Vi presento Clearstream
di Lorenzo Acerra (seconda puntata)
(vedi anche: prima puntata)
(vedi anche: prima puntata)
Nel
libro “Soldi. Il libro nero della finanza internazionale“
( Pubblicato nel 2004, traduzione in italiano di Marco Saba dell'originale francese “Révélation$”), Denis Robert narra la scoperta di Clearstream,
un'organizzazione privata con il ruolo di banca e di camera di
compensazione interbancaria, e s'interroga se per caso anche grazie
all'aiuto di un insider e di alcuni tabulati e microchips, non si
possano scoprire dei crimini finanziari. Nelle opere successive il
giornalista si è posto soprattutto la domanda se il fatto di mettere
sotto controllo questa camera oscura della finanza che è Clearstream
non possa essere utile a cambiare il corso degli eventi del mondo.
Il
libro sopra citato risulta esaurito e fuori catalogo nell'estate 2014.
Comunque era anche un po' vecchiotto (L'originale Révélation$ venne stampato in Francia nel 2001). Le rivelazioni di Denis Robert le ho montate in un video di 20 minuti con sottotitoli in italiano su
youtube, con un'enfasi su tutti gli sviluppi successivi fino al 2011:
Clearstream e l'impero dei soprusi!
Questo
video, questo articolo e quello precedente (http://www.disinformazione.it/clearstream.htm)
hanno richiesto da parte mia
un'impegno non da poco, nato dalla motivazione che parlare della
globalizzazione e della volatilizzazione della ricchezza solo in
termini puramente filosofici non basta. Se una nazione ribelle ai
soprusi della globalizzazione non si vuole semplicemente chiudere in
sé stessa, si deve come prima cosa interrogare su quali camere di
compensazione sta usando. Gheddafi ne voleva costruire una per i
popoli africani che non li costringesse al debito perpetuo (UMA, Unione Monetaria Africana). L'Iran ne
ha creata un'altra alternativa (Asian Clearing Union, nata nel 1974).
Chavez ha fondato il SUCRE, cioe' una camera di compensazione
interna dei paesi del Sud America.Ma non è finita! Pure Germania e Cina, per superare il problema del costo delle masse monetarie hanno istituito una camera di compensazione diretta che si chiama Renminbi-Clearing. È stata pianificata tra la banca centrale cinese e la Deutsch Bundesbank (banca centrale tedesca). L'accordo è stato raggiunto in occasione della visita del presidente della Cina Xi Jinping in Germania tra il 28 e il 30 marzo 2014. È notizia invece del 31 marzo 2014 che la Cina con piacere ha accettato il progetto di Putin di creare una centrale di Clearing con la Russia. Il discorso è questo per quasi tutti gli stati del mondo: siccome avere una grossa massa monetaria costa, perché tutta la massa monetaria è emessa a debito, e non dallo stato, chi si serve di una camera di compensazione fa affari senza dover allargare la propria base monetaria per i grossi affari, quindi senza essere gravato da debiti per far carburare l'economia! Questo l'avevano capito già gli antichi e lo sfruttavano bene bene (vedi: (www.anticorpi.info/2014/05/storia-della-moneta-prestito-sistema.html ).
Dunque
in un modo o nell'altro bisogna iniziare a parlare di quella
che abbiamo in Europa, Clearstream, le cui regole attuali forniscono
ai potenti del mondo una leva di archimede per perpetrare soprusi e manipolazioni sugli eventi del mondo. Vediamo alcuni
esempi ben documentati dalle fonti di Denis Robert e a prova di
querela (il giornalista, scrittore e artista francese ha superato brillantemente questa sfida: 312
procedimenti giudiziari, 52 hanno seguito l'intero corso eppure è
passato indenne a tutto quello che aveva detto e scritto):
1.
