Fidi della Bpvi: indagato l'ex direttore generale Samuele Sorato
Nell''inchiesta della
Procura di Prato sulla Banca Popolare di Vicenza si ipotizza il reato di
estorsione per i fidi concessi in cambio dell'acquisto di pacchetti di
azioni
di Pasquale Petrella
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A distanza di due mesi sono partiti altri cinque avvisi di garanzia e uno di questi ha raggiunto direttamente l’ex direttore generale. Per tutti viene contestato sempre e solo il reato di concorso in estorsione. Fino ad oggi, nella gran mole di documenti sequestrati e visionati sarebbero emersi solo riscontri positivi all’ipotesi di accusa sulla quale sta indagando la procura di Prato. Ma perché quelle email dei dirigenti che finivano con l’ordine di distruggerle dopo averle lette non lo sono state? Probabilmente perché, secondo una ipotesi investigativa, anche il funzionario chiamato ad operare sul campo, ovvero a trattare direttamente con i clienti, voleva una pezza di appoggio, una prova che lui era solo un esecutore materiale. La procura sta vagliando attentamente le posizioni individuali di ciascuno degli indagati e sta circoscrivendo la veste giuridica adeguata da appioppare a tutta la vicenda e a ciascuno dei protagonisti coinvolti. L’inchiesta di Prato procede in via parallela a quella della procura di Vicenza che invece sta indagando per falso in bilancio e vede indagati fra gli altri l’ex presidente Gianni Zonin e lo stesso ex direttore generale Samuele Sorato. In futuro non è escluso che le due inchieste possano trovare dei punti di incontro. Ma sulla competenza della procura di Prato su questi casi di presunta estorsione non ci sono dubbi visto che sono stati commessi nel territorio pratese.
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