giovedì 17 novembre 2011

RICAPITALIZZARE LE BANCHE E PAGARE IL DEBITO PUBBLICO


RICAPITALIZZARE LE BANCHE E PAGARE IL DEBITO PUBBLICO

Oggi il sistema bancario italiano non eroga praticamente più credito e anzi riduce o ritira i prestiti in essere, perché è gravemente illiquido e non salta solo perché ricorre a trucchi contabili solo non dichiarare gran parte delle sofferenze e altri. Aumentano insolvenze, fallimenti, pignoramenti, licenziamenti e cessazioni di attività. Lo stato non ha il denaro per rilanciare l’economia con i necessari investimenti. Il nodo da sciogliere è quindi la gravissima scarsità di moneta nel sistema paese. Manca il denaro per far andare avanti l’economia.
Se, invece di immettere  la moneta necessaria a far ripartire l’economia, con gli opportuni investimenti, si fa quanto esigono la BCE, il FMI, la Merkel e i finanzieri internazionali – ossia se si taglia la spesa pubblica e si aumentano le tasse, riducendo anche il potere d’acquisto, è come fare un salasso a una persona che sta morendo di anemia. Se Monti procede in questo senso, in breve l’Italia sarà al collasso.
LA VIA PER RISANARE LE BANCHE E LE FINANZE PUBBLICHE ESISTE E NON RICHIEDE SACRIFICI, MA SOLO CHE LE BANCHE FACCIANO UNA CONTABILITA’ FEDELE ALLA REALTA’, OSSIA CHE CORREGGANO ALCUNI PRINCIPI CONTABILI DIFFORMI DALLA REALTA’ ECONOMICI.

Premesse:
1 – Tutti i mezzi monetari – cartamoneta, denaro contabile/creditizio sono fiat money, ossia non sono moneta –merce (a valore intrinseco, metallica) né convertibili in metalli preziosi.
2 - Sono  creati dalle banche di emissione e di credito
3 - Sono creati a costo zero (le riserve delle banche di credito presso le banche centrali consistono di depositi/accrediti di altra fiat money, non di oro)
4 - Le banche creano e cedono (a interesse) questa fiat money, che incorpora un potere d’acquisto (value), anche se le banche non creano questo value; dunque esse lo prelevano dalla società e lo prestano a interesse
5 – Questo potere d'acquisto è ovviamente un valore economico, patrimoniale, e un valore che rende alle banche l’interesse + il credito e ha un costo di acquisizione praticamente nullo per la banca; quindi si ha un incremento patrimoniale nell’atto in cui la banca lo presta e riceve in cambio una promessa di pagamento del capitale e di interessi; questo incremento  non viene ad oggi contabilizzato né tassato; la sua mancata contabilizzazione è come una falla nel sistema monetario, che quindi tende a svuotarsi e a produrre situazioni di illiquidità.
6 - Alla luce di quanto sopra, la banca dovrebbe contabilizzare, quando eroga credito per 100, non, come fa ora,
 Uscita cassa 100
Entrata credito 100 (+ rateo degli interessi)
SALDO                0
 bensì
 Entrata cassa (potere d’acquisto) 100
Uscita  cassa (potere d’acquisto) 100
Entrata credito 100 (+ rateo degli interessi)
SALDO + 100

Le banche di emissione dovrebbero parimenti registrare le entrate di potere di acquisto, quindi, analogamente, quando erogano 100, realizzano un incremento patrimoniale, o un profitto netto (a seconda di come lo guardiamo), di 100, che devolverebbero allo stato per la quota di spettanza, e sul resto si pagherebbero le tasse. Dovrebbero anche togliere dal passivo patrimoniale il valore del circolante, perché un circolante costituito da fiat money non costituisce in alcun modo una passività economica o un debito.
 Così facendo:
1- Le banche di credito si ricapitalizzerebbero immediatamente e potrebbero riprendere ad erogare credito, rilanciando l’economia;
2- Migliorerebbero il loro rating e calerbbe il rendimento delle loro emissioni;
3- Eviterebbero di dover diluire il capitale con ricapitalizzazioni spinte e ripetute;
4- Pagherebbero più tasse, con cui lo stato risanerebbe i propri conti migliorando il rating, risparmiando sui rendimenti e aiutando anche le banche che hanno debito sovrano nel loro patrimonio.
5- Le banche centrali migliorerebbero i bilanci.
 Si avrebbe, insomma, l’inizio di una spirale virtuosa.

16.11.11  Marco Della Luna

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