mercoledì 11 gennaio 2012

Parte Napo, il buono per rilanciare il commercio


COMUNE DI NAPOLI 


Parte Napo, il buono per rilanciare il commercio

Inizia il countdown per l’introduzione della prima banconota firmata da Luigi de Magistris che il Comune di Napoli utilizzerà nell’ambito di un piano di rilancio delle botteghe cittadine, elaborato dall’assessorato al Commercio. Si di un premio riconosciuto a chi rispetta le regole dell’amministrazione.
GLI ARTIGIANI
“E’il primo passo verso la ripartenza dell’economia cittadina. Gli artigiani e gli esercenti che accumuleranno questa moneta – spiega l’assessore al Lavoro e al Commercio Marco Esposito – potranno poi unirsi e chiedere al Comune interventi migliorativi di arredo urbano. Creeremo convenzioni con botteghe partenopee e i cittadini potranno spendere lì i propri. Ad esempio – coupon – continua Esposito – un prodotto costa 30 euro? Faremo in modo che costi 27 euro e 3 Napo”.
CONFESERCENTI
E’la risposta concreta del Comune di Napoli alle richieste di Confesercenti, ieri ribadite dal presidente provinciale Vincenzo Schiavo, nel corso dell’incontro con il primo cittadino Luigi de Magistris: “Due sono le ‘pretese’ che mi sento di avanzare nei confrontio del Sindaco in rappresentanza dei nostri iscritti: in primo luogo l’attivazione di tutte le procedure per sbloccare i pagamenti previsti dal Comune di Napoli verso i fornitori in modo da rimettere in moto le economie in grosse difficoltà; e in secondo luogo il rilancio immediato – prosegue Schiavo – e condiviso di un progetto che faccia decollare la vocazione turistica del territorio, attraverso la promozione delle tipicità e delle eccellenze produttive e commerciali del territorio. Ciò non toglie – conclude Schiavo – che la Giunta sono ad ora ha fatto un ottimo lavoro ed è per questo che avanzo la legittima richiesta di mettere tutti noi nelle condizioni di godere delle stesse opportunità degli esercenti del resto d’Italia e d’Europa; d’altronde noi siamo precisi e rispettosi delle regole e di conseguenza è giusto che la nostra voce venga ascoltata”.
LA COMUNICAZIONE 
Il sindaco ha le idee chiare sullo strumento da adottare in tal senso: “La comunicazione – esordisce de Magistris – è la chiave di volta. Bisogna gridare a squarciagola tutte le cose buone e belle che si fanno a Napoli. Esempio concreto? Napoli non è la città più pericolosa d’Italia, anzi, a dirla tutta – prosegue facendo riferimento – è al terzo posto dopo, pensate, Milano e Roma. Bisogna comunicare a tutti questi dati in modo da poter riattivare quei meccanismi che come conseguenza finale hanno sicuramente anche il rilancio dell’economia. E non bisogna dimenticare – conclude – che la crisi rifiuti è finalmente risolta; questo non potrà che ridare lustro alla città e anche al commercio”.
I DEBITI DELL’ENTE 
A questo punto l’attenzione si sposta sui debiti che il Comune di Napoli registra nei confronti di diverse imprese che sono circa 2.100 per un totale di 1.100.000.000 di euro, ci si chiede quando ed in che modo verranno pagate. Il sindaco replica senza indugi: “Alzare le tasse permetterebbe al Comune di agevolarsi nei confronti delle imprese creditrici, ma io ho ‘promesso’ che non alzerò le tasse e spero di poter mantenere la parola data; ecco perché – incalza – i soldi cercheremo di prenderli altrove magari da quelli provenienti dai benefici economici di cui la città godrà grazie alle migliorie apportate ed a cui si affaccerà anche nel immediato futuro
Sono 2.100 le imprese in attesa di essere pagate
• Debiti verso imprese fornitrici: 1.100.000.000 di euro
• Debiti per spesa corrente: 1.600.000.000 di euro
• Imprese in attesa di pagamento: 2.100 circa
• Tempo medio di attesa per pagamento: 3 anni
• Debiti delle società partecipate: 1.320.000.000 di euro
Il Comune di Napoli registra debiti per 1,1 mld nei confronti di circa 2.100 imprese fornitrici

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