martedì 12 novembre 2013

Un po' di verità sui crimini bancari e Carlo PONZI

Un po' di verità sui crimini bancari e Carlo Ponzi
Approccio al revisionismo banchista
di Marco Saba 
"Se si dice la verità, è sicuro che presto o tardi si è scoperti."
Oscar Wilde
Dopo aver studiato approfonditamente il meccanismo del credito bancario, ho scoperto sostanzialmente quanto segue: la principale attività del sistema bancario italiano consiste nel ricattare in tutti i modi le istituzioni per poter mantenere inalterata la facoltà di esercitare *privatamente* il privilegio sovrano di emettere e spendere denaro "legale" (a accettazione obbligata) al posto dello Stato. Caso emblematico è il "golpe morbido" dei banchieri internazionali nel 1992 [1].
Partendo da questa ipotesi, si spiegano molti misteri riguardanti efferati delitti e stragi rimasti avvolti - finora - nel segreto. Illuminanti, a riguardo, le recenti parole di Luigi Bisignani durante la trasmissione-intervista di Mentana [2]: "Il dottor Cuccia, di Mediobanca, sapeva in anticipo dell'attentato all'avvocato Ambrosoli, ma preferì non avvertirlo...".
Ma occorre fare una premessa importante: le banche private creano denaro a costo zero e si appropriano, spendendolo o prestandolo, del valore nominale creato. Questo è il vero core business del sistema bancario italiano. La seconda premessa è che tutti gli organismi di controllo ufficiali sono in conflitto d'interesse essendo endogeni al sistema. Per esempio, la Banca d'Italia in mani private appartiene agli stessi banchieri che dovrebbe controllare e non dirà mai che si tratta della truffa più ignobile, assurda e crudele ai danni della collettività. E non è un caso che Elio Lannutti dell'ADUSBEF, Asspciazione per la Difesa degli Utenti dei Sercizi Bancari e Finanziari, sia arrivato a scrivere un libro - Cleptocrazia - dove infierisce sul sistema criminale dei banchieri [3]. Ma non basta, i banchieri arrivano a falsare anche la storia. Un caso clamoroso riguarda l'immigrato italiano Carlo Ponzi negli Stati Uniti degli anni 1920 (Ponzi non prese mai la cittadinanza srarunitense).
Carlo Ponzi "truffatore italiano", finalmente riabilitato
La versione ufficiale del cosiddetto "Schema Ponzi" che troviamo su Wikipedia recita così: "Lo schema Ponzi è un modello economico di vendita truffaldino che promette forti guadagni alle vittime a patto che queste reclutino nuovi "investitori", a loro volta vittime della truffaLa tecnica prende il nome da Charles Ponzi, un immigrato italiano negli Stati Uniti che divenne famigerato per avere applicato una simile truffa su larga scala nei confronti della comunità di immigrati prima e poi in tutta la nazione." [4]

Si tratta di una definizione odiosa, diffamatoria e razzista nei confronti dell'immigrato Ponzi, di quanto in realtà avvenne nella Boston degli anni 1920, una versione dei fatti "medicata", il risultato dello schiacciasassi del revisionismo banchista. La realtà dei fatti, da me scoperta, può riassumersi in poche parole: 
Carlo Ponzi era amico di un dipendente della Hanover Trust Bank of Boston e aveva scoperto che il coefficente di riserva obbligatoria [5] che le banche dovevano detenere all'epoca, era il 10%. Il che vuol dire che il direttore della banca di Carlo Ponzi poteva decuplicare la raccolta creando depositi fittizi per dieci volte tanto (molto simile al meccanismo odierno). Un tasso di guadagno del mille percento (1000%). Era quindi ovvio che Ponzi poteva promettere ai suoi investitori il 400%, se avesse posseduto lui la banca, e guadagnare comunque il 600%. Quindi utilizzò la raccolta di denaro per acquistare la banca, ma al momento di chiudere l'operazione e restituire tutto agli investitori, il Commissario Bancario del Massachussets impose da un momento all'altro il blocco di tutti i conti della banca [6] provocando l'insolvenza del business.[7] La colpa di Ponzi fu anche di rivelare che il suo piano successivo era di "creare un nuovo sistema bancario dove i correntisti e gli azionisti fossero trattati più onestamente, attraverso la spartizione degli utili REALI". [8] L'abilità del sistema bancario criminale fu nascondere abilmente tutta la vicenda nella sua logica con una versione appunto "ad usum" di un pubblico mantenuto da sempre all'oscuro. Così i veri truffatori, ovvero la comunità dei banchieri falsari concorrenti, riuscì a mantenere il segreto sugli enormi profitti che si inventavano dal nulla - come ora - a danno della collettività.
L'investigatrice privata Miriam Tomponzi

