Capitolo
21 - Un documento sull'Uranio Impoverito
"L'utilizzazione
di armi all'uranio impoverito mi fa pensare che stiamo giocando
all'apprendista stregone: esponendo deliberatamente intere
popolazioni ai rischi della contaminazione, rischiamo di perpetrare
un genocidio involontario a scoppio ritardato"
- Generale
Pierre Gallois
Per
quanto riguarda questo problema, di cui mi sono occupato a lungo e di
cui mi occupo tutt'ora, inserisco sotto la versione italiana da me
curata del documento più recente emesso dall'IDUST, una ONG
internazionale che si cura dell'argomento.
Trattato
sulle armi militari contenenti un materiale radioattivo: l'Uranio
impoverito.
Introduzione
di Lynnie Howe
La
segretezza sul nucleare ha corrotto la democrazia americana. La
logica di questa segretezza corrompente è sempre stata la "sicurezza
nazionale", il bisogno di mantenere informazioni potenti al
sicuro dal corrente nemico degli USA. Gli scienziati nucleari ancor
oggi, vedono il nulla osta sicurezza "Q" come una mostrina
d'onore, anche se significa la determinazione a non far uscire la
verità.
Ma
oggi la segretezza è diventata uno strumento di autoconservazione,
non della sicurezza della nazione ma dei profitti dell'industria
nucleare. Il [mantenimento] dei segreti è diventato il dire
menzogne. L'inganno viene perpetrato non contro i nemici degli USA ma
sugli stessi cittadini contribuenti americani, con le cui tasse
finanziano le atrocità atomiche americane ed ingrassano le
casseforti degli approfittatori nucleari.
La
motivazione per questa segretezza e per le menzogne, è intanto
cambiata. La più grande paura dell'industria nucleare non è più
rappresentata da un "nemico". La paura consiste nel fatto
che la verità sugli effetti delle radiazioni sull'ambiente e sulla
salute, se pienamente a conoscenza del popolo americano, porterebbe
al collasso dell'industria nucleare con i suoi osceni profitti. In
particolare, l'industria teme quello che potrà accadere quando il
pubblico americano saprà la verità sulle munizioni all'uranio
impoverito (DU: depleted uranium; UI: uranio impoverito).
Nel
frattempo, ufficiali americani ed industriali nucleari nascondono
l'impatto mortale dell'uranio impoverito sulla natura e sull'umanità.
Essi sostengono che l'uranio impoverito non può essere considerato
un veleno poiché solamente la sua durezza e la sua attitudine ad
incendiarsi, e non la sua radioattività e la sua tossicità di
metallo pesante, vengono sfruttate nelle armi-DU. Essi sottolineano
che l'uranio è "impoverito", poiché una piccola frazione
di un isotopo più radioattivo è stata rimossa. Asseriscono che la
loro unica fonte di UI è l'uranio di miniera senza quest'isotopo
fissile. Essi ignorano quanto facilmente la polvere [di UI] può
essere inalata e rivendicano che le radiazioni dell'UI non possono
raggiungere il midollo osseo per causare leucemie, poiché non può
[dall'esterno] passare la pelle. Essi mantengono sotto chiave le
cartelle cliniche dei veterani ammalati della Guerra del Golfo e
suggeriscono che la "Sindrome della Guerra del Golfo" sia
frutto dell'immaginazione di 10.000 veterani americani morti e
250.000 ammalati.
Attraverso
molte mezze-verità, essi hanno costruito una menzogna gigante e
deliberata, poiché conoscono da sempre i gravi pericoli dell'UI. Ma
si preoccupano più di sfruttarne il potenziale distruttivo piuttosto
che di proteggere i loro stessi concittadini, i loro soldati e tutte
le forme di vita sul pianeta, dai suoi devastanti effetti. Nel
"Trattato sulle armi militari contenenti un materiale
radioattivo: l'uranio impoverito", il Dr. Albrecht Schott,
Damacio A. Lopez e John M. LaForge raccontano una orribile verità.
Trattato
sulle armi militari contenenti un materiale radioattivo: l'uranio
impoverito
di:
Dr. Albrecht Schott, direttore del World Depleted Uranium Center,
Germania; Damacio A. Lopez, direttore dell'International Depleted
Uranium Study Team, USA, e John M. LaForge, editore del Nukewatch
Pathfinder, USA. Copyright: gennaio 2003
Gli
Stati Uniti e molti altri paesi, usano un metallo radioattivo,
l'uranio 238, chiamato "Uranio Impoverito" o UI. Questo
cosiddetto Uranio Impoverito contiene anche scorie trattate
provenienti da reattori nucleari. Questo materiale viene impiegato
nei sistemi militari d'arma, come i proiettili perforanti
antiarmatura, come contenitore per bombe, nelle armature per
carriarmati, nei contrappesi e penetratori nei missili, nelle mine
antiuomo ed in altre armi antiuomo chiamate "bombe-sporche"
(DIRTY-BOMB).
Le
armi contenenti UI sono gradite ai pianificatori militari a causa
delle loro qualità piroforiche che le fanno incendiare all'impatto.
Quando un proiettile penetratore all'UI colpisce un obiettivo solido,
brucia e crea particelle di pulviscolo radioattive di dimensioni
respirabili (PM 3-5), che contaminano il suolo circostante, l'acqua,
la flora e la fauna, così come gli esseri umani. Vengono anche
utilizzati esplosivi per disperdere questa polvere radioattiva che
avvelena la gente ed infligge malattie, ferite ed una morte al
rallentatore. L'UI è un killer del sistema immunitario, come l'AIDS.
Un
recente rapporto intitolato "VA Confirms Massive 1991
Casualties" (L'Amministrazione dei Reduci conferma un gran
numero di vittime nel 1991), asserisce che 206.861 dei 696.778
veterani americani della Guerra del Golfo, hanno intentato causa per
ottenere compensazioni per le ferite e malattie incorse durante il
servizio. Di questi, 159.238 hanno ottenuto delle compensazioni.
Dalla fine della Guerra del Golfo, più di 8.000 veterani americani
sono morti di quella che viene chiamata "Sindrome della Guerra
del Golfo".
Si
tratta di un problema che si ripresenterà per ogni nuova battaglia
futura. La possibilità che l'UI venga ancora usato, è concreta.
Secondo recenti affermazioni del Ministro inglese della Difesa, le
armi all'UI saranno usate ancora ogni qualvolta verrà ritenuto
necessario. Le popolazioni civili locali difficilmente verranno
avvertite quando saranno usate le armi all'UI, anche se l'UI
contamina il loro cibo e le loro falde acquifere.
Prima
della Guerra del Golfo, l'esercito USA era a conoscenza della
possibilità che la contaminazione da UI causasse problemi tra le
popolazioni civili. Nonostante ciò, durante e dopo la Guerra del
Golfo, il Dipartimento USA della Difesa non ha fatto niente per
avvertire le popolazioni del Kuwait, dell'Arabia Saudita e dell'Iraq,
della contaminazione del loro suolo, dell'aria e dell'acqua. Al
contrario, i rapporti dell'Esercito USA esprimono maggiori
preoccupazioni a riguardo delle proteste del pubblico e delle future
restrizioni all'uso delle armi all'UI, piuttosto che sulla
contaminazione della terra, sia in patria che altrove, e
sull'avvelenamento dei soldati e dei civili. E' questo il caso
dell'Afganistan? Fino ad ora, non ci sono stati rapporti ufficiali
che confermassero l'uso di UI in Afganistan. Ed a proposito
dell'Iraq: dovremmo aspettarci una Sindrome del Golfo numero Due a
seguito di un'altra invasione dell'Iraq?
L'UI
è la scoria radioattiva del combustibile dei reattori nucleari ed il
risultato del processo di raffinazione dell'uranio naturale (U).
L'uranio naturale esiste nel terreno, in tutto il mondo, con una
concentrazione di tre parti per milione, corrispondenti ad un
cucchiaino di uranio per un camion di terra.
