martedì 11 ottobre 2011

Vogliono i soldi. I tuoi


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Vogliono i soldi. I tuoi
Da un po' ci pensavo, ma mi accusavo da sola di complottismo esagerato. Ora leggo l'intervista a Ennio Doris su Il Tempo (orrore, lo so) e devo ricredermi.
Non sottovalutate le parole di uno come Doris. Spesso, e l'ho verificato svariate volte, quelli considerati più "fessi" sono poi coloro che spiattellano ingenuamente le più scottanti verità. E Doris sta dicendo in sintesi che sì, lo Stato italiano ha un debito stellare, i rating crollano, l'economia boccheggia ma ragazzi, voialtri avete un sacco di quattrini in tasca. E la finanza internazionale lo sa.
Lo sa e li vuole. Ciascuno di noi ha qualcosa: che sia una casa, o dei risparmi in banca, o un po' di BOT, o i versamenti per la pensione integrativa, un gruzzoletto di un'assicurazione, un quinto del terreno di nonna al paese. E se non l'abbiamo noi, ce l'ha papà, o mammà, o la famiglia. Sono davvero pochissimi gli italiani nullatenenti per tre generazioni.
La ricchezza insomma è diffusa. In questo siamo secondi solo all'Australia nel mondo ricorda Doris. Tale ghiotto bottino non potrà in alcun modo rimanere nelle nostre tasche: dovremo cacciare il grano, volenti o nolenti.
Si farà con nuove tasse, con nuovi balzelli, ma si userà anche lo strumento principe: Equitalia. Non crediate di essere immuni perché siete oh tanto ligi e solerti e pagate le multe. Salterà fuori qualche multa già pagata che tornerà rinnovata e decuplicata, salterà fuori un errorino di 3 euro sulla dichiarazione dei redditi del 1938, salterà fuori una mora per la tassa sulla monnezza pagata con tre minuti di ritardo vent'anni fa. Centinaia e centinaia di euro, migliaia persino se le cose si incastrano nel modo giusto. Case e automobili pignorate, conti correnti bloccati, pagheremo caro e pagheremo tutto, pagheremo il pizzo per salvare le case. L'Italia sarà spogliata, e più che altro saranno spogliati gli italiani.
Quando questa faccenda finirà, ci avranno tolto tutto o quasi. Viene quasi la voglia di vendersi casa e sputtanarsi tutto al centro commerciale, altro che vita frugale, risparmiosa e sostenibile. Almeno ce li saremo goduti noi.

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