venerdì 14 aprile 2023

Medici trentini critici verso la politica dell'Ordine dei Medici

Anteprima esclusiva: Si incrina fortemente il fronte interno dei consigli degli ordine dei medici

Siamo entrati in possesso, e pubblichiamo, in via riservata, della comunicazione inviata, nei giorni scorsi, da un numero consistente di medici iscritti all’Ordine di Trento, che costituisce una vera e propria messa in mora del comportamento del Consiglio dell'Ordine, che ha acriticamente accettato la menzogna dell'efficacia e della sicurezza dei vaccini imposta per mera scelta politica.
Si tratta di un documento eccezionale, perché, per la prima volta, oltre il 25% degli iscritti ad un Ordine dei Medici insorge apertamente.
Seguiremo da vicino l'assemblea che avrà luogo in data 18 aprile 2023, perché potrebbe rappresentare una svolta epocale, in quanto concretizzerebbe un rovesciamento del fronte proveniente direttamente dall'interno della categoria.

https://santalex.eu/

Informativa ai medici trentini. Assemblea dell'ordine del 18 aprile.
Data: 6 aprile 2023 00:39:23 CEST

PEC indirizzata a: (nominativi censurati)

 

Egregi colleghi,


Nell’assemblea dello scorso 14 dicembre, molti colleghi hanno manifestato posizioni critiche nei confronti
dell’operato dell’Ordine dei Medici di Trento, per la mancanza di una qualsiasi discussione collegiale sul
COVID
e per aver disatteso al compito che è proprio degli Ordini, e cioè quello di difendere le prerogative
della professione, anziché avallare servilmente i desiderata del governo di turno, ai quali si sono sacrificati spesso i principi della professione stessa.
 

All’assemblea del 14 dicembre, il bilancio preventivo è stato approvato con 128 voti favorevoli e 55
contrari (si veda il verbale dell’Assemblea e le dichiarazioni di voto).
Per la prima volta si è manifestata una evidente spaccatura fra i medici trentini, anche perché, di
consuetudine, i bilanci sono approvati all’unanimità o quasi.


Effettivamente, molti si sono accorti come in questo momento ci sia in atto un vero e proprio attentato ai principi etici fondamentali della professione medica, che ha come cardine il libero confronto dialettico.

 
Il nostro Ordine sembra preoccuparsi principalmente della transazione immobiliare (vendita della vecchia
sede e acquisto della nuova) che comporterà necessariamente una esposizione finanziaria per anni in
tempi di crescita dei tassi di interesse. Evidentemente il prestigio che deriverebbe da una nuova sede viene
ritenuto superiore al prestigio derivante dal retto operare e dalla apertura al dialogo, vera salvaguardia del
decoro della professione.
 

Per di più, in questa situazione di assenza di confronto collegiale sui temi fondamentali, si vorrebbe
modificare il codice deontologico in maniera pervasiva, introducendo, fra il resto, la norma che sancisce
l’obbligo deontologico di mettersi a disposizione delle autorità per vaccinare e informare”.
Crediamo sia necessario e urgente individuare delle modalità d'azione che possano permettere di influire su
quello che ormai paiono essere linee ormai decise altrove, in modo tale da evitare di trovarsi di fronte al
fatto compiuto.
 

Attendere le elezioni del novembre 2024 potrebbe essere troppo tardi.


Siamo convinti siano quanto mai opportune azioni che, possono anche essere ritenute estreme, come quella di sfiduciare l’Ordine alla prossima assemblea del 18 aprile non approvando il bilancio. A meno che non vi sia un chiaro cambiamento di tendenza della Presidenza per ricomporre la spaccatura, fornendo le più ampie garanzie.
 

L’ultima modifica del codice deontologico (2014), ci ha regalato l’articolo 55 sull’informazione sanitaria, in base al quale il medico può essere messo sotto procedimento disciplinare per qualsiasi affermazione rilasciata in pubblico. Secondo l’art. 55, l’informazione deve essere “accessibile, trasparente, rigorosa e prudente, fondata sulle conoscenze scientifiche acquisite”. Questo lascia uno spazio discrezionale ampissimo agli Ordini (accessibilità, trasparenza, rigorosità e prudenza sono concetti alquanto soggettivi). Oltretutto, l’art. 55 del codice deontologico è palesemente contrario all’articolo 21 della Costituzione (libertà di opinione). In base all’articolo 55 sono state comminate sanzioni disciplinari anche ai medici trentini. Non è azzardato dire che gli ordini si sono trasformati in veri e propri cani da guardia del governo di turno specie sugli obblighi vaccinali. E con la prossima modifica le cose appaiono destinate a peggiorare ulteriormente.