Mentre
l'uranio naturale, un minerale radioattivo, contiene una piccola
quantità dell'isotopo U-235, i reattori nucleari e le bombe nucleari
richiedono una maggior concentrazione di U-235 per sostenere una
reazione a catena. Il processo di concentramento dell'U-235 viene
chiamato: arricchimento; le scorie generate da questo processo
vengono chiamate "Uranio Impoverito". L'UI è il 40% meno
radioattivo dell'Uranio naturale [NdT: altra denominazione fuorviante
in quanto l'uranio "naturale" è di fatto antropogenico,
ovvero prodotto dall'uomo raffinando minerali uraniferi. Mediamente
se ne ottiene un chilo scartando 999 chili di scorie, anch'esse
radioattive. Queste scorie vengono abbandonate, in forma di colline,
presso le miniere e continuano a produrre radionucleidi tossici come,
ad esempio, il gas radon, contaminando le zone circostanti]. L'UI
"contiene tipicamente circa il 99.8 % di U-238, lo 0,2 % di
U-235 e lo 0,0006 % di U-234, come massa". (Organizzazione
Mondiale della Sanità: "Depleted Uranium: Sources, Exposure and
Health Effects," Executive Summary, aprile 2001, pag. 1).
L'UI,
l'isotopo U-238, un materiale principalmente emittente radiazioni di
basso livello, ha una emivita radioattiva di 4,5 miliardi di anni.
(NdT: se, all'inizio del sistema solare, avevamo, per esempio, dieci
chili di uranio, oggi ne rimarrebbero solo cinque. Gli altri cinque
si sarebbero trasformati in prodotti del decadimento dell'uranio,
principalmente piombo stabile). L'U-238 ha una catena di decadimento
con isotopi che emettono raggi alfa, beta e gamma. Dopo 15
decadimenti, la catena finisce con lo stabile piombo-206. L'UI è un
rifiuto altamente tossico e radioattivo che deve essere confinato,
monitorato e gestito di conseguenza.
L'UI
viene accumulato in grandi quantità dall'alba dell'era nucleare. Si
stima che attualmente vi siano più di due milioni di tonnellate di
UI nel mondo. L'UI è un rifiuto radioattivo che costerà miliardi di
dollari al dipartimento USA dell'energia, per essere gestito in
discariche di rifiuti nucleari. Allo stato attuale, viene regalato
alle industrie militari e private. L'Istituto militare USA di
Politica Ambientale (U.S. AEPI) riporta: "Oltre che nei sistemi
militari di armamento, l'UI viene usato commercialmente in medicina,
nell'aviazione, nell'esplorazione spaziale e petrolifera. Alcune
applicazioni includono la schermatura da radiazioni in campo medico e
nell'industria; i componenti dei contrappesi degli alettoni degli
aerei, dei carrelli d'atterraggio, dei rotori e delle antenne radar;
la zavorra nei satelliti, nei missili ed altri prodotti;
l'equipaggiamento di perforazione per l'introspezione petrolifera."
Dal
1969 al 1984, la società aeronautica Boeing ha usato l'UI come
contrappeso nei suoi aerei commerciali "Boeing 747",
principalmente come contrappeso degli alettoni. Ogni aereo contiene
circa 1.000 libbre di UI. Nel 1984, la Boeing ha cominciato ad usare
contrappesi al tungsteno. Nonostante ciò, i contrappesi all'uranio
rimangono su circa 551 aerei Boeing 747 e su tutti i DC10 (FAA -
Advisory Circular - AVOIDING OR MINIMIZING ENCOUNTERS WITH AIRCRAFT
EQUIPPED WITH DEPLETED URANIUM BALANCE WEIGHTS DURING ACCIDENT
INVESTIGATIONS - 20 dicembre 1984).
Quando
impiegato in applicazioni militari, l'UI viene utilizzato nei
proiettili antiarmatura. L'UI è stato usato in vari sistemi d'arma
per tanti anni e l'Esercito ha sviluppato, testato e messo in campo,
numerosi sistemi d'arma che contengono UI. Gli USA non sono soli.
L'US-AEPI riporta che: "Il Regno Unito, la Russia, la Turchia,
l'Arabia Saudita, il Pakistan, la Tailandia, Israele, la Francia e
altri paesi, hanno sviluppato o stanno sviluppando sistemi d'arma
contenenti UI per i loro approvvigionamenti. Inoltre, le armi all'UI
vengono vendute sul mercato mondiale delle armi."
Infatti,
"Defense Trade News" scrive nel 1992 che la legislazione
USA permette di vendere proiettili anticarro M-833, o altri
proiettili che contengono UI, ai seguenti paesi NATO: Belgio, Canada,
Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Islanda, Italia, Lussemburgo,
Olanda, Norvegia, Portogallo, Spagna, Turchia e Regno Unito. Altri
alleati non-NATO inclusi erano: l'Australia, l'Egitto, Israele, il
Giappone, la Corea e Taiwan.
Nel
1994, il presidente USA Bill Clinton, firmò un ordine presidenziale
(1994 Export Financing and Related Programs Appropriation Act) che
forniva supporto finanziario per l'esportazione dell'UI ad altri
governi.
Vi si legge: "Io qui determino che è nell'interesse della
sicurezza nazionale USA permettere che fondi previsti dalla presente
legge o da altre leggi, siano messi a disposizione per facilitare la
vendita dei proiettili M-833 anticarro all'uranio impoverito, al
Bahrein ed all'Arabia Saudita, ed i proiettili M-829 anticarro
all'uranio impoverito, all'Arabia Saudita ed al Kuwait."
Com'è
possibile che l'UI sia venduto sul mercato mondiale delle armi?
Questa informazione viene dall'U.S. International Security and
Development Cooperation Act del 1980: "...avendo rilevato che
una esportazione di uranio impoverito dell'isotopo 235 è incorporata
in articoli della Difesa o merci solamente per trarre vantaggio della
sua alta densità e caratteristiche piroforiche senza relazione alla
sua radioattività, questa esportazione deve essere immune dai
provvedimenti dell'Atomic Energy Act del 1954 (42 U.S.C. 2001 e
seguenti) e del Nuclear Non-Proliferation Act del 1978 (22 U.S.C.
3201 e seguenti) quando queste esportazioni siano soggette ai
controlli previsti dall'Arms Export Control Act (22 U.S.C. 2751 e
seguenti) o dall'Export Administration Act del 1979 (50 App. U.S.C.
2401 e seguenti) ."
