venerdì 14 ottobre 2011

Segreti di Stati Cap.21 - Un documento sull'uranio

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Capitolo 21 - Un documento sull'Uranio Impoverito

"L'utilizzazione di armi all'uranio impoverito mi fa pensare che stiamo giocando all'apprendista stregone: esponendo deliberatamente intere popolazioni ai rischi della contaminazione, rischiamo di perpetrare un genocidio involontario a scoppio ritardato"
- Generale Pierre Gallois

Per quanto riguarda questo problema, di cui mi sono occupato a lungo e di cui mi occupo tutt'ora, inserisco sotto la versione italiana da me curata del documento più recente emesso dall'IDUST, una ONG internazionale che si cura dell'argomento.

Trattato sulle armi militari contenenti un materiale radioattivo: l'Uranio impoverito.
Introduzione di Lynnie Howe

La segretezza sul nucleare ha corrotto la democrazia americana. La logica di questa segretezza corrompente è sempre stata la "sicurezza nazionale", il bisogno di mantenere informazioni potenti al sicuro dal corrente nemico degli USA. Gli scienziati nucleari ancor oggi, vedono il nulla osta sicurezza "Q" come una mostrina d'onore, anche se significa la determinazione a non far uscire la verità.

Ma oggi la segretezza è diventata uno strumento di autoconservazione, non della sicurezza della nazione ma dei profitti dell'industria nucleare. Il [mantenimento] dei segreti è diventato il dire menzogne. L'inganno viene perpetrato non contro i nemici degli USA ma sugli stessi cittadini contribuenti americani, con le cui tasse finanziano le atrocità atomiche americane ed ingrassano le casseforti degli approfittatori nucleari.

La motivazione per questa segretezza e per le menzogne, è intanto cambiata. La più grande paura dell'industria nucleare non è più rappresentata da un "nemico". La paura consiste nel fatto che la verità sugli effetti delle radiazioni sull'ambiente e sulla salute, se pienamente a conoscenza del popolo americano, porterebbe al collasso dell'industria nucleare con i suoi osceni profitti. In particolare, l'industria teme quello che potrà accadere quando il pubblico americano saprà la verità sulle munizioni all'uranio impoverito (DU: depleted uranium; UI: uranio impoverito).

Nel frattempo, ufficiali americani ed industriali nucleari nascondono l'impatto mortale dell'uranio impoverito sulla natura e sull'umanità. Essi sostengono che l'uranio impoverito non può essere considerato un veleno poiché solamente la sua durezza e la sua attitudine ad incendiarsi, e non la sua radioattività e la sua tossicità di metallo pesante, vengono sfruttate nelle armi-DU. Essi sottolineano che l'uranio è "impoverito", poiché una piccola frazione di un isotopo più radioattivo è stata rimossa. Asseriscono che la loro unica fonte di UI è l'uranio di miniera senza quest'isotopo fissile. Essi ignorano quanto facilmente la polvere [di UI] può essere inalata e rivendicano che le radiazioni dell'UI non possono raggiungere il midollo osseo per causare leucemie, poiché non può [dall'esterno] passare la pelle. Essi mantengono sotto chiave le cartelle cliniche dei veterani ammalati della Guerra del Golfo e suggeriscono che la "Sindrome della Guerra del Golfo" sia frutto dell'immaginazione di 10.000 veterani americani morti e 250.000 ammalati.

Attraverso molte mezze-verità, essi hanno costruito una menzogna gigante e deliberata, poiché conoscono da sempre i gravi pericoli dell'UI. Ma si preoccupano più di sfruttarne il potenziale distruttivo piuttosto che di proteggere i loro stessi concittadini, i loro soldati e tutte le forme di vita sul pianeta, dai suoi devastanti effetti. Nel "Trattato sulle armi militari contenenti un materiale radioattivo: l'uranio impoverito", il Dr. Albrecht Schott, Damacio A. Lopez e John M. LaForge raccontano una orribile verità.

Trattato sulle armi militari contenenti un materiale radioattivo: l'uranio impoverito
di: Dr. Albrecht Schott, direttore del World Depleted Uranium Center, Germania; Damacio A. Lopez, direttore dell'International Depleted Uranium Study Team, USA, e John M. LaForge, editore del Nukewatch Pathfinder, USA. Copyright: gennaio 2003

Gli Stati Uniti e molti altri paesi, usano un metallo radioattivo, l'uranio 238, chiamato "Uranio Impoverito" o UI. Questo cosiddetto Uranio Impoverito contiene anche scorie trattate provenienti da reattori nucleari. Questo materiale viene impiegato nei sistemi militari d'arma, come i proiettili perforanti antiarmatura, come contenitore per bombe, nelle armature per carriarmati, nei contrappesi e penetratori nei missili, nelle mine antiuomo ed in altre armi antiuomo chiamate "bombe-sporche" (DIRTY-BOMB).

Le armi contenenti UI sono gradite ai pianificatori militari a causa delle loro qualità piroforiche che le fanno incendiare all'impatto. Quando un proiettile penetratore all'UI colpisce un obiettivo solido, brucia e crea particelle di pulviscolo radioattive di dimensioni respirabili (PM 3-5), che contaminano il suolo circostante, l'acqua, la flora e la fauna, così come gli esseri umani. Vengono anche utilizzati esplosivi per disperdere questa polvere radioattiva che avvelena la gente ed infligge malattie, ferite ed una morte al rallentatore. L'UI è un killer del sistema immunitario, come l'AIDS.

Un recente rapporto intitolato "VA Confirms Massive 1991 Casualties" (L'Amministrazione dei Reduci conferma un gran numero di vittime nel 1991), asserisce che 206.861 dei 696.778 veterani americani della Guerra del Golfo, hanno intentato causa per ottenere compensazioni per le ferite e malattie incorse durante il servizio. Di questi, 159.238 hanno ottenuto delle compensazioni. Dalla fine della Guerra del Golfo, più di 8.000 veterani americani sono morti di quella che viene chiamata "Sindrome della Guerra del Golfo".

Si tratta di un problema che si ripresenterà per ogni nuova battaglia futura. La possibilità che l'UI venga ancora usato, è concreta. Secondo recenti affermazioni del Ministro inglese della Difesa, le armi all'UI saranno usate ancora ogni qualvolta verrà ritenuto necessario. Le popolazioni civili locali difficilmente verranno avvertite quando saranno usate le armi all'UI, anche se l'UI contamina il loro cibo e le loro falde acquifere.

Prima della Guerra del Golfo, l'esercito USA era a conoscenza della possibilità che la contaminazione da UI causasse problemi tra le popolazioni civili. Nonostante ciò, durante e dopo la Guerra del Golfo, il Dipartimento USA della Difesa non ha fatto niente per avvertire le popolazioni del Kuwait, dell'Arabia Saudita e dell'Iraq, della contaminazione del loro suolo, dell'aria e dell'acqua. Al contrario, i rapporti dell'Esercito USA esprimono maggiori preoccupazioni a riguardo delle proteste del pubblico e delle future restrizioni all'uso delle armi all'UI, piuttosto che sulla contaminazione della terra, sia in patria che altrove, e sull'avvelenamento dei soldati e dei civili. E' questo il caso dell'Afganistan? Fino ad ora, non ci sono stati rapporti ufficiali che confermassero l'uso di UI in Afganistan. Ed a proposito dell'Iraq: dovremmo aspettarci una Sindrome del Golfo numero Due a seguito di un'altra invasione dell'Iraq?
L'UI è la scoria radioattiva del combustibile dei reattori nucleari ed il risultato del processo di raffinazione dell'uranio naturale (U). L'uranio naturale esiste nel terreno, in tutto il mondo, con una concentrazione di tre parti per milione, corrispondenti ad un cucchiaino di uranio per un camion di terra.

