domenica 16 ottobre 2011

Bankenstein: toni insolitamente duri

Il G20 aumenta la pressione sull'Europa
 - domenica, 16 ottobre 2011


I paesi del G20 hanno fortemente aumentato la pressione sui loro partner europei. Con toni insolitamente duri i ministri delle Finanze e i Governatori della banche centrali delle prime venti potenze economiche hanno chiesto che il 23 ottobre, data del prossimo vertice dell'Unione Europea, vengano prese delle chiare decisioni per risolvere la crisi. George Osborne, il Ministro delle Finanze del Regno Unito, ha dichiarato: "Abbiamo sentito dai nostri colleghi della zona euro su quali misure stanno lavorando, ma credo che a Parigi sia stato loro spiegato in modo inequivocabile che ci sono delle enormi aspettative perchè trovino una soluzione alla crisi". Secondo Osborne la crisi nella zona euro resterebbe l'epicentro degli attuali problemi economici nel mondo. Wolfgang Schäuble, il Ministro delle Finanze della Germania, ha segnalato che i paesi della zona euro hanno potuto convincere i partner del G20 della loro determinazione nella lotta alla crisi. Prima del vertice dei capi di Stato e di governo del 3 e 4 novembre a Cannes saranno prese delle decisioni su delle misure antricrisi. Schäuble ha citato tra queste il rafforzamento delle banche e il cambiamento dei trattati in Europa per aprire la via ad una "Unione della stabilità". Schäuble ha anche garantito che il fondo salva-stati EFSFverrà utilizzato con efficacia. Schäuble ha però respinto la proposta di concedere all'EFSF l'accesso ai finanziamenti della Banca Centrale Europea . Anche Jens Weidmann, il Presidente della Bundesbank, ha escluso una tale opzione. Schäuble ha d'altra parte indicato che ci sono delle altre vie per utilizzare efficientemente l'EFSF.

1 commento:

  1. La soluzione più brillante sarebbe di stabilire un reddito di cittadinanza di 1.200 euro al mese a tutti subito. Sarebbe una misura per ridare respiro al mercato fornendo alla domanda lo strumento per esprimersi. La BCE potrebbe giustificare questa misura come controbilanciamento dell'aiuto scandaloso fornito alle banche priivate ed agli amici degli amici (con le Operazioni di Mercato spanato - oops... intendevo "Aperto"). In cambio, la cittadinanza rinuncerebbe ad esercitare il diritto alla restituzione del signoraggio sinora maturato (rendita monetaria EFFETTIVA su moneta e creazione creditizia) che viene attualmente incamerato illecitamente da organismi non-sovrani. Forse sarebbe l'unica soluzione alternativa ad un replay di governi populisti che rinazionalizzerebbero tutto il comparto creditizio, come avvenuto dopo la crisi del 1929...La rendita monetaria sinora illegalmente sottratta ai cittadini italiani dal sistema SEBC vale circa 1,8 milioni di euro a testa; 1.200 euro al mese ad ognuno sarebbbe ancora un GIGANTESCO affare per Bankenstein.

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