giovedì 28 luglio 2011

Marra annuncia i referendum per perseguire i crimini bancari



Clicca il video di Marra che, a Iceberg (Telelombardia), annuncia il referendum abrogativo di FermiamoLeBanche contro le tre leggi con le quali, tutti, dall'estrema sinistra all'estrema destra, senza una parola, hanno votato in favore del regalo di centinaia di miliardi di euro l'anno alle banche mentre fingono di litigare su questioni di milioni.
Marra paragona i politici a dei cani che non attaccano mai il vero padrone (le banche), ma litigano solo sulle ossa che egli getta loro sotto il tavolo.

Raffaele Ferrante

Le organizzazioni e movimenti che vorrnno aderire all'iniziativa possono far riferimento, oltre che a questo blog, alla pagina facebook del Comitato Promotore del referendum contro gli illeciti bancari:

L'INVERAMENTO DEL "DENARO TRUFFA

Altre pazzie da "Helicopter Ben"

Altre pazzie da "Helicopter Ben" mentre la Federal Reserve rifinanzia le banche europee

29 luglio 2011 (MoviSol) - I primi due round dei salvataggi della Federal Reserve (i cosiddetti QE, Quantitative Easing 1 e 2) non hanno fatto che peggiorare la crisi, eppure questo non ha impedito al governatore della Fed Ben Bernanke di minacciarne un terzo. Infatti, parlando alla Commissione Finanze del Congresso il 13 luglio, ha annunciato che la Fed sta preparando un QE3, con l'ulteriore espansione del proprio bilancio, se non verrà aumentato il tetto del debito pubblico. Ha ripetuto il messaggio il giorno dopo.

Quello stesso giorno, il 14 luglio, Lyndon LaRouche ha dichiarato inequivocabilmente, nel corso di un'intervista a LPAC-TV, che il tentativo del Presidente Obama di procedere con un iperinflazionistico QE3 scatenerà una reazione a catena a livello globale, ma soprattutto nella regione transatlantica. Tutti gli elementi di questa serie di QE equivalgono a una rapina, ha detto. Visto che tutte le forme dell'economia produttiva vengono chiuse, "tutto quello che si fa è creare iperinflazione, passo dopo passo" creando del debito che non ha assolutamente alcun valore.

Molti commentatori negli Stati Uniti hanno fatto notare che Bernanke sta cercando di salvare l'Euro, una missione impossibile che induce la Fed ad accettare sempre più titoli tossici come collaterale. In effetti, il 29 giugno, mentre annaspava l'Eurozona, la Federal Reserve ha allungato i termini di scadenza della linea di currency swap illimitata alla Banca Centrale Europea, così come alle banche centrali svizzera, britannica, canadese e giapponese.

La BCE viene descritta ampiamente come una "bad bank europea" nella crisi attuale del debito, perché ha abbassato gli standard per i titoli collaterali che acquista dalle banche al di sotto del livello junk ed acquista da equity funds privati, hedge funds e banche d'affari. Ci si chiede se la Federal Reserve non finirà con l'acquistare direttamente il debito sovrano europeo, o i titoli bancari europei, a sostegno della BCE nei guai.

In questo contesto, un rapporto che apre gli occhi è stato postato sul sito di analisi finanziaria Zero Hedge in giugno. Utilizzando le tabelle della Federal Reserve sul flusso di fondi e le riserve bancarie, lo studio mostra che i 600 miliardi di dollari stampati per il cosiddetto QE2 sono andati offshore alle banche europee e al gruppo Inter-Alpha. I titoli del Tesoro USA acquistati dalla Fed con le riserve appena stampate dal novembre 2010 al 30 giugno 2011 erano principalmente provenienti da BNP Paribas, RBS, Barclays, Credit Suisse, Deutsche Bank, HSBC e UBS. L'analista di Zero Hedge conclude: "Gli unici beneficiari delle riserve generate sono state le filiali americane delle banche straniere (che a loro volta hanno rispedito il contante alle loro filiali nazionali)”.