Mentre l'uranio naturale, un minerale radioattivo, contiene una piccola quantità dell'isotopo U-235, i reattori nucleari e le bombe nucleari richiedono una maggior concentrazione di U-235 per sostenere una reazione a catena. Il processo di concentramento dell'U-235 viene chiamato: arricchimento; le scorie generate da questo processo vengono chiamate "Uranio Impoverito". L'UI è il 40% meno radioattivo dell'Uranio naturale [NdT: altra denominazione fuorviante in quanto l'uranio "naturale" è di fatto antropogenico, ovvero prodotto dall'uomo raffinando minerali uraniferi. Mediamente se ne ottiene un chilo scartando 999 chili di scorie, anch'esse radioattive. Queste scorie vengono abbandonate, in forma di colline, presso le miniere e continuano a produrre radionucleidi tossici come, ad esempio, il gas radon, contaminando le zone circostanti]. L'UI "contiene tipicamente circa il 99.8 % di U-238, lo 0,2 % di U-235 e lo 0,0006 % di U-234, come massa". (Organizzazione Mondiale della Sanità: "Depleted Uranium: Sources, Exposure and Health Effects," Executive Summary, aprile 2001, pag. 1).

L'UI, l'isotopo U-238, un materiale principalmente emittente radiazioni di basso livello, ha una emivita radioattiva di 4,5 miliardi di anni. (NdT: se, all'inizio del sistema solare, avevamo, per esempio, dieci chili di uranio, oggi ne rimarrebbero solo cinque. Gli altri cinque si sarebbero trasformati in prodotti del decadimento dell'uranio, principalmente piombo stabile). L'U-238 ha una catena di decadimento con isotopi che emettono raggi alfa, beta e gamma. Dopo 15 decadimenti, la catena finisce con lo stabile piombo-206. L'UI è un rifiuto altamente tossico e radioattivo che deve essere confinato, monitorato e gestito di conseguenza.

L'UI viene accumulato in grandi quantità dall'alba dell'era nucleare. Si stima che attualmente vi siano più di due milioni di tonnellate di UI nel mondo. L'UI è un rifiuto radioattivo che costerà miliardi di dollari al dipartimento USA dell'energia, per essere gestito in discariche di rifiuti nucleari. Allo stato attuale, viene regalato alle industrie militari e private. L'Istituto militare USA di Politica Ambientale (U.S. AEPI) riporta: "Oltre che nei sistemi militari di armamento, l'UI viene usato commercialmente in medicina, nell'aviazione, nell'esplorazione spaziale e petrolifera. Alcune applicazioni includono la schermatura da radiazioni in campo medico e nell'industria; i componenti dei contrappesi degli alettoni degli aerei, dei carrelli d'atterraggio, dei rotori e delle antenne radar; la zavorra nei satelliti, nei missili ed altri prodotti; l'equipaggiamento di perforazione per l'introspezione petrolifera."

Dal 1969 al 1984, la società aeronautica Boeing ha usato l'UI come contrappeso nei suoi aerei commerciali "Boeing 747", principalmente come contrappeso degli alettoni. Ogni aereo contiene circa 1.000 libbre di UI. Nel 1984, la Boeing ha cominciato ad usare contrappesi al tungsteno. Nonostante ciò, i contrappesi all'uranio rimangono su circa 551 aerei Boeing 747 e su tutti i DC10 (FAA - Advisory Circular - AVOIDING OR MINIMIZING ENCOUNTERS WITH AIRCRAFT EQUIPPED WITH DEPLETED URANIUM BALANCE WEIGHTS DURING ACCIDENT INVESTIGATIONS - 20 dicembre 1984).

Quando impiegato in applicazioni militari, l'UI viene utilizzato nei proiettili antiarmatura. L'UI è stato usato in vari sistemi d'arma per tanti anni e l'Esercito ha sviluppato, testato e messo in campo, numerosi sistemi d'arma che contengono UI. Gli USA non sono soli. L'US-AEPI riporta che: "Il Regno Unito, la Russia, la Turchia, l'Arabia Saudita, il Pakistan, la Tailandia, Israele, la Francia e altri paesi, hanno sviluppato o stanno sviluppando sistemi d'arma contenenti UI per i loro approvvigionamenti. Inoltre, le armi all'UI vengono vendute sul mercato mondiale delle armi."

Infatti, "Defense Trade News" scrive nel 1992 che la legislazione USA permette di vendere proiettili anticarro M-833, o altri proiettili che contengono UI, ai seguenti paesi NATO: Belgio, Canada, Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Islanda, Italia, Lussemburgo, Olanda, Norvegia, Portogallo, Spagna, Turchia e Regno Unito. Altri alleati non-NATO inclusi erano: l'Australia, l'Egitto, Israele, il Giappone, la Corea e Taiwan.

Nel 1994, il presidente USA Bill Clinton, firmò un ordine presidenziale (1994 Export Financing and Related Programs Appropriation Act) che forniva supporto finanziario per l'esportazione dell'UI ad altri governi. Vi si legge: "Io qui determino che è nell'interesse della sicurezza nazionale USA permettere che fondi previsti dalla presente legge o da altre leggi, siano messi a disposizione per facilitare la vendita dei proiettili M-833 anticarro all'uranio impoverito, al Bahrein ed all'Arabia Saudita, ed i proiettili M-829 anticarro all'uranio impoverito, all'Arabia Saudita ed al Kuwait."

Com'è possibile che l'UI sia venduto sul mercato mondiale delle armi? Questa informazione viene dall'U.S. International Security and Development Cooperation Act del 1980: "...avendo rilevato che una esportazione di uranio impoverito dell'isotopo 235 è incorporata in articoli della Difesa o merci solamente per trarre vantaggio della sua alta densità e caratteristiche piroforiche senza relazione alla sua radioattività, questa esportazione deve essere immune dai provvedimenti dell'Atomic Energy Act del 1954 (42 U.S.C. 2001 e seguenti) e del Nuclear Non-Proliferation Act del 1978 (22 U.S.C. 3201 e seguenti) quando queste esportazioni siano soggette ai controlli previsti dall'Arms Export Control Act (22 U.S.C. 2751 e seguenti) o dall'Export Administration Act del 1979 (50 App. U.S.C. 2401 e seguenti) ."