Pericoli
per la salute
Vi
sono gravi pericoli per la salute associati all'esposizione,
inalazione o ingestione di UI. Un articolo del 1995
nell'International Journal of Occupational Medicine and Toxicology
include queste informazioni sui pericoli per la salute derivanti
dall'UI durante la Guerra del Golfo del 1991: "Particelle di UI
possono essere facilmente inalate col fumo che risulta dall'impatto
dei proiettili anti-armatura su obiettivi solidi e la trasformazione
di uranio in aerosol composto da particelle. Se anche solo una
piccola particella (inferiore a 5 micron di diametro, ovvero 5
milionesimi di metro, la dimensione della cenere di sigaretta) viene
intrappolata nei polmoni, i tessuti attorno possono essere esposti
fino a 272 volte la massima dose di radiazioni ammessa per i
lavoratori dell'industria delle radiazioni. Mentre decade, l'UI
emette radiazioni alfa, beta e gamma. La comprensione di come le
emissioni dell'UI possano colpire la salute umana, può essere
desunta dala conoscenza acquisita su come le radiazioni in generale
causano effetti sulla salute. L'Institute of Medicine spiega gli
effetti sulla salute nel suo rapporto "Potential Radiation
Exposure in Military Operations":
"La
ionizzazione ed altri effetti indotti dalle radiazioni, così come
l'eccitamento e la formazione di radicali liberi, causano cambiamenti
chimici nei componenti delle cellule viventi e nelle componenti
chimiche, come il DNA, l'acido desossiribonucleico, il materiale
genetico che è localizzato nei cromosomi all'interno del nucleo
cellulare. La radiazione alfa collidendo con gli atomi, perde la sua
energia in una breve distanza come quella dello spessore di un foglio
di carta, o di uno spessore minore dello spessore della pelle, o in
pochi centimetri d'aria. Di conseguenza la radiazione alfa emessa da
materiali radioattivi, non è pericolosa quando colpisce l'esterno
del corpo umano che è protetto da vestiti e dallo strato morto di
derma che ricopre la pelle. Tuttavia, quando gli stessi radionucleidi
che emettono radiazioni alfa, entrano all'interno del corpo, le loro
radiazioni possono irradiare direttamente le vicine cellule di
tessuto nel quale sono depositati e possono causare cambiamenti
cellulari. Questi cambiamenti possono dar luogo ad avversi effetti
sulla salute sia nel breve che nel lungo termine, a seconda della
natura dei cambiamenti prodotti. Le radiazioni beta, elettroni
veloci, in confronto alle alfa, hanno massa e carica elettrica molto
inferiore, penetrano più a fondo e dissipano la loro energia in un
maggior volume di tessuto. Anche le particelle beta ad alta energia,
trasferiscono la maggior parte della loro energia e vengono fermate
da circa un centimetro di plastica, uno o due centimetri di tessuto
organico o 4 o 5 metri d'aria. Quindi particelle beta che colpiscono
la parte esterna del corpo, penetrano solo per poca distanza, ma
possono colpire le cellule della pelle mentre si stanno dividendo. I
radionucleidi beta-emettitori si possono trovare nella contaminazione
creata dai prodotti di fissione dopo un'esplosione nucleare, nelle
scorie dei reattori nucleari o nelle sorgenti di radioterapia. I
raggi gamma ed i raggi x, che vengono emessi da radionucleidi e da
macchinari, sono la forma più penetrante delle radiazioni ionizzanti
e consistono di energia elettromagnetica. Mentre collidono
casualmente con gli elettroni del corpo secondo un percorso casuale,
i raggi gamma possono perdere tutta o parte della propria energia nel
tessuto del corpo o, anche se è molto improbabile, potrebbero
passare attraverso il corpo senza interagire. L'esposizione ai raggi
gamma viene spesso incontrata nell'uso di equipaggiamento che emette
radiazioni nelle applicazioni di medicina (incluse quelle degli
ospedali da campo)."
Il
Dr. Marvin Resnikoff, un noto fisico delle particelle, scrive: "Una
volta inalate, le fini particelle di uranio possono rimanere negli
alveoli dei polmoni e lì rimanere per il resto della vita. La dose
attribuibile all'inalazione di uranio, è cumulativa. Una percentuale
di particelle inalate può essere emessa con colpi di tosse, quindi
ingoiata e ingerita.Il fumo è un cofattore da tenere in
considerazione. Poiché il fumo distrugge le "cilia", le
particelle intrappolate nei bronchi dei fumatori non possono essere
espulse. Gofman stima che il fumo aumenti il rischio delle radiazioni
di un fattore di dieci. L'Uranio emette una particella alfa, simile
ad un nucleo di Elio, senza due elettroni. Così la radiazione alfa è
una particella pesante con doppia valenza positiva. Anche se questo
tipo di radiazioni non è molto penetrante, causa tremendi danni ai
tessuti quando irradia l'interno del corpo. Quando viene inalato,
l'uranio aumenta le probabilità di cancro ai polmoni. Quando viene
ingerito, l'uranio si concentra nelle ossa. Dall'interno delle ossa,
aumenta la probabilità di cancro alle ossa. Dal'interno del midollo
osseo, aumenta le probabilità di leucemia. L'uranio si accumula
anche nel tessuto molle, incluse le gonadi, aumentando le probabilità
di danni genetici, inclusi difetti nel nascituro ed aborti spontanei.
Il rapporto tra l'uranio inalato o ingerito e la risultante dose di
radiazioni al midollo osseo ed a specifici organi (i fattori di
conversione delle dosi), viene indicato in varie fonti."
Poco
dopo la Guerra del Golfo, un rapporto dell'UKAEA (United Kingdom
Atomic Energy Authority) esprime preoccupazione per la contaminazione
da UI in Kuwait: "Non è prudente per la popolazione, stare
vicino a discrete quantità di UI per lunghi periodi e questo può
essere una preoccupazione per la popolazione locale se si raccoglie
questo metallo pesante e si conserva. Ci saranno aree specifiche
nelle quali molti proiettili saranno stati sparati e dove la
contaminazione localizzata dei veicoli e del suolo può eccedere i
limiti permessi e questo è pericoloso sia per le squadre di
decontaminazione che per la popolazione locale. Inoltre, se l'UI
entra nella catena alimentare o nell'acqua, si creeranno potenziali
problemi di salute."
Un
articolo del The Independent (Londra) del 10 novembre 1991, espone
gli effetti potenziali sulla salute tenendo presente la quantità di
UI usata nei proiettili durante la Guerra del Golfo: "La AEA ha
detto in aprile che la stima migliore indica che i carrarmati USA
hanno sparato 5.000 proiettili all'UI, gli aerei USA varie decine di
migliaia di proiettili e i carrarmati inglesi "un piccolo
numero". Le munizioni dei carrarmati da sole contenevano più di
50.000 libbre di UI. Abbastanza materiale radioattivo, secondo le
stime dell'International Committee on Radiological Protection, per
causare 500.000 morti potenziali, se inalato, dice il rapporto."
Le
radiazioni hanno un effetto immediato sul sistema immunitario degli
umani quando vengono inalate o ingerite. Questo indebolimento del
sistema immunitario rende le persone più suscettibili alle malattie
ed ai malanni. Dopo che le armi all'uranio furono usate in Iraq, le
Nazioni Unite imposero un embargo, o sanzioni - come loro le
chiamano, che proibiva rifornimenti di medicinali ed altri strumenti
che potessero essere considerati di uso duale. Questo lasciò la
comunità dei medici iracheni senza le adeguate medicine e
l'equipaggiamento medico per trattare i loro pazienti malati che
erano stati esposti alle radiazioni ionizzanti delle armi usate
contro di loro. Malattie come la leucemia, in Iraq hanno una
percentuale di sopravvivenza del 9 %, mentre la percentuale normale,
con adeguato trattamento medico, è del 70 %. Molte malattie che
erano considerate rare prima della guerra, sono oggi comuni ed il
tasso di mortalità è diventato molto alto per le malattie
[altrimenti] curabili.
Più
di un milione e mezzo di iracheni sono morti di cause non naturali
dalla Guerra del Golfo del 1991, più di un terzo erano bambini di
meno di cinque anni. Molte di queste morti sono state attribuite a
leucemia, cancro e rare malattie infantili. Per bombardare l'Iraq ed
il Kuwait, gli USA e la Gran Bretagna hanno usato più di 320
tonnellate solamente di proiettili di uranio massiccio. Quanto altro
uranio venne sparato, con testate ed altri metodi esplosivi, è un
dato sconosciuto, all'esterno del Pentagono.
Alcuni
scienziati medici iracheni hanno studiato gli effetti sulla salute
dell'UI nella popolazione irachena. La Dr.ssa Selma A.H. Ai-Taha, un
genetista, spiega i risultati della sua ricerca su pazienti clinici
per uno studio sui cromosomi:
"In
questo studio, i tipi di anomalie che mostrano un aumento sono:
genitali ambigui, anomalie dello scheletro, trisomie cromosomatiche,
anencefalia ed idrocefalia, anomalie degli occhi. Questo aumento è
forse dovuto agli effetti dell'uranio impoverito usato per produrre i
proiettili utilizzati contro l'Iraq. Altri studi eseguiti nel periodo
postbellico, hanno mostrato aumenti nelle malformazioni dello
scheletro (limb abnormalities) rispetto ai risultati ottenuti nel
periodo prebellico. La Focomelia non era riportata negli studi
prebellici, ma questo studio alla stessa stregua di altri (1994), ha
mostrato l'occorrenza di casi di Focomelia nei suoi risultati. Queste
deformità vennero originariamente riportate all'inizio degli anni
'50 [NdT: quando ancora si effettuavano numerosi test nucleari di
superficie] quando alcune madri, che usavano alcuni sedativi ed
antiemetici (Thalidomide), partorivano bambini affetti da focomelia.
