CASA: LA DIFFIDA A 13 BANCHE DI RIMUOVERE LE CLAUSOLE VESSATORIE NEI CONTRATTI, PRODUCE EFFETTI: ALCUNE BANCHE DISPONIBILI APERTURA TAVOLO ADUSBEF- FEDERCONSUMATORI AUSPICANO CHE ANCHE BANKITALIA INTERVENGA.
La lettera di diffida, notificata nei giorni scorsi a 13 primarie banche (Unicredit; Intesa San Paolo; Mps; Ubi Banca; Bnl; Banca Popolare di Milano; Cassa Risparmio Parma e Piacenza; Banca Popolare Vicenza; Credito Emiliano; Banca Popolare Emilia Romagna; Carige; Banca Popolare Bergamo; Banco di Sardegna), da Adusbef e Federconsumatori, per la rimozione delle clausole vessatorie presenti nei contratti bancari, in particolare dei mutui, che determinano a carico del consumatore un significativo squilibrio di diritti ed obblighi contrattuali, produce effetti.
Alcune banche, per posta certificata o per telefono, hanno già manifestato la volontà di aprire un tavolo di trattativa. Adusbef e Federconsumatori, in attesa di fissare la data degli incontri per esaminare con i legali delle banche la contrattualistica, auspicando che anche Bankitalia possa per la prima volta, intervenire al tavolo comune, per individuare vistosi squilibri contrattuali ed illeciti da eliminare, come i contratti ancorati all’illegittimo ed illecito parametro Euribor (parametro manipolato e soggettivamente determinato dallo stesso ceto bancario, spesso con accordi occulti); la determinazione della misura degli interessi e competenze economiche; le clausole che aggiungono al tasso nominale annuo numerosissimi costi occulti e penali che sommate arrivano a superare il c.d. tasso soglia, sia nei mutui che nei contratti di leasing; il contratto di conto corrente di corrispondenza ove vengono addebitate le rate dei mutui afflitto da numerose clausole abusive, come la capitalizzazione composta (illecita dal 1° gennaio 2014, ma ancora addebitata); la commissione istruttoria veloce, meglio conosciuta come la c.d. “tassa sul rosso”, ossia l’obbligo di pagare un salato interesse per momentanee scoperture nella gestione del rapporto di conto corrente; l’addebito di anacronistici ( nell’era digitale), di giorni di valuta fittizia.
Adusbef e Federconsumatori, che hanno messo a disposizione sui loro siti, programmi in grado di calcolare la differenza di capitale da restituire alla banca, nel caso venga utilizzato l’ammortamento di interessi capitalizzati occultamente nel piano di ammortamento alla francese (prima gli interessi poi il capitale), rispetto all’equa restituzione di capitale ed interessi ammortizzati, ricordano che su ogni mutuo ventennale di 100.000 euro, la banca lucra indebitamente circa 9.500 euro.
Elio Lannutti (Adusbef) –Rosario Trefiletti (Federconsumatori)
Roma,25.9.2014
Es. Mutuo di 100.000 euro, tasso fisso 5,40%, per 20 anni, rate mensili
Il rimborso alla francese impone la restituzione di interessi superiori per un importo di 9.515 euro pari al 17,5 percento in più del monte interessi che si sarebbe pagato in 20 anni col metodo di rimborso all’italiana.
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