CARIGE CORROTTA, LIGURIA INFETTA - ALL'INCHIESTA SULLA BANCA GENOVESE SI INTRECCIA QUELLA SU SCAJOLA, CON CUI L'EX PRESIDENTE BERNESCHI AVEVA STRETTO UN PATTO DI ACCIAIO CHE CORREVA PER TUTTA LA LIGURIA
Da: Dagospia
Alessandro Scajola, fratello di Claudio, è stato vicepresidente di Carige fino alla fine di settembre. Così ieri non è passato inosservato il summit in procura a Genova dei magistrati dell’antimafia calabrese, di ritorno dalla perquisizione della villa dell’ex ministro a Imperia, con i colleghi che seguono l’inchiesta su Carige...
Teodoro Chiarelli per ‘La Stampa'
Il giorno più atteso è arrivato. Oggi l'ex presidente di Carige, Giovanni Berneschi, arrestato una settimana fa nell'inchiesta "Mungi la mucca", sull'associazione per delinquere finalizzata alla truffa e al riciclaggio ai danni della banca, sarà interrogato nell'ufficio del gip Adriana Petri. I pubblici ministeri Piacente e Franz, chiedendo la proroga delle indagini a carico di Berneschi, hanno ipotizzato nuove accuse: falso in bilancio e ostacolo all'attività di vigilanza. Ieri il suo vecchio sodale e compagno di scorribande truffaldine, Ferdinando Menconi, ex ad Carige Vita Nuova - pure lui ai domiciliari - si è avvalso della facoltà di non rispondere.
BANCA CARIGE E LA NUOVA BANCA CARIGE ITALIA
L'affaire Carige si presenta sempre più come un pozzo senza fondo. Ai già corposi filoni genovesi si somma, infatti, l'inchiesta di Savona con 34 indagati (fra i quali lo stesso Berneschi e l'ex direttore generale Ennio La Monica) per i prestiti facili concessi al gruppo (poi fallito) Geo, dell'imprenditore di Albenga, Andrea Nucera, latitante a Dubai. Un crac da 400 milioni: 100 verso l'Erario, 250 verso le banche, 50 verso altri creditori.
Ma altri scenari si vanno delineando. Riguardano i rapporti fra i due ultimi arrestati eccellenti della Liguria: Berneschi e Claudio Scajola, già ministro degli Interni e dello Sviluppo, uomo di punta di Forza Italia, reuccio di Imperia, soprannominato "Sciaboletta".
Ma altri scenari si vanno delineando. Riguardano i rapporti fra i due ultimi arrestati eccellenti della Liguria: Berneschi e Claudio Scajola, già ministro degli Interni e dello Sviluppo, uomo di punta di Forza Italia, reuccio di Imperia, soprannominato "Sciaboletta".
Il patto d'acciaio con l'ex presidente Carige per il controllo politico e nepotistico della banca è cosa nota. Il fratello Alessandro Scajola era vicepresidente; il suocero del nipote Marco, Pietro Isnardi (imprenditore oleario e indebitato con la banca), è stato prima nel cda di Carige e poi in Fondazione. E poi tanti "scajoliani" di ferro nei gangli vitali.
Così ieri non è passato inosservato (anche per le rigorose misure di sicurezza) il summit in procura a Genova dei magistrati dell'antimafia calabrese, di ritorno dalla perquisizione della villa dell'ex ministro a Imperia, con i colleghi che seguono l'inchiesta su Carige.
CARIGECosì ieri non è passato inosservato (anche per le rigorose misure di sicurezza) il summit in procura a Genova dei magistrati dell'antimafia calabrese, di ritorno dalla perquisizione della villa dell'ex ministro a Imperia, con i colleghi che seguono l'inchiesta su Carige.
L'incontro di Piacente e Franz con i magistrati calabresi, il sostituto della Direzione nazionale antimafia Francesco Curcio e il pm della Dda di Reggio Calabria Giuseppe Lombardo, titolari dell'inchiesta su Scajola e i rapporti con il latitante Andera Matacena, è stato definito «di natura esplorativa, una prima presa di contatto per un successivo scambio di informazioni». Le inchieste sui due ex potenti della Liguria potrebbero avere punti di contatto.
ARRESTO CLAUDIO SCAJOLA
Tra le carte sequestrate a Villa Ninina sarebbero stati trovati spunti interessanti per i magistrati genovesi. Non c'è solo il rapporto di Scajola con Chiara Rizzo, la moglie in carcere di Matacena. Ci sono i tanti rapporti intessuti negli anni dall'ex ministro, portandolo a disporre di una rete ampia e ramificata. Che si intersecava e interagiva con quella di Berneschi.
La "nuova" Banca Carige ieri ha provveduto a sostituire Berneschi (inopinatamente rimasto fino all'arresto vicepresidente) all'Abi, l'associazione delle banche italiane: tocca al neo presidente Cesare Castelbarco Albani. «Carige ha reagito subito - ha commentato - Siamo impegnati in un percorso di trasparenza, correttezza e cambiamento».
GIOVANNI BERNESCHI FOTO INFOPHOTO
Ieri la Guardia di Finanza ha effettuato nuove perquisizioni alla Fondazione, sequestrando documenti sui passati rapporti fra l'ente e Carige. La Fondazione, che controlla la banca con il 29% (dopo la vendita "flop" dell'11% il 21 maggio), oggi incaricherà i legali di valutare azioni contro la cricca Berneschi. Il cda esaminerà il progetto di bilancio 2013: prevista una pesante perdita (potrebbe superare i 700 milioni) con la svalutazione della partecipazione in Carige, in carico a 1,3 euro per azione, a fronte di un valore di Borsa vicino ai 40 centesimi.
(Ha collaborato Alessandra Pieracci)
(Ha collaborato Alessandra Pieracci)
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