MEDIOBANCA GRAND HOTEL: GENTE CHE VA, GENTE CHE VIENE.
L’indagine milanese (e ora anche torinese) che ha colpito con l’accusa di aggiotaggio l’amministratore delegato di UnipolSai Carlo Cimbri sta destando non poche preoccupazioni in Mediobanca, regista dell’operazione di fusione. Al di là di alcuni pettegolezzi che circolano con insistenza nella City milanese – e che vedrebbero l’amministratore delegato di Piazzetta Cuccia Alberto Nagel avere spostato a Londra i figli e la famiglia, forse temendo possibili “sorprese” giudiziarie – resta il fatto che la più importante banca d’affari del Paese vuole tutelare l’operazione UnipolSai. Di qui una decisione per certi versi clamorosa che potrebbe giungere a breve con il passaggio di Alfonso Galante, top manager di Mediobanca in quanto responsabile del business FIG (Financial Institution Group) alla direzione generale di Unipol Banca. La controllante Unipol, comunque, smentisce ufficialmente l’arrivo di Galante.
Unipol Banca è forse il principale “bubbone” del gruppo guidato da Cimbri. Basti pensare che nei primi 9 mesi del 2013 ha perso quasi 200 milioni dopo aver dovuto segnare, su pressione di Banca d’Italia, circa 250 milioni di accantonamenti su crediti dubbi. Non solo: mentre la raccolta diretta è rimasta stabile, sono scesi gli impieghi verso la clientela (-3,9% a 9,7 miliardi) e sono saliti (+2,8%) i crediti verso le banche che ammontano a 446 milioni. Tuttavia l’aspetto più preoccupante è il progressivo deterioramento del portafoglio crediti, balzati a 2,3 miliardi. Per Unipol Banca, con conti pur migliori nel primo trimestre 2014, si prospetta un’integrazione con Banca Sai ma anche un aumento di capitale e un inevitabile taglio del personale: Galante dovrebbe essere il timoniere del nuovo corso. E, da Bologna, garantire a Nagel sonni tranquilli.
Tornando dalle parti di Piazzetta Cuccia si registrano altri significativi spostamenti, molti in direzione di quella City ove Mediobanca sta concentrando molto del suo business. Il vicedirettore generale Maurizio Cereda, che è anche consigliere d’amministrazione della banca dove dirige l’area corporate finance e coverage large corporate, si sposta infatti su Londra così come il suo vice Stefano Rangone. Lascia invece la piazza britannica di Mediobanca il managing director Maria Luisa Cicognani, ex Renaissance Capital, Merrill Lynch e Bers.
Insomma, Piazzetta Cuccia – si passi il paragone – sembra il Grand Hotel. Gente che va, gente che viene…
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