Pericoli per la salute

Vi sono gravi pericoli per la salute associati all'esposizione, inalazione o ingestione di UI. Un articolo del 1995 nell'International Journal of Occupational Medicine and Toxicology include queste informazioni sui pericoli per la salute derivanti dall'UI durante la Guerra del Golfo del 1991: "Particelle di UI possono essere facilmente inalate col fumo che risulta dall'impatto dei proiettili anti-armatura su obiettivi solidi e la trasformazione di uranio in aerosol composto da particelle. Se anche solo una piccola particella (inferiore a 5 micron di diametro, ovvero 5 milionesimi di metro, la dimensione della cenere di sigaretta) viene intrappolata nei polmoni, i tessuti attorno possono essere esposti fino a 272 volte la massima dose di radiazioni ammessa per i lavoratori dell'industria delle radiazioni. Mentre decade, l'UI emette radiazioni alfa, beta e gamma. La comprensione di come le emissioni dell'UI possano colpire la salute umana, può essere desunta dala conoscenza acquisita su come le radiazioni in generale causano effetti sulla salute. L'Institute of Medicine spiega gli effetti sulla salute nel suo rapporto "Potential Radiation Exposure in Military Operations":
"La ionizzazione ed altri effetti indotti dalle radiazioni, così come l'eccitamento e la formazione di radicali liberi, causano cambiamenti chimici nei componenti delle cellule viventi e nelle componenti chimiche, come il DNA, l'acido desossiribonucleico, il materiale genetico che è localizzato nei cromosomi all'interno del nucleo cellulare. La radiazione alfa collidendo con gli atomi, perde la sua energia in una breve distanza come quella dello spessore di un foglio di carta, o di uno spessore minore dello spessore della pelle, o in pochi centimetri d'aria. Di conseguenza la radiazione alfa emessa da materiali radioattivi, non è pericolosa quando colpisce l'esterno del corpo umano che è protetto da vestiti e dallo strato morto di derma che ricopre la pelle. Tuttavia, quando gli stessi radionucleidi che emettono radiazioni alfa, entrano all'interno del corpo, le loro radiazioni possono irradiare direttamente le vicine cellule di tessuto nel quale sono depositati e possono causare cambiamenti cellulari. Questi cambiamenti possono dar luogo ad avversi effetti sulla salute sia nel breve che nel lungo termine, a seconda della natura dei cambiamenti prodotti. Le radiazioni beta, elettroni veloci, in confronto alle alfa, hanno massa e carica elettrica molto inferiore, penetrano più a fondo e dissipano la loro energia in un maggior volume di tessuto. Anche le particelle beta ad alta energia, trasferiscono la maggior parte della loro energia e vengono fermate da circa un centimetro di plastica, uno o due centimetri di tessuto organico o 4 o 5 metri d'aria. Quindi particelle beta che colpiscono la parte esterna del corpo, penetrano solo per poca distanza, ma possono colpire le cellule della pelle mentre si stanno dividendo. I radionucleidi beta-emettitori si possono trovare nella contaminazione creata dai prodotti di fissione dopo un'esplosione nucleare, nelle scorie dei reattori nucleari o nelle sorgenti di radioterapia. I raggi gamma ed i raggi x, che vengono emessi da radionucleidi e da macchinari, sono la forma più penetrante delle radiazioni ionizzanti e consistono di energia elettromagnetica. Mentre collidono casualmente con gli elettroni del corpo secondo un percorso casuale, i raggi gamma possono perdere tutta o parte della propria energia nel tessuto del corpo o, anche se è molto improbabile, potrebbero passare attraverso il corpo senza interagire. L'esposizione ai raggi gamma viene spesso incontrata nell'uso di equipaggiamento che emette radiazioni nelle applicazioni di medicina (incluse quelle degli ospedali da campo)."

Il Dr. Marvin Resnikoff, un noto fisico delle particelle, scrive: "Una volta inalate, le fini particelle di uranio possono rimanere negli alveoli dei polmoni e lì rimanere per il resto della vita. La dose attribuibile all'inalazione di uranio, è cumulativa. Una percentuale di particelle inalate può essere emessa con colpi di tosse, quindi ingoiata e ingerita.Il fumo è un cofattore da tenere in considerazione. Poiché il fumo distrugge le "cilia", le particelle intrappolate nei bronchi dei fumatori non possono essere espulse. Gofman stima che il fumo aumenti il rischio delle radiazioni di un fattore di dieci. L'Uranio emette una particella alfa, simile ad un nucleo di Elio, senza due elettroni. Così la radiazione alfa è una particella pesante con doppia valenza positiva. Anche se questo tipo di radiazioni non è molto penetrante, causa tremendi danni ai tessuti quando irradia l'interno del corpo. Quando viene inalato, l'uranio aumenta le probabilità di cancro ai polmoni. Quando viene ingerito, l'uranio si concentra nelle ossa. Dall'interno delle ossa, aumenta la probabilità di cancro alle ossa. Dal'interno del midollo osseo, aumenta le probabilità di leucemia. L'uranio si accumula anche nel tessuto molle, incluse le gonadi, aumentando le probabilità di danni genetici, inclusi difetti nel nascituro ed aborti spontanei. Il rapporto tra l'uranio inalato o ingerito e la risultante dose di radiazioni al midollo osseo ed a specifici organi (i fattori di conversione delle dosi), viene indicato in varie fonti."

Poco dopo la Guerra del Golfo, un rapporto dell'UKAEA (United Kingdom Atomic Energy Authority) esprime preoccupazione per la contaminazione da UI in Kuwait: "Non è prudente per la popolazione, stare vicino a discrete quantità di UI per lunghi periodi e questo può essere una preoccupazione per la popolazione locale se si raccoglie questo metallo pesante e si conserva. Ci saranno aree specifiche nelle quali molti proiettili saranno stati sparati e dove la contaminazione localizzata dei veicoli e del suolo può eccedere i limiti permessi e questo è pericoloso sia per le squadre di decontaminazione che per la popolazione locale. Inoltre, se l'UI entra nella catena alimentare o nell'acqua, si creeranno potenziali problemi di salute."

Un articolo del The Independent (Londra) del 10 novembre 1991, espone gli effetti potenziali sulla salute tenendo presente la quantità di UI usata nei proiettili durante la Guerra del Golfo: "La AEA ha detto in aprile che la stima migliore indica che i carrarmati USA hanno sparato 5.000 proiettili all'UI, gli aerei USA varie decine di migliaia di proiettili e i carrarmati inglesi "un piccolo numero". Le munizioni dei carrarmati da sole contenevano più di 50.000 libbre di UI. Abbastanza materiale radioattivo, secondo le stime dell'International Committee on Radiological Protection, per causare 500.000 morti potenziali, se inalato, dice il rapporto."

Le radiazioni hanno un effetto immediato sul sistema immunitario degli umani quando vengono inalate o ingerite. Questo indebolimento del sistema immunitario rende le persone più suscettibili alle malattie ed ai malanni. Dopo che le armi all'uranio furono usate in Iraq, le Nazioni Unite imposero un embargo, o sanzioni - come loro le chiamano, che proibiva rifornimenti di medicinali ed altri strumenti che potessero essere considerati di uso duale. Questo lasciò la comunità dei medici iracheni senza le adeguate medicine e l'equipaggiamento medico per trattare i loro pazienti malati che erano stati esposti alle radiazioni ionizzanti delle armi usate contro di loro. Malattie come la leucemia, in Iraq hanno una percentuale di sopravvivenza del 9 %, mentre la percentuale normale, con adeguato trattamento medico, è del 70 %. Molte malattie che erano considerate rare prima della guerra, sono oggi comuni ed il tasso di mortalità è diventato molto alto per le malattie [altrimenti] curabili.

Più di un milione e mezzo di iracheni sono morti di cause non naturali dalla Guerra del Golfo del 1991, più di un terzo erano bambini di meno di cinque anni. Molte di queste morti sono state attribuite a leucemia, cancro e rare malattie infantili. Per bombardare l'Iraq ed il Kuwait, gli USA e la Gran Bretagna hanno usato più di 320 tonnellate solamente di proiettili di uranio massiccio. Quanto altro uranio venne sparato, con testate ed altri metodi esplosivi, è un dato sconosciuto, all'esterno del Pentagono.

Alcuni scienziati medici iracheni hanno studiato gli effetti sulla salute dell'UI nella popolazione irachena. La Dr.ssa Selma A.H. Ai-Taha, un genetista, spiega i risultati della sua ricerca su pazienti clinici per uno studio sui cromosomi:
"In questo studio, i tipi di anomalie che mostrano un aumento sono: genitali ambigui, anomalie dello scheletro, trisomie cromosomatiche, anencefalia ed idrocefalia, anomalie degli occhi. Questo aumento è forse dovuto agli effetti dell'uranio impoverito usato per produrre i proiettili utilizzati contro l'Iraq. Altri studi eseguiti nel periodo postbellico, hanno mostrato aumenti nelle malformazioni dello scheletro (limb abnormalities) rispetto ai risultati ottenuti nel periodo prebellico. La Focomelia non era riportata negli studi prebellici, ma questo studio alla stessa stregua di altri (1994), ha mostrato l'occorrenza di casi di Focomelia nei suoi risultati. Queste deformità vennero originariamente riportate all'inizio degli anni '50 [NdT: quando ancora si effettuavano numerosi test nucleari di superficie] quando alcune madri, che usavano alcuni sedativi ed antiemetici (Thalidomide), partorivano bambini affetti da focomelia. Questi casi oggi non si riscontrano più."

