mercoledì 14 settembre 2011

Salvare l'economia globalista da Gheddafi

Fonte: http://rt.com/news/economy-oil-gold-libya/ - Autore: Global Research

5 maggio 2011 - Traduzione N. Forcheri

C’è chi crede che sia per tutelare i civili, chi per il petrolio, ma c’è chi è anche convinto che l’intervento in Libia abbia a che vedere con il progetto di Gheddafi d’introdurre il dinaro d’oro, una moneta unica Africana aurea, un vero strumento di distribuzione della ricchezza.



¬“E’ una di quelle cose che bisogna pianificare segretamente perché appena dici che vuoi sostituire il petrodollaro con qualcos’altro, diventi automaticamente un bersaglio” afferma il fondatore del Ministero della Pace James Thring. “Ci sono state due conferenze al riguardo, nel 1986 e nel 2000, organizzate da Gheddafi. Tutti erano interessati, la maggior parte dei paesi africani erano entusiasti.”
Gheddafi non si è arreso. Nei mesi che hanno portato all’intervento militare, ha esortato le nazioni africane e musulmane a unirsi per creare la nuova moneta che avrebbe rivaleggiato con il dollaro e l’euro. Avrebbero venduto il petrolio e le altre risorse al mondo solo in dinari d’oro.
Un’idea che avrebbe spostato l’ago della bilancia economica del mondo.
La ricchezza di un paese sarebbe dipesa sulle sue riserve auree e non sulle quantità di dollari scambiati. E la Libia possiede 144 tonnellate d’oro. La Gran Bretagna, ad esempio, ne ha due volte tanto ma un numero di abitanti di dieci volte superiore.
“Se Gheddafi avesse l’intenzione di tentare di riformulare il prezzo del suo petrolio, o di qualsiasi altra risorsa che il paese vende al mercato globale, accettando un’altra valuta o forse lanciando un dinaro d’oro, ebbene una mossa di questo tipo non sarebbe certamente accettata dall’elite al potere oggigiorno, coloro che sono responsabili del controllo delle banche centrali del mondo” dice Anthony Wile, fondatore e redattore in capo del Daily Bell.
“Quindi certamente provocherebbe le sue dimissioni immediate e la necessità di andare a pescare altri pretesti da avanzare per rimuoverlo dal potere.”
Come successo precedentemente.
Nel 2000, Saddam Hussein ha annunciate che il petrolio iracheno sarebbe stato venduto in euro e non più in dollari. Alcuni dicono che le sanzioni e l’invasione che ne è seguita furono causate dalla disperazione degli americani di impedire che l’OPEC trascrivesse le operazioni commerciali del petrolio di tutti i suoi stati membri in euro.
Un dinaro d’oro avrebbe avuto gravi conseguenze sul sistema finanziario mondiale ma avrebbe anche dato il potere ai popoli d’Africa, cosa che alcuni militanti neri dicono che gli Stati Uniti vogliono evitare a tutti i costi.
“Gli Stati Uniti hanno rinnegato l’autodeterminazione agli africani negli USA, non siamo perciò affatto sorpresi da qualsiasi cosa che gli USA possano fare per ostacolare l’autodeterminazione degli africani nel loro continente” afferma Cynthia Ann McKinney, ex deputata al Congresso americano.
L’oro del Regno Unito è custodito in un qualche caveaux sicuro in qualche meandro della Bank of England. Come nella maggior parte dei paesi sviluppati, non ce n’è abbastanza per andare avanti.
Ma non è il caso di paesi come la Libia e molti dei paesi del Golfo.

Un dinaro d’oro avrebbe offerto ai paesi africani e mediorientali ricchi in petrolio la possibilità di rivolgersi ai loro clienti affamati d’energia dicendo: “Spiacenti il prezzo è salito e vogliamo oro.”
Alcuni dicono che gli Stati Uniti e i loro alleati della NATO non avrebbero assolutamente potuto permetterselo.

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