Questi casi oggi non si riscontrano più."
Origini
della "bomba-sporca" (Dirty Bomb)
Come
iniziò il tutto? Albert Speer, autore di "Inside the Third
Reich" ed ex Ministro nazista per le Munizioni, fece questa
affermazione a proposito della scarsità di materiale per munizioni
nella Germania nazista e del seguente utilizzo del loro quantitativo
di uranio per produrre munizioni pesanti: "Nell'estate del 1943,
le importazioni di Wolframite (NdT: tungsteno) dal Portogallo vennero
interrotte, cosa che creò una situazione critica per la produzione
di munizioni pesanti. Allora io ordinai di usare uranio per questo
tipo di munizioni. Il rilascio da parte mia del nostro quantitativo
di uranio di circa 12 tonnellate metriche, mostra che non avevamo più
l'intenzione di produrre bombe atomiche."
Per
la prima volta nella storia, proiettili di materiale radioattivo
massiccio vennero usati in combattimenti militari.
In
un memorandum segreto datato 30 ottobre 1943, il colonnello KD
Nichols invia al Brigadiere Generale LR Groves una proposta di
ricerca su "L'uso di materiali radioattivi come arma militare".
Secondo Nichols, l'uso militare possibile di materiali radioattivi
contro personale nemico, poteva essere: "Come un mezzo di guerra
a gas. Il materiale sarebbe proiettato in particelle di dimensione
microscopica e verrebbe distribuito nella forma di polvere o fumo o
dissolto in liquidi, da proiettili sparati da artiglieria leggera, da
veicoli terrestri, da aerei o tramite bombe aeree. In questa forma,
verrebbe inalato dal personale."
Nella
proposta si chiede anche che il dipartimento "faccia studi
teorici sui metodi, i mezzi e l'equipaggiamento per disseminare
materiali radioattivi come arma da guerra".
Dieci
anni dopo la seconda guerra mondiale, cominciò ad apparire l'obice
proiettile-nucleare da 280 mm, nella Germania Ovest. S.T. Cohen,
autore di "Enhanced Radiation Warheads: Setting the Record
Straight", nella Strategic Review, scrive, a proposito di questa
testata nucleare:
"Nonostante
che la Little Boy non sia stata usata in Europa durante la seconda
guerra mondiale, meno di dieci anni dopo la sconfitta della Germania
Nazista, un'arma molto simile ha fatto il suo debutto sotto forma di
obice da 280 mm della US Army. Progettata come arma da combattimento
(anche se inquietante), se fosse stata impiegata per aiutare a
sconfiggere un attacco armato sovietico/del patto di Varsavia contro
la NATO, per le ragioni suddette sarebbe stata essenzialmente un'arma
antiuomo che avrebbe raggiunto i suoi risultati attraverso
l'immediata radiazione nucleare. E' importante dire che quest'arma è
entrata nell'arsenale circa 25 anni or sono, in un periodo in cui già
erano sufficientemente noti gli effetti biologici delle radiazioni,
per far dedurre a chiunque che si trattasse di un'arma antiuomo."
Cohen
continua affermando: "... le odierne armi anticarro
convenzionali più efficaci sono progettate per penetrare le armature
dei carri armati e produrre effetti che uccideranno o renderanno
disabile l'equipaggio del carrarmato...lo zoccolo duro delle armi
nucleari del campo di battaglia della NATO (e forse anche dell'Unione
Sovietica) ha la sua maggiore efficacia anticarro nella forma di
radiazioni nucleari contro l'equipaggio del carrarmato."
Cohen
è stato coinvolto nello sviluppo di armamento nucleare, nelle sue
applicazioni militari e in materia di politiche nucleari, dal 1944.
La sua esperienza include il Progetto Manhattan a Los Alamos, nel New
Mexico, la pianificazione delle armi nucleari con la US Air Force, e
la consulenza sulle politiche nucleari per l'Ufficio del Segretario
della Difesa. Nel 1958, eseguì uno studio che portò alla formazione
del concetto di "testata a radiazioni amplificate", che
descrive brevemente: "Durante lo scorso anno, si è acceso un
importante dibattito internazionale sulla questione dello sviluppo e
del dispiegamento di armi a radiazioni amplificate (Enhanced
Radiation, ER). C'è stato un frainteso sugli effetti di queste armi.
Dall'inizio dell'avvento delle armi nucleari, l'enfasi è stata posta
sulla progettazione di ordigni ad ampio raggio piuttosto che su
ordigni tattici nucleari "puliti" a raggio ristretto e
discriminanti che possono ridurre il danno involontario. Le armi ER
hanno il desiderabile vantaggio per la NATO di rendere possibile
attaccare obiettivi militari senza causare danni diffusi alle
strutture. La protesta contro le ER tende ad essere basata su
assunzioni errate e/o emotive. L'aggiunta di armi più discriminanti,
incluse le ER, all'arsenale della NATO sarà un passo verso una
postura nucleare tattica maggiormente credibile per l'Alleanza."
Stephen
M. Younger, direttore associato per le armi nucleari al Los Alamos
National Laboratory, ha richiesto che le testate chiamate "Low-Yeld"
siano combinate con sistemi di lancio di precisione. Nel "Nuclear
Weapons in the Twenty-first Century", uno scritto eseguito per
il Los Alamos National Laboratory, il 27 giugno, 2000, raccomanda:
"...
armi personalizzate che producano radiazioni amplificate per la
distruzione di armi chimiche o biologiche, con minimi effetti
collaterali."
Esperimenti
di irraggiamento di esseri umani
Per
meglio capire gli effetti mortali delle armi radioattive, il governo
USA condusse estesi esperimenti sulla popolazione, su dei maiali ed
altri animali. Tra il 1944 ed il maggio 1974, il governo espose
cittadini americani a radiazioni in una grande varietà di
esperimenti biomedici. I dettagli, o in alcuni casi anche l'esistenza
di questi esperimenti ed il deliberato rilascio di radiazioni, non
vennero resi pubblici. Molti dei soggetti, alcuni di fasce deboli
della popolazione come ad esempio bambini, malati mentali, donne
incinte ed anziani, non erano a conoscenza degli scopi e dei rischi
dell'esposizione alle radiazioni (NdT: altro esempio di "Segreto
di Stato"). Esperimenti su singoli individui comportavano
l'intenzionale esposizione alle radiazioni ionizzanti ed
"...esperimenti che riguardavano l'intenzionale rilascio di
radiazioni nell'ambiente... (A) erano progettati per testare gli
effetti sulla salute umana delle radiazioni ionizzanti, o (B) erano
pensati per misurare l'estensione dell'esposizione umana alle
radiazioni ionizzanti."
Il
21 ottobre 1994, venne diffuso l' "Interim Report of the
Advisory Committee on Human Radiation Experiment". Il comitato
era stato creato dall'allora presidente Clinton per indagare sul
rilascio intenzionale di materiali radioattivi in aree popolate prima
del 1963 ed altri esperimenti di radioattività sull'uomo condotti
negli USA. Il rapporto finale del comitato diceva, in parte, "Questi
rilasci erano generalmente collegati a test sulle radiazioni
belliche, la raccolta di intelligence e lo sviluppo di strumenti."
Dopo
la seconda guerra mondiale, il governo USA lanciò deliberatamente
materiale radioattivo da aerei, o spargendolo a terra nel New Mexico
ed altri stati, una dozzina di volte. Una nuvola radioattiva venne
tracciata per 70 miglia da Los Alamos a Watrous. I test rilasciavano
lantanio-140, uranio e stronzio. I test facevano parte di una serie
di 250 esplosioni all'aria aperta condotte nel Los Alamos National
Laboratory, dal 1944 al 1961, nel Bayo Canyon. Tutti i 250 test
rilasciarono radiazioni ad un livello molto maggiore di quanto oggi
sarebbe consentito.