Origini della "bomba-sporca" (Dirty Bomb)

Come iniziò il tutto? Albert Speer, autore di "Inside the Third Reich" ed ex Ministro nazista per le Munizioni, fece questa affermazione a proposito della scarsità di materiale per munizioni nella Germania nazista e del seguente utilizzo del loro quantitativo di uranio per produrre munizioni pesanti: "Nell'estate del 1943, le importazioni di Wolframite (NdT: tungsteno) dal Portogallo vennero interrotte, cosa che creò una situazione critica per la produzione di munizioni pesanti. Allora io ordinai di usare uranio per questo tipo di munizioni. Il rilascio da parte mia del nostro quantitativo di uranio di circa 12 tonnellate metriche, mostra che non avevamo più l'intenzione di produrre bombe atomiche."

Per la prima volta nella storia, proiettili di materiale radioattivo massiccio vennero usati in combattimenti militari.

In un memorandum segreto datato 30 ottobre 1943, il colonnello KD Nichols invia al Brigadiere Generale LR Groves una proposta di ricerca su "L'uso di materiali radioattivi come arma militare". Secondo Nichols, l'uso militare possibile di materiali radioattivi contro personale nemico, poteva essere: "Come un mezzo di guerra a gas. Il materiale sarebbe proiettato in particelle di dimensione microscopica e verrebbe distribuito nella forma di polvere o fumo o dissolto in liquidi, da proiettili sparati da artiglieria leggera, da veicoli terrestri, da aerei o tramite bombe aeree. In questa forma, verrebbe inalato dal personale."

Nella proposta si chiede anche che il dipartimento "faccia studi teorici sui metodi, i mezzi e l'equipaggiamento per disseminare materiali radioattivi come arma da guerra".

Dieci anni dopo la seconda guerra mondiale, cominciò ad apparire l'obice proiettile-nucleare da 280 mm, nella Germania Ovest. S.T. Cohen, autore di "Enhanced Radiation Warheads: Setting the Record Straight", nella Strategic Review, scrive, a proposito di questa testata nucleare:
"Nonostante che la Little Boy non sia stata usata in Europa durante la seconda guerra mondiale, meno di dieci anni dopo la sconfitta della Germania Nazista, un'arma molto simile ha fatto il suo debutto sotto forma di obice da 280 mm della US Army. Progettata come arma da combattimento (anche se inquietante), se fosse stata impiegata per aiutare a sconfiggere un attacco armato sovietico/del patto di Varsavia contro la NATO, per le ragioni suddette sarebbe stata essenzialmente un'arma antiuomo che avrebbe raggiunto i suoi risultati attraverso l'immediata radiazione nucleare. E' importante dire che quest'arma è entrata nell'arsenale circa 25 anni or sono, in un periodo in cui già erano sufficientemente noti gli effetti biologici delle radiazioni, per far dedurre a chiunque che si trattasse di un'arma antiuomo."

Cohen continua affermando: "... le odierne armi anticarro convenzionali più efficaci sono progettate per penetrare le armature dei carri armati e produrre effetti che uccideranno o renderanno disabile l'equipaggio del carrarmato...lo zoccolo duro delle armi nucleari del campo di battaglia della NATO (e forse anche dell'Unione Sovietica) ha la sua maggiore efficacia anticarro nella forma di radiazioni nucleari contro l'equipaggio del carrarmato."

Cohen è stato coinvolto nello sviluppo di armamento nucleare, nelle sue applicazioni militari e in materia di politiche nucleari, dal 1944. La sua esperienza include il Progetto Manhattan a Los Alamos, nel New Mexico, la pianificazione delle armi nucleari con la US Air Force, e la consulenza sulle politiche nucleari per l'Ufficio del Segretario della Difesa. Nel 1958, eseguì uno studio che portò alla formazione del concetto di "testata a radiazioni amplificate", che descrive brevemente: "Durante lo scorso anno, si è acceso un importante dibattito internazionale sulla questione dello sviluppo e del dispiegamento di armi a radiazioni amplificate (Enhanced Radiation, ER). C'è stato un frainteso sugli effetti di queste armi. Dall'inizio dell'avvento delle armi nucleari, l'enfasi è stata posta sulla progettazione di ordigni ad ampio raggio piuttosto che su ordigni tattici nucleari "puliti" a raggio ristretto e discriminanti che possono ridurre il danno involontario. Le armi ER hanno il desiderabile vantaggio per la NATO di rendere possibile attaccare obiettivi militari senza causare danni diffusi alle strutture. La protesta contro le ER tende ad essere basata su assunzioni errate e/o emotive. L'aggiunta di armi più discriminanti, incluse le ER, all'arsenale della NATO sarà un passo verso una postura nucleare tattica maggiormente credibile per l'Alleanza."

Stephen M. Younger, direttore associato per le armi nucleari al Los Alamos National Laboratory, ha richiesto che le testate chiamate "Low-Yeld" siano combinate con sistemi di lancio di precisione. Nel "Nuclear Weapons in the Twenty-first Century", uno scritto eseguito per il Los Alamos National Laboratory, il 27 giugno, 2000, raccomanda:
"... armi personalizzate che producano radiazioni amplificate per la distruzione di armi chimiche o biologiche, con minimi effetti collaterali."

Esperimenti di irraggiamento di esseri umani

Per meglio capire gli effetti mortali delle armi radioattive, il governo USA condusse estesi esperimenti sulla popolazione, su dei maiali ed altri animali. Tra il 1944 ed il maggio 1974, il governo espose cittadini americani a radiazioni in una grande varietà di esperimenti biomedici. I dettagli, o in alcuni casi anche l'esistenza di questi esperimenti ed il deliberato rilascio di radiazioni, non vennero resi pubblici. Molti dei soggetti, alcuni di fasce deboli della popolazione come ad esempio bambini, malati mentali, donne incinte ed anziani, non erano a conoscenza degli scopi e dei rischi dell'esposizione alle radiazioni (NdT: altro esempio di "Segreto di Stato"). Esperimenti su singoli individui comportavano l'intenzionale esposizione alle radiazioni ionizzanti ed "...esperimenti che riguardavano l'intenzionale rilascio di radiazioni nell'ambiente... (A) erano progettati per testare gli effetti sulla salute umana delle radiazioni ionizzanti, o (B) erano pensati per misurare l'estensione dell'esposizione umana alle radiazioni ionizzanti."

Il 21 ottobre 1994, venne diffuso l' "Interim Report of the Advisory Committee on Human Radiation Experiment". Il comitato era stato creato dall'allora presidente Clinton per indagare sul rilascio intenzionale di materiali radioattivi in aree popolate prima del 1963 ed altri esperimenti di radioattività sull'uomo condotti negli USA. Il rapporto finale del comitato diceva, in parte, "Questi rilasci erano generalmente collegati a test sulle radiazioni belliche, la raccolta di intelligence e lo sviluppo di strumenti."

Dopo la seconda guerra mondiale, il governo USA lanciò deliberatamente materiale radioattivo da aerei, o spargendolo a terra nel New Mexico ed altri stati, una dozzina di volte. Una nuvola radioattiva venne tracciata per 70 miglia da Los Alamos a Watrous. I test rilasciavano lantanio-140, uranio e stronzio. I test facevano parte di una serie di 250 esplosioni all'aria aperta condotte nel Los Alamos National Laboratory, dal 1944 al 1961, nel Bayo Canyon. Tutti i 250 test rilasciarono radiazioni ad un livello molto maggiore di quanto oggi sarebbe consentito.

