Gruppo Intesa: mancano 344 miliardi. L'AD Messina: "non è un provento"...
Blackrock ci rimette più di 11 miliardi di euro
“Se, in casi eccezionali, l'applicazione di una disposizione prevista dai principi contabili internazionali è incompatibile con la rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, di quella finanziaria e del risultato economico, essa non deve essere applicata”
- Circolare 262 di Banca d'Italia del 22 dicembre 2005 – 2° aggiornamento del 21 gennaio 2014, pag. 14 (pagina 1.2.1 nel testo)
"FAVORIAMO LA CRESCITA ECONOMICA E SOCIALE CONTRIBUENDO AL BENESSERE"...DI CHI?
“Mi
rivolgo ai Sigg.ri Amministratori e, con un saluto esteso, anche a
tutti gli Azionisti. Sono Marco Saba e intervengo in qualità di
delegato dall’azionista Nadia La Banca. Chiedo che copia della mia
mozione venga trascritta nel verbale dell’assemblea. Premetto che
il mio intervento è pertinente agli argomenti posti all’ordine del
giorno al punto 1 della parte ordinaria, avvalendomi della "exceptio
veritatis" e nel rispetto della circolare 262 di Banca di Italia
del 22 dicembre 2005 secondo aggiornamento 21 gennaio 2014 (pagina
1.2.1), e delle norme IAS 8. Norme che dovevano applicarsi per la
rappresentazione veritiera e corretta del risultato economico del
Gruppo Intesa. La stesura
del bilancio del Gruppo Intesa dovrebbe tenere conto del fatto che le
banche, oltre all'attività marginale d'intermediazione, creano
denaro ogni volta che prestano o investono, come acclarato
recentemente dal Consigliere Generale della Banca di Francia, Bernard
Maris e confermato nel bollettino della Banca d’Inghilterra n. 1
del 2014. Questa creazione di liquidità non viene evidenziata come
dovrebbe nelle attività del conto economico, ma si deduce solo
successivamente dalla voce 70 dei crediti verso clientela dello stato
patrimoniale consolidato (a pag.158), ovvero 343,99 miliardi di euro
(343.991.000.000). Mi limito a questa somma ritenendo al momento di
secondaria importanza la clonazione di denaro intervenuta nel 2013
con i versamenti in contanti ed al momento delle operazioni di cambio
di valuta estera. Il bilancio 2013 è palesemente viziato da errori
significativi, ovvero da errori materiali per omissione, da
correggere ai sensi della normativa citata. Allo stato attuale il
risultato economico d'esercizio NON è rappresentato in modo
veritiero e corretto, mancando la voce relativa all'aggregato della
liquidità creata ed utilizzata per gli impieghi durante l'esercizio
2013. Rettificando il bilancio consolidato di Gruppo Intesa,
considerando quindi solo la cifra alla voce 70 dello stato
patrimoniale consolidato (a pag.158) ¨- i “Crediti verso
clientela” - e rapportandola alla voce 280 del conto economico
consolidato (a pag.160) ¨- ovvero “Utile (Perdita) della
operatività corrente al lordo delle imposte" - risulta un utile
lordo di 339 miliardi e 175 milioni di euro, invece della perdita
lorda indicata di 4 miliardi e 816 milioni. C'è una differenza di
più di 343 miliardi di euro, per difetto, da recuperare. Al netto di
una tassazione al 27,5% si avrebbe quindi - alla voce 340 del conto
economico consolidato - un utile netto d'esercizio di almeno 245,9
miliardi, anziché la perdita netta che oggi risulta. Poiché per la
distribuzione dei dividendi si deve far riferimento all’utile netto
rettificato con cui essi sono in rapporto, si otterrebbero circa 15
euro e 85 centesimi per ogni azione.
Col
bilancio consolidato presentato si viene a stravolgere la realtà del
risultato economico effettivo, traendo in inganno gli azionisti che
si vedono negata l'equa attribuzione dei dividendi. Un socio che
possieda il 5 % delle azioni, come oggi ha Blackrock, ci viene a
perdere oltre 11 miliardi di euro. (vedi il video: Attorney General Holder: No Company or Individual is "Too Big to Jail" http://www.justice.gov/agwa.php?id=11)
Sono
quindi contrario alla copertura della falsa perdita d'esercizio e
chiedo al cda pro-tempore una risposta scritta alle mie osservazioni
entro e non oltre i prossimi quindici giorni.
Rimango a
disposizione per fornire chiarimenti sulle mie ricerche e fonti,
utilizzabili per localizzare l'ammanco.
Mi riservo
di agire in ogni sede, ordine e grado a tutela degli interessi
dell'azionista, fatti salvi i relativi benefici ex art. 930 c.c.
Concludendo,
Vi ringrazio tutti per la cortese attenzione.”
Torino, 8
maggio 2014
Risposta dell'amministratore delegato pro-tempore Carlo Messina (stipendio: 1 milione e 600 mila euro l'anno):
Risposta dell'amministratore delegato pro-tempore Carlo Messina (stipendio: 1 milione e 600 mila euro l'anno):
Secondo l'AD di INTESA, il denaro creato dal nulla si chiamerebbe "raccolta" e non rappresenterebbe un provento netto per la banca...
Vedere anche:
Assemblea Carige: spariti 25 miliardi. L'AD Montani: "fateci causa"
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