20/12/2011 19.31.01
De Masi: la Cassazione bastona i Banchieri
La Corte di Cassazione, Sez. penale II con sentenza n. 46669/11 ha randellato i Presidenti delle 3 Banche – Banca di Roma – Antonveneta – Banca Nazionale del Lavoro , che sono sfuggiti alla sicura condanna grazie alle compiacenze della Loro BANCA d’ITALIA (CLICCA QUI).
Le Circolari della Banca d’Italia non fanno più testo e non salvano le Banche dal risarcimento dei danni.
«Le circolari e le istruzioni della Banca d’Italia non rappresentano una fonte di diritti ed obblighi e nella ipotesi in cui gli istituti bancari si conformino ad una erronea interpretazione fornita dalla Banca d’Italia in una circolare, non può essere esclusa la sussistenza del reato di usura sotto il profilo dell’elemento oggettivo» . Lo sottolinea la Cassazione che, nonostante l’assoluzione dei 3 Presidenti : Cesare GERONZI – Dino MARCHIORELLO e Luigi ABETE, ha dato il via al risarcimento per tassi usurari applicati all’ Azienda De Masi.
«Le circolari o direttive, ove illegittime e in violazione di legge – proseguela Cassazione nella sentenza n. 46669 – non hanno efficacia vincolante per gli istituti bancari sottoposti alla vigilanza della Banca d’Italia, neppure quale mezzo di interpretazione, trattandosi di questione nota nell’ambiente del commercio che non presenta in sè particolari difficoltà, stante anche la qualificazione soggettiva degli organi bancari e la disponibilità di strumenti di verifica da parte degli istituti di credito».
Le indicazioni di quelle circolari – spiega la Cassazione che per questo ha confermato la responsabilità civile dei 3 Istituti di Credito -Banca di Roma, Bnl e Antoniana – si traducono «in un aggiramento della norma penale che impone alla legge di stabilire il limite oltre il quale gli interessi sono sempre usurari».
Inoltre, la medesima Cassazione ha sancito che il “decreto sviluppo”, convertito in legge lo scorso luglio, «ha introdotto un regime maggiormente favorevole agli istituti di credito in relazione al reato di usura» ma non ha effetto «retroattivo» e, dunque, delle nuove norme che hanno elevato il tasso effettivo globale (TEG) del credito non possono giovarsi i vertici degli istituti bancari in caso di denuncia da parte di imprese o privati che lamentano l’applicazione di interessi usurari.
Per il Gruppo De Masi si apre comunque la strada alle azioni civili per risarcimento danni nei confronti delle 3 banche che, pur in assenza di condanna penale per i loro Vertici, dovranno risarcire i danni per aver prestato soldi a tassi usurari dal 1997 alla fine del 2002. In proposito la Cassazione ha spiegato che per l’ usura essendo «comunque un illecito avente rilevanza civilistica, non rileva, ai fini risarcitori, che non sia stato accertato il responsabile penale della condotta illecita, in quanto l’azione risarcitoria civile ben potrà essere espletata nei confronti degli istituti interessati che rispondono, comunque, del fatto dei propri dipendenti».
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