle masse, una decadenza morale e materiale della peggior specie. Oggi possiamo constatare con orrore la miseria delle masse, quindi dobbiamo dedurre che questa forma di socialismo, malgrado tutte le promesse, non potrà mai portare a quel successo che i veri socialisti auspicavano.
Se il socialismo deve essere realizzato, esso presuppone che i suoi attuatori non lo abbiano concepito soltanto come idea, ma è necessario che essi siano passati attraverso una dura scuola, capace di innalzare gli uomini, anziché abbassarli. Ė sbagliato sostenere che il socialismo, come generalmente si afferma, voglia arrivare a una stupida uguaglianza di valori, di capacità, di meriti. Il socialismo può essere tradotto in pratica soltanto quando gli uomini migliori e di carattere più forte di un popolo, anziché venire allontanati o soppressi, come è stato fatto in Russia, siano educati al servizio delle nuove idee affinché possano adoperare tutte le loro forze e la loro intelligenza non solo a proprio vantaggio, ma al servizio della comunità. Primo nostro dovere è dunque quello di trovare il mezzo di formare un nucleo-base di uomini superiori che sappiano con puro disinteresse mettersi al servizio della comunità, e soltanto allora potremo incominciare ad assolvere il compito di dare al mondo un nuovo ordine sociale. Se si dà uno sguardo profondo agli avvenimenti che causarono il lento processo di inquinamento e di decadimento, si vedrà che la colpa non è delle dittature, ma del così detto ordine democratico. Perciò io ho tentato di far rinascere nel fascismo le antiche virtù del popolo romano e cioè: la dedizione alla comunità, la fedeltà, il coraggio, lo spirito di sacrificio, sperando di poter ricostruire su di esse il nuovo impero. Non ho perseguito queste idee e queste mete per cupidigia di potere o per sete di conquista, né tanto meno per farmi un nome nella storia; lo scopo delle conquiste fasciste era soltanto quello di raggiungere una prima meta, da cui poter trarre i mezzi per la creazione di un nuovo ordine sociale.
Non è forse vero che le forze lavoratrici nei parlamenti democratici non sono in grado di cambiare questo stato di cose che anche nei paesi più ricchi e progrediti l’operaio deve ancora pregare ed implorare, senza avere il diritto di partecipare agli utili prodotti dal suo lavoro? Tutto ciò deve e può essere cambiato con altri ordinamenti. Lo Stato non ha il compito di adoperare la sua forza per mantenere il privilegio del capitale privato o del capitale dello Stato. Alla socializzazione sono adatte soltanto quelle aziende e quegli impianti che servono a tutti i cittadini e che debbono essere in ugual misura a disposizione di tutti. Fanno parte di queste le ferrovie, le poste, la radio, le società di navigazione, le linee aeree ed altre aziende industriali che possono svilupparsi soltanto nel libero gioco delle energie cooperanti e nell’ordine naturale di forti richieste; dovranno invece continuare col sistema attuale buona parte delle piccole e medie aziende.
Se dovrò scomparire dalla scena prima che le mie idee socialiste possano avere piena attuazione sono convinto che, sia pure dopo altri errori, il nuovo ordine del mondo sarà creato nel senso da me indicato. Si dica quel che si vuole, le mie idee sono le sole che tengono conto degli interessi e delle necessità delle grandi masse lavoratrici e perciò esse saranno vittoriose, malgrado tutti gli ostacoli. Allora, e solo allora, il mondo cambierà aspetto".
Premessa 4); I media mondiali ci hanno propinato da decenni la visione di Mussolini affacciato al balcone di Palazzo Venezia quel 10 giugno 1940, con le mani ai fianchi dichiarare quella guerra, non voluta e disperatamente cercata di evitare, affacciato, abbiamo scritto, con fare truce, ma mai ci hanno ricordato quanto ebbe a dire in quella occasione per giustificare quella tragica necessità. Mussolini fra l’altro attestò: "Scendiamo in campo contro le democrazie plutocratiche e reazionarie dell’Occidente, che in ogni tempo hanno ostacolato la marcia e spesso insidiato l’esistenza medesima del popolo italiano (…)". Il perché di quella guerra lo scrive lo storico Rutilio Sormonti (L’Italia del XX Secolo): "Le democrazie plutocratiche volevano un generale conflitto europeo, quale unica risorsa per liberarsi della Germania – formidabile concorrente economico – e soprattutto dell’Italia. Questo è necessario comprendere se si aspira ad evidenziare la realtà storica: soprattutto dell’Italia". Disponiamo di un’ampia documentazione per attestare che condividiamo quanto scritto da Rutilio Sermonti, e il perché lo abbiamo visto dagli avvenimenti accaduti dal dopoguerra ad oggi: la conquista da parte dei paesi demoplutocratici dei beni dell’intero globo, giusto i dettami della così detta Dottrina Monroe, concepita nel 1823.
Premessa 5); Ė superfluo indicare quali siano le finalità delle Bilderberg e della Goldman Sachs. E queste finalità, giusto quanto scrisse Sermonti si potevano ottenere con la sconfitta dei fascismi, cosa avvenuta nel 1945.
Premessa 6); I lettori della nostra generazione ricorderanno il personaggio Mandrake, il grande mago che con il potere delle sue mani compiva dei veri e propri miracoli, quindi passiamo alla
Conclusione 7); Vorremmo essere in errore, ma ci sembra che il nostro Presidente, Giorgio Napoletano, abbia compiuto un miracolo che sarebbe riuscito solo a Mandrake. Ha trasformato uno studioso della finanza in politico, e ci riferiamo alla botta da maestro, avvenuta in questi giorni su Mario Monti. Speriamo di essere in errore, ma la cosa ci puzza ‘nu pocariello. Vediamo: Mario Monti ha studiato in una Università americana, ha lavorato per la Bilderberg e, successivamente è stato Consigliere alla Goldman Sahcs. Qualcuno attestò che pensar male è peccato, ma a volte ci si indovina. Loukas Papademos da poche ore eletto anche lui Capo del Governo dell’altro Paese inguaiato, la Grecia, come si dice, inguaiato, dalle voraci bocche d’oltre oceano. Aggiungiamo che il salto effettuato dall’altro grande della finanza, Mario Draghi, il quale (che strano) anche lui ha studiato al Massachusetts Institute (MIT), tutti personaggi, chiamiamoli americani. Non lo nascondiamo e lo ripetiamo: la cosa ci puzza ‘nu pocariello. Se così fosse abbiamo, che fortuna, i governi dei banchieri.
L’abbiamo scritto ripetutamente e nel tempo, di economia non siamo delle volpi, allora come soluzione suggeriremmo, almeno come primo passo, l’immediata uscita dall’Euro e il ripristino della Lira, così da riappropriarci della sovranità monetaria.
Conclusione 8); a sbugiardare il Direttore di Rai/1 (Minzolini?) che, affacciatosi al video il 14 novembre 2011 ebbe a dire che l’Italia non chiude il bilancio in attivo da oltre cento anni. Menzogna!
Riportiamo quanto ha scritto il Professor Antonio Pantano: "L’attivo di bilancio si raggiunse nel 1924 e 1925 e, per 20,9 miliardi di lire nel 1944/45, addirittura durante la guerra, grazie alla Repubblica Sociale Italiana, che ebbe Ministro delle Finanze il prof. Domenico Pellegrini Giampietro, il quale commissariò, ponendola a TOTALE dipendenza dello Stato, la Banca d’Italia". Il Professor Pantano conclude: "ATTIVO di bilancio riconosciuto e certificato anche sulla stampa italiana il 25 agosto 1945 dalla Commissione Ispettiva del Senato U.S.A., presieduta dal Senatore Winkersham".
Osserviamo e chiudiamo: il Senatore Winkersham fu inviato in Italia dal governo americano per studiare e capire come fosse stato possibile un miracolo del genere.
Rispondiamo: allora c’era un certo Benito Mussolini e, riconosciamolo, quel po’ po’ di studioso che era Domenico Pellegrino Giampietro. Oggi al loro posto siedono i vermetti furbetti…

