Vogliono richiudere la scatoletta di tonno!
Da un’agenzia “Dire” delle 17:39.
“Divieto assoluto, anche per i deputati, di fare riprese in aula. I questori della Camera Stefano Dambruoso (Scelta civica), Gregorio Fontana (Fi) e Paolo Fontanelli (Pd) hanno depositato a Montecitorio una proposta di modifica dell’articolo 60 del regolamento che imporra’ una stretta alla pratica introdotta dai parlamentari del Movimento 5 stelle: niente piu’ foto e riprese con i video-telefonini.”
“Il divieto di fare riprese attualmente non era contemplato nel regolamento della Camera. Dopo i numerosi episodi che hanno visto i deputati M5s protagonisti di polemiche per aver immortalato con i loro tablet e telefonini i parlamentari di altri gruppi (magari mentre facevano i ‘pianisti’), i questori hanno deciso di mettere una norma “chiara e inequivoca” che lo impedira’. Pena, sanzioni per i 5 stelle che potranno anche essere interdetti dai lavori d’aula fino a un massimo di due settimane. Il divieto di ripresa varra’ anche per le sedute delle commissioni.”
Dunque abbiamo un’assemblea, quella della Camera dei deputati, che si riunisce in rappresentanza di vostro nonno. Il nonno infatti (Porcellum a parte) sceglie un suo rappresentante (l’idraulico del piano di sotto) e lo manda a dibattere in vece sua. E lo paga profumatamente, per farlo!
L’idraulico però arriva alla Camera e si incazza se qualcuno fa vedere al nonno come si comporta. Addirittura, anziché occuparsi di fare leggi utili al nonno, come sistemare le panchine al parco dove porta il nipotino, o magari aumentargli la pensione, l’idraulico pensa a fare nientemeno che una legge contro al diritto del nonno di guardare cosa accade nel luogo che teoricamente è la casa del popolo. Cioè la “sua”casa. Forse perché se il nonno vedesse che l’idraulico si comporta in un modo del tutto disonorevole rispetto alla dignità del suo incarico, lo rimanderebbe subito a casa a riparare cessi (sempre che almeno quella nobile professione la sappia fare con dignità).
La Camera e il Senato dovrebbero mostrare sempre, da qualunque angolazione, cosa accade nell’aula. La gente deve rendersi conto. Il giorno della decadenza di Berlusconi, a Palazzo Madama, dai banchi della destra si sono viste scene disgustose: gente che si alzava in piedi, onorevoli urlanti, arringati da capi-ultras infoiati che danno la carica ai tifosi quando l’arbitro fischia un rigore al 90°, insulti, minacce, volti che avrebbero ben figurato in un manuale del Lombroso. Nulla di tutto questo è andato in onda nella diretta televisiva: le telecamere riprendono solo il parlamentare con il microfono acceso. Gli elettori non possono vedere il mercato del pesce che si svolge tutto intorno.
Ebbene, signori, è venuto il momento di adeguare questi baluardi del medioevo alle nuove tecnologie e di portare le Camere in rete!
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