Ci sono alcune iniziative al Congresso USA per tagliare i fondi governativi al Fondo Monetario Internazionale, fondi che vengono usati per rifinanziare le banche straniere. La parlamentare Cathy McMorris Rodgers, vicepresidente del gruppo repubblicano alla Camera, ha dichiarato in un'intervista del 27 giugno alla rivista conservatrice Human Events: "Non ha alcun senso aiutare il FMI a salvare i paesi europei insolventi quando i nostri stati americani che hanno deficit immensi fanno i tagli necessari alla spesa. E l'UE e il FMI non possono rifinanziare la California e il New Jersey".

Commissione Finanze: Governo denunci agenzie rating

La commissione Finanze: «Governo denunci agenzie rating fanno aggiotaggio»

L'Unità, 27 luglio 2011

borsa milano 304
Il Governo deve denunciare le agenzie di rating alla European Securities Market Authority (Esma) perchè «fanno aggiotaggio e destabilizzano il mercato dei titoli di Stato». È quanto si legge in una risoluzione approvata all'unanimità dalla commissione Finanze della Camera. La risoluzione prevede anche che il Governo si impegni per proporre in sede europea la nascita di un'unica agenzia di rating europea. Il testo del provvedimento è stato sottoscritto da tutte le forze politiche ed è stata approvata da tutti i gruppi parlamentari. Nel testo della risoluzione si legge che le agenzie di rating «sono viziate da conflitti di interesse tra l'attività di valutazione svolta e la prestazione di servizi di consulenza nei confronti dei soggetti che emettono gli strumenti finanziari oggetto della loro valutazione».

Nel mirino della commissione Finanze anche l'outlook pubblicato da Standard & Poor's sulla manovra prima della pubblicazione del provvedimento «con gravi ripercussioni sull'andamento delle quotazioni in Borsa» e il declassamento del debito pubblico del Portogallo operato da Moody's «che ha prodotto effetti destabilizzanti sui mercati finanziari dell'intera zona euro».

27 luglio 2011

Un nuovo 11 settembre come trampolino per la dittatura

28 luglio 2011

LAROUCHE: "Un nuovo 11 settembre come trampolino per la dittatura"

L'attuale sistema finanziario ha esaurito le opzioni e perciò "si è deciso di muoversi verso una dittatura", ha dichiarato Lyndon LaRouche in una discussione con alcuni collaboratori il 23 luglio. Riferendosi in particolare al sistema di salvataggio dell'Euro (e del sistema transatlantico) deciso al vertice di Bruxelles (vedi sotto), LaRouche ha sottolineato che non c'è modo che quel sistema possa funzionare, perché il tasso di aumento del debito in rapporto agli asset che lo sostengono è tale da rendere il debito insostenibile.
L'amministrazione Obama e l'oligarchia britannica ne sono ben coscienti e hanno deciso di muoversi verso una dittatura come unico modo per mantenere il sistema.
È in questo contesto che occorre considerare l'ondata di attentati e minacce terroristiche della scorsa settimana, culminata nel massacro di Oslo (vedi sotto). Questa serie di sviluppi ricorda il periodo che va dal gennaio al settembre 2001, quando diverse minacce e attentati servirono a mascherare i preparativi per ciò che divenne l'undici settembre.


Nel gennaio 2001, LaRouche aveva denunciato la possibilità di un incidente di tipo "incendio del Reichstag", sulla base di un'analisi del carattere della nuova amministrazione Bush e della sua propensione all'introduzione di metodi da stato di polizia. Successivamente, durante la primavera e l'estate di quell'anno, una serie di provocazioni tra cui la minaccia di ecoterrorismo a Washington, spinsero LaRouche a denunciare l'imminenza di un possibile attacco di guerra asimmetrica, che si verificò nella forma dell'attacco del 9/11. L'obiettivo era la dittatura negli Stati Uniti, e ci siamo arrivati molto vicino.

Ora, dal punto di vista dei controllori del Presidente Obama, la situazione è molto più disperata. I fatti della scorsa settimana evidenziano che la situazione del debito è fuori controllo sia negli USA che in Europa, e può esplodere in ogni momento. Le varie "soluzioni" approntate, tutte a difesa del sistema oligarchico, non possono riuscire, ma hanno creato condizioni di accresciuto caos e instabilità.