Un
memorandum segreto del 1947, della US Atomic Energy Commission,
firmato dal colonnello O.G. Haywood, contiene questa dichiarazione
autoincriminante sugli esperimenti medici su esseri umani: "Si
desidera che non venga rilasciato nessun documento che si riferisce
ad esperimenti su umani e che possa avere un effetto indesiderato
sulla pubblica opinione o dia avvio a cause legali. I documenti che
trattano questo campo di lavoro devono essere classificati SEGRETO."
Negli
anni '50, le armi contenenti UI vennero testate, sviluppate,
costruite e immagazzinate dappertutto, negli USA. Uno dei poligoni di
testaggio è a Socorro, nel New Mexico, nella sede del New Mexico
Institute of Mining and Technology (NMIMT), una università statale
finanziata dai contribuenti, dove i test dell'UI cominciarono nel
1972. Il lavoro sull'UI viene portato avanti da una divisione della
scuola, l'Energetic Materials Research and Technology Center (EMRTC),
prima conosciuto come l'unità "Terminal Effects Research and
Analysis" (TERA).
Tra
le esperienze di TERA con i programmi di prove di tiro, vi sono una
varietà di esperimenti con proiettili penetratori di armature in
vari materiali e fogge, inclusa una quantità di metalli pesanti,
metalli piroforici, acciaio, rame ed altri metalli in forma di
freccette, tubi, cilindri e sfere. Il lavoro sperimentale includeva
anche quei programmi come gli studi sulla vulnerabilità di vari tipi
di munizioni all'impatto con frammenti sparati, prove con rilevatori
di prossimità, con traccianti temporali, bombe aeree usando
simulazioni di tiro, test di valutazione di prototipi di fucili e
vari test sulla vulnerabilità degli obiettivi a vari tipi di
proiettili sparati.
Il
poligono EMRTC è sopra alla Socorro Mountain, un punto dove i pozzi
artesiani approvvigionano l'acqua potabile alla città di Socorro. La
comunità di 8.000 abitanti è a meno di due miglia a valle e
sottovento rispetto al poligono. Un numero anomalo di casi di bambini
idrocefali è apparso durante gli anni '80 a Socorro. Tre dei 19 casi
di idrocefalia registrati nel New Mexico nel 1984 e nel 1988, si sono
registrati a Socorro.
Un
rapporto speciale del 1984 su "Uranium Traffic", sui
"proiettili all'uranio", diceva questo a riguardo della
micidialità dei proiettili UI e sul nuovo caricatore "flechette":
(NdT: si tratta delle "KKV-7 10mm SMG Flechette") "I
proiettili UI sono abbastanza morbidi che quando colpiscono la carne
umana, si sparpagliano lasciando un piccolo buco nel foro d'entrata,
ma un grande buco dalla parte opposta. I militari si riferiscono a
questo effetto come ad una "ferita di tipo esplosivo". Per
migliorare il danno prodotto, le pallottole hanno la forma
tipo-spilli o frecce di 2 cm di lunghezza, complete di
stabilizzatori, chiamate "flechette". Le "flechette"si
piegano in una forma ad uncino, all'impatto, massimizzando l'effetto
esplosivo, e possono avere una punta biforcuta per incrementare il
danno inflitto. Possono essere realizzate in acciaio, UI o altro
metallo. (Dr. M. Lunsden, Anti-personnel Weapons, 1978, p. 299). Le
Flechettes sono usate come proiettili in razzi, fucili e pistole.
Caricatori di Flechette sono stati realizzati per il fucile americano
M-14 calibro 7.62 mm e per il fucile M-16 calibro 5,56 mm. Questo
tipo di munizioni è stato anche costruito, per le pistole, da un
fabbricante francese (E.C. Ezell, Small Arms of the World, 1977, p.
671).
Armi
contenenti UI continuano ad essere fabbricate, testate ed usate nei
campi di battaglia, oggi, intorno al mondo. Il costo imponibile alla
rimozione del suolo contaminato dalle aree colpite, può essere
astronomico. Come esempio: il costo della ripulitura di 152.000
libbre di UI dai 500 acri del recentemente chiuso "Jefferson
Proving Ground", nell'Indiana (USA), viene valutato tra 4 e 5
miliardi di dollari. Il costo della ripulitura di 600.000 libbre di
UI sparso su centinaia di miglia quadrate, nel Kuwait ed in Iraq, può
facilmente raggiungere le decine di miliardi di dollari.
L'Institute
of Medicine riportò che durante l'operazione Desert Shield e
l'operazione Desert Storm, l'US Army Foreign Service and Technology
Center, mise in guardia sulla evenienza che "...esplosivi
convenzionali possono essere usati da una forza d'attacco per
disseminare materiale radioattivo (per esempio, scorie di reattori o
radio ed isotopi radioattivi di cesio e cobalto provenienti da
sorgenti usate in radioterapia) sul campo di battaglia."
Un
rapporto preparato dall'US Army, del luglio 1990, ammoniva:
"Presumendo che vengano seguiti gli standard regolamentari USA e
la pratica dei medici, è possibile che venga richiesta qualche forma
di azione di rimedio, per l'ambiente, a seguito di un combattimento
con UI."
D'altra
parte, non appena divenne chiara la dimensione ed il costo della
ripulitura dell'UI nella regione del Golfo Persico, l'US-AEPI informò
i governanti USA che "nessuna legge, trattato, regolamento od
uso internazionale, obbliga gli USA a rimediare [i guasti prodotti]
nei campi di battaglia della Guerra nel Golfo Persico."
L'ex
ufficiale di Marina, Dan Fahey dice: "Essendo oggi la nazione
più potente al mondo, gli USA hanno stabilito una norma di
comportamento nel Golfo Persico che permette alle nazioni ed alle
forze armate di usare armi all'uranio impoverito senza che possa
essere pretesa alcuna responsabilità in merito alla ripulitura, al
restauro dell'ambiente o alle cure mediche per i combattenti ed i
civili esposti."
L'Uranio
Impoverito e la Legge
I
soldati USA non vennero informati che stavano usando armi contenenti
UI fino a due settimane dopo che la Guerra del Golfo era finita. Più
di 250.000 soldati americani, al rientro dalla Guerra del Golfo, si
sono rivolti agli ospedali dei veterani per chiedere cure mediche per
una quantità di sofferenze non diagnosticate che sono
collettivamente chiamate: la Sindrome della Guerra del Golfo.
Nella
sua 48esima sessione, l'UN Sub-Commission on Prevention of
Discrimination and Protection of Minorities, nella risoluzione
1996/16 del 29 agosto 1996, scrive: "Preoccupati per il supposto
uso di armi di distruzione indiscriminata, sia contro i membri delle
forze armate che contro le popolazioni civili, che risulta nella
morte, nella miseria e nella disabilità, e preoccupati anche da
ripetuti rapporti sulle conseguenze a lungo termine dall'uso di
queste armi sulla vita umana, sulla salute e sull'ambiente, spinge
tutti gli stati ad essere guidati nelle loro politiche nazionali
dalla necessità di curvare la produzione e lo spargimento di armi di
distruzione di massa o con effetti indiscriminati, in particolare:
armi nucleari, armi chimiche, armi incendiarie, napalm, bombe a
grappolo, armi biologiche e armi contenenti uranio impoverito."