La vicenda degli ostaggi americani trattenuti in Iran all'inizio
degli anni '80. Reagan ha sempre affermato che non fu pagato alcun
riscatto per la loro liberazione. Ed aveva ragione: il riscatto fu
pagato allo scopo di tenere prigionieri per ulteriori tre mesi gli
ostaggi americani, fino ad elezioni presidenziali avvenute. Una loro
liberazione anticipata avrebbe favorito la rielezione di Carter a
scapito di Reagan (e il suo vice Bush). Gli americani saranno
liberati il 18 gennaio 1981, dopo 444 giorni di detenzione, due
giorni dopo l'ordine di versamento ricevuto da un impiegato di
Clearstream, Ernest Backes. Quest'ultimo si ricorda molto bene di
quell'ordine perché per effettuare il trasferimento c'era bisogno di
soprassedere al regolamento interno. Due suoi superiori erano
assenti, così dovette rivolgersi al presidente del consiglio
amministrativo della sua azienda, Edmond Israel. Queste e
altre deviazioni dai regolamenti e dalle leggi lussemburghesi
costarono poi il posto ad André Lussi, che nel 2002 dovette
rassegnare le dimissioni. Oggi Lussi vivrebbe in Svizzera dove avrebbe trasferito un archivio di operazioni segrete effettuate in Clearstream durante la sua amministrazione.
2.
I tre libri di Denis Robert su Clearstream, i due documentari, i tre
fumetti di FRANCE-info e tutti i suoi interventi in Tv, presso i
giudici e presso la commissione parlamentare d'inchiesta attingono a
tabulati, microchip e informazioni forniti da ben tre “gole
profonde” (cioè Ernest Backes, Regis Hempel e Florian Bourges). In
particolare nel suo libro del 2001 Robert si sofferma su Roberto
Calvi, Michele Sindona, lo IOR, il Vaticano, lo scandalo Iran-Contra,
la BCCI, Gladio, la mafia, il riciclaggio, l'ONU, le organizzazioni
non governative, la Bilderberg e la Trilaterale, l'Opus Dei, Saddam
Hussein, massoneria, P2, ecc…
Albino
Luciani, poche ore prima di essere trovato morto, disse: “Voglio
che siano interrotti tutti i nostri rapporti con il Banco Ambrosiano,
e ciò deve avvenire nell’immediato futuro”. “Ci sono altri
cambiamenti all’interno dello IOR che devono esser operati
immediatamente”, disse Luciani al segretario di Stato Jean Villot,
“Marcinkus, Mennini, De Strobel e Monsignor De Bonis devono essere
sostituti... subito! ”. Questo perché già nel 1978 persino la
Banca d'Italia aveva commissionato un dossier che confermava alcuni
dettagli delle accuse che attraverso Cedel-Clearstream (Ernest Backes
era forse la gola profonda gia allora?) tra le tante attività del
Banco Ambrosiano, un miliardo e trecento milioni di dollari erano
stati investiti nel finanziamento dei regimi militari di Argentina,
Uruguay e Paraguay, nell’acquisto di missili Exocet per la guerra
nelle isole Falkland, per pagare tangenti ai politici e nei fondi
neri pronti ad ogni evenienza.
3.
All'inizio degli anni ’80, dietro la richiesta di Calvi, Sindona e
di varie banche tedesche, Cedel-Clearstream passò alla fase della
creazione di un sistema di conti “non pubblicati”, ovvero “conti
invisibili” che non appaiono nelle liste ufficiali. Un dirigente
che s'impuntò di non concedere tutte le autorizzazioni all’apertura
dei conti invisibili richiesti era Gèrard Soisson.
Soisson
venne fuori con l'idea che almeno la Cedel accettasse di farsi
controllare da un Ente Pubblico. Indovinate che fine ha fatto? Gèrard
Soisson è morto il 28 luglio 1983 durante una vacanza in Corsica. Il
certificato medico non precisa l’origine del decesso. Si parla di
“morte naturale”. Eppure Gèrard Soisson era un quarantenne sano,
sportivo, cintura nera di karatè. Ma muore improvvisamente dopo aver
fatto jogging mentre beve un bicchiere d’acqua al bar dell’albergo.
