QUELL’ASSE BANCARIO GENOVA-VATICANO - ANCHE PAPA FRANCESCO HA “INDAGATO” SU CARIGE E LO IOR – DALLE INTERCETTAZIONI UN INQUIETANTE INTRECCIO DI RAPPORTI: “C’AVEVAMO DIPENDENTI DENTRO 28 PERSONE, FIGLI, FRATELLI, PADRI O AMANTI DI MAGISTRATI LIGURI”
Secondo l'ex presidente di carige berneschi, alla fine del 2013 il papa chiama i tre vescovi del ponente ligure per chiarire l'intreccio tra la fondazione e lo Ior (che sarebbe dovuto diventare socio forte dell'istituto di credito ma non l'ha mai fatto)…
Da: Dagospia
Giuseppe Filetto e Marco Preve per "La Repubblica"
Anche papa Francesco ha "indagato" su Carige e lo Ior. Le intercettazioni dell'inchiesta che ha portato agli arresti l'ex presidente della banca genovese, confermano l'esistenza di quell'asse bancario Genova-Vaticano che nasconde ancora segreti. E rivelano un inquietante intreccio di rapporti tra l'istituto diretto dal vicepresidente nazionale dell'Abi Giovanni Berneschi e la magistratura ligure: «C'avevamo dipendenti dentro 28 persone, figli, fratelli, padri o amanti di magistrati liguri » dice Ferdinando Menconi ex ad del comparto assicurativo anche lui ai domiciliari.
GIOVANNI BERNESCHI FOTO INFOPHOTO
GLI AFFARI CON IL VATICANO
In un'intercettazione dell'11 novembre del 2013, racconta il verbale dei finanzieri della tributaria che «Berneschi parla di papa Francesco che avrebbe chiamato i tre vescovi del ponente ligure a Roma per chiarire la faccenda legata allo Ior. Due giorni fa Berneschi dice di aver ricevuto monsignor Luigi Molinari il quale per conto di Bagnasco (Angelo, cardinale di Genova e presidente Cei, ndr) voleva sapere cosa era successo tra la Fondazione e lo Ior».
In un'intercettazione dell'11 novembre del 2013, racconta il verbale dei finanzieri della tributaria che «Berneschi parla di papa Francesco che avrebbe chiamato i tre vescovi del ponente ligure a Roma per chiarire la faccenda legata allo Ior. Due giorni fa Berneschi dice di aver ricevuto monsignor Luigi Molinari il quale per conto di Bagnasco (Angelo, cardinale di Genova e presidente Cei, ndr) voleva sapere cosa era successo tra la Fondazione e lo Ior».
Si tratta dell'operazione del 2010 voluta dal presidente di Fondazione Carige Flavio Repetto (nemico giurato di Berneschi). In pratica 100 milioni di euro di obbligazioni acquistate dallo Ior che però non si trasformarono in azioni come preventivato e vennero poco dopo rilevate dalla Fondazione la quale, peraltro, non incassò i diritti visto che «aveva deliberato di metterli a disposizione dello Ior».
Berneschi si confida con l'attuale vicepresidente della Fondazione Roberto Rommelli: «Lo Ior, non puoi regalare da 7 a 9 milioni al... Papa, no, non c'entra il Papa.. a Bertone, mi segui?». Sull'operazione il ministero delle Finanze ha chiesto chiarimenti, anche alla luce delle elargizioni, 2008 e 2010, della Fondazione ad ambienti vicini al cardinale Tarcisio Bertone: 300mila euro alla Lux Vide per i dvd della fiction La Bibbia e 90mila euro per le stole dei vescovi.
BERNESCHI GIOVANNI X
LE TALPE CON LA TOGA
Dal sacro al profano, ossia le relazioni "proibite" tra il potente banchiere e i magistrati. L'episodio più inquietante è quello che riguarda La Spezia. Berneschi utilizza l'avvocato Andrea Baldini, ex consigliere Carige, affinché si interessi della querela presentata contro di lui da un imprenditore della Val di Magra, Gian Paolo Poli.
Dal sacro al profano, ossia le relazioni "proibite" tra il potente banchiere e i magistrati. L'episodio più inquietante è quello che riguarda La Spezia. Berneschi utilizza l'avvocato Andrea Baldini, ex consigliere Carige, affinché si interessi della querela presentata contro di lui da un imprenditore della Val di Magra, Gian Paolo Poli.
Il legale lo aggiorna: «Sono andato a parlare con Caporuscio (Maurizio, procuratore capo, ndr) e gli ho detto... ehm ... dico guarda vengo qua per un amico carissimo che è Giovanni Berneschi vediamo subito! ... ha aperto il computer sì ... sì la pratica è qua, è nelle mani di (segue nome di un pm, ndr) quindi è riservatissima... me l'ha data solo perché son io eh!».
FRANCA GIANSOLDATI SI FA UN SELFIE CON PAPA FRANCESCO
Baldini informerà successivamente Berneschi che è stata chiesta l'archiviazione e lui andrà dalla gip che «tra l'altro è una f...». La moglie, il giudice Pasqualina Fortunato, interviene nel colloquio spiegando che non è riuscita a convincere una segretaria ad ottenere informazioni e allora ha detto al marito: «Andrè, va a parlà tu co' Maurizio direttamente».
Altro fronte imbarazzante quello genovese dove Menconi al telefono con un amico spera che l'attuale procuratore capo Michele Di Lecce vada presto in pensione e spiega che gli è stato detto da «quello che (procuratore) lo è già stato due anni e adesso è vice capo... quasi tutti i sabati beviamo un caffè».
PAPA FRANCESCO SALUTA LA FOLLA A BETLEMME
Il riferimento sembra essere a Vincenzo Scolastico, unico ad aver ricoperto la funzione, che però nega categoricamente tale frequentazione. Sembra invece pura millanteria il riferimento ad un colloquio che Berneschi dice di aver avuto con il procuratore di Savona Francantonio Granero (il figlio Gianluigi è consigliere della controllata Carisa) quando il banchiere venne indagato per la prima volta. Granero nega di aver mai incontrato Berneschi.
FLAVIO REPETTOTARCISIO BERTONE A CASA ANDREOTTI
SE PARLAVO CIMBRI ERA MORTO
Parlando della polemica tra la Coop e Esselunga che a Genova incontrò grandi difficoltà ad aprire un punto vendita, Menconi dice «l'artefice del rinvio è stato Berneschi... la sinistra, c'avevamo dipendenti dentro 28 persone, figli, fratelli, padri, amanti di magistrati liguri».
Parlando della polemica tra la Coop e Esselunga che a Genova incontrò grandi difficoltà ad aprire un punto vendita, Menconi dice «l'artefice del rinvio è stato Berneschi... la sinistra, c'avevamo dipendenti dentro 28 persone, figli, fratelli, padri, amanti di magistrati liguri».
Berneschi racconta invece di quando fu processato e assolto per la scalata alla Bnl: «Sulla pratica Bnl... non ho sbindato di una virgola, però ... se avessi avuto paura e dicevo "eh si quelli dell'Unipol mi hanno fatto delle pressioni" il signor Cimbri (Carlo, ad Unipol, ndr) era morto»
CARLO CIMBRI JPEG
ARRIVARE A QUESTI RISULTATI DI INDAGINI VUOL DIRE CHE I GIUDICI ONESTI STANNO LAVORANDO IN PROFONDITà E STANNO LIBERANDO L'ITALIA.
RispondiEliminaPerò dobbiamo chiedere lo sblocco immediato. DEI FIDI COME LA COSTITUZIONE IMPONE.