Un memorandum segreto del 1947, della US Atomic Energy Commission, firmato dal colonnello O.G. Haywood, contiene questa dichiarazione autoincriminante sugli esperimenti medici su esseri umani: "Si desidera che non venga rilasciato nessun documento che si riferisce ad esperimenti su umani e che possa avere un effetto indesiderato sulla pubblica opinione o dia avvio a cause legali. I documenti che trattano questo campo di lavoro devono essere classificati SEGRETO."

Negli anni '50, le armi contenenti UI vennero testate, sviluppate, costruite e immagazzinate dappertutto, negli USA. Uno dei poligoni di testaggio è a Socorro, nel New Mexico, nella sede del New Mexico Institute of Mining and Technology (NMIMT), una università statale finanziata dai contribuenti, dove i test dell'UI cominciarono nel 1972. Il lavoro sull'UI viene portato avanti da una divisione della scuola, l'Energetic Materials Research and Technology Center (EMRTC), prima conosciuto come l'unità "Terminal Effects Research and Analysis" (TERA).

Tra le esperienze di TERA con i programmi di prove di tiro, vi sono una varietà di esperimenti con proiettili penetratori di armature in vari materiali e fogge, inclusa una quantità di metalli pesanti, metalli piroforici, acciaio, rame ed altri metalli in forma di freccette, tubi, cilindri e sfere. Il lavoro sperimentale includeva anche quei programmi come gli studi sulla vulnerabilità di vari tipi di munizioni all'impatto con frammenti sparati, prove con rilevatori di prossimità, con traccianti temporali, bombe aeree usando simulazioni di tiro, test di valutazione di prototipi di fucili e vari test sulla vulnerabilità degli obiettivi a vari tipi di proiettili sparati.

Il poligono EMRTC è sopra alla Socorro Mountain, un punto dove i pozzi artesiani approvvigionano l'acqua potabile alla città di Socorro. La comunità di 8.000 abitanti è a meno di due miglia a valle e sottovento rispetto al poligono. Un numero anomalo di casi di bambini idrocefali è apparso durante gli anni '80 a Socorro. Tre dei 19 casi di idrocefalia registrati nel New Mexico nel 1984 e nel 1988, si sono registrati a Socorro.

Un rapporto speciale del 1984 su "Uranium Traffic", sui "proiettili all'uranio", diceva questo a riguardo della micidialità dei proiettili UI e sul nuovo caricatore "flechette": (NdT: si tratta delle "KKV-7 10mm SMG Flechette") "I proiettili UI sono abbastanza morbidi che quando colpiscono la carne umana, si sparpagliano lasciando un piccolo buco nel foro d'entrata, ma un grande buco dalla parte opposta. I militari si riferiscono a questo effetto come ad una "ferita di tipo esplosivo". Per migliorare il danno prodotto, le pallottole hanno la forma tipo-spilli o frecce di 2 cm di lunghezza, complete di stabilizzatori, chiamate "flechette". Le "flechette"si piegano in una forma ad uncino, all'impatto, massimizzando l'effetto esplosivo, e possono avere una punta biforcuta per incrementare il danno inflitto. Possono essere realizzate in acciaio, UI o altro metallo. (Dr. M. Lunsden, Anti-personnel Weapons, 1978, p. 299). Le Flechettes sono usate come proiettili in razzi, fucili e pistole. Caricatori di Flechette sono stati realizzati per il fucile americano M-14 calibro 7.62 mm e per il fucile M-16 calibro 5,56 mm. Questo tipo di munizioni è stato anche costruito, per le pistole, da un fabbricante francese (E.C. Ezell, Small Arms of the World, 1977, p. 671).

Armi contenenti UI continuano ad essere fabbricate, testate ed usate nei campi di battaglia, oggi, intorno al mondo. Il costo imponibile alla rimozione del suolo contaminato dalle aree colpite, può essere astronomico. Come esempio: il costo della ripulitura di 152.000 libbre di UI dai 500 acri del recentemente chiuso "Jefferson Proving Ground", nell'Indiana (USA), viene valutato tra 4 e 5 miliardi di dollari. Il costo della ripulitura di 600.000 libbre di UI sparso su centinaia di miglia quadrate, nel Kuwait ed in Iraq, può facilmente raggiungere le decine di miliardi di dollari.

L'Institute of Medicine riportò che durante l'operazione Desert Shield e l'operazione Desert Storm, l'US Army Foreign Service and Technology Center, mise in guardia sulla evenienza che "...esplosivi convenzionali possono essere usati da una forza d'attacco per disseminare materiale radioattivo (per esempio, scorie di reattori o radio ed isotopi radioattivi di cesio e cobalto provenienti da sorgenti usate in radioterapia) sul campo di battaglia."

Un rapporto preparato dall'US Army, del luglio 1990, ammoniva: "Presumendo che vengano seguiti gli standard regolamentari USA e la pratica dei medici, è possibile che venga richiesta qualche forma di azione di rimedio, per l'ambiente, a seguito di un combattimento con UI."

D'altra parte, non appena divenne chiara la dimensione ed il costo della ripulitura dell'UI nella regione del Golfo Persico, l'US-AEPI informò i governanti USA che "nessuna legge, trattato, regolamento od uso internazionale, obbliga gli USA a rimediare [i guasti prodotti] nei campi di battaglia della Guerra nel Golfo Persico."

L'ex ufficiale di Marina, Dan Fahey dice: "Essendo oggi la nazione più potente al mondo, gli USA hanno stabilito una norma di comportamento nel Golfo Persico che permette alle nazioni ed alle forze armate di usare armi all'uranio impoverito senza che possa essere pretesa alcuna responsabilità in merito alla ripulitura, al restauro dell'ambiente o alle cure mediche per i combattenti ed i civili esposti."

L'Uranio Impoverito e la Legge

I soldati USA non vennero informati che stavano usando armi contenenti UI fino a due settimane dopo che la Guerra del Golfo era finita. Più di 250.000 soldati americani, al rientro dalla Guerra del Golfo, si sono rivolti agli ospedali dei veterani per chiedere cure mediche per una quantità di sofferenze non diagnosticate che sono collettivamente chiamate: la Sindrome della Guerra del Golfo.

Nella sua 48esima sessione, l'UN Sub-Commission on Prevention of Discrimination and Protection of Minorities, nella risoluzione 1996/16 del 29 agosto 1996, scrive: "Preoccupati per il supposto uso di armi di distruzione indiscriminata, sia contro i membri delle forze armate che contro le popolazioni civili, che risulta nella morte, nella miseria e nella disabilità, e preoccupati anche da ripetuti rapporti sulle conseguenze a lungo termine dall'uso di queste armi sulla vita umana, sulla salute e sull'ambiente, spinge tutti gli stati ad essere guidati nelle loro politiche nazionali dalla necessità di curvare la produzione e lo spargimento di armi di distruzione di massa o con effetti indiscriminati, in particolare: armi nucleari, armi chimiche, armi incendiarie, napalm, bombe a grappolo, armi biologiche e armi contenenti uranio impoverito."