Può capitare. Ciò che non si capisce però è perché subito dopo
la morte il corpo di Gèrard Soisson sia stato stranamente eviscerato
(certo è che, una volta tolte le viscere ad un corpo, diventa
difficile trovare tracce di avvelenamento). Dopo la sua morte il capo
di Soisson, Ernest Backes, è stato licenziato e da allora più del
50% dei conti sono diventati “non ufficiali” o “non
pubblicati” ("UNPUBLISHED PARTICIPANT").
4.
Una riforma di Clearstream verso la trasparenza è stata auspicata di
recente da Montebourg e Peillon, due parlamentari francesi a capo
della Commissione parlamentare che ha indagato su Clearstream. Essi
hanno pure parlato della necessità che non si lascino operare
società di Clearing come Clearstream senza che ci sia un ente
pubblico che monitori le transazioni e gli afflussi di capitale.
Montebourg
(2008): “..questi ex-impiegati di Clearstream hanno pienamente
comprovato che l'opacità è un problema reale... A partire dai
testimoni che abbiamo ricevuto, a partire dagli elementi di prova
raccolti, siamo stati indotti a scrivere nella relazione parlamentare
che questa camera di compensazione che al momento è privata, dovrà
essere nazionalizzata.. o in ogni caso dovrà essere messa sotto il
controllo degli stati europei, in un modo organizzato da loro stessi,
secondo regole prudenziali definite... riguardo alla compensazione
inter-bancaria.”
Giornalista
di LaTeleLibre: “Che cosa resta da fare allora? ”
Montebourg:
“TUTTO resta da fare! Perché niente è cambiato! i meccanismi sono
ancora lì. “
Ora
siamo nel 2014, per così dire siamo diventati coscienti della
situazione, perché abbiamo finalmente molte informazioni su
Clearstream, cosa ci impedisce allora di rendere più trasparente il
motore della tesoreria degli attivi accentrati che compaiono sui
conti delle camere di compensazione?
Detto
in parole più chiare, perché non poniamo Clearstream sotto il
controllo di un organismo pubblico?
5.
Spessissimo ci sono eventi che passano sotto gli occhi, alcuni dei
quali passano anche alla storia, ma ignorando la natura di
Clearstream non si ha proprio la possibilità di vedere la struttura
che li ha generati o favoriti. Per esempio il 1 gennaio 2013 la
finanza internazionale escluse la città papale del Vaticano dalla
camera di compensazione internazionale Swift, proprio come era stato
fatto con l'Iran ( http://www.disinformazione.it/clearstream.htm
). I turisti, i pellegrini non potevano più utilizzare le loro carte
di credito e ancor meno utilizzare i distributori di biglietti. Ma
soprattutto, lo IOR (vedi elenco Clearstream del 2001) aveva 21 conti
non-pubblicati per dei suoi clienti di elite! Tutto tornò alla
normalità 39 giorni dopo, con la sostituzione di Papa Ratzinger con
il nuovo Papa dell'ordine dei gesuiti, Papa Francesco.
Danni
stimati del black-out di 39 giorni? Inestimabili, se si considera che
lo Swift è una stampella essenziale per la camera di compensazione
Clearstream, nella quale i possessori dei conti IOR hanno avuto la
possibilità di depositare valori centinaia di volte più elevati dei
6 miliardi di euro di attivo che compaiono nei rendiconti della banca
IOR che sono sotto gli occhi di tutti.
6.
Tutto questo per dire che Clearstream permette di trasportare
elettronicamente titoli e valori per i propri clienti, permette di
detenere ricchezza, alle quali fornisce opacità e sicurezza.
Sicurezza al di sopra dei governi, sicurezza dai prelievi fiscali,
sicurezza di fare le cose sotto gli occhi di tutti i potenti ma
lontano da occhi indiscreti.
