"Ai nostri giorni agiscono circostanze e forze speciali, che insidiano da molte parti il sistema dell'illusione finanziaria, quale è stato elaborato dalla borghesia, ne squarciano qua e là i veli dando evidenza alla verità; per modo che si palesano pericoli per le classi dominanti, che non potranno essere superati se non mediante concessioni e benefizi ai contribuenti o con nuovi e più sottili artifìci d'illusione... Di fronte a questo stato di cose i Governi della borghesia trionfatrice hanno dovuto e dovranno ad un tempo concedere le riforme meno lesive degl'interessi immediati dei ricchi, astenersi dagli abusi più evidenti ed arricchire di forme più raffinate l'illusione nelle entrate e nelle spese pubbliche. Una tale condotta dei Governi si appalesa nel lento e contrastato penetrare del criterio soggettivo nella imposizione, o nella sovraimposizione alle vecchie imposte sull'entrata di un'imposta sul reddito ed eventualmente anche di un'imposta sul capitale, nella timida introduzione di un saggio leggermente progressivo, nell'esenzione dalle imposte dirette dei redditi minimi sovraccarichi d'imposte indirette, in parziali ed insufficienti ritocchi alle leggi sulla contabilità di Stato e sulla Corte dei Conti, in maggiori spese per un contributo alla cassa pensione degli operai, per la protezione degli emigranti, per l'istruzione elementare, ecc. In tutto il che si riscontra ad un tempo un progresso reale, per quanto lento e limitato, ed una elaborazione di nuove forme d'illusione finanziaria...".
LA TEORIA DELL'ILLUSIONE FINANZIARIA NEL SUO CINQUANTESIMO ANNIVERSARIO
https://www.academia.edu/49141151/LA_TEORIA_DELLILLUSIONE_FINANZIARIA_NEL_SUO_CINQUANTESIMO_ANNIVERSARIO
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