Giù la maschera, “signor Draghi”: la Bce non è un’autorità finanziaria neutrale, ma una organizzazione “golpista” al servizio dell’élite europea. Archiviato Mario Monti, il finto salvatore della patria ridicolizzato di fronte a tutta l’Europa dal misero risultato elettorale rimediato in Italia, brilla di nuova luce la straordinaria perfomance del giovanissimo Paul Murphy, l’eurodeputato socialista irlandese che già il 5 dicembre 2011 fece letteralmente a pezzi l’ammutolito presidente della Bce, rinfacciandogli il famigerato diktat per l’austerity firmato con Jean-Claude Trichet per ottenere lo scalpo di Berlusconi e la capitolazione dell’Italia di fronte al ricatto telecomandato dello spread. «Ognuna di queste misure – tuonò Murphy – porta ad attacchi contro i diritti e le condizioni di vita dei lavoratori». La “nota” della Bce terminava con una frase che Murphy definì inquietante: “Abbiamo fiducia che il governo metterà in campo azioni appropriate”. Esplicita, quindi, «la minaccia di non comprare i titoli di Stato italiani», facendo precipitare il paese nellacrisi.
«All’interno della Troika – continuò Murphy nella sua energica requisitoria – la Bce ha premuto fortemente per l’applicazione di misure di austerità che hanno spinto la gente verso la miseria in Irlanda, in Portogallo e in Grecia. La Banca Centrale Europa ha anche ricoperto il ruolo di co-cospiratore centrale nell’organizzazione dei colpi di Stato silenziosi che sono stati condotti in Grecia e in Italia, dove governi eletti sono stati sostituiti da governi composti da banchieri». Violazione allora segnalata da Paolo Barnard e dall’avvocato Paola Musu, seguiti da migliaia di cittadini, pronti a denunciare Napolitano e Monti per “attentato alla Costituzione”, nel silenzio generale dei media, impegnati – insieme al centrosinistra – a supportare l’operazione Napolitano-Monti. Oggi, un economista come Bruno Amoroso denuncia apertamente Draghi: da direttore del Tesoro approvò le privatizzazioni delle banche, poi emigrò alla Goldman Sachs che inondò di titoli-spazzatura gli istituti di credito europei, quindi “se ne meravigliò” una volta a capo della Banca d’Italia, per poi completare l’opera – dal vertice della Bce – attuando una sorta di “riciclaggio” di quei titoli-spazzatura.
Inutile stupirsi della catastrofica inerzia della politica, aggiunge Amoroso: scandali come quello del Montepaschi dimostrano quanto la finanza-canaglia abbia letteralmente infiltrato partiti e sindacati, inondati da fiumi di denaro purché tacessero e lasciassero campo libero alla speculazione. Palesemente speculativi, secondo tutti gli osservatori indipendenti, anche gli obiettivi di grandi opere completamente assurde come la linea Tav Torino-Lione, “bancomat dei partiti” e affare d’oro per le banche, con tutti quei miliardi da prestare allo Stato, con fior di interessi. Lungi da qualsiasi ravvedimento, il Pd non ha esitato ad espellere i propri esponenti valsusini vicini al movimento No-Tav, salvo poi subire – con il tracollo elettorale – l’altolà dei “grillini”.
Ne sa qualcosa lo stesso Paul Murphy, che accorse in valle di Susa nell’agosto 2011 insieme a Paolo Ferrero per esprimere solidarietà alla popolazione. Pochi mesi dopo, affrontò direttamente Draghi al Parlamento Europeo con queste parole: «Potrebbe cortesemente abbandonare la pretesa che è stata ripetuta qui oggi, secondo cui la Banca Centrale Europa sarebbe in qualche modo indipendente?». In realtà, la Bce «è indipendente da qualsiasi controllo democratico, da qualsiasi responsabilità nei confronti della gente comune: è uno strumento al servizio degli interessi dei capitalisti e dei ricchi nei paesi dominanti dell’Unione Europea, di cui in questa crisigioca il ruolo di gruppo d’assalto». Parole che allora circolavano clandestine solo sul web, e che oggi cominciano a penetrare nell’agenda europea, costretta a fare i conti con un paese come l’Italia, di cui gli amici di Draghi hanno perduto il completo controllo politico.
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