L'avvocatessa britannica che si occupa dei diritti umani, Karen Parker, espose quanto segue alla sottocommissione delle Nazioni Unite: "La legge e le usanze di guerra includono tutti i trattati che governano le azioni militari, le armi e la protezione delle vittime così come l'usuale legge internazionale su questi soggetti. In altre parole, nel valutare se una particolare arma è legale o illegale quando non c'è un trattato specifico, bisogna rifarsi all'insieme della legge umanitaria. Ci sono quattro regole, derivate dall'insieme della legge umanitaria, che riguardano le armi:
1) Le armi possono solo essere usate nel campo legale della battaglia, definito come obiettivi militari legali del nemico in guerra. Le armi non possono avere un effetto negativo al di fuori del campo di battaglia. (Il test "territoriale")
2) Le armi possono solo essere usate durante il conflitto armato. Un arma che si usa o continua i suoi effetti dopo che la guerra è finita, viola questi criteri. (Il test "temporale")
3) Le armi non possono essere ingiustamente inumane (Il test "umanità")
4) Le armi non devono avere un effetto negativo ingiusto sull'ambiente naturale (Il test "ambientale").

Le armi all'UI violano tutti e quattro i test. (1) [L'UI] non può essere "contenuto" nei territori legali della battaglia e così fallisce il test territoriale. (2) [L'UI] continua il suo effetto dopo che le ostilità sono finite e così fallisce il test temporale. (3) [L'UI] è inumano e così fallisce il test "umanità".L'UI è disumano per il modo in cui uccide col cancro, con malattie ai reni, etc. molto dopo che le ostilità sono finite. L'UI è inumano perché causa difetti alla nascita (genetici) che colpiscono bambini (che non possono mai essere un obiettivo militare) e quelli che nascono quando la guerra è finita. L'uso di armi all'UI può essere classificato come genocidio per l'inquinamento del patrimonio genetico delle future generazioni. (4) L'UI non può essere usato senza danneggiare ingiustamente l'ambiente naturale e così fallisce il test ambientale."

L'uso in combattimento delle armi al DU è una violazione della Convenzione di Ginevra e dei Protocolli Aggiuntivi. I provvedimenti applicabili sono: le gravi infrazioni della Convenzione di Ginevra; l'Art. 147 della quarta Convenzione di Ginevra descrive la grave infrazione come "uccisione intenzionale"; "tortura o trattamento inumano, inclusi gli esperimenti biologici"; "il volontario causare grande sofferenza o serie ingiurie al corpo ed alla salute." L'Art. 85(3) del Protocollo Aggiuntivo n.1 prevede gravi infrazioni relative alla condotta delle ostilità conosciute come I Regolamenti dell'Aia. Essi sono: fare della popolazione o di individui civili gli oggetti dell'attacco; lanciare un attacco indiscriminato che colpisce la popolazione civile o soggetti civili con la conoscenza che questo attacco causerà una eccessiva perdita di vite; ingiurie a civili o danno a soggetti civili.

In un parere consultivo del 1996, la Corte Internazionale di Giustizia affermò che sotto la legge umanitaria, gli Stati devono "...non usare mai armi che sono incapaci di distinguere tra obiettivi civili e militari".

La sottocommissione sulla prevenzione della discriminazione e la protezione delle minoranze delle Nazioni Unite sta preparando un rapporto sulle armi contenenti Uranio Impoverito che verrà presentata nella sessione dell'agosto 2003 da Justice Sik Yuen delle isole Mauritius, come Relatore Speciale. Syk Yuen sottomise una relazione nel 2002. Sik Yuen venne in seguito votato fuori dalla sottocomissione. Fu perché avrebbe presentato il rapporto che gli USA ed il Regno Unito combatterono contro una sua rielezione alla sottocommissione. Difatti egli non venne rieletto nella sottocommissione (voto della Commissione del 2002) ma, con la costernazione degli USA, presentò comunque la sua relazione. E la sottocommissione del 2002 ha votato perché lui ne facesse seguire una continuazione (dovuta per il 2003) nonostante non facesse più parte della sottocommissione. Questa relazione doveva originariamente essere pronta per il 1998, ma il Relatore cui era stata assegnata la presentazione, era assente. La relazione venne di nuovo messa in agenda nel 1999, nel 2000, nel 2001, ed in ciascun caso il Relatore o era assente, o non era pronto. Ora è prevista per il 2003.

Le negazioni del Pentagono si trovano di fronte ad ufficiali che rompono le righe

Il Dr. Doug Rokke, che ha servito come luogotenente nel "U.S. Army Preventative Medicine Command", ha guidato la squadra dell'esercito che era assegnata a ripulire i veicoli contaminati da colpi "amici" all'UI, durante il bombardamento del 1991 nel Golfo Persico. Il Dr. Rokke ha da dire questo sulle armi all'UI: "Non ci possono essere ragionevoli dubbi su questo. Come risultato dell'avvelenamento da metallo pesante e radiologico dovuto all'UI, la popolazione del Sud dell'Iraq sta subendo problemi polmonari, problemi di respirazione, problemi ai reni e cancro. I membri della mia squadra sono morti o stanno morendo di cancro. C'erano due memorandum che ci furono consegnati nel marzo 1991, appena abbiamo cominciato la ripulitura dell'equipaggiamento contaminato e delle vittime nel Golfo. Uno di questi è noto come il memorandum di Los Alamos."

Il memorandum di Los Alamos, scritto dal Lt. Colonel, M.V. Ziehmn, dice ad un certo punto: "...c'è stata preoccupazione, e continua ad esserci, a proposito dell'impatto dell'UI sull'ambiente. D'altra parte se nessuno sottolinea l'efficacia dell'UI nel campo di battaglia, le munizioni all'UI possono diventare politicamente inaccettabili e, di conseguenza, essere eliminate dall'arsenale. ....Tenete a mente quest'argomento sensibile quando, dopo l'azione, saranno scritti i rapporti."

La risposta del Dr. Rokke, al memorandum, è stata: "Il memorandum di Los Alamos ci dava specificamente una indicazione che diceva che quando dovevamo scrivere un rapporto, o riportare le nostre osservazioni, dovevamo assicurarci di non compromettere l'uso futuro delle munizioni all'uranio impoverito."

Il 24 gennaio 2000, Gary Sheftick ha relazionato durante una conferenza stampa della NATO sull'UI per l'Army News Service. Il suo articolo, intitolato: "Expert dispels myth about depleted uranium", diceva in parte:
"L'uranio impoverito non può aver causato la leucemia nelle truppe alleate che hanno servito nel Kosovo, secondo un esperto medico militare USA. Il colonnello Eric Daxon, il consulente sull'UI dell'Army Surgeon General, era in Europa la scorsa settimana per convincere gli ufficiali NATO che non c'erano collegamenti tra le armi all'UI e la leucemia. "Sono passati meno di due anni dalla campagna di bombardamento del Kosovo. E l'UI oggi è il 40 % meno radioattivo dell'uranio che si trova nell'ambiente naturale", ha detto. Daxon, che ha ricevuto un dottorato in igiene delle radiazioni dall'Università di Pittsburgh ed un master in ingegneria nucleare presso il Massachusetts Institute of Technology, sta facendo il suo business consistente nel disperdere i "miti" sui pericoli dell'UI. Lui dice che il falso collegamento tra UI e leucemia cominciò con un rapporto pubblicato in Iraq due anni fa. "Se leggete il rapporto (iracheno), è proprio non valido scientificamente", dice Daxon. Egli cita studi della National Academy of Sciences che mostrano nessuna prova di un aumento di leucemia dovuto all'esposizione all'uranio. Altri studi mostrano che l'incidenza di leucemia nei soldati dispiegati nel Golfo è la stessa rispetto a quelli non dispiegati, dice lui. Ma il rapporto iracheno è stato citato da qualcuno per provare e collegare le armi all'UI usate nel Kosovo alla leucemia nei soldati alleati lì, dice Daxon. "La scienza non lo prova", dice Daxon. "Non riesco a capire, da un punto di vista scientifico-medico, tutto questo furore su questo materiale sicuro ed efficace", dice lui. "Mi sembra che si tratti di una apposita campagna di disinformazione."

