Bankitalia svenduta, la battaglia si sposta nei tribunali: pronto l’esposto dei consumatori a 100 procure
/sab 1 febbraio 2014/13:32
Non c’è solo la durissima opposizione parlamentare di Fratelli d’Italia e di altre forze politiche, Cinquestelle e Lega, al decreto contro la privatizzazione di Bankitalia. Ora scendono in campo anche le associazioni dei consumatori. Adusbef e Federconsumatori sono infatti pronte a presentare lunedì esposti a oltre cento Procure (da Agrigento a Cassino, da Busto Arsizio a Urbino) contro l’operazione di rivalutazione delle quote della Banca d’Italia. Secondo le associazioni infatti il contestato decreto «oltre a configurare un aiuto di Stato mascherato alle banche socie, potrebbe concretizzare ipotesi delittuose dato il trasferimento forzoso dallo stato patrimoniale di Bankitalia (Ente Pubblico), costretta ad attingere dalle riserve ordinarie e straordinarie (22,6 miliardi di euro al 31.12.2012), per ricapitalizzare le banche socie con un apporto di 7,5 miliardi lordi (6,6 miliardi di euro netti)». Per questo la nuova normativa, annunciano, «finirà davanti la Procura Generale della Corte dei Conti per danno erariale, alla Commissione Europea per aiuti di Stato, a 130 Procure della Repubblica con ipotesi di peculato». La parte del leone, denunciano Elio Lannutti (Adusbef) e Rosario Trefiletti (Federconsumatori) la fa Intesa San Paolo, che «detenendo il 30,3% del capitale di Bankitalia, avrà un gentile regalo di 2 miliardi di euro netti; Unicredit (22%) riceverà un bonifico a spese della collettività, pari a 1,452 miliardi; al terzo posto le Assicurazioni Generali con 415 milioni di euro; al quarto la Cassa di Risparmio di Bologna, che avrà un maxi assegno di 409 milioni di euro; al quinto posto l’Inps, che riceverà 330 milioni di euro netti”. Seguono poi Carige, con 264 milioni; Bnl con 184 milioni netti; Mps (165 milioni); Cassa di Risparmio di Biella e Vercelli (138,6 milioni); Cassa di Parma e Piacenza con 132 milioni netti; Carifirenze, con 125,4 milioni di euro». Un ulteriore “regalo” a banche e banchieri azionisti di Bankitalia, proseguono, «è rappresentato dalla pioggia dei dividendi annui, i quali fissati al tasso del 6%, ben 24 volte il tasso di riferimento Bce dello 0,25%, oppure se si preferisce 2 volte in più dei tassi di rendimento dei BTP attorno al 3%, porteranno nei bilanci delle banche socie ben 450 milioni di euro».
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