Il colpo di spread


Il colpo di spread
di Beppe Grillo - 15/11/2011

Fonte: Il Blog di Beppe Grillo


cocktail
Lo spread ha sostituito il corpo elettorale. Il colpo di spread al posto del vecchio colpo di Stato. Nessuno spargimento di sangue, nessuna manifestazione di piazza o autunno caldo. Lo spread al posto dello spritz. Un centinaio di punti in più tra il titolo italiano e il bund tedesco e il gioco è fatto. Nessuno rimpiange Berlusconi, ma tutti dovremmo rimpiangere la democrazia. Se il Parlamento è composto da nominati da pochi segretari di partito, il professor Monti è stato eletto dallo spread.
Se i mercati dovessero ricredersi sul suo conto, se si dimostrasse troppo tenero con i contribuenti, sarebbe sufficiente un nuovo colpo di spread per scatenare il terrore negli italiani. Et voilà, un altro tecnico che più tecnico non si può giurerebbe da Napolitano. Un Amato, per dire.
Il commissario liquidatore nominato dai mercati è presidente del Consiglio, a questo è arrivata questa sciagurata nazione. Bisognava impedire contraccolpi alle banche francesi che detengono un quarto del nostro debito pubblico e la tenuta dell'euro, e quindi alle esportazioni tedesche.
Noi abbiamo fatto la nostra parte per mettere la testa sul ceppo della finanza internazionale. Dei 1.900 miliardi di debito circa metà li abbiamo piazzati all'estero, dalla Gran Bretagna alla Cina. Ed è sufficiente che le prossime vendite di 200 miliardi di titoli vadano deserte per fare fallire il Paese.
Non possiamo svalutare la lira. Non possiamo a livello europeo, stampare nuova moneta, come gli Stati Uniti, strafalliti ad agosto che hanno innalzato di 2.400 miliardi di dollari il tetto del loro debito pubblico.
Cosa ci rimane? Vendere l'argenteria per onorare i debiti. Al banco dei pegni porteremo gli immobili del demanio, le quote delle poche grandi aziende che ci rimangono, come l'Eni, parte del nostro patrimonio personale, la diminuzione di servizi sociali. E' vero, abbiamo peccato, ma la punizione dovrebbe servire a qualcosa. Invece è quasi certo che non solo usciremo dall'euro, ma che lo stessoeuro non reggerà nei prossimi anni. Lo scrivono ormai le migliori firme internazionali dell'economia.
E allora? In questi giorni il mantra più usato è "Monti è l'unica alternativa" accompagnato da "Non possiamo uscire dall'euro". C'è sempre un'alternativa, un piano B. Dobbiamo considerare l'uscita dall'euro come possibile. Rimanere in mutande dopo una politica di lacrime e sangue con una lira deprezzata non mi sembra un grande obiettivo.http://beppegrillo.it