Un importante economista irlandese, il Prof. Ray Kinsella, ha chiesto all'Irlanda di abbandonare l'Eurozona e tornare alla propria valuta. Citato dai media irlandesi, il dott. Kinsella, docente alla Michael Smurfit Graduate School of Business, ha dichiarato: "Le previsioni economiche su cui è stata costruita la manovra irlandese e la politica dei salvataggi si sono dimostrate totalmente errate.
"Dunque è errata anche la politica. E non funziona per niente. Tutto ciò che abbiamo ottenuto in cambio dei sacrifici è un declassamento del nostro debito sovrano, una riduzione dell'occupazione del 15% e cartelli di 'chiusura' e 'in vendita' in tutto il paese. Questa non è leadership. Confina con la stupidità attenersi a una politica che si è dimostrata inefficiente e che ha gettato l'Eurozona in una crisi da cui non riesce ad uscire. L'Irlanda deve andarsene". Kinsella ha anche sottolineato il "profondo sentimento anti-europeo" che cresce nel paese e getta le basi per l'estremismo politico.
Intervistato dall'EIR, il Prof. Kinsella ha ribadito che dal primo salvataggio greco la politica europea è dominata da un mal riposto impegno ideologico a salvare l'Euro. Questa è negazione della realtà. La politica dei salvataggi bancari non solo ha compromesso l'indipendenza della Banca Centrale Europea, ma viola il suo stesso statuto. Ha compromesso anche il Fondo Monetario Internazionale, che viene trascinato nel processo dei salvataggi nello sforzo di tenere in piedi l'Euro.
Kinsella dichiara inoltre di temere che l'UE abbia avviato l'unione politica come espediente dell'ultima ora nel tentativo di salvarsi dal fallimento della sua politica economica, compreso il costringere gli stati ad adottare misure di austerità draconiane per ripagare un debito impagabile.
Informato dell'appello di Lyndon LaRouche per una riforma Glass-Steagall, il prof. Kinsella ha convenuto con questa richiesta dicendo che l'attuale modello bancario non può essere riparato da alcuna riforma delle regole.
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