7.
Altro esempio discusso a lungo è che Clearstream abbia continuato ad
accettare ordini di trasferimento per una banca russa notoriamente
coinvolta in attività criminali, anche svariati mesi dopo che la
banca era collassata portando perdite agli azionisti.
Dice
Backes: “Dalle microfiches di cui sono in possesso risulta che dopo
il fallimento di Menatep, Clearstream ancora autorizzò
trasferimenti dai conti di Menatep, ed erano trasferimenti di cash e
non di titoli, quindi assolutamente fuori dall'ordinario e contrari
allo statuto di Clearstream.”
Alla
fine, su questa vicenda la coppia Denis Robert e Ernest Backes vinse
tutte le cause contro la Menatep e l'allora presidente di
Clearstream, Andrè Lussi, accettò di dimettersi (seppure con una
buonuscita di 8 milioni di euro!). Era stato Lussi che il 15 maggio
1997 aveva visitato a Mosca il presidente della Banca Menatep
invitandolo ad aprire un conto su Cedel- Clearstream. Alla fine fu
aperto un conto non-pubblicato (il numero 81738). Non avendo Menatep
nessun conto pubblicato, questo violava le regole stesse che
Clearstream dice di essersi data.
8.
Un' altra regola della prima ora, resa obbligatoria dalla legislatura
lussemburghese, sulla quale Clearstream però ha dovuto soprassedere
più volte, è quella di poter servire utenti che non fossero banche.
Secondo rivelazioni uscite sulla stampa tedesca, la multinazionale
Siemens ha (o aveva) fondi in nero dedicati alla corruzione di
ufficiali e politici, nell'ordine di 1.3 miliardi di euro. Questo
argomento è stato affrontato dalla Commissione parlamentare francese
su Clearstream del 2001, dove sono stati rivelati i conti non
pubblicati tenuti da Clearstream per la Siemens
(http://thekomisarscoop.com/wp-content/uploads/2007/08/clearstream-list-of-siemens-accounts-2001.jpg).
9.
Il problema di Clearstream è che uno non può fare controlli su
quello che non sa e non ha sotto gli occhi.
Però
sia il parlamento belga nel 2004 che la Commissione Europea nel 2002
hanno deciso di rigettare la proposta di alcuni parlamentari
d'istituire una Commissione parlamentare per indagare su Clearstream,
motivando ciò con il discorso che il Lussemburgo ha sempre
“trasposto ed applicato correttamente la direttiva relativa sul
riciclaggio dei capitali”.
Ora
questo perlomeno appare assai strano nel quadro della persecuzione
giudiziaria che lo stesso Lussemburgo ha praticato dal 2001 al 2008
nei confronti di Denis Robert, appesantendolo con una decina di
procedimenti giudiziari che però hanno portato alla sua assoluzione.
10.
Ricapitoliamo: delle cose ben precise sono successe sulle scrivanie
di Clearstream in Lussemburgo. Strano che il Lussemburgo come stato
se la prenda con il messaggero, Denis Robert, e non contro i veri
responsabili!
Fatto
sta per esempio che Ernest Backes movimentò denaro del Banco
Ambrosiano verso il Sud America e verso i paradisi fiscali, poco
prima della bancarotta del Banco ambrosiano.
Dice
Ernest Backes in un'intervista con “In These Times” a Neuchâtel
(2002): “Nessuno nemmeno sapeva che c'era una sede del Banco
Ambrosiano a Lima. Fummo io e Soissons ad instradare gli ordini di
pagamento a quella e altre sedi offshore.” (
http://www.thekomisarscoop.com/2002/03/clearstreamexplosive-revelations/#sthash.8YhBoCgc.dpuf
)
Scioccato
da questo discorso e dalla morte sospetta del collega Soissons, dopo
aver lasciato la camera di compensazione, Backes trovò lavoro nella
Borsa del Lussemburgo e poi come manager di una cooperativa di
macellai. Ma iniziò a raccogliere informazioni e microchips della
camera di compensazione grazie a degli amici fedeli ancora impiegati
che avevano grossa fiducia in lui.
