Si è aperto oggi il processo a Pambianchi e Mazzieri accusati di associazione finalizzata alla frode fiscale.
Ne avevamo parlato il 6 Novembre nell'inchiesta La grande evasione di Giovanna Boursier.
Pambianchi e Mazzieri furono arrestati insieme ad altre 40 persone, tra cui molti imprenditori romani, il 14 giugno scorso.
I reati ipotizzati vanno dall'associazione per delinquere alla bancarotta, al riciclaggio, all'appropriazione indebita e alla violazione delle leggi fiscali e tributarie.
Alcuni degli arrestati erano anche azionisti di Imprebanca, una creatura dell'allora presidente di Confcommercio Pambianchi, nata nel 2008 per diventare la banca delle imprese per le imprese.
Imprebanca ha sede nello stesso edificio di Confcommercio di cui è addirittura affittuaria: la fotografia del conflitto di interessi tra gli incarichi pubblici e quelli privati di Pambianchi.
Da un lato rappresentava i commercianti romani nel suo ruolo istituzionale di Presidente di Confcommercio, dando vita con loro ad un istituto di credito che potesse sviluppare l'economia del territorio, dall'altra - secondo quanto sostenuto dall'accusa - avrebbe contribuito, proprio attraverso l'associazione di categoria, a procacciare clienti per il suo socio Mazzieri.
A quel punto Mazzieri – sempre secondo l'accusa - avrebbe attuato sofisticati meccanismi per eludere il fisco, spostando i debiti con l'erario in società bulgare intestate a prestanome amici e mantenendo l'attivo in altre società, sempre intestate a prestanome, in Italia.
Oltre a Pambianchi (azionista attraverso la società di famiglia Divago Sportiva Srl) e Mazzieri (azionista attraverso la Mizar Immobiliare), figurano tra i soci coinvolti nell'indagine il presidente di Conad del Tirreno, Silvano Ferrini e l'amministratore delegato Ugo Baldi. Poi l'immobiliarista Michele Di Veroli, e Claudio Francisci, titolare di case di cura ad Aprilia.
Oltre a Pambianchi (azionista attraverso la società di famiglia Divago Sportiva Srl) e Mazzieri (azionista attraverso la Mizar Immobiliare), figurano tra i soci coinvolti nell'indagine il presidente di Conad del Tirreno, Silvano Ferrini e l'amministratore delegato Ugo Baldi. Poi l'immobiliarista Michele Di Veroli, e Claudio Francisci, titolare di case di cura ad Aprilia.
In seguito agli arresti, anche Imprebanca finisce sotto la lente degli investigatori che analizzano alcune movimentazioni bancarie per verificare se fossero state violate le norme antiriciclaggio.
La segnalazione a Bankitalia che ha generato l'ispezione di Imprebanca sarebbe partita proprio dall'interno.
La segnalazione a Bankitalia che ha generato l'ispezione di Imprebanca sarebbe partita proprio dall'interno.
L'attuale Presidente di Imprebanca, Antonio Spallanzani, racconta in un'intervista esclusiva che, nonostante l'inchiesta e le pesanti accuse non sono state sequestrate le azioni in possesso degli imputati. Questo è possibile perché i soci coinvolti sono azionisti della banca attraverso delle societa'. Il sequestro operato dall'autorità giudiziaria invece ha riguardato i beni personali per un complessivo di 80 milioni.
Vi proponiamo un'intervista al Presidente di Imprebanca, la banca delle imprese romane fondata nel 2008 proprio da Pambianchi.
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