venerdì 29 luglio 2011

Gallia alla riscossa

Prima della sua privatizzazione, la MPS era una banca virtuosa, pubblica, locale, cooperativa, che ridistribuiva ricchezza al territorio e che da essa traeva ricchezza. Al punto che gli anglosassoni non si spiegavano come mai fosse così ricca, senza "internazionalizzazione" e senza quotazione in borsa, e misero in giro la voce, veicolata dai soliti servili giornalisti, pagati dai soliti padroni, che doveva modernizzarsi per "affrontare l'economia globale": fu così privatizzata, nel 1997 grazie al Calta, ai suoi committenti Morgan e Axa, immagino  elargendo briciole e favori a PD/fondazioni.
Ora il territorio di quel di Siena è sempre più spolpato - come stanno constatando i senesi: oggetto di speculazione con equity funds  (cfr. aeroporto di  Ampugnano abnorme e privatizzato), spremuto con trivelle in Val d'Orcia, rubato con la futura privatizzazione della Siena Grosseto, massacrato con altri disastri ambientali all'Amiata, inceneritori sparsi vari di cui quello di Poggibonsi, taglio di pini insensato in città; è quindi oggetto dello  stesso spolpamento di cui soffre l'Italia intera, ai sensi di quella concezione anglosassone di banca e affari dove primeggia il contratto internazionale per aggirare la legge, che ahinoi subiamo tutti quanti. Tale concezione trasforma gli Stati in correntisti bancari che possono fallire ed è veicolata e propagandata dalle organizzazioni "internazionali" con la complicità della magistratura deviata di Lussemburgo e del braccio armato NATO che interviene con sottili ricatti in Europa, o con pesanti bombardamenti altrove.  Essa affonda le sue radici nella truffa del 1694 della Bank of England e nei soprusi imperialistici delle Compagnie occidentali e orientali che stampavano moneta per commerciare meglio con le colonie ... 
MPS adesso gioca con i grandi, unica banca italiana che con BNP Paribas, con CITI, con Goldman, RBS, Deutsche Bank, siede nel cartello delle banche dealer che determinano il prezzo dei nostri titoli del debito pubblico e che hanno deciso, dalla lettura dei giornali di oggi, di farne aumentare il rendimento, in seguito all'attacco speculativo che tutti noi stiamo leggendo sui giornali. Come non pensare che sia intervenuto un accordo segreto, tra Deutsche Bank e BNP Paribas, visto che la prima si è liberata - fino a oltre l'80% - dei nostri titoli deprezzandone artificiosamente il valore, e la seconda..si dimostra interessata, sempre più presente nella penisola con tutto il suo corteo di società-partner. Come?
Primo con un'operazione segreta che si potrebbe chiamare "Gallia" e che sta affiorando sempre di più condizionandoci con messaggi subliminali linguistici messi in bella vista sui giornali, se è vero che oggi sul Corriere, era alla ribalta l'intervista di appunto certo Gallia, attualmente membro del comitato esecutivo di BNP Paribas, e rispettivamente ad e presidente delle filiali BNL e Findomestic. 
Mentre Gallia afferma (http://www.borsaitaliana.it/borsa/notizie/mf-dow-jones/italia-dettaglio.html?newsId=884192&lang=it)  che la nostra economia rimane solida e che BNP Paribas non intende fare altri acquisti al momento dopo avere ultimato quello di Findomestic e che
si guarda agli elementi strutturali di forza del nostro Paese, al dinamismo e alla imprenditorialita' degli italiani, in una prospettiva di lungo periodo
La rivincita sulla conquista della Gallia sta prendendo forma? Dai risultati si direbbe che proprio di questo si tratta e l'Italia si sveglierà molto presto accorgendosi di essere diventata provincia francese, esattamente come qiando la Corsica fu rubata ai genovesi con il debito, la speculazione e l'abuso di fiducia. All'epoca l'esercito francese di stanza sull'isola per provvedere alla  sua difesa per conto della Repubblica, allungò i conti apposta, con modalità degne della mafia antelitteram della Reggio-Salerno, fino ad arrivare a pignorare l'isola in pagamento; oggi quell'esercito di pelandroni, ladri e imbroglioni sono proprio gli azionisti della BNP Paribas e i suoi soci: di gran lunga la principale creditrice in assoluto del nostro debito sovrano.  

Questa banca, non solo fa parte dei dealer che trattano i titoli del debito (cfr. http://mercatoliberotestimonianze.blogspot.com/2010/09/elenco-degli-specialisti-strozzini.html), non solo è azionista di Banca d'Italia attraverso la BNL - quella che ha frodato i comuni di Messina e Taormina con l'imbroglio dei derivati (cfr. http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/banche-alla-deriva-ti-la-bnl-accusata-di-aver-truffato-i-comuni-di-messina-25652.htm), ma è un'attivissima socia delle cartolarizzazione dei titoli delle nostre imprese assieme alla Finint, e soprattutto è in joint venture con la Compagnie Nationale à Portefeulles (di Albert Frère, degno prestanome degli eredi della Compagnia delle Indie) nella partecipazione strategica e di riferimento delle multinazionali a partecipazione anche pubblica: Gaz de France Suez, Total e Suez Environnement (cfr. http://www.cnp.be/attachments/20101231_structure_du_Groupe_FR.pdf).  Quelle cioé che ci stanno privatizzando l'acqua, e ottenendo tutti gli appalti pubblici dei rifiuti, degli inceneritori, dei rigassificatori, illuminazione pubblica, Solvay e chi più ne ha più ne metta.

La Deutsche Bank vende, le agenzie di rating gufano e BNP Paribas - sodalizio Francia-globalisti - incassa. Si vede che la Germania avrà (già avuto?) il suo contentino...La MPS anche.

N. Forcheri

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