11.
La pubblicazione del libro di Denis Robert incoraggiò vari altri
personaggi a rivelare come Cedel/Clearstream aveva facilitato
corruzione. Per esempio Joël Bûcher, ex direttore generale del ramo
di Taiwan della banca Société Générale. Nell'ambito di una
discussione molto seguita dai mass-media francesi Bûcher ha
testimoniato che nei primi anni '90 Cedel fu usata per veicolare
molte centinaia di milioni di dollari in tangenti per facilitare il
contratto della vendita di sei fregate da guerra francesi a Taiwan.
Bûcher
disse alle autorità di Taipei che un terzo delle tangenti andarono a
generali e politici Taiwanesi, mentre il resto furono intascate da
ufficiali francesi. La giustizia di Taiwan condannò 13 ufficiali
militari e 15 venditori di armi a pene tra I diciotto mesi e
l'ergastolo per corruzione e uso improprio di segreti militari.
Il
vero scandalo, fa notare Lucy Komisar, una giornalista sempre
presente su questioni che riguardano Clerastream, è che l'azienda
francese Thompson ha pagato oltre un miliardo di dollari in tangenti
connesse a quella vendita di sei fregate a Taiwan e sia il vecchio
governo socialista che i governi conservatori hanno rifiutato di dare
ai magistrati incaricati dell'inchiesta I documenti della dogana
nascondendoli dietro il segreto militare
(http://www.thekomisarscoop.com/2007/10/french-finance-minister-not-sufficiently-aware-of-frigates-case/)
12.
Creando Clearstream, le banche dei potenti hanno materializzato un
livello dove controllarsi tra di loro, hanno creato un livello dove
fare i loro comodi, incluse azioni di manipolazione
su personaggi chiave della politica e sulle economie di qualunque
luogo della terra. Non c'è modo che i governi o le magistrature
maneggino con agilità il programma informatico usato da Clearstream
(che è stato ispezionato solo in un'occasione e solo per poche ore,
da Régis Hempel) e quindi non c'è modo di comprendere o limitare
cosa sta succedendo. Infatti tra le altre cose, queste
camere di compensazione permettono di riciclare i proventi del
signoraggio primario delle banche centrali oltre che il signoraggio
secondario delle altre banche tradizionali
(vedi: http://www.disinformazione.it/clearstream.htm
e
http://marra.it/component/k2/item/67-il-signoraggio-primario-e-secondario-l-illiceita-del-sistema-fiscale.html
).
13.
Nessuno prima delle rivelazioni di Denis Robert e Ernest Backes
(2001) aveva mai discusso l'esistenza delle centrali di compensazioni
come Clearstream ed Euroclear (negli Stati Uniti la DTC e il CHIPS),
che operano come una sorta di “notaio internazionale”. Nessuno
quindi aveva mai potuto sapere del modo in cui sono organizzate al
momento, che è compatibile con il loro assorbire buona parte del
denaro sporco del mondo e rimetterlo in ballo, ovvero farlo accettare
dalle economie di tutto il mondo.
Denis
Robert annuncia il suo successo. È il 4 febbraio 2011:
“Diffamazione, parti civili, etc. etc.., banche russe e banche
lussemborghesi, su quel fronte ho sempre vinto in tribunale.
Frontalmente contro Clearstream (una ventina di cause) ho anche
vinto, soprattutto ora con questo risultato della Corte di Cassazione
che mi assolve e aggiunge che ho fatto un giornalismo serio e di
grande utilità sociale. A volte no, avevo perso in primo appello,
per affermazioni fatte nel corso di articoli di giornale. Ma ora con
questa sentenza della Corte di Cassazione posso andare in appello
anche per le poche cause di diffamazione perse.