Da questo punto di vista va considerata la serie più recente di attentati e minacce. Oltre al terribile massacro di Oslo del 22 luglio, Mumbai è stata nuovamente bersaglio di bombe terroristiche e negli USA è stata messa in allerta la sicurezza per il pericolo di un attentato imminente alla metropolitana di New York. Il 23 luglio si sono verificate almeno quattro importanti sparatorie, in cui uomini armati di fucile hanno aperto il fuoco sulla folla. Inoltre, da fonti di intelligence oltremare è stato raccolto un dossier di informazioni e indizi anche tratti dai documenti trovati in Pakistan, che contribuisce a creare un clima simile a quello che precedette gli attacchi dell'11 settembre.

Come illustra chiaramente il caso del 9/11, la serie di "minacce credibili" attivate non solo prepara il clima, ma maschera anche le vere intenzioni strategiche. Attivando una serie di potenziali minacce da angoli diversi dalla vera fonte della minaccia, si creano le condizioni sia per l'azione che per la copertura della stessa.
Il 23 luglio, Lyndon LaRouche ha ammonito: "I fatti cruciali degli attacchi del 9/11 furono insabbiati dall'amministrazione Bush, e quell'insabbiamento è continuato con Obama. Se condoniamo questo insabbiamento, non facciamo che invitare altro terrorismo". LaRouche ha anche chiesto agli americani di vigilare per impedire un colpo di stato negli USA, perpetrato dall'ufficio del Presidente Obama.

Spagna: “indignati” in marcia contro l’usurocrazia

I giovani spagnoli e quelli di tutta Europa si danno appuntamento a Bruxelles per condannare le politiche mercatiste
Spagna: “indignati” in marcia contro l’usurocrazia

di: Andrea Perrone, Rinascita.info, 27 Luglio 2011
a.perrone@rinascita.eu


Gli indignados non cedono e pianificano le loro manifestazioni contro gli eurocrati. I giovani spagnoli esasperati dalla politica del governo imposta dagli eurocrati dell’Unione europea si mobilitano e marciano in direzione di Bruxelles per gridare tutta la loro rabbia. Non intendono più accettare la corruzione dilagante, la crisi economica di un sistema disposto a far pagare i costi solo ai meno abbienti e l’alto tasso di disoccupazione del loro Paese. Basta riportare alcune cifre per dimostrare la drammaticità della situazione del Paese iberico: il tasso di disoccupazione è infatti il più alto in Europa, pari al 21,3% dove per i minori di 25 anni, è addirittura del 44,6%. Determinati da tutto questo, ma non solo, gli “indignados” hanno organizzato una marcia a piedi nel cuore d’Europa per coinvolgere tutti coloro che intendono seguirli nelle nuove manifestazioni contro la politica economica imposta dai Soloni Ue ai governi europei. Chiaro l’intento dei manifestanti, che ribadiscono: “Da Nord a Sud, da Est a Ovest, la lotta continua costi quel che costi”. I giovani non vogliono sentirsi complici dei governi che preferiscono inginocchiarsi alla logica del mercatismo, alle regole dei mercati finanziari e dei banchieri senza scrupoli e ignorano le esigenze dei popoli europei senza lavoro. Hanno deciso di marciare senza timore per lo sforzo fisico ma per far valere le loro ragioni. L’obiettivo è sensibilizzare durante il cammino più cittadini possibili, in vista della manifestazione mondiale di ottobre convocata da Democrazia reale, al loro cammino si sommeranno le marce di vari paesi d’Europa. La prima a partire è stata quella da Toulouse. L’11 settembre, invece, partirà quella di Aachen, Germania, che passerà per l’Olanda. Entrambe arriveranno il 17 settembre a Bruxelles per protestare davanti alla sede della Commissione Ue, dove per volere di banche e multinazionali vengono decisi i destini dei popoli europei. Intanto la marcia spagnola con i suoi rappresentanti di ogni regione iberica ha in programma di raggiungere a Parigi, dove in appoggio all’iniziativa Occupy Wall Street, ha l’obiettivo di combattere la “Gomorra finanziaria d’America”, chiaro riferimento ai banchieri e alla finanza statunitense. L’idea è quella di accamparsi a Manhattan con tende, cibo e occupare una parte dell’isola per qualche mese. Per gli spagnoli, invece, che sono partiti da Puerta del Sol, luogo storico della loro protesta, mani in alto gridando “queste sono le nostre uniche armi” il cammino fino a Bruxelles sarà un modo in più, spiegano, per raccogliere testimonianze di quello che succede in altri posti, città fino al più piccolo paesino dell’Europa abbattuta dalla crisi. Non solo. Lo scopo principale della marcia sarà quello di gettare le basi, come ha sottolineato anche il premio Nobel Joseph Stiglitz, per una profonda trasformazione sociale ed economica, della Spagna in crisi e di tutta l’Unione europea. Nei giorni scorsi infatti Stiglitz si è presentato, inaspettatamente, ad una riunione degli “indignados” a Madrid dove l’economista statunitense ha invitato i giovani a portare avanti le loro istanze con decisione e coraggio. Poco prima, durante una conferenza a El Escorial il premio Nobel per l’economia aveva criticato la Banca centrale europea, troppo legata alla teoria che l’inflazione debba essere il pilastro delle politiche economiche, per poi attaccare anche il Fondo monetario, impegnato soltanto sui piccoli Paesi periferici il cui impatto sull’economia globale è minimo, non controllando invece grandi Stati come gli Usa. E poi, all’indirizzo dei tecnocrati dell’organismo mondialista, ha tuonato: “Dovrebbero sorvegliare gli Stati Uniti, non il Guatemala”. Come non dargli ragione.