"E' un vantaggio tatticamente significativo", usare l'UI al posto del tungsteno nei proiettili anti-armatura, dice Daxon. I proiettili degli M-1 Abrams con l'UI possono effettivamente ingaggiare obiettivi a 3.000 metri, dice, aggiungendo che i proiettili al tungsteno sparati dagli iracheni nella Guerra del Golfo erano efficaci a circa 2.000 metri. (il tungsteno è un'altro metallo pesante usato in proiettili anti-armatura, ma è più leggero dell'uranio impoverito.)

"Una gran parte di questa disinformazione... consiste nel mettere assieme affermazioni vere", dice Daxon, spiegando che la propaganda prende dei fatti fuori dal contesto e trae conclusioni illogiche.

"Questi malintesi stanno ora offendendo i nostri soldati e le loro famiglie", dice Daxon. Ecco perché lui fa il lavoro di demolire i miti sui rischi per la salute causati dall'UI. ".

Un anno dopo, si tenne una conferenza-stampa sull'uso delle munizioni all'UI nei Balcani. Il segretario generale della NATO, Lord Robertson, disse: "Il consiglio nord-atlantico, nella sua riunione normale di oggi, ha dato una considerazione speciale ai possibili rischi ambientali sulla salute associati all'uso delle munizioni all'UI nei Balcani. Gli alleati si impegnano ad assicurare la salute e la sicurezza dei suoi uomini e donne e di evitare qualsiasi effetto di malattia per la popolazione civile ed il personale o per le organizzazioni non-governative, quale risultasse dalle operazioni militari della NATO. Il Consiglio ha notato in questo contesto che non ci sono prove attualmente disponibili che suggeriscono che l'esposizione alle munizioni all'UI rappresenti un pericolo significativo per la salute, per le forze guidate dalla NATO o per la popolazione civile nei Balcani.

Brent Scowcroft, ex Consulente sulla Sicurezza nazionale sotto al presidente George H.W. Bush, disse, in un documentario inglese intitolato "Riding the Storm" che venne trasmesso il 3 gennaio 1996: "L'uranio impoverito è più problematico di quanto immaginassimo quando venne sviluppato. Ma venne sviluppato secondo gli standard e venne pensato con molta attenzione. E' venuto fuori che, forse, ci siamo sbagliati."

Uranio condito con plutonio ed altri prodotti di fissione

Recenti rivelazioni sulla radioattivtà dell'UI sono fastidiose. Dei ricercatori svizzeri dell'Isitituto Federale Svizzero della Tecnlogia, hanno scoperto che le munizioni all'UI usate nel Kosovo erano contaminate con uranio-236, un isotopo dell'uranio che non si trova nel minerale che contiene uranio naturale. Vari medici hanno trovato tracce di U-236 nell'urina dei veterani della Guerra del Golfo. Questo significa che talvolta l'UI non è semplicemente uranio naturale dal quale è stato rimosso l'isotopo U-235, come il governo USA ha detto sino a poco tempo fa.

L'U-236 viene creato solo all'interno dei reattori nucleari, essendo un prodotto del processo di fissione. Non ve ne sono altre fonti. Parte dell'UI che è stato usato proveniva da combustibile nucleare riprocessato. Il Pentagono, la NATO ed il ministro britannico della Difesa, hanno sempre minimizzato il pericolo dell'UI dicendo che era "meno radioattivo del minerale d'uranio". Ma oggi sappiamo che almeno metà dell'UI (250.000 tonnellate metriche) provengono dal riprocessamento del combustibile irradiato nei reattori (eseguito per estrarre plutonio di grado militare), lasciandolo inquinato con prodotti di fissione. Vedi Tavola 1, intitolata "Reprocessed Nuclear Reactor Waste Products" per dettagli su questa scoria nucleare che è stata aggiunta all'UI (250.000 tonnellate) disponibile per i fabbricanti di armi.

Il fatto che sostanze estremamente cancerogene sono state usate dalle forze armate USA, venne riconosciuto ufficialmente, nel febbraio 2001, durante una conferenza stampa della NATO che rivelò che: "...i proiettili usati nel conflitto del Kosovo del 1999 erano inquinati con tracce di plutonio, nettunio ed americio, sottoprodotti dei reattori nucleari che sono molto più radioattivi dell'uranio impoverito."

In una lettera del gennaio 2000, David Michaels, del Dipartimento USA per l'Energia, scrive: "Normalmente ci si può aspettare che l'uranio impoverito contenga tracce di plutonio."

I prodotti di fissione (vedi Tav. 1) creati all'interno dei reattori nucleari, si sa che vengono mischiati con l'uranio-238 usato nelle munizioni all'UI. Quanto altro UI è stato usato in altre azioni militari, oltre all'Iraq, è oggi risaputo anche al di fuori del Pentagono: tre tonnellate in Bosnia, nel 1995, e dieci tonnellate nel Kosovo, nel 1999. Delle 730.000 tonnellate di UI disponibili per i mercanti d'armi, 250.000 sono mischiate con questi isotopi estremamente radioattivi.

Scoperte

Il dipartimento USA della guerra aveva una chiara intenzione di usare materiale radioattivo in armi militari per avvelenare i nemici, questo intento dichiarato risale al memorandum del 1943 "Use of Radioactive Material as a Military Weapon", indirizzato al Generale Grove. Le intenzioni di quel memorandum si sono trasformate in realtà. Gli scienziati medici iracheni hanno trovato livelli di radiazioni che sono inaccettabili secondo gli standard internazionali. Li hanno trovati nell'acqua potabile, nelle verdure e nella carne, specialmente nel sud dell'Iraq e nel fiume Tigri. Negli USA sono stati condotti studi ufficiali che mostrano chiaramente che l'UI entra nella catena alimentare e contamina l'acqua.

I fatti sono lampanti: l'UI (una scoria radioattiva) è un'arma antiuomo che è progettata per causare danni superflui e sofferenze non necessarie. Le disposizioni dell'Atomic Energy Act del 1954 e del Nuclear Non-proliferation Act del 1978 (NdT: la legge sull'energia atomica ed il trattato di non-proliferazione nucleare) sono state sovvertite dagli USA semplicemente dicendo che non usano l'uranio per il suo effetto radioattivo (che è avvelenante) ma per il notevole peso e per le sue qualità piroforiche. Questo materiale è chiaramente un'arma a doppio uso, usato per il suo peso notevole e per il suo effetto di avvelenamento del personale, attraverso l'ingestione e l'inalazione, i cui effetti sono le malattie e, in vari casi, una morte lenta. Se non agiamo presto per mettere al bando questo materiale radioattivo nelle armi militari, gli esseri umani non ancora nati dovranno pagare un prezzo spaventoso. Le radiazioni dell'UI colpiranno il patrimonio genetico, trasmettendo ai nostri discendenti innumerevoli difetti ereditari. L'Organizzazione Mondiale della Sanità deve immediatamente iniziare degli screening ambientali ed epidemiologici in Iraq, Kuwait, Arabia Saudita e nella regione dei Balcani.

Raccomandazioni da parte degli autori

1. Un bando sull'uso, lo sviluppo, la produzione, il trasporto, l'immagazzinaggio ed il possesso di armi all'UI e di armature all'UI, ed anche di altri usi militari dell'UI.

2. Trattamento sanitario per tutte le vittime dell'UI.

3. Un bando sugli usi civili dell'UI a causa della possibile esposizione accidentale all'uranio e/o i suoi isotopi.

4. La decontaminazione di tutto l'equipaggiamento militare e civile che sia stato contaminato dall'UI.

5. La decontaminazione di tutti i territori contaminati dall'UI, non solo i teatri di guerra ma anche dei poligoni di tiro ed altre aree dove è stato utilizzato l'UI.