Con
questa sentenza della Corte di Cassazione ora si può, certo io, ma
soprattutto gli altri giornalisti, mettere il dito nei misfatti di
questi strumenti bancari, come spiegato nei miei libri, Rischi di
diffamazioni ora non ce ne sono più.
Prima
di dare ulteriori informazioni in un ulteriore articolo, volgiamo
rapidamente lo sguardo al libro di Robert del 2001, “Soldi. Il
libro nero della finanza internazionale“:
- Tutte le operazioni tra gli attori
del mercato finanziario (i venditori, i compratori, i banchieri) si
svolgono ormai tramite un sistema elettronico fondato "sulla
fiducia reciproca degli attori", spiega Backes.
Diremo
dunque che il denaro è smaterializzato. Il problema di tutti coloro
che possiedono delle ricchezze è sempre quello di investirle, di
convertirle in titoli: in Sicav, Sicam, in azioni, in obbligazioni.
Anche questi titoli sono smaterializzati. Esistono sempre meno in
supporto cartaceo. Milioni di titoli sempre più virtuali, cioè non
aventi nessuna esistenza fisica- sono scambiati ogni giorno grazie
alle società di clearing.
[..]
Mi ci è voluto del tempo ad accettare l'idea che veramente Ernest
Backes poteva essere l'uomo che mi avrebbe permesso di guardare
dietro lo specchio della Borsa, nel back office del villaggio
finanziario. Se, nel linguaggio finanziario, la borsa è il luogo
degli scontri (front office), il clearing è quello del
coordinamento (back office).
Questo mangiatore di insalata di cento
chili che spesso annega i suoi racconti sotto tonnellate di
particolari di cui nessuno sa i significati, possiede un tesoro, una
chiave di accesso ai piccoli e ai grandi segreti del Global village,
quell'universo di cifre, di tic e di codici, dove essere informati
prima degli altri è il primo segno del potere. Ernest Backes,
pensionato lussemburghese che maneggia frequentemente nei suoi
dossier le vicende mafiose italiane e le attività di misteriose
società segrete come la Bilderberg o la Trilaterale, che tira fuori
dalla tasca un influentissimo venditore d'armi chiamato Henry che si
suppone tutti conoscano, che connette troppo velocemente i fatti, le
persone e gli avvenimenti che, per noi, non hanno nessun rapporto,
non è un buon insegnante. Piuttosto è una persona non contenibile.
Ernest trae la sua forza e le sue
convinzioni dalle sue ricerche. Ha capito, ad un certo punto della
sua vita professionale, che lavorava sul punto cieco delle
transazioni finanziarie internazionali. Ha afferrato ciò che
succedeva. Ha visto ciò che nessuno intorno a lui vedeva. Deve
essere una sensazione molto particolare.
La società di clearing è il luogo
dell'accelerazione e della registrazione delle transazioni. Anche
dell'occultamento.
Torniamo
indietro di qualche decennio. Se un agente assicurativo di Chicago
voleva vendere una parte del capitale della sua società ad un
armatore greco, come faceva? Andava a trovare il proprio banchiere,
supponiamo presso la Bank of New York, e gli affidava la missione di
vendere i titoli. Quest'ultimo prendeva l'aereo per Atene, dove
entrava in contatto con il banchiere dell'armatore, supponiamo presso
la filiale greca dell'ABN Amro Bank. Innanzitutto il clearing ha
consentito di guadagnare tempo, dunque denaro. Non c'è più bisogno
di spostarsi. Oramai un organismo centrale garantisce la realtà
dello scambio. Il principio di base è semplice: raggruppiamoci tra
banchieri di diversi paesi, e creiamo un luogo di fiducia dove sarà
registrato e avallato lo scambio bancario. A differenza di una Borsa,
che comprende le diverse parti di una transazione, la società di
clearing è un'infrastruttura apparentemente passiva. I titoli non
cambiano posto, cambia soltanto il nome del proprietario. La società
di clearing s'incarica di registrare e avallare la modifica”.
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