E' chiaro quindi che le vicende italiane della storia degli - almeno - ultimi settant'anni (Sindona, Calvi, Marcinkus, etc. etc.) vanno rivisitate in questa chiave, la chiave suprema del potere dell'Anonima Banchieri.
E' usando questa chiave di lettura che ho potuto individuare lo scopo principe della strage di Piazza Fontana del 1969 a Milano (i banchieri volevano obbligare il Tesoro ad indebitarsi imponendo di non poter più scambiare alla pari i BOT con la Banca d'Italia, all'epoca non ancora privatizzata; quindi attentarono alle banche statali), il movente reale dell'assassinio di Aldo Moro, sotto i cui governi vennero emessi a costo zero 450 miliardi di lire in "biglietti di stato a corso legale", senza indebitarsi coi banchieri, ed infine la strana coincidenza del Trattato di Maastricht avvenuto a cavallo delle stragi Falcone e Borsellino.
Ma, tornando per l'appunto "a bomba": chi sono le parti lese di questa attività contraffattoria e criminale (si pensi anche solo all'arbitrarietà nella concessione del credito..) portata avanti sinora impunemente ? I correntisti, gli azionisti, i dipendenti delle banche e la fiscalità dello Stato. Sono spaventosi i danni che il sistema bancario sta arrecando continuamente in Italia: oltre all'abominevole distruzione del sistema produttivo, si pensi anche solo alle centinaia di suicidi ogni anno...
I correntisti vedono il valore dei depositi intaccato dalla contraffazione continua di denaro (inflazione della massa emessa e perdita di potere d'acquisto); gli azionisti ricevono dividendi ridicoli perché le banche contabilmente segnano al passivo i profitti dell'attività di contraffazione o li omettono; i dipendenti delle banche vengono costretti ad esercitare un'attività criminale senza indennizzo, ed infine lo Stato cui le banche - appropriandosi della rendita monetaria sovrana - hanno sottratto potere d'acquisto per 100 trilioni di euro (cento milioni di milioni, 50 volte il debito pubblico...).
Ce ne sarebbe abbastanza per sciogliere le banche per associazione a delinquere, incriminare e condannare tutti i dirigenti ed i soci principali, sequestrare tutti i beni posseduti individualmente e creare una banca nazionale d'emergenza per impedire il blocco delle attività (basterebbe un semplice software online per sostituire facilmente tutte le attività vitali del credito che sono oggi in essere, trasformandole in attività LEGALI).
E per questa volta mi fermo qui. Buona continuazione.


Note:
1 - STATO ITALIANO E MAFIA BANCARIA: DATE IMPORTANTI DEL 1992
http://seigneuriage.blogspot.it/2013/11/stato-italiano-e-mafia-bancaria-date.html

Giorgio Ambrosoli (Milano, 17 ottobre 1933 – Milano, 11 luglio 1979) è stato un avvocato italiano incaricato della liquidazione della Banca Privata dell'avvocato -banchiere Michele Sindona. Fu assassinato l'11 luglio 1979 a Milano da un sicario. Vedi: Enzo Biagi intervista Sindona http://www.youtube.com/watch?v=jF-s5m2ze9E
Michele Sindona morì a seguito dell´ingestione di caffè al cianuro di potassio (e Wikipedia al solito aggiunge: "probabilmente preparato dallo stesso Sindona"...) nel supercarcere di Voghera, il 20 marzo 1986.
4 - http://it.wikipedia.org/wiki/Schema_Ponzi
Wikipedia Italia, notoriamente "bancofila" da sempre, si spinge addirittura fino a falsificare il titolo originale dell'autobiografia di Ponzi, testualmente: "Lascia un manoscritto incompiuto intitolato: The fall of mister Ponzi (La caduta del signor Ponzi)." Mentre l'originale è: THE RISE OF MISTER PONZI (L'ascesa del signor Ponzi). Vedi: http://it.wikipedia.org/wiki/Charles_Ponzi
5 - Le banche si fissano una minima percentuale di denaro (strumenti liquidi) da tenere a garanzia dei depositi per prevenire la clientela - in caso di corsa agli sportelli - dallo scoprire che i depositi sono tutti scoperti. Nell'area EURO, fino a Basilea 3, la riserva era al 2%. Il moltiplicatore era quindi di 50 volte la raccolta. I coefficenti odierni di moltiplicazione della Federal Reserve li trovate qui: http://www.federalreserve.gov/monetarypolicy/reservereq.htm Quelli della BCE, meno generosi, sono qui: http://www.ecb.europa.eu/mopo/implement/mr/html/calc.en.html
Il massimo di credito creabile mensilmente da una singola banca viene stabilito dalla banca centrale in modo da mantenere pietrificata la piramide del potere (credit window).
6 - Sia il COMMISSARIO ALLE BANCHE che il PROCURATORE GENERALE si chiamavano di cognome ALLEN, rispettivamente: Joseph Allen e John Weston Allen
John Weston Allen, Massachusetts Attorney General, 1920–1923

Joseph Allen, Commissioner of Banks, 1920 - 1925

7 - E' talmente segreta questa versione dei fatti che ancora nel 2000 Miriam Ponzi, la famosa investigatrice italiana, cambiò il cognome in Tomponzi per non essere accostata a quello che ancor oggi viene definito come "il padre dello Schema Ponzi". Vedi NYT: THE SATURDAY PROFILE; One Eye in Italy's Keyholes, the Other on the Future http://www.nytimes.com/2004/08/07/world/the-saturday-profile-one-eye-in-italy-s-keyholes-the-other-on-the-future.html
8 - "...he would form a new banking system dividing profits equally between depositors and shareholders (...) Responding to skeptics, he claimed that profits such as his were routinely earned by banks, but they simply declined to share them with depositors. (...)" - The Remarkable Criminal Financial Career of Charles Ponzi, Mark C. Knutson, p.10 www.mark-knutson.com/ponzi/images/ponzi.pdf

Riferimenti per il giurista e il criminologo:

Problems for the Fractional-Reserve Banker: The Criminal Law

COPPA-ZUCCARI, P., Il deposito irregolare, Biblioteca dell’«Archivio Giuridico Filippo Serafini», vol. VI, Modena 1901.
COPPA-ZUCCARI, P., «La natura giuridica del deposito bancario», Archivio Giuridico «Filippo Serafini», vol. IX (nuova serie), Modena 1902, pp. 441-472. http://it.wikipedia.org/wiki/Pasquale_Coppa-Zuccari
HUERTA DE SOTO, J., Moneta, credito bancario e cicli economici http://fr.scribd.com/doc/179733719/Moneta-credito-bancario-e-cicli-economici
TARQUINI, B., La banca. la moneta, l'usura, Ed. Controcorrente, 2a ed. 2010

Nessun commento:

Posta un commento