6. La conversione dello stock globale di UI, dalla sua presente forma insufficientemente stabile di circa 2-3 milioni di tonnellate di esafluoruro di uranio, nella più stabile forma di ossido d'uranio.

7. La condanna dell'uso militare di UI come crimine di guerra (in accordo con l'Art. 85 - 3(b) GP 1; Art. 6b IMT Statute Art. 2(c), 3(a) e (b), ICTY Statute; Art. 8-2(b), Statuto di Roma).

8. Sradicamento dei danni conseguenti all'uso di UI in accordo con i principi di responsabilità della legge umanitaria internazionale.

9. Istituzione di un Centro Internazionale per lo studio mondiale del problema UI.

A proposito degli autori

Dr. Albrecht Schott
Direttore del "World Depleted Uranium Centre" (WoDUC) a Berlino, in Germania. E' un chimico che si occupa di medicina di base. Il Professor Schott è un chimico in pensione che ha lavorato nella Libera Università di Berlino, WoDUC è una ONG scientifica che si occupa di ricerca di base sull'UI, di diagnosi e trattamento delle persone avvelenate dall'UI e di procedure di decontaminazione dei territori. Secondo la letteratura, Schott fu il primo di 20 veterani europei della Guerra del Golfo, selezionati per l'analisi dell'aberrazione cromosomica, a prendere campioni ematici ed a trovare un istituto indipendente qualificato per eseguire l'analisi. I risultati stanno per essere pubblicati. La cooperazione per la decontaminazione del territorio è in fase di attuazione.

Il Dr. Schott ha pubblicato, nell'aprile 2000, la Risoluzione sul bando dell'UI. Assieme al Sig. Lopez, invita le ONG anti-UI ed antiatomiche, e le ONG umanitarie e per la pace, ad unirsi a questa risoluzione che è stata inviata ai governi ed ai ministeri della Difesa di tutto il mondo, e presso le Nazioni Unite. Dodici conferenze internazionali sull'UI hanno approvato questa risoluzione che ha raccolto più di 1.000 firme di eminenti personalità. La risoluzione è stata tradotta in decine di lingue. Il WoDUC coopera con scienziati coinvolti nella ricerca sull'UI. Assieme a Lopez ed al veterano inglese Ray Bristow, Schott sta organizzando una Conferenza di Esperti sull'estremamente complicata azione dell'UI sugli umani e sull'ambiente (ancora più complicata dall'interazione di vaccini militari non-testati e dalle condizioni del campo di battaglia durante la Guerra del Golfo del 1991, nel deserto Arabo). Il Dr. Schott ha cominciato ad occuparsi della questione dell'UI quando il Prof. Siegwart-Horst Günther venne costretto da un tribunale a sottoporsi ad una perizia psichiatrica. Schott venne consultato per impedire che Günther venisse rinchiuso in una clinica psichiatrica. (Günther è l'autore di: Uranium Projectiles: Severely Maimed Soldiers, Deformed Babies, Dying Children, 2000, Ahriman-Verlag, Freiburg, Germania) Il Dr. Schott può essere contattato via e-mail: albrecht_schott@nexgo.de

Damacio Lopez
Direttore esecutivo di IDUST (International Depleted Uranium Study Team), una ONG mondiale di ricercatori, attivisti, militari, dottori e scienziati, dedicata a fermare immediatamente l'uso militare dell'UI. Attraverso coalizioni ed alleanze con altre organizzazioni, IDUST lavora per informare e coordinare gli sforzi della comunità internazionale al fine di interrompere l'uso di Ui negli armamenti. IDUST promuove studi sulla salute e cure mediche per soldati e civili esposti all'UI, la ripulitura ed il recupero dei siti contaminati e l'abolizione dell'UI negli armamenti. IDUST si unisce al WoDUC nella campagna per bandire l'UI nelle applicazioni militari e civili.

Damacio Lopez iniziò la ricerca sull'UI nel 1985, quando organizzò i residenti di Socorro per l'indagine dei potenziali effetti sulla salute dovuti alle prove di esplosione eseguite lì vicino, dove venivano testate armi all'UI, presso la New Mexico Tech. Damacio Lopez ha scritto, come coautore, vari rispettabili lavori, tra cui: "Friendly Fire, the Link Between Depleted Uranium Munitions and Human Health Risk", 1994; "Uranium Battlefields Home and Abroad: Depleted Uranium Use by the U.S. Department of Defense", 1993; e "Progress on the Persian War Illness: Reality and Hypotheses", 1995, pubblicato dall'International Journal of Occupational Medicine and Toxicology. Lopez è stato consulente della sottocommissione sui diritti umani delle Nazioni Unite, a Ginevra, nel 1997. Damacio Lopez può essere contattato via e-mail: idust@sdc.org

John M. LaForge
Condirettore di Nukewatch, un gruppo d'azione per la pace e l'ambiente con sede nel Wisconsin (USA), è l'editore della newsletter trimestrale "The Pathfinder". I suoi articoli sul militarismo, sulle armi nucleari sui reattori e sui rifiuti radioattivi sono apparsi su: The Progressive, Z Magazine, Earth Island Journal, Utne Reader, lo StarTribune di Minneapolis e Peace News.

Nukewatch è un'organizzazione di base che usa la non-violenza gandiana per confrontarsi con l'industria nucleare e per criticare, protestare ed abolire, le armi ed il potere nucleare. LaForge fu membro del Gorleben International Peace Team del 2001, un gruppo di osservazione sui diritti umani che osservò e documentò il comportamento della Polizia durante la consegna di rifiuti altamente radioattivi, nel novembre 2001, a Wendland, in Germania. LaForge può essere contattato via e-mail: nukewatch@lakeland.ws.

Tavola 1

Prodotti di riprocessamento delle scorie dei reattori nucleari

ISOTOPO EMIVITA RADIOATTIVA RADIAZIONI EMESSE ORGANI CRITICI CARATTERISTICHE SPECIALI
Americio-241 432,2 anni alfa, gamma ossa, polmoni Creato solo nei reattori quando l'uranio viene
bombardato con neutroni
Americio-243 7.370 anni alfa, gamma ossa, polmoni Creato solo nei reattori; decade nel più radioattivo Pu-239

Nettunio-237 2.140.000 anni alfa, gamma Creato solo nei reattori.
Nettunio-239 2,35 giorni beta, gamma Creato solo nei reattori; decade in plutonio-239
Uranio-236 24 milioni di anni alfa, gamma reni, polmoni, fegato Creato solo nei reattori

Uranio-238 4,5 miliardi di anni alfa reni, polmoni, fegato
Plutonio-239 24.110 anni alfa linfonodi, polmoni, Creato solo nei reattori; fegato, gonadi, ossa 200.000 volte più radioattivo dell'U-238
Plutonio-238 88 anni alfa linfonodi, polmoni, Creato solo nei reattori; fegato, gonadi, ossa 300 volte più
radioattivo del Pu-239

Fonti: Plutonium: Deadly Gold of the Nuclear Age, di IPPNW & IEER, 1992, International Physicians Press, Cambridge; Low-Level Radiation and Immune System Damage: An Atomic Era Legacy, di Joseph J. Mangano, 1999, Lewis Publishers, New York; The Menace of Atomic Energy, di Ralph Nader & John Abbotts, 1979, WW Norton, New York; No Immediate Danger: Prognosis for a Radioactive Earth, di Rosalie Bertell, 1985, The Women's Press; "The Yellow Pages," 4th Ed., 1994, dell'Institute for Energy and Environmental Research, Takoma Park, MD; "After the Dust Settles" di Steve Fetter & Frank von Hippel, The Bulletin of the Atomic Scientists, dicembre 1999; "Groundswell," Nuclear Information & Resource Service, estate 1989, p.1.

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