Riceviamo ogni giorno decine di mail indesiderate, sms pubblicitari, lettere con brochure promozionali di prodotti finanziari. I motori di ricerca, a nostra insaputa raccolgono dati sulle nostre preferenze di navigazione al fine di proporci (e venderci) i prodotti dei partner che pagano meglio.
Da qualche giorno leggiamo che "Google introdurrà importanti novità nei regolamenti dei propri servizi e più in generale nei confronti della privacy dei propri utenti". Insomma, ci proporranno di accettare l'ennesima clausolina scritta con font di dimensioni infinitesimali, con cui dichiariamo di vendere la nostra privacy in cambio di una banalissma ricerca internet.
Di contro, le nostre comunicazioni, anche quelle rivolte ai membri del nostro Comitato, finiscono nello spam, i server che inviano le nostre mail finiscono nelle blacklist, i nostri account facebook vengono accusati di aver violato norme e condizioni d'uso. Insomma si scrive privacy, si legge CENSURA!
Leggete la risposta dell'Avv. Alfonso Luigi Marra, fondatore del PAS, alle accuse di spam e violazione della privacy mosse contro di lui nientedimeno che dal Consiglio dell'Ordine degli avvocati di Roma.
LA PRIVACY DELLE CAZZATE
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