L’Ordine sta procedendo come se non fosse successo nulla durante questa pandemia. Recenti rivelazioni apparse sulla stampa e su programmi televisivi hanno mostrato chiari intenti di nascondere gli effetti collaterali dei vaccini anti-COVID come appare dai dialoghi intercorsi fra l’allora direttore dell’AIFA Magrini e dirigenti del ministero della salute. Se non si fa così “ si uccide il vaccino” ha lasciato intendere il direttore dell’AIFA nel gennaio 2021! Ci si chiede se il nostro dovere di medici sia quello di tutelare il paziente (il vaccinato) o il farmaco (vaccino). Inoltre, l’AIFA sapeva della maggior possibilità di effetti collaterali con la vaccinazione di persone guarite da COVID, ma non ha fatto nulla per affrontare il problema, facendo vaccinare chi non ne aveva alcuna necessità per di più con l’aumento dei rischi (La Verità, 29 marzo 2023).
 

Purtroppo, dobbiamo dire che gli Ordini hanno completamente aderito alla narrativa ufficiale (e agli
enormi interessi in gioco), anche quando violavano palesemente la dignità umana e le prerogative
della deontologia quali l’autonomia, l’indipendenza e la libertà del medico.
L'obbligo vaccinale al
quale purtroppo l'Ordine dei medici non ha nemmeno fatto finta di opporsi, è una sconfitta per il
medico e per la medicina in generale, poiché ci si affida ad un meccanismo burocratico rigido,
anziché ad un giudizio medico che tiene conto della particolarità del paziente e delle possibili
controindicazioni ad un determinato trattamento. Spesso i medici si sono sentiti minacciati
nell’esercizio delle loro funzioni, ad esempio nell’emettere un certificato di esenzione quando in
scienza e coscienza avvertivano un “pericolo per la salute” del paziente.
Purtroppo, le circolari
ministeriali e le società mediche (SIMG), contrariamente alla stessa legge, imponevano di restringere le esenzioni alle sole controindicazioni presenti nei foglietti illustrativi del farmaco, con il silenzio e la complicità degli Ordini.
 

Che l'obbligo vaccinale non sia stato assolutamente necessario, lo dimostra il fatto che nelle
nazioni dove non è stato applicato l’obbligo per i sanitari, non si sono riscontrati più problemi di
contagi nosocomiali.
Se i vaccini anti-COVID hanno conferito una certa protezione verso
ospedalizzazione e decessi nel corso del 2021 (fino all’avvento di omicron), non si può certo
affermare che da questa pandemia si sia usciti per merito dei vaccini. Bulgaria e Romania, con
rispettivamente un 30 e 40% di tasso vaccinale, sono usciti dall’epidemia al par nostro e ora
contano meno eccesso di mortalità delle nazioni con alti tassi di vaccinazione.


L'Ordine dei medici di Trento cerca di nascondere le enormi responsabilità di aver promosso per esempio la campagna di vaccinazione ai bambini e i ragazzi mentre altre nazioni come la Danimarca la vietano trovando un rapporto rischio/beneficio sfavorevole.


Ora si vuole ulteriormente deturpare il codice deontologico obbligando i sanitari a vaccinare, magari con vaccini ancora sperimentali, come purtroppo accaduto per la COVID-19. Nessuno di noi è aprioristicamente contrario ai “vaccini”, ma siamo preoccupati per la deriva “vaccinista”, che impone di elevare questi prodotti farmaceutici al rango di verità indiscutibili: questo, purtroppo, impedisce qualsiasi valutazione critica (utile anche al miglioramento dei vaccini stessi) e permette pesanti restrizioni delle libertà fondamentali.


Chiediamo dunque più equilibrio, che può nascere solo da un dialogo collegiale aperto.

 

E’ nostra ferma opinione che solo con la massiccia partecipazione alla prossima assemblea del 18 aprile si
possa tentare di pretendere quel dialogo finora negato. Diversamente potrebbe rendersi necessario
ricorrere a soluzione estreme come quella di bocciare il bilancio.


Infine, grati verso coloro che hanno manifestato una indulgente comprensione sulla
bontà delle nostre istanze con disponibilità al dialogo, si porgono a tutti i migliori
auguri di BUONA PASQUA


Redatto da un gruppo di medici trentini critici verso la politica dell'Ordine dei Medici che, per ovvie ragioni di tutela e a garanzia dell'operato presente e futuro, per il momento è costretto a restare anonimo.


P.S. ci scusiamo con chi, avendo chiesto la cancellazione dalla Mailing list, avesse ricevuto ancora questa lettera: purtroppo, per errore, sono state cancellate alcune mail, per cui preghiamo cortesemente di inviarci nuovamente la richiesta.

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