Moneta di Popolo e azzeramento del debito. La ricetta alla crisi secondo Forza Nuova |
Martedì 08 Novembre 2011 20:03 |
di Simone Salvati
L’enorme debito pubblico italiano, arrivato a Giugno 2011 a 1.901,919 miliardi di euro, preoccupa gli investitori.
I numerosi declassamenti che il debito ha subito da parte delle agenzie di rating hanno fatto impennare i tassi di interesse, con picchi del 7% sui buoni del tesoro pluriennali.
E a rimetterci sono l’intero Paese e coloro che quei titoli li hanno acquistati prima dei declassamenti.
Contro questa crisi del sistema finanziario, Forza Nuova, movimento politico di destra, ha manifestato a Roma e Milano, chiedendo l’azzeramento del debito pubblico, e la Moneta di popolo già teorizzata e sperimentata attraverso il SIMEC dal giurista abruzzese Giacinto Auriti, scomparso nel 2006. Secondo Auriti, il signoraggio, e cioè l’emissione di valuta da parte delle banche centrali, in Europa la BCE, costituirebbe una vera e propria truffa.
I cittadini infatti, sarebbero spogliati della sovranità popolare della moneta ricevendo a titolo di prestito ciò che in realtà spetterebbe di diritto. Sempre secondo il professore, già fondatore della Facoltà di Giurisprudenza a Teramo, il signoraggio bancario costituirebbe quindi un indebito esproprio di un bene, la moneta, che appartiene solo ai cittadini. La proposta di Roberto Fiore, è quella di azzerare il debito pubblico non pagando un onere costruito artificiosamente dal sistema bancario. Ciò che preoccupa gli analisti, oltre la mole del debito è la sua composizione. Francia, Gran Bretagna e Germania e altri investitori esteri ne detengono il 44%. Ciò comporta che le decisioni di politica interna potrebbero essere influenzate da questi grandi creditori e che tutte le misure si austerity imposte dal governo siano solo orientate al loro risarcimento. Un debito pubblico così alto e di così scarsa qualità genera tassi di interesse tali da frenare l’economia. Contrae la domanda e riduce la spesa pubblica. In altre parole, prolunga la crisi e affama i cittadini. (Tratto da La Sveglia) |
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