IL 15 OTTOBRE IN PIAZZA COBAS, CENTRI SOCIALI, STUDENTI E DISOCCUPATI
«Indignati», primo test a Bankitalia:
lettera a Napolitano, Draghi, Trichet
Mercoledì i movimenti a Palazzo Koch:
si teme il blitz, chiusa via Nazionale.
Per sabato rischio «black bloc»
ROMA - La preoccupazione maggiore è per i gruppetti che potrebbero staccarsi dagli «indignati» per compiere azioni fuori dal percorso autorizzato. Occupazioni di edifici, blocchi del traffico e dei trasporti pubblici, cortei spontanei. Per le forze dell'ordine la presenza congiunta sabato prossimo in piazza di movimenti studenteschi, di precari e disoccupati, Cobas, centri sociali e frange anarchiche, con l'eventualità di infiltrazioni «black bloc», rappresenta una «miscela» da non sottovalutare (guarda il percorso del corteo). Oltre ai contatti con l'intelligence e le polizie straniere, le Digos di numerose questure stanno lavorando per fornire un quadro completo dei personaggi già conosciuti che arriveranno a Roma fra domani e sabato prossimo. Ma già dalla serata di venerdì sarà invece attivo il piano di sicurezza per l'evento al quale dovrebbero partecipare, secondo stime delle stesse forze dell'ordine, centinaia di migliaia di persone.
Il flashmob alla Banca d'Italia di lunedì scorso (Jpeg) |
E per mercoledì alle 16, a Bankitalia in via Nazionale, i «draghi ribelli» del movimento si sono dati appuntamento per «consegnare una lettera pubblica a Napolitano, per respingere le lettere private di Draghi e Trichet. Se daremo fastidio ci cacceranno. Se ci cacciano, torneremo in molte più persone». Il tam-tam prosegue su internet al grido «A casa non si torna». «Saremo stanziali e mobili - avvertono gli "indignati" -.
Il corteo ( |
Rinaldo Frignani
12 ottobre 2011 14:18
12 ottobre 2011 14:18
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