L'avvocatessa
britannica che si occupa dei diritti umani, Karen Parker, espose
quanto segue alla sottocommissione delle Nazioni Unite: "La
legge e le usanze di guerra includono tutti i trattati che governano
le azioni militari, le armi e la protezione delle vittime così come
l'usuale legge internazionale su questi soggetti. In altre parole,
nel valutare se una particolare arma è legale o illegale quando non
c'è un trattato specifico, bisogna rifarsi all'insieme della legge
umanitaria. Ci sono quattro regole, derivate dall'insieme della legge
umanitaria, che riguardano le armi:
1)
Le armi possono solo essere usate nel campo legale della battaglia,
definito come obiettivi militari legali del nemico in guerra. Le armi
non possono avere un effetto negativo al di fuori del campo di
battaglia. (Il test "territoriale")
2)
Le armi possono solo essere usate durante il conflitto armato. Un
arma che si usa o continua i suoi effetti dopo che la guerra è
finita, viola questi criteri. (Il test "temporale")
3)
Le armi non possono essere ingiustamente inumane (Il test "umanità")
4)
Le armi non devono avere un effetto negativo ingiusto sull'ambiente
naturale (Il test "ambientale").
Le
armi all'UI violano tutti e quattro i test. (1) [L'UI] non può
essere "contenuto" nei territori legali della battaglia e
così fallisce il test territoriale. (2) [L'UI] continua il suo
effetto dopo che le ostilità sono finite e così fallisce il test
temporale. (3) [L'UI] è inumano e così fallisce il test
"umanità".L'UI è disumano per il modo in cui uccide col
cancro, con malattie ai reni, etc. molto dopo che le ostilità sono
finite. L'UI è inumano perché causa difetti alla nascita (genetici)
che colpiscono bambini (che non possono mai essere un obiettivo
militare) e quelli che nascono quando la guerra è finita. L'uso di
armi all'UI può essere classificato come genocidio per
l'inquinamento del patrimonio genetico delle future generazioni. (4)
L'UI non può essere usato senza danneggiare ingiustamente l'ambiente
naturale e così fallisce il test ambientale."
L'uso
in combattimento delle armi al DU è una violazione della Convenzione
di Ginevra e dei Protocolli Aggiuntivi. I provvedimenti applicabili
sono: le gravi infrazioni della Convenzione di Ginevra; l'Art. 147
della quarta Convenzione di Ginevra descrive la grave infrazione come
"uccisione intenzionale"; "tortura o trattamento
inumano, inclusi gli esperimenti biologici"; "il volontario
causare grande sofferenza o serie ingiurie al corpo ed alla salute."
L'Art. 85(3) del Protocollo Aggiuntivo n.1 prevede gravi infrazioni
relative alla condotta delle ostilità conosciute come I Regolamenti
dell'Aia. Essi sono: fare della popolazione o di individui civili gli
oggetti dell'attacco; lanciare un attacco indiscriminato che colpisce
la popolazione civile o soggetti civili con la conoscenza che questo
attacco causerà una eccessiva perdita di vite; ingiurie a civili o
danno a soggetti civili.
In
un parere consultivo del 1996, la Corte Internazionale di Giustizia
affermò che sotto la legge umanitaria, gli Stati devono "...non
usare mai armi che sono incapaci di distinguere tra obiettivi civili
e militari".
La
sottocommissione sulla prevenzione della discriminazione e la
protezione delle minoranze delle Nazioni Unite sta preparando un
rapporto sulle armi contenenti Uranio Impoverito che verrà
presentata nella sessione dell'agosto 2003 da Justice Sik Yuen delle
isole Mauritius, come Relatore Speciale. Syk Yuen sottomise una
relazione nel 2002. Sik Yuen venne in seguito votato fuori dalla
sottocomissione. Fu perché avrebbe presentato il rapporto che gli
USA ed il Regno Unito combatterono contro una sua rielezione alla
sottocommissione. Difatti egli non venne rieletto nella
sottocommissione (voto della Commissione del 2002) ma, con la
costernazione degli USA, presentò comunque la sua relazione. E la
sottocommissione del 2002 ha votato perché lui ne facesse seguire
una continuazione (dovuta per il 2003) nonostante non facesse più
parte della sottocommissione. Questa relazione doveva originariamente
essere pronta per il 1998, ma il Relatore cui era stata assegnata la
presentazione, era assente. La relazione venne di nuovo messa in
agenda nel 1999, nel 2000, nel 2001, ed in ciascun caso il Relatore o
era assente, o non era pronto. Ora è prevista per il 2003.
Le
negazioni del Pentagono si trovano di fronte ad ufficiali che rompono
le righe
Il
Dr. Doug Rokke, che ha servito come luogotenente nel "U.S. Army
Preventative Medicine Command", ha guidato la squadra
dell'esercito che era assegnata a ripulire i veicoli contaminati da
colpi "amici" all'UI, durante il bombardamento del 1991 nel
Golfo Persico. Il Dr. Rokke ha da dire questo sulle armi all'UI: "Non
ci possono essere ragionevoli dubbi su questo. Come risultato
dell'avvelenamento da metallo pesante e radiologico dovuto all'UI, la
popolazione del Sud dell'Iraq sta subendo problemi polmonari,
problemi di respirazione, problemi ai reni e cancro. I membri della
mia squadra sono morti o stanno morendo di cancro. C'erano due
memorandum che ci furono consegnati nel marzo 1991, appena abbiamo
cominciato la ripulitura dell'equipaggiamento contaminato e delle
vittime nel Golfo. Uno di questi è noto come il memorandum di Los
Alamos."
Il
memorandum di Los Alamos, scritto dal Lt. Colonel, M.V. Ziehmn, dice
ad un certo punto: "...c'è stata preoccupazione, e continua ad
esserci, a proposito dell'impatto dell'UI sull'ambiente. D'altra
parte se nessuno sottolinea l'efficacia dell'UI nel campo di
battaglia, le munizioni all'UI possono diventare politicamente
inaccettabili e, di conseguenza, essere eliminate dall'arsenale.
....Tenete a mente quest'argomento sensibile quando, dopo l'azione,
saranno scritti i rapporti."
La
risposta del Dr. Rokke, al memorandum, è stata: "Il memorandum
di Los Alamos ci dava specificamente una indicazione che diceva che
quando dovevamo scrivere un rapporto, o riportare le nostre
osservazioni, dovevamo assicurarci di non compromettere l'uso futuro
delle munizioni all'uranio impoverito."
Il
24 gennaio 2000, Gary Sheftick ha relazionato durante una conferenza
stampa della NATO sull'UI per l'Army News Service. Il suo articolo,
intitolato: "Expert dispels myth about depleted uranium",
diceva in parte:
"L'uranio
impoverito non può aver causato la leucemia nelle truppe alleate che
hanno servito nel Kosovo, secondo un esperto medico militare USA. Il
colonnello Eric Daxon, il consulente sull'UI dell'Army Surgeon
General, era in Europa la scorsa settimana per convincere gli
ufficiali NATO che non c'erano collegamenti tra le armi all'UI e la
leucemia. "Sono passati meno di due anni dalla campagna di
bombardamento del Kosovo. E l'UI oggi è il 40 % meno radioattivo
dell'uranio che si trova nell'ambiente naturale", ha detto.
Daxon, che ha ricevuto un dottorato in igiene delle radiazioni
dall'Università di Pittsburgh ed un master in ingegneria nucleare
presso il Massachusetts Institute of Technology, sta facendo il suo
business consistente nel disperdere i "miti" sui pericoli
dell'UI. Lui dice che il falso collegamento tra UI e leucemia
cominciò con un rapporto pubblicato in Iraq due anni fa. "Se
leggete il rapporto (iracheno), è proprio non valido
scientificamente", dice Daxon. Egli cita studi della National
Academy of Sciences che mostrano nessuna prova di un aumento di
leucemia dovuto all'esposizione all'uranio. Altri studi mostrano che
l'incidenza di leucemia nei soldati dispiegati nel Golfo è la stessa
rispetto a quelli non dispiegati, dice lui. Ma il rapporto iracheno è
stato citato da qualcuno per provare e collegare le armi all'UI usate
nel Kosovo alla leucemia nei soldati alleati lì, dice Daxon. "La
scienza non lo prova", dice Daxon. "Non riesco a capire, da
un punto di vista scientifico-medico, tutto questo furore su questo
materiale sicuro ed efficace", dice lui. "Mi sembra che si
tratti di una apposita campagna di disinformazione."