ESPOSTO ALLA CONSOB E ALLA BANCA D’ITALIA CONTRO GLI SPECULATORI

ECONOMIA. SCILIPOTI (MRN): ESPOSTO ALLA CONSOB E ALLA BANCA D’ITALIA CONTRO GLI SPECULATORI PER SOSPETTA TURBATIVA DEL MERCATO AZIONARIO


Roma 27/07/2011: “I miei sforzi sono tutti rivolti alla soluzione della crisi del nostro Paese: se gli istituti di credito riconoscessero i loro debiti per somme illegittimamente percepite (probabilmente 50 miliardi di euro), l’Erario potrebbe introitare risorse mediante la previsione di una ritenuta a titolo di imposta (per un totale probabile di 15 miliardi di euro)”. Così Domenico Scilipoti, segretario politico del Movimento di Responsabilità Nazionale (MRN), il cui pensiero è indirizzato alla soluzione delle criticità bancarie a favore delle famiglie e delle imprese, e alla crescita economica dell’Italia. “Se ciò finalmente accadesse – continua il deputato MRN - l’utente avrebbe l’onere di regolarizzare la propria situazione debitoria con Equitalia e, con la differenza residua, le imprese potrebbero dare impulso agli investimenti, con l’immediata conseguenza di un aumento generalizzato della domanda del mercato.” “Il rapporto tra PIL ed indebitamento diminuirebbe, così come il relativo costo per interessi passivi sul debito pubblico – prosegue l’On. Scilipoti – stimabile in probabili ulteriori 10 miliardi di euro all’anno.” “A seguito delle note vicende che vedono l'indebolimento delle quotazioni dei BTP Italiani e l'aumento del differenziale rispetto al Bund Tedesco, sto presentando un esposto Alle Procure di Roma e di Milano, alla CONSOB ed alla Banca D'Italia, volto ad accertare la probabile sussistenza di cooperazione concertata, tra Istituti di credito Italiani e\o loro partecipate e partners estere, probabilmente finalizzato alla manipolazione e\o alla turbativa del mercato azionario e dei titoli di stato Italiani, con conseguente diffusione di preoccupazione e panico tra i risparmiatori, nonché eventuale turbativa all’interno delle componenti che Governano il Paese, anche al fine di tentare di indurre lo stesso Governo a rassegnare le dimissioni: il tutto - conclude l’On. Scilipoti (MRN) - con l’obiettivo probabile di attentato alla sicurezza socio-conomica nazionale.”