lunedì 30 gennaio 2012

Far la spesa con gli Scec ?


Far la spesa con gli Scec come a Monopoli ''ma non è un gioco, si aiuta l'euro''

Uno Scec da dieci al banco di frutta e verdura (Foto Ign) Uno Scec da dieci al banco di frutta e verdura (Foto Ign)
30 gennaio, ore 17:00
Roma - (Ign) - Dai colori brillanti e simili a una vera e propria banconota, integra la spesa fatta con la moneta corrente dal salumiere o dal fruttivendolo. Ma può essere utilizzato anche dal parrucchiere, al ristorante o dal professionista. Il commerciante: "E' il sogno dello sconto che cammina" (FOTO)






Più che una moneta alternativa, lo Scec può essere visto come un ‘aiutino’ all’euro in tempi di crisi. Pur essendo all'aspetto molto simile a una banconota, non è moneta: è una sorta di 'buono' che può essere utilizzato per avere uno sconto solo in negozi o professionisti convenzionati. Permette di risparmiare - in media un 20% - e contemporaneamente di dare una marcia in più all’economia locale. L'idea è infatti quella di legare sempre più la ricchezza al territorio. Una volta che il commerciante li avrà incassati, potrà spenderli in un altro esercizio. "L'idea è quella di un 'buono sconto che cammina'. Noi lo riceviamo dai clienti e dovremmo poterli riutilizzare con i nostri produttori" dice a Ign, testata online dell'Adnkronos Francesco Mulas della 'Nave dei Folli', un banco ortofrutticolo nel mercato di San Lorenzo della capitale, nato da un'idea di Francesco Blasi. I clienti non mancano e in molti sembrano apprezzare i coloratissimi Scec. "Da noi circa il 70%-80% arriva con queste 'simil banconote' - aggiunge Francesco - e ottiene lo sconto. E' divertente vedere ogni tanto le facce stupite di chi ci guarda come se stessimo giocando a Monopoli".  

Trovarli è semplice. Basta iscriversi all'ArcipelagoScec e andare in un Punto Scec della città per ottenere i primi cento Scec gratuiti dai colori brillanti e bellissimi. Si va dal mezzo Scec in rosa con l’immagine di un granello di sale e la scritta: 'La moneta è un mezzo' a quello di valore doppio in arancione con la frase ‘Al sole non serve un soldo ‘ accanto a una pepita d’oro. E poi quello da due in blu come l’acqua che “acquieta la sete  – si legge sul buono – e non si acquista”. Per salire ai ‘pezzi più grossi’. Quello da dieci in verde con una spina di grano, la frase “la terra è un dono, il denaro a debito un disonore” e quello da venti in marrone, riconoscibile dalla pianta di caffè e la scritta “signore e signori il signoraggio s’ingnora”. 
L’ArcipelagoScec nasce nel 2008 sotto il Vesuvio ed è stata proprio l'associazione Masaniello a coniare nel maggio 2007 il buono locale Scec, l’acronimo di ‘Solidarietà che Cammina’. Il sistema è stato adottato in Italia da più di quindicimila soci e sono circa tremila le aziende iscritte.

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