"E'
un vantaggio tatticamente significativo", usare l'UI al posto
del tungsteno nei proiettili anti-armatura, dice Daxon. I proiettili
degli M-1 Abrams con l'UI possono effettivamente ingaggiare obiettivi
a 3.000 metri, dice, aggiungendo che i proiettili al tungsteno
sparati dagli iracheni nella Guerra del Golfo erano efficaci a circa
2.000 metri. (il tungsteno è un'altro metallo pesante usato in
proiettili anti-armatura, ma è più leggero dell'uranio impoverito.)
"Una
gran parte di questa disinformazione... consiste nel mettere assieme
affermazioni vere", dice Daxon, spiegando che la propaganda
prende dei fatti fuori dal contesto e trae conclusioni illogiche.
"Questi
malintesi stanno ora offendendo i nostri soldati e le loro famiglie",
dice Daxon. Ecco perché lui fa il lavoro di demolire i miti sui
rischi per la salute causati dall'UI. ".
Un
anno dopo, si tenne una conferenza-stampa sull'uso delle munizioni
all'UI nei Balcani. Il segretario generale della NATO, Lord
Robertson, disse: "Il consiglio nord-atlantico, nella sua
riunione normale di oggi, ha dato una considerazione speciale ai
possibili rischi ambientali sulla salute associati all'uso delle
munizioni all'UI nei Balcani. Gli alleati si impegnano ad assicurare
la salute e la sicurezza dei suoi uomini e donne e di evitare
qualsiasi effetto di malattia per la popolazione civile ed il
personale o per le organizzazioni non-governative, quale risultasse
dalle operazioni militari della NATO. Il Consiglio ha notato in
questo contesto che non ci sono prove attualmente disponibili che
suggeriscono che l'esposizione alle munizioni all'UI rappresenti un
pericolo significativo per la salute, per le forze guidate dalla NATO
o per la popolazione civile nei Balcani.
Brent
Scowcroft, ex Consulente sulla Sicurezza nazionale sotto al
presidente George H.W. Bush, disse, in un documentario inglese
intitolato "Riding the Storm" che venne trasmesso il 3
gennaio 1996: "L'uranio impoverito è più problematico di
quanto immaginassimo quando venne sviluppato. Ma venne sviluppato
secondo gli standard e venne pensato con molta attenzione. E' venuto
fuori che, forse, ci siamo sbagliati."
Uranio
condito con plutonio ed altri prodotti di fissione
Recenti
rivelazioni sulla radioattivtà dell'UI sono fastidiose. Dei
ricercatori svizzeri dell'Isitituto Federale Svizzero della
Tecnlogia, hanno scoperto che le munizioni all'UI usate nel Kosovo
erano contaminate con uranio-236, un isotopo dell'uranio che non si
trova nel minerale che contiene uranio naturale. Vari medici hanno
trovato tracce di U-236 nell'urina dei veterani della Guerra del
Golfo. Questo significa che talvolta l'UI non è semplicemente uranio
naturale dal quale è stato rimosso l'isotopo U-235, come il governo
USA ha detto sino a poco tempo fa.
L'U-236
viene creato solo all'interno dei reattori nucleari, essendo un
prodotto del processo di fissione. Non ve ne sono altre fonti. Parte
dell'UI che è stato usato proveniva da combustibile nucleare
riprocessato. Il Pentagono, la NATO ed il ministro britannico della
Difesa, hanno sempre minimizzato il pericolo dell'UI dicendo che era
"meno radioattivo del minerale d'uranio". Ma oggi sappiamo
che almeno metà dell'UI (250.000 tonnellate metriche) provengono dal
riprocessamento del combustibile irradiato nei reattori (eseguito per
estrarre plutonio di grado militare), lasciandolo inquinato con
prodotti di fissione. Vedi Tavola 1, intitolata "Reprocessed
Nuclear Reactor Waste Products" per dettagli su questa scoria
nucleare che è stata aggiunta all'UI (250.000 tonnellate)
disponibile per i fabbricanti di armi.
Il
fatto che sostanze estremamente cancerogene sono state usate dalle
forze armate USA, venne riconosciuto ufficialmente, nel febbraio
2001, durante una conferenza stampa della NATO che rivelò che: "...i
proiettili usati nel conflitto del Kosovo del 1999 erano inquinati
con tracce di plutonio, nettunio ed americio, sottoprodotti dei
reattori nucleari che sono molto più radioattivi dell'uranio
impoverito."
In
una lettera del gennaio 2000, David Michaels, del Dipartimento USA
per l'Energia, scrive: "Normalmente ci si può aspettare che
l'uranio impoverito contenga tracce di plutonio."
I
prodotti di fissione (vedi Tav. 1) creati all'interno dei reattori
nucleari, si sa che vengono mischiati con l'uranio-238 usato nelle
munizioni all'UI. Quanto altro UI è stato usato in altre azioni
militari, oltre all'Iraq, è oggi risaputo anche al di fuori del
Pentagono: tre tonnellate in Bosnia, nel 1995, e dieci tonnellate nel
Kosovo, nel 1999. Delle 730.000 tonnellate di UI disponibili per i
mercanti d'armi, 250.000 sono mischiate con questi isotopi
estremamente radioattivi.
Scoperte
Il
dipartimento USA della guerra aveva una chiara intenzione di usare
materiale radioattivo in armi militari per avvelenare i nemici,
questo intento dichiarato risale al memorandum del 1943 "Use of
Radioactive Material as a Military Weapon", indirizzato al
Generale Grove. Le intenzioni di quel memorandum si sono trasformate
in realtà. Gli scienziati medici iracheni hanno trovato livelli di
radiazioni che sono inaccettabili secondo gli standard
internazionali. Li hanno trovati nell'acqua potabile, nelle verdure e
nella carne, specialmente nel sud dell'Iraq e nel fiume Tigri. Negli
USA sono stati condotti studi ufficiali che mostrano chiaramente che
l'UI entra nella catena alimentare e contamina l'acqua.
I
fatti sono lampanti: l'UI (una scoria radioattiva) è un'arma
antiuomo che è progettata per causare danni superflui e sofferenze
non necessarie. Le disposizioni dell'Atomic Energy Act del 1954 e del
Nuclear Non-proliferation Act del 1978 (NdT: la legge sull'energia
atomica ed il trattato di non-proliferazione nucleare) sono state
sovvertite dagli USA semplicemente dicendo che non usano l'uranio per
il suo effetto radioattivo (che è avvelenante) ma per il notevole
peso e per le sue qualità piroforiche. Questo materiale è
chiaramente un'arma a doppio uso, usato per il suo peso notevole e
per il suo effetto di avvelenamento del personale, attraverso
l'ingestione e l'inalazione, i cui effetti sono le malattie e, in
vari casi, una morte lenta. Se non agiamo presto per mettere al bando
questo materiale radioattivo nelle armi militari, gli esseri umani
non ancora nati dovranno pagare un prezzo spaventoso. Le radiazioni
dell'UI colpiranno il patrimonio genetico, trasmettendo ai nostri
discendenti innumerevoli difetti ereditari. L'Organizzazione Mondiale
della Sanità deve immediatamente iniziare degli screening ambientali
ed epidemiologici in Iraq, Kuwait, Arabia Saudita e nella regione dei
Balcani.
Raccomandazioni
da parte degli autori
1.
Un bando sull'uso, lo sviluppo, la produzione, il trasporto,
l'immagazzinaggio ed il possesso di armi all'UI e di armature all'UI,
ed anche di altri usi militari dell'UI.
2.
Trattamento sanitario per tutte le vittime dell'UI.
3.
Un bando sugli usi civili dell'UI a causa della possibile esposizione
accidentale all'uranio e/o i suoi isotopi.
4.
La decontaminazione di tutto l'equipaggiamento militare e civile che
sia stato contaminato dall'UI.
5.
La decontaminazione di tutti i territori contaminati dall'UI, non
solo i teatri di guerra ma anche dei poligoni di tiro ed altre aree
dove è stato utilizzato l'UI.
6.
La conversione dello stock globale di UI, dalla sua presente forma
insufficientemente stabile di circa 2-3 milioni di tonnellate di
esafluoruro di uranio, nella più stabile forma di ossido d'uranio.
7.
La condanna dell'uso militare di UI come crimine di guerra (in
accordo con l'Art. 85 - 3(b) GP 1; Art. 6b IMT Statute Art. 2(c),
3(a) e (b), ICTY Statute; Art. 8-2(b), Statuto di Roma).
8.
Sradicamento dei danni conseguenti all'uso di UI in accordo con i
principi di responsabilità della legge umanitaria internazionale.
9.
Istituzione di un Centro Internazionale per lo studio mondiale del
problema UI.
A
proposito degli autori
Dr.
Albrecht Schott
Direttore
del "World Depleted Uranium Centre" (WoDUC) a Berlino, in
Germania. E' un chimico che si occupa di medicina di base. Il
Professor Schott è un chimico in pensione che ha lavorato nella
Libera Università di Berlino, WoDUC è una ONG scientifica che si
occupa di ricerca di base sull'UI, di diagnosi e trattamento delle
persone avvelenate dall'UI e di procedure di decontaminazione dei
territori. Secondo la letteratura, Schott fu il primo di 20 veterani
europei della Guerra del Golfo, selezionati per l'analisi
dell'aberrazione cromosomica, a prendere campioni ematici ed a
trovare un istituto indipendente qualificato per eseguire l'analisi.
I risultati stanno per essere pubblicati. La cooperazione per la
decontaminazione del territorio è in fase di attuazione.
Il
Dr. Schott ha pubblicato, nell'aprile 2000, la Risoluzione sul bando
dell'UI. Assieme al Sig. Lopez, invita le ONG anti-UI ed
antiatomiche, e le ONG umanitarie e per la pace, ad unirsi a questa
risoluzione che è stata inviata ai governi ed ai ministeri della
Difesa di tutto il mondo, e presso le Nazioni Unite. Dodici
conferenze internazionali sull'UI hanno approvato questa risoluzione
che ha raccolto più di 1.000 firme di eminenti personalità. La
risoluzione è stata tradotta in decine di lingue. Il WoDUC coopera
con scienziati coinvolti nella ricerca sull'UI. Assieme a Lopez ed al
veterano inglese Ray Bristow, Schott sta organizzando una Conferenza
di Esperti sull'estremamente complicata azione dell'UI sugli umani e
sull'ambiente (ancora più complicata dall'interazione di vaccini
militari non-testati e dalle condizioni del campo di battaglia
durante la Guerra del Golfo del 1991, nel deserto Arabo). Il Dr.
Schott ha cominciato ad occuparsi della questione dell'UI quando il
Prof. Siegwart-Horst Günther venne costretto da un tribunale a
sottoporsi ad una perizia psichiatrica. Schott venne consultato per
impedire che Günther venisse rinchiuso in una clinica psichiatrica.
(Günther è l'autore di: Uranium Projectiles: Severely Maimed
Soldiers, Deformed Babies, Dying Children, 2000, Ahriman-Verlag,
Freiburg, Germania) Il Dr. Schott può essere contattato via e-mail:
albrecht_schott@nexgo.de
Damacio
Lopez
Direttore
esecutivo di IDUST (International Depleted Uranium Study Team), una
ONG mondiale di ricercatori, attivisti, militari, dottori e
scienziati, dedicata a fermare immediatamente l'uso militare dell'UI.
Attraverso coalizioni ed alleanze con altre organizzazioni, IDUST
lavora per informare e coordinare gli sforzi della comunità
internazionale al fine di interrompere l'uso di Ui negli armamenti.
IDUST promuove studi sulla salute e cure mediche per soldati e civili
esposti all'UI, la ripulitura ed il recupero dei siti contaminati e
l'abolizione dell'UI negli armamenti. IDUST si unisce al WoDUC nella
campagna per bandire l'UI nelle applicazioni militari e civili.
Damacio
Lopez iniziò la ricerca sull'UI nel 1985, quando organizzò i
residenti di Socorro per l'indagine dei potenziali effetti sulla
salute dovuti alle prove di esplosione eseguite lì vicino, dove
venivano testate armi all'UI, presso la New Mexico Tech. Damacio
Lopez ha scritto, come coautore, vari rispettabili lavori, tra cui:
"Friendly Fire, the Link Between Depleted Uranium Munitions and
Human Health Risk", 1994; "Uranium Battlefields Home and
Abroad: Depleted Uranium Use by the U.S. Department of Defense",
1993; e "Progress on the Persian War Illness: Reality and
Hypotheses", 1995, pubblicato dall'International Journal of
Occupational Medicine and Toxicology. Lopez è stato consulente della
sottocommissione sui diritti umani delle Nazioni Unite, a Ginevra,
nel 1997. Damacio Lopez può essere contattato via e-mail:
idust@sdc.org
John
M. LaForge
Condirettore
di Nukewatch, un gruppo d'azione per la pace e l'ambiente con sede
nel Wisconsin (USA), è l'editore della newsletter trimestrale "The
Pathfinder". I suoi articoli sul militarismo, sulle armi
nucleari sui reattori e sui rifiuti radioattivi sono apparsi su: The
Progressive, Z Magazine, Earth Island Journal, Utne Reader, lo
StarTribune di Minneapolis e Peace News.
Nukewatch
è un'organizzazione di base che usa la non-violenza gandiana per
confrontarsi con l'industria nucleare e per criticare, protestare ed
abolire, le armi ed il potere nucleare. LaForge fu membro del
Gorleben International Peace Team del 2001, un gruppo di osservazione
sui diritti umani che osservò e documentò il comportamento della
Polizia durante la consegna di rifiuti altamente radioattivi, nel
novembre 2001, a Wendland, in Germania. LaForge può essere
contattato via e-mail: nukewatch@lakeland.ws.
Tavola
1
Prodotti
di riprocessamento delle scorie dei reattori nucleari
ISOTOPO EMIVITA
RADIOATTIVA RADIAZIONI EMESSE ORGANI CRITICI CARATTERISTICHE
SPECIALI
Americio-241
432,2 anni alfa, gamma ossa, polmoni Creato solo nei
reattori quando l'uranio viene
bombardato con neutroni
Americio-243
7.370 anni alfa, gamma ossa, polmoni Creato solo nei
reattori; decade nel
più radioattivo Pu-239
Nettunio-237
2.140.000 anni alfa, gamma Creato solo nei reattori.
Nettunio-239
2,35 giorni beta, gamma Creato solo nei reattori;
decade in plutonio-239
Uranio-236 24
milioni di anni alfa, gamma reni, polmoni, fegato Creato solo
nei reattori
Uranio-238
4,5 miliardi di anni alfa reni, polmoni, fegato
Plutonio-239 24.110
anni alfa linfonodi, polmoni, Creato solo nei reattori;
fegato, gonadi, ossa 200.000 volte più
radioattivo dell'U-238
Plutonio-238 88
anni alfa linfonodi, polmoni, Creato solo nei
reattori; fegato, gonadi, ossa 300
volte più
radioattivo del Pu-239
Fonti:
Plutonium: Deadly Gold of the Nuclear Age, di IPPNW & IEER, 1992,
International Physicians Press, Cambridge; Low-Level Radiation and
Immune System Damage: An Atomic Era Legacy, di Joseph J. Mangano,
1999, Lewis Publishers, New York; The Menace of Atomic Energy, di
Ralph Nader & John Abbotts, 1979, WW Norton, New York; No
Immediate Danger: Prognosis for a Radioactive Earth, di Rosalie
Bertell, 1985, The Women's Press; "The Yellow Pages," 4th
Ed., 1994, dell'Institute for Energy and Environmental Research,
Takoma Park, MD; "After the Dust Settles" di Steve Fetter &
Frank von Hippel, The Bulletin of the Atomic Scientists, dicembre
1999; "Groundswell," Nuclear Information & Resource
Service